Su Haaretz necrologi israeliani per i morti di Beit Hanun
di Umberto De Giovannangeli
La signora Edna Kubersky di Herzliya (Tel Aviv) non poteva sapere che il suo nome sarebbe divenuto celebre tra gli «ingabbiati» di Gaza e i disperati di Beit Hanun. Famosa per un annuncio funebre. Un gesto di solidarietà toccante. La signora Kubersky ha inteso ricordare i 19 palestinesi (tra i quali otto bambini e cinque donne) uccisi una settimana fa a Beit Hanun. E lo ha fatto attraverso un annuncio funebre a pagamento (l’equivalente di 450 euro) sul quotidiano Haaretz. «Alla famiglia Atamneh di Beit Hanun: ha scritto giorni fa la signora Kubersky - chino il capo con immensa vergogna e con profondo dolore di fronte al vostro pesante disastro». «Il pubblico israeliano razionale è invitato ad esprimere le proprie condoglianze», scrive ancora, polemicamente, la signora Kubersky. Anche l’altro ieri e ieri lo stesso annuncio è ricomparso, su Haaretz, con diverse firme. Quello di ieri è firmato da Naomi Klein, Rehovot. Questi annunci funebri sono stati notati a Gaza e hanno destato emozione.
Come emozione ha destato un altro gesto toccante, compiuto da un padre che da quasi cinque mesi vive in angosciosa attesa del ritorno a casa del figlio, Ghilad, rapito il 25 giugno scorso da un commando palestinese di Gaza. Noam Shalit, padre di Ghilad, ha fatto ieri visita in un ospedale di Tel Aviv alle famiglie dei palestinesi vittime del fuoco di artiglieria israeliano a Beit Hanun. Rispondendo a giornalisti israeliani Noam ha spiegato di aver voluto «esprimere la mia solidarietà alle famiglie di Beit Hanun, che hanno perso venti dei loro cari e hanno avuto un gran numero di feriti che sono ora ricoverati in questo ospedale». «Ho incontrato le famiglie - aggiunge commosso - e ho visto che gli abitanti di Beit Hanun sono persone che vogliono la pace, sono estranee al terrorismo e vogliono solo mantenere le loro famiglie». Le vittime palestinesi del bombardamento israeliano, osserva ancora Noam Shalit, sono come le famiglie israeliane che hanno perso i loro cari per mano palestinese. «Siamo tutti vittime della stessa follia, delle stesse guerre senza fine e di una violenza illogica».
Membri della famiglia Atamneh, che è stata quella più duramente colpita dal bombardamento su Beit Hanun - che Israele afferma essere conseguenza di un «errore tecnico» - hanno detto di essere rimasti profondamente toccati dalla visita del padre israeliano. Rasan Galil, il cui fratello Basem ferito nel bombardamento è morto lo scorso venerdì in ospedale, ha detto: «Voglio ringraziare il padre di Ghilad per averci fatto visita. Ci spezza il cuore ancora di più sapere che anche quest’uomo ha il cuore spezzato». «Io spero - continua - che suo figlio sia liberato e dico a entrambi i governi: basta, fermatevi». Usama Atamneh, che ha perso 18 membri della sua famiglia a Beit Hanun, aggiunge: «Ringrazio di cuore il padre di Ghilad per la visita e prego che suo figlio possa presto ritornare a casa sano e salvo e che ciò ponga fine alla tragedia che abbiamo subito». Circa le prospettive di una prossima liberazione del figlio, Noam Shalit ha accusato il governo «di non fare abbastanza. È evidente che sia il nostro governo che quello palestinese possono fare di più».
Edna Kubersy. Usama Atamneh. Noam Shalit. I loro gesti valgono molto più di tanti proclami politici. Perchè danno conto di una speranza vera di pace. Che parte dal cuore.
Shalom. Salaam.
Com'è possibile continuare a sostenere che israele sia il buono e i palestinesi i cattivi, e viceversa...
Com'è possibile ignorare il dolore di famiglie che continua a riversarsi sui figli di un'umanita tradita nella propria anima, in cui risulta assente ogni distinzione tra bianchi e neri, ebrei e musulmani, uomini e donne, comunisti e fascisti.... IN QUANTO TUTTI ESSERI UMANI!
Tutti, buoni e cattivi, soffrono per i propri figli, se hanno un cuore di genitori.
BISOGNA ROVESCIARE QUESTI GOVERNI DITTATORIALI FALSI, con un governo NUOVO e AUTENTICO che guarda al Cuore della FAMIGLIA: dove tutti sono uguali e dove la Vita non sta piu nell'"avere" ma nel "dare", non piu nell'"ottenere" ma nel "divenire" un Uomo/Donna Veri e PIENI della loro Umanita.
Le famiglie che piangono lacrime di sangue, riportate nell'articolo di sopra, pur avendo sofferto e subito l'orrore dell'odio umano, hanno Perdonato con tutto il Cuore e si sono OFFERTE per portare la Pace, soccorrendo quanti (chiunque essi siano) vivono nella sofferenza a causa di un mondo di MORTE, INCAPACE DI AMARE!
BISOGNA COSTRUIRE FAMIGLIE NUOVE che incomincino a guardare ad ogni uomo come al proprio figlio, come ai propri fratelli e sorelle, come ai propri genitori... per vincere e sottomettere un mondo alimentato dall'odio e dalla morte, senza fine!
PER CARITA SMUOVIAMO LE COSCIENZE E AIUTIAMO I FRATELLI CHE SOFFRONO NEL MONDO... SOLO COSI FACENDO I GOVERNI ATTUALI PERIRANNO PER MANO DEL VERO POTERE DELLA CELLULA DELLA SOCIETA, CHE E' LA FAMIGLIA DI UNA ANCORA PIU GRANDE FAMIGLIA UMANA.
Distruggiamo il male alla radice... la voce della Coscienza è piu potente di OGNI VOLERE DI DOMINIO E DI SOPRAFFAZIONE.
E' venuto il momento che il mondo, affinche non perisca, ritrovi la forza e il coraggio necessari in se stesso e comprenda che la Pace e l'Uomo/Donna sono piu potenti, rispettivamente, della guerra e di tutti i governanti; se veramente lo vogliono e se tutti iniziamo ad unirci sotto un unico NOME e CITTA di APPARTENENZA che si traduca in AZIONE, fino alla costituzione -dall'ALTO al BASSO e dal BASSO all'ALTO- dei:
FIGLI DELLA PACE ..
amen
amen, non significa pero "aspetta e spera" .. preferisco sostituirlo con un termine piu sostanziale come: "mi impegno"... ma infondo a noi che ci frega.
Conosci il detto: "mai dire mai"....? la ruota degli "amen" stai tranquillo che gira sempre e finche non si cada nel "mors tua ..", tutto apposto! ;)