Milano è in lotta con Atene e altre città dell'ex-Unione Sovietica per la conquista del titolo di luogo più inquinato d'Europa. I valori di PM10, PM2.5, PM1.0 sforano da un paio di settimane i limiti di rischio e da vari mesi quelli di attenzione. Una recente indagine ha registrato oltre 5 milioni di spostamenti quotidiani nei giorni feriali e un traffico che trabocca dalle ore di punta e intasa la città dall'alba a sera inoltrata. Giovedì, nel corso della prima puntata della
commissione traffico (ossia la riunione di un gruppetto di consiglieri che dovrebbero discutere sugli interventi necessari a contrastare lo scempio ambientale in corso) l'assessore Croci ha sciorinato una serie di dati neanche troppo inediti (a Milano entrano ogni giorno oltre 400mila auto che portano ciascuna 1,2 persone, poi ci sono 130mila spostamenti di veicoli commerciali, tutti rigorosamente obsoleti, a generare un 32% dell'inquinamento sul totale, eccetera).
Ha anche detto, il Croci, che di tutte le misure attuate in passato ("tutte" si fa per dire, la maggioranza che lo sostiene è la stessa che negli ultimi dieci anni per contenere il traffico ha progettato box sotterranei) la più inutile è quella delle domeniche a piedi. Pare che i rilevamenti abbiano spesso mostrato qualche punto in meno di inquinamento nel giorno successivo al blocco, ma raramente un miglioramento alla domenica (sappiano quindi le allegre famiglie in roller, bicicletta e monopattini che hanno respirato lo stesso schifo che respirano alle cinque del venerdì pomeriggio). Insomma, i blocchi domenicali - oltre che rischiosi per lo stuolo di idioti che approfittano delle strade sgombre per testare le proprie doti di pilota da corsa - sono anche (lo dice l'assessore Croci, dovremo ben credergli, no?) del tutto inutili.
Benissimo. In una situazione come questa, con un'aspettativa di vita per i milanesi di vari mesi inferiore alla media nazionale (Bozzetti su questo è scettico, almeno uno rimane a considerare salubre l'aria di Milano), la giunta Moratti subito dopo l'insediamento annuncia che ci sarà un intervento drastico, sul modello della congestion charge di Ken Livingstone (l'idea di confrontare Londra con Milano fa un po' ridere, ma è comunque meglio di niente). Cittadini felici e consiglio in subbuglio, tutti contro tutti. Occorre mediare. La congestion charge in breve tempo diventa pollution ticket, poi diventa tassa sull'inquinamento, poi diventa multa per chi ha la macchina vecchia, finalmente scompare nel nulla e nessuno in consiglio scommetterebbe un centesimo sul rispetto della scadenza di febbraio. Ovvero: Croci continua a parlare di interventi strutturali a lungo termine e noi ci prepariamo ad accogliere le renne di Babbo Natale a colpi di particolato.
In questo delirio del buon senso, l'unica proposta intelligente è quella delle targhe alterne. Lo ha detto Salvini della Lega in commissione, lo ha detto Marilena Adamo, lo hanno detto i Verdi, lo ha detto perfino l'assessore provinciale Matteucci (quello che "prima si fanno i parcheggi e si aumentano i mezzi", così all'aria pensiamo tra vent'anni). Intanto, mentre il PM continua a salire e nessuno fa nulla (tranne dire banalità), ecco che il governatore della Lombardia,
Roberto Formigoni, stupisce ancora una volta (dopo quella che "la colpa è dei forni a legna delle pizzerie") con una soluzione brillante: domenica "ecologica" (sembra uno scherzo, ma la chiamano proprio così) a Milano il 19 novembre. Cioè, il buon vecchio blocco del traffico.
Giornalisti, tassisti, medici, trasportatori, politici, signore in SUV "mogli di" e una marea di altri esentati ringraziano.
Quando c'è il "blocco ecologico", allora sì che si guida in pace.