Il Dottor Onu e il malato libanese
di Robert Fisk
Fa un bell’effetto la bandiera bianca e blu delle Nazioni Unite su queste morbide, pallide colline. Da 28 anni sventola dietro battaglioni irlandesi, battaglioni nepalesi, battaglioni senegalesi, battaglioni finlandesi, battaglioni di ogni genere e di qualunque nazione neutrale possiate immaginare. Ma ora la bandiera sventola su battaglioni francesi, battaglioni spagnoli, battaglioni italiani, su unità navali tedesche e sugli uffici di quattro generali della Nato, due francesi, uno spagnolo e uno italiano.
L’Unifil – la «Forza – badate bene - provvisoria in Libano delle Nazioni Unite» - è ora di fatto una forza Nato che dispone di missili terra-aria, carri armati e pezzi di artiglieria dispiegati su queste bellissime colline. È una forza «cuscinetto», così dicono, schierata a tutela dei villaggi sciiti. Ha il compito di «proteggerli» dagli israeliani che li hanno bombardati brutalmente dopo che la milizia sciita libanese Hezbollah aveva catturato due soldati israeliani e ne avevi uccisi altri tre lo scorso luglio – e poi aveva combattuto contro l’esercito israeliano per 34 devastanti giorni durante i quali erano morti quasi cento civili israeliani e oltre mille civili libanesi (il rapporto 10 a 1 è normale da queste parti). Ma la vita è cambiata. La forza Unifil non è l’esercito amichevole, neutrale, gentile che era un tempo, sostenuto da truppe indiane – tra le migliori – nepalesi – tra le peggiori – figiane – tra le più amichevoli – e da soldati del Ghana, ma un esercito «robusto» – per dirla con le caratteristiche parole di Blair – con soldati Nato addestrati a rispondere al fuoco e a non farsi schiacciare delle milizie del Libano meridionale o dall’esercito israeliano. E non resta che esclamare: accidenti!
Qualche giorno fa, ad esempio, i soldati francesi sono stati a «due secondi» dal lanciare i loro missili terra-aria contro un pilota israeliano che stava effettuando delle simulazioni di attacchi contro il loro quartier generale a Bourj Qalawiyeh. Questo è, quanto meno, ciò che ha detto la ministra della Difesa francese criticando i continui sorvoli del Libano da parte dell’aviazione israeliana. La realtà è in qualche misura diversa. Da quando hanno subito perdite a causa di un elicottero in Costa d’Avorio, i francesi non schierano truppe senza l’appoggio di pezzi di artiglieria da 155 mm., carri armati Lecrerc e missili terra-aria. I razzi sono programmati per fare fuoco quando un aereo da combattimento che non risponde alla richiesta di identificazione si avvicina alle postazioni francesi; i soldati francesi – che tentavano disperatamente di impedire il lancio dei loro missili contro il pilota israeliano indisciplinato – erano a due secondi dal lancio del razzo quando sono riusciti a togliere il dischetto dal meccanismo di lancio.
Ma questi sono incidenti, non politica. La realtà è che la gente del Libano meridionale – musulmani sciiti e pochi cristiani – sa benissimo che la nuova forza si trova sul posto per proteggere Israele non i libanesi. Se lo scopo fosse quello di proteggere il Libano oltre che Israele, la forza di interposizione sarebbe schierata su entrambi i lati del confine – In Israele oltre che in Libano – la qual cosa non è. La forza Onu, per dirla con le parole di un proprietario terriero libanese che trae profitto dalla presenza dell’Onu, «si trova qui per fare quello che Israele non è riuscito a fare durante il suo intervento militare: assicurare che Hezbollah non si avvicini alla frontiera».
Solo che le cose non stanno così. Il generale Alain Pellegrini, il comandante francese di quella che i francesi amano chiamare «Finul-Plus», chiarisce che non rientra tra i suoi compiti disarmare l’esercito guerrigliero libanese che l’estate scorsa ha tenuto testa per 34 giorni agli israeliani. La risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza dell’Onu prevede semplicemente che il generale aiuti l’esercito libanese a disarmare gli hezbollah. E dal momento che l’esercito libanese – composto per oltre la metà a soldati sciiti – non farà nulla del genere, non saranno certo i soldati dell’Onu a togliere i missili a Hezbollah. Le sole armi che l’esercito libanese ha trovato in Libano erano razzi che venivano rimandati in Siria per essere conservati – che non è esattamente la versione israeliana dei fatti.
E quindi per quale ragione l’Unifil si trova in Libano? Senza dubbio come simbolo del sincero desiderio dell’Occidente di portare la «pace» in Medio Oriente (qualunque cosa voglia dire). Nel tentativo di «tagliare le unghie» all’Iran disarmando i suoi protetti hezbollah. «Basta con questa fissazione di chiedere continuamente se l’Unifil disarmerà Hezbollah», ha risposto con tono secco il generale Pellegrini ad un giornalista libanese la settimana scorsa. Gli hezbollah rimangono bene armati a sud del fiume Litani e, secondo i suoi dirigenti, sono pronti a combattere la prossima guerra contro Israele. Per questo Sayed Hassan Nasrallah, comandante di Hezbollah, chiede più posti nel governo libanese.
Pellegrini parla ora del pericolo di «deterioramento» nella sua zona Onu e ha ragione. Uno dei più saggi nottambuli del Libano, Timur Goksel – il turco ex assistente del comandante della forza Unifil – ha fatto una volta una previsione pericolosa e precisa sulle possibilità di riuscita di una missione Onu. «Se una missione Onu comincia bene, può funzionare», ha detto. «Se comincia male, è destinata al fallimento». Parlava dell’Unprofor in Bosnia, ma avrebbe potuto fare benissimo riferimento all’Unifil. E questa missione non sta cominciando bene. Gli israeliani sorvolano ogni giorno il Libano perché, dicono, vogliono sapere cosa sta facendo l’Unifil per impedire l’arrivo di armi agli hezbollah. I francesi hanno chiesto a George W. Bush di intervenire per far cessare i voli, ma Bush non ha la volontà politica per farlo. Quindi gli sciiti libanesi chiedono per quale ragione l’Unifil non li protegge dagli aerei israeliani che hanno ucciso moltissimi dei loro cari questa estate. Ma ci sono altri, più pericolosi segnali per l’Unifil. Nelle città libanesi sunnite a nord – a Sidone e a Tripoli – ci sono famiglie che hanno mandato figli e cugini in Iraq per combattere contro gli americani. Posseggono registrazioni di questi giovani mentre si immolano eseguendo attentati suicidi contro le forze americane di occupazione in Iraq. Mi hanno fatto vedere queste registrazioni. Anche costoro ritengono che la «nuova» Unifil sia una forza Nato.
Nel campo profughi palestinese di Ein el-Helweh, ad esempio, corre una nuova voce. Che «se guidi bene sei in cima alla lista». In altre parole, se guidi bene sei in cima alla lista degli attentatori suicidi. I francesi prendono la cosa seriamente. E fanno bene. Per questo i loro acquartieramenti sono circondati da muri di cemento, un po’ come a Baghdad. Al Qaeda ha già minacciato l’esercito Unifil di stanza nel Libano meridionale. «Non siamo occupanti», ha ripetutamente affermato il generale Pellegrini. Ma che bisogno c’era di dirlo?
Con un po’ di fortuna – che l’Onu dovrebbe propiziare con uno speciale altare a New York – il suo esercito nel Libano meridionale potrebbe sopravvivere. Se riuscirà ad impedire ai soldati italiani di rubare nel villaggio di Haris – i soldati responsabili sono stati rimandati a casa con disonore – e alle truppe israeliane di riattraversare il confine libanese, la loro «missione» potrebbe essere coronata da successo.
Ma per una autentica riuscita dell’operazione bisogna superare notevoli barriere politiche. Gli Stati Uniti, ad esempio, sono ancora ansiosi di prendersela con la Siria per l’assassinio, l’anno passato, dell’ex primo ministro Rafiq Hariri, ma i siriani insistono che il presidente Bashar al-Assad non aveva nulla a che fare con l’assassinio. L’inchiesta sull’assassinio avviata dall’Onu sta lentamente finendo in un nulla di fatto. L’ultimo magistrato inquirente – un belga – sta cambiando opinione sui siriani. Di Assad non si parla più nei rapporti dell’Onu. Il dito è puntato contro lo scomparso ministro degli Interni siriano misteriosamente suicidatosi l’anno passato. Anche suo fratello, stando agli oppositori di Assad, si è suicidato. Si sta spianando la strada affinché la Siria possa dare una mano all’America in Iraq? Damasco dispone di una sufficiente influenza sulla resistenza irachena contro le forze Usa in Iraq da poter diventare di nuovo potente in Libano? Risposta, probabilmente sì.
Qui nel Libano meridionale, ovviamente, altri sono gli argomenti. Francesi, spagnoli e italiani – e anche gli irlandesi che sono tornati nel loro amato Libano meridionale con 160 uomini – stanno creando una nuova economia. Comprano latte, ricordi, giacconi mimetici e alberi di cedro in vendita – e quindi sono un ottimo motivo per la permanenza dell’Unifil agli occhi degli sciiti. E gli hezbollah – ecco un fatto che non piacerà a tutti i John Bolton che siedono alle Nazioni Unite – osservano ogni automobile che attraversa il fiume Litani diretta a sud. Sanno infatti che nel caso in cui un attentatore suicida dovesse colpire i francesi se ne darebbe la colpa a loro – agli hezbollah. Ma non sarebbe colpa loro. Sono i musulmani sunniti simpatizzanti di Al Qaeda che vivono a nord che desiderano attaccare la Nato. Saranno quindi gli hezbollah i più efficaci difensori degli eserciti europei nel Libano meridionale. Ora c’è qualcosa su cui riflettere.
Ma chi l'ONU? Quelli che per 5 anni dovevano sorvegliare, dopo il ritiro d'Israele, il Libano meridionale? Quelli che non lo hanno mai sorvegliato ed hanno assitito senza batter ciglio al riarmo di Hezbollah e non hanno detto una beata sega? L'ONU di Kofi Annan e di suo figlio? L'ONU del Ruanda? L'ONU delle bambine somale? L'ONU è morta a Sebrenica.
Poi i Francesi...lasciamo perdere...meglio.
Quack quack quack. L'importante è non entrare mai nel merito delle argomentazioni.
Quelli che per 5 anni dovevano sorvegliare, dopo il ritiro d'Israele, il Libano meridionale?
Traduzione: quella che avrebbe dovuto garantire che il Libano restasse un paese addomesticato e innocuo e privo di un potenziale offensivo in un'area in un cui le armi sono lo strumento per contare qualcosa (e non essere distrutti).
Poi i Francesi...lasciamo perdere...meglio.
concordo
La realtà è che la gente del Libano meridionale – musulmani sciiti e pochi cristiani – sa benissimo che la nuova forza si trova sul posto per proteggere Israele non i libanesi.
Ma come... il sig Fisk, ci ha raccontato per mesi che gli aggressori erano gli israeliani e adesso ci dice in sordina che la missione serve per difendere Israele?!? Non mi sembra molto coerente e serio...
PS. Nel conto dei morti civili rientrano anche i miliziani Hezbollah??
"la nuova forza si trova sul posto per proteggere Israele non i libanesi"
Robert Fisk è un grande. Uno dei pochi a dire le cose come stanno senza peli sulla lingua. E noi ci teniamo Panebianco...
Daniele sei tu, invece, ad essere ben poco serio, nonchè in malafede; oppure, semplicemente, non hai capito un ca**o.
Dove starebbe l'incoerenza nel dire che gli aggressori sono gli israeliani, e che la forza (presunta) di pace ONU è stata in realtà mandata in Libano "per fare quello che Israele non è riuscito a fare durante il suo intervento militare"?!?!
Se me lo riesci a spiegare, grazie... A me sembra che tutto torni perfettamente.
Molto semplice da spiegare, ma per difficile da capire da chi è nutrito di versioni caritarurali e pregiudiziali.
Israele fu attaccata da Hezbollah, non solo con il rapimento e l'uccisione dei soldati, ma anche con un bombardamento delle città di confine (il sig Fisk lo dimentica spesso), questo dopo essersi ritirata dal libano e dopo molti altri episodi simili in cui non aveva reagito.
Nella successiva narrazione della guerra, moltitra cui il sig Fisk, hanno dimenticato l'origine presentandola come un'aggressione Israeliana, per alcuni addirittura gli aggressori Hezbollah erano diventati i resistenti.
Ora Fisk si ricorda che l'esercito nel Sud del Libano serve anche ad evitare che Hezbollah attacchi nuovamente Israele.
Daniele sei un'istigazione all'insulto. Ma non è il caso proprio.
Lorenzo: la forza (presunta) di pace ONU è stata in realtà mandata in Libano "per fare quello che Israele non è riuscito a fare durante il suo intervento militare"?!?!
continuo a non concordare con questo punto di vista. Il Libano normalizzato è un sogno inconfessato o dichiarato di tanti, ma intanto se non ci sono riusciti gli israeliani non penso ci possano arrivare altri e poi non credo che tenendo ferme tutte le ipocrisie e contraddizioni senza una presenza internazionale "fisica" sarebbe meglio.
Anzi sarebbe più facile l'operazione di ingerenza straniera agendo indirettamente e senza rischiare di proprio, come hanno fatto per esempio i francesi pesantemente negli anni passati.
Poi vabhe se ne può discutere e sappiamo che in caso di attacco all'Iran la forza di interposizione diventerà uno strumento per neutralizzazione possibili ritorsioni contro Israele.
Daniele: mi riferivo al tuo primo commento, inutile, stizzito e non argomentato.
Riguardo al resto, già tutti dalle nostre parti citano l'ingerenza siriana e iraniana, dal mio punto di vista è più utile ricordare l'altro aspetto della storia che viene intenzionalmente rimosso.
Il Libano è un paese diverso, e non dico migliore, da come ce lo raccontiamo: frammentato, diviso, retto da equilibri instabili e purtroppo incapace di emanciparsi dalle influenze straniere, tutte, comprese le nostre.
Il movimento del 14 marzo da noi salutato come l'unico autentico rappresenta in realtà solo una parte dei consensi popolari e la maggioranza che ne è espressione è infiltrata di corrotti, di potenti senza scrupoli dipinti come campioni di democrazia (vedi il figlio di Hariri) e di fascisti (in senso letterale, vedi il ministro falangista appena assassinato).
Non che dall'altro lato siano meglio eh.
Toh ho risposto a un messaggio sparito.
Comunque prima riferendomi a "quello che Israele non è riuscito a fare", intendevo il disarmo di Hezbollah, non il loro allontanamento dal confine. Anche se pure su questo Frisk mi sembra nutire qualche dubbio.
Bravo Daniele! Solo i difensori di Israele conoscono la Verità, gli altri si servono di "versioni caricaturali" della stessa...! E quanti morti avrebbe fatto quel "bombardamento delle città di confine"? Tanti quanti il massacro democratico da parte israeliana che ne è seguito? Racconta, racconta. Guarda non me ne frega neanche un ca**o di chi ha cominciato, mi frega che continuate ostinati a non riconoscere un massacro considerandolo un giusto atto difensivo, o al massimo - come Turco - arrivate a dire che Israele, poverina, dopo aver subito tanti attacchi senza aver mai dato risposta (mah! opinabile...), ha "perso la testa" (memorabile questa definizione)! Israele perde la testa, i popoli confinanti perdono la vita!!!
Per Antonio: Fisk dice semplicemente che "la nuova forza si trova sul posto per proteggere Israele non i libanesi. Se lo scopo fosse quello di proteggere il Libano oltre che Israele, la forza di interposizione sarebbe schierata su entrambi i lati del confine – In Israele oltre che in Libano – la qual cosa non è". Cosa non ti convince? E' soltanto una ennesima prova del fatto ormai notorio che è stato deciso che BISOGNA FARE GLI INTERESSI DI ISRAELE.
Potete fare tutti i discorsi di fantapolitica che volete, ma resta il fatto che le vite delle persone in Libano e in Palestina valgono meno di zero, ed in base a questo tutto a Israele viene concesso.
Altro che "versioni caricaturali" della realtà: è questa la realtà.
Cosa non ti convince? E' soltanto una ennesima prova del fatto ormai notorio che è stato deciso che BISOGNA FARE GLI INTERESSI DI ISRAELE.
Diciamo che ho un po' letto tra le righe. Non rispondevo a Fisk. Ma all'idea secondo cui senza UNIFIL sarebbe stato meglio. Un miglioramento della situazione dipende tutto dalla volontà politica, che ora non c'è, appunto perché prima di tutto le nostre posizioni tengono conto delle esigenze di Israele e poi se avanza qualcosa di quelle degli altri.
Questo quadro non cambia se l'Europa si limita ad essere osservatrice a distanza senza intervenire, dato che interviene comunque lasciando fare o decidendo da Bruxelles di interrompere il flusso dei finanziamenti e fingendosi di essere un interlocutore imparziale.
Finché non ci si trova in mezzo a quel contesto ce ne si può astrarre. E se mai si arriverà a una presenza internazionale a Gaza è perché prima si è messo un piede in Libano.
Detto questo non sono ottimista e non voglio essere assolutorio con nessuno.
"Potete fare tutti i discorsi di fantapolitica che volete, ma resta il fatto che le vite delle persone in Libano e in Palestina valgono meno di zero, ed in base a questo tutto a Israele viene concesso." valgono di piu' dei 4 milioni di morti in congo o del milione e mezzo in Sudan, perchè quei morti vengono arruolati da personcine ideologizzate come te, che alimentano la cultura dell'odio. I 4 mio di morti del congo non ti interessano perchè non possono essere imputati ai cattivi israeliani (o americani) e quindi sono ideologicamente neutri.
La forza Onu, per dirla con le parole di un proprietario terriero libanese che trae profitto dalla presenza dell’Onu, "si trova qui per fare quello che Israele non è riuscito a fare durante il suo intervento militare: assicurare che Hezbollah non si avvicini alla frontiera".
E mi pare anche giusto.
Se i libanesi ed hezbollah la piantano di rompere i coglioni sprando su Israele,la pace, su quella frontiera, è assicurata.
Che è quello che desiderano tutte le persone civili.
Eccolo uno che si nutre di "versioni caricaturali e pregiudiziali"... Daniele mio bello! Usi lo stesso metodo del Berluska: accusare gli altri delle proprie colpe! Beh, che dire? Fai bene, è un metodo che funziona, visto che ha convinto milioni di italioti come te.
Ma COSA ne sai tu di cosa mi interesso io? Stiamo parlando di Israele o del Congo adesso?!
Ad alimentare la "cultura dell'odio" siete solamente TU E I TUOI PADRONI che continui ostinatamente a difendere.
Se ti interessa così tanto il Congo, dovresti sapere che i disastri in quel paese, così come in tanti altri, devono essere ricondotti innanzitutto al nostro tanto amato (anche tuttora) colonialismo: "la conquista europea dell'Africa diede spesso luogo ad atrocità su larga scala. I due casi limite furono probabilmente quelli del Congo e dell'Africa Sudoccidentale tedesca (attuale Namibia)" (http://it.wikipedia.org/wiki/Storia_del_colonialismo_in_Africa#Il_saccheggio_del_Congo_e_il_genocidio_degli_Herero).
Invece di starnazzare sul mio odio e sulle mie ideologie, perchè non mi ricordi un po' di numeri sulle "atrocità su larga scala" in Libano? Non ti sconvolge il documento di Amnesty? Credi che Israele abbia solo un po' "esagerato"? Nè a me nè a Fisk è imputabile la cultura dell'odio: è imputabile a TE e a quelli come te, invece, l'incultura di cui parlava Pasolini: "L'Italia sta marcendo in un benessere che è egoismo, stupidità, incultura, pettegolezzo, moralismo, coazione, conformismo: prestarsi in qualche modo a contribuire a questa marcescenza è, ora, il fascismo."
"è quello che desiderano tutte le persone civili."
Ecco, ci mancava solo quest'altro fascista DOC!
Uno che fino a ieri si firmava 'dux', ma che ovviamente si autoinclude fra le persone "civili"...
Le "persone civili" che consideri tu sono quelle che io considero ignoranti ed ipocrite.
La tua visione storica di "libanesi ed hezbollah" (due entità distinte?) che "rompono i coglioni" ad Israele (fammi il favore Alberto, perchè non censuri questi interventi penosi?) sarebbe da sganasciarsi dalle risate, se non fosse tanto idiota quanto aberrante.
"Moderati o estremisti, ecco la scelta", scrive oggi la gentile (e moderata, manco a dirlo!) signorina Paola Peduzzi sulle fetide pagine del Foglio. Un concetto di una semplicità lapalissiana: perchè del tutto demente e profondamente ipocrita.
A chi invece fosse rimasto un briciolo di cervello, apparirà ovvia, immediata la domanda: ma CHI è moderato? Chi organizza l'operazione militare di Beit Hanoun, costata la vita a 19 civili tra cui 13 tra donne e bambini, e considerata "inaccettabile" da Bruxelles (mentre i razzi Qassam di quei giorni non hanno nemmeno provocato feriti)?
E CHI è estremista? Chi difende quel poco che resta della propria inutile vita rendendosi scudo umano?
Mahmoud Abbas (Abu Mazen) ha definito il cannoneggiamento un "turpe massacro": a voi come piace definirlo, invece? Un tragico errore? Una giusta autodifesa? Un divertissement?
Quanta pazienza che ci vuole...riassunto per dummies:
- Il mio primo intervento voleva sottolineare come era stata usata (da parte di fisk e molti altri) una visione unilaterale della guerra in Libano, che vedeva Israele come aggressore cattivo, mentre la vicenda era piu' complessa, Israele era stato attaccato....
(Per inciso no ho giustificato la reazione israeliana ho solo ricordato l'episodio dell'inizio della guerra)
- Quando si semplifica, quando si attribuiscono tutte le colpe si sta diffondendo la cultura dello scontro. Lo fa chi in Israele dice che ogni azione è giustificata perchè è una risposta ad attacchi terroristici, lo fa chi tifando per l'altra parte nega le colpe delle controparti di Israele.
- A questo ragionamento sulla complessità delle cause (e delle soluzioni) del conflitti mediorientali mi è stato risposto che i morti sono solo palestinesi e libanesi e che non interessano i bombardamenti (e i morti) di Israele.
- A questo punto due possibili risposte, ho mandare a quel paese l'interlocutore (che probabilmente si considera anche un pacifista) oppure sottolineargli che se quello del numero dei morti è il criterio retorico di interpretazione delle vicende internazionali, allora il conflitto Israelo-palestinese viene tra la 20a e la 30a posizione tra i conflitti degli ultimi 40 anni.
- Berlusconiano la dici a tua sorella
Ecco, ci mancava solo quest'altro fascista DOC!
Uno che fino a ieri si firmava 'dux', ma che ovviamente si autoinclude fra le persone "civili"...
???
Ma sei nato scemo o hai sbattuito col motorino contro un paracarro?
Dux ti firmerai forse tu..la mentalità ce l'hai tutta di sicuro, caro il mio camerata :
"(fammi il favore Alberto, perchè non censuri questi interventi penosi?)"
Daniele, innanzitutto sull'episodio dell'inizio della guerra non siamo d'accordo; tu ovviamente sostieni che "la vicenda era piu' complessa, Israele era stato attaccato....": beh non mi pare tanto più complessa: mi pare semplicemente che hai rigirato la frittata. Per quel che ne so io si ritiene che la causa scatenante sia stato il rapimento di quei 2 famosi soldati israeliani, dimenticando però che erano stati rapiti pure dei libanesi poco prima (dei quali non era stata data notizia). Così riassume i fatti Wikipedia: "La Seconda guerra israelo-libanese, detta anche nel gergo dei militari israeliani Operazione Just Reward è stata un'operazione militare su vasta scala iniziata dall'esercito dello stato ebraico il 12 luglio 2006 contro il Libano e i militanti dell' Hezbollah.
Da diversi giorni in Israele la tensione era molto alta a seguito del reintisificarsi dell'Intifada palestinese, che aveva portato al rapimento di un soldato israeliano e di alcuni coloni. La risposta dell'esercito fu molto dura, con numerose e sanguinose incursioni di carri armati e lanci di missili nella striscia di Gaza, seguiti prontamente da repliche palestinesi.
In questo contesto si collocarono nuovi lanci di razzi Katyusha e colpi di mortaio sul territorio israeliano e la cattura di due soldati da parte dell' Hezbollah libanese: fatto che spinse il premier ebraico Ehud Olmert a ordinare una dura rappresaglia sul suolo del Libano."
Mi pare che non ci siano dunque colpe evidenti: c'è il consueto batti e ribatti di attacchi e risposte militari. E poi...e poi c'è la scelta di catturare 10 ministri palestinesi per uno-due soldati israeliani, e infine c'è la guerra: la "giusta ricompensa"! Bella roba, eh?! Roba da americani. O da israeliani.
Nessuno ha ovviamente mai detto che "non interessano i bombardamenti (e i morti) di Israele". E' evidente a tutti che i soli a rimetterci in ogni guerra siano i civili di ogni parte. Ma resta altrettanto evidente la superiorità militare israeliana che causa quindi, per ovvi motivi - nonchè per precisa scelta, dico io - danni enormemente maggiori.
Vorrei farti notare, però, che se non sono certo io a dimenticare o svalutare i morti israeliani, è stato invece un ambasciatore USA (sostenitore dunque di Israele) a fare in quei giorni la dichiarazione più sconcertante che abbia mai sentito: secondo lui "le vittime del terrorismo (con ovvio riferimento ai morti israeliani) sono moralmente superiori rispetto alle vittime della guerra (con ovvio riferimento ai morti libanesi)"... Insomma, non tutti i morti sono uguali: quelli ammazzati da Hezbollah hanno un valore maggiore di quelli ammazzati (per errore, sottinteso!) dall'esercito israeliano (foraggiato dagli USA). In questo momento non trovo il link preciso, ma se vuoi domani te lo cerco, così magari vengono i brividi pure a te, se riesci ad avvertire il nazismo implicito in una dichiarazione del genere.
Per finire: non sono affatto pacifista: sono contro la guerra imperialista e colonialista.
Quello del numero dei morti non è "il criterio retorico di interpretazione delle vicende internazionali" (niente male come definizione, davvero creativa, complimenti!). E' evidente a tutti che ci sono tragedie maggiori come numero di morti, ma si dà il caso che noi qui stiamo continuando a parlare di Israele e Palestina, non del Congo (ma perchè mi fate ripetere?), e soprattutto stiamo parlando dei massacri di quella che viene da tutti difesa come l'unica democrazia del Medioriente contro i terroristi: con il piccolo particolare che fa più vittime Israele dei terroristi! Forse sarebbe il caso di rivedere certe definizioni, non vi pare?
x Lorenzo:
ma questa Paola Peduzzi ha qualche parentela con il fu Vitaliano Peduzzi, presidente nazionale dell'ANA (Ass. Nazionale Alpini) che fu beccato nelle liste della P2 di Licio Gelli?
Visto l'andazzo de Il Foglio a imbarcare figli d'arte sia della massoneria nera che di quella rossa non ci sarebbe di che stupirsi.
La dimostrazione della falsità di certe posizioni è la "protesta" per il fatto che la presenza dei militari ONU, di fatto, impedisce ad hezbollah e soci di ricominciare lo stillicidio della guerriglia alle frontiere di israele.
Se poi, come sostiene lorenzo, l'ultima guerra non è stata provocata da hezbollah..beh, perchè diavolo ci si preoccupa del fatto che i militari ONU impediscano ad hezbollah di provocrane una nuova?
E' ovvio -anche al più idiota- che è proprio questo che tutti desiderano (almeno quelli che vogliono evitare un'altra guerra) anche perchè hezbollah non ha nulla a che vedere col problema palestinese e nulla da rivendicare nei confronti di israele (forse una fattoria, ma siamo al ridicolo).
L'assassinio del politico cristiano libanese, inoltre, mostra chiaramente che esisto un piano per destabilizzare il libano ed il suo governo; piano che non nasce certamente da israele ma da siriani, iraniani ed estremisti sciti.
dedalus: lo capisce anche un bambino che i politici che vengono uccisi in libano sono omicidi commissionati dall'amministrazione bush.
x Moreno: "ma questa Paola Peduzzi ha qualche parentela con il fu Vitaliano Peduzzi?"
Non lo so. Ma, come te, non mi stupirei. Per curiosità, le si può scrivere e chiederglielo...
x dedalus: "La dimostrazione della falsità di certe posizioni è la "protesta" per il fatto che la presenza dei militari ONU, di fatto, impedisce ad hezbollah e soci di ricominciare lo stillicidio della guerriglia alle frontiere di israele."
E' curioso come ti preoccupi esclusivamente di Israele. Ma andiamo oltre.
Molti pacifisti (per capirci, quelli che erano a Milano) sono favorevoli a "mescolare l'Onu alla bandiera della pace": "«Ci sono momenti in cui è necessario e legittimo ricorrere all'uso della forza per proteggere la popolazione civile», dice Raffaella Bolini, dell'Arci, andando dritto al cuore del problema, lo stesso che ha fatto storcere il naso ad un'ala «purista» del pacifismo nostrano, contraria comunque a parlare di pace mandando avanti i militari." (Il popolo della pace da Assisi: «Forza Onu» http://www.unita.it/view.asp?IDcontent=59106)
Tu ti riferisci per l'appunto a questa cosiddetta "ala purista" che «Forza Onu» proprio non riesce a pronunciarlo: saranno idealisti oltranzisti, comunisti ex-brigatisti, o fiancheggiatori dei terroristi? A te la scelta. A me, per capire come stanno le cose, basta la gioia degli imperialisti nel sapere che persino i pacifisti fanno il loro gioco!
Bush: "Forza Onu in Libano subito"
Prodi: "Italia pronta a guidarla"
(http://www.repubblica.it/2006/08/dirette/sezioni/esteri/mediorient/21agosto/index.html)
Cosa leggi tu in questa notizia? Una comune, improvvisa, candida volontà di pace? Com'è che finchè Israele bombardava il Libano nessuno ha mosso un dito (ma in molti hanno usato la lingua per giustificare Israele), e poi tutt'a un tratto i benefattori (giustificatori di Israele per primi) si svegliano?! Qualcosa (molto) non mi convince.
Dalla visione dei pacifisti che incidentalmente stringono le mani ai signori della guerra, infatti, "sparisce la guerra globale e le sue ragioni, l’aggressione planetaria condotta dagli Usa, l’arroganza bellicista e espansionista di Israele, il Grande Medio Oriente di Bush. Insomma, sembra che stiamo parlando davvero dello scontro tra repubblicani e cattolici in Irlanda o tra indipendentisti e autonomisti nei Paesi Baschi: cosicché, una volta messe via le armi, la ragione dovrebbe prevalere.
Questa, e non la nostra, è davvero «una recita di rosari ossessivi che non sono traducibili in nessuna azione politica». Perché di mezzo c’è una guerra permanente voluta dagli Usa per dominare il mondo, per controllare le ricchezze cruciali in via di esaurimento, per occupare luoghi strategici in vista della feroce competizione con le nuove potenze emergenti (Cina in primis) e per far valere lo strapotere militare, visto che quello economico vacilla, verso gli alleati-concorrenti. E dall’altra parte c’è una resistenza concreta - che ha impantanato gli Usa in Iraq e Afghanistan, che ha bloccato Israele, costringendolo a ricorrere all’Onu - senza la quale neanche parleremmo più di questi paesi, sottomessi alla pax americana, bensì dell’invasione dell’Iran o della Siria: una resistenza armata, con appoggio popolare vistoso in alcuni paesi e in altri comunque diffuso, integrata con la resistenza pacifica e l’ostilità verso gli occupanti della grande maggioranza delle popolazioni." (Piero Bernocchi, Cobas)
...CHIARO?
Ed infine, se tante spiegazioni non vi bastassero, per la vostra gioia ho trovato la notiziola cui mi riferivo in uno degli ultimi commenti... E' sufficiente a spiegare tutto ciò che sto dicendo da giorni, e ad annullare qualsiasi manichino bruciato (se solo i media avessero voluto darle il risalto che si meritava...ma chissà perchè, hanno scelto di evitarglielo!)! Soffiano venticelli nazisti, ma nessuno sembra volersene accorgere! Vero, guerrafondai??? Vero, pacifisti «Forza Onu»???
L'ambasciatore americano Bolton: morti civili libanesi NON MORALMENTE EQUIVALENTI alle "vittime del terrorismo"
http://italy.indymedia.org/news/2006/07/1115395.php
Lebanon civilian deaths morally not same as terror victims -- Bolton
http://news.yahoo.com/s/afp/20060717/pl_afp/mideastconflictlebanon_060717204728
ragazzi dai.. ma cosa discutete tirando in mezzo iran e siria?
l'hanno scritto cheney rumsfeld ed altri nel '97 che avrebbero attaccato iraq siria e iran , in questo'ordine
http://it.wikipedia.org/wiki/Progetto_per_un_nuovo_secolo_americano
www.newamericancentury.org
è tutto scritto con 10 anni di anticipo e ancora qui si parla di siria iran ... è un reality show?
sveglia fa parte di una strategia di lungo periodo , intelligente quanto crudele , ma soprattutto già annunciata da anni (quando , per intenderci, l'america ancora non si era inventata il terrorismo islamico)
dai basta eh!
Per fortuna che ci sono i geni come prefe che scoprono i complotti dei cattivi mondiali. Certo non è molto difficile visto che vengono dichiarati pubblicamente. Ha ragione non ricordo quale personaggio di South Park: gente come prefe (e i complottisti dell'11 settembre) è pagata dalla casa bianca per far pensare che tutto è sotto controllo.
Queste le COMPLESSE questioni (sulle REALTA della guerra) da verificare e approfondire attraverso prove certe:
"http://www.amnesty.it/pressroom/comunicati/CS93-2006.html"
(Rapporto di Amnesty International)
Su quanto dichiarato, invece, quanto segue:
(") L'aviazione bombarda un edificio nel Libano del sud: oltre 60 morti, almeno 37 erano bambini. Un ufficiale israeliano: "Da quelle finestre gli Hezbollah sparavano razzi katyuscia contro i nostri villaggi". Riunione urgente del Consiglio di sicurezza Onu, il segretario generale chiede una dura condanna per Israele. La Casa Bianca: "Gerusalemme sia più attenta alle perdite civili". Il premier libanese ringrazia gli Hezbollah: "Si sacrificano per l'indipendenza del nostro Paese". Benedetto XVI: "Deponete subito le armi". D'Alema, in visita in Israele, chiede una tregua umanitaria immediata: "Con l'escalation militare l'invio di una forza multinazionale è impossibile" (")
"http://www.repubblica.it/2006/07/dirette/sezioni/esteri/mediorient/14luglio/index.html"
"http://www.repubblica.it/2006/07/dirette/sezioni/esteri/mediorient/30luglio/index.html"
Non credo siano questioni di cosi facile soluzione-risoluzione...!
Per chi volesse invece "scovare" GUERRAFONDAI, rivolgersi alla Sezione Lorenzo VERITAS (con tutti sti sitoni illuminanti sfornati a tutto spiano):
lui che li dipartisce al meglio e, come dire, sempre cosi animatamente "super partes" com'è, a differenza di chi lui stesso contesta!
PS: Daniele, non saprei, ma penso che "prefe" abbia piu che altro, seppur penosamente, ironizzato...
prefe ha anche un merito secondo me: spezza quella convinzione che vuole un blocco unico USA + Israele...
Ma (diciamo al netto degli echi sinistri) magari!!! Sia per gli israeliani che per i palestinesi!!! Purtroppo mi pare invece che gli USA abbiano propri interessi da seguire, e che Israele rischi di farne le spese...
Questo, almeno, se si ammette la possibilità che da prima di eleggere un pazzo come Ahmadinejad gli iraniani si sentissero alle strette... che magari l'abbiano votato per quel motivo più che non per antisemitismo... e che il mondo non ruoti davvero tutto intorno alla Palestina!
Perché c'è l'Iraq, perché una parte dei musulmani è furiosa dalla Bosnia, perché l'impero americano non è con tutti "on demand" ma alle volte si perpetua con le armi, e perché ci son miasmi del passato coloniale - e postfascista nel caso algerino nell' es. francese (bravo Turco) - , e così via...
Carolina
Il governo kok olandese diede le dimissioni per non essere stato in grando di evitare il massacro di Sebrenica.
Riguardo la francia si parla della guerra in algeria su rivendicazione coloniale intorno al 1950-60, situazione gia esistente precedentemente alla fine della seconda guerra mondiale, la quale decreta a sua volta l'INIZIO di tale necessaria organizzazionione delle nazioni unite.
Gli elettori francesi approvarono gli accordi di Évian (per integrare o meno, entro tre anni, coloni stranieri nel proprio stato indipendente) con una maggioranza del 91% in un referendum tenuto nel giugno 1962.
In Ruanda sono chiari gli sbagli dei coloni (germania prima, belgio dopo) a non aver saputo spingere le tribu esistenti alla costituzione di uno stato civile proprio evitando conflitti e stermini vari, ma è anche vero che le due tribu governanti erano a loro volta nemici e persecutori dei Twa, tribu debole e direi pacifica.
E le diverse organizzazioni umanitarie se ne sono effettivamente lavati le mani...
Cio non toglie che costituire uno stato indipendente non è mai facile e molto difficilmente non passa per stermini di massa, da parte sia propria (come in iraq) che di coloni!
Cosa dovrebbe fare l'europa, che altri saprebbero fare meglio considerando i fatti comodamente distesi nei loro salotti, giudicando a posteriori quanto sia stato piu giusto e piu sbagliato fare o non fare rispetto a moltissimi fatti, noti e non cosi evidenti?
Non giustifico il colonialismo, come quello evidente di tipo americano, in nessuna forma esso possa esistere, ma non credo che tutti i fatti siano esattamente come vengono giudicati dal di fuori sulla base di fatti presi singolarmente... Con tutto cio, sia ben inteso che concordo assolutamente con la linea di carol-turco, seppur avendo voluto evidenziare, come avvocato del diavolo, le diverse sfaccettature di realta viste tanto esternamente, quanto internamente, circa l'indipendenza di ogni stato.
Il gioco americano e dei paesi palestinese e israeliano, con tutto il resto dello scenario circostante, non puo che riguardare interessi politici, economici e di avanguardia militare di tipo coloniale nei confronti dei paesi arabi!
Per come la vedo io, la turchia deve intanto entrare in europa e l'ONU deve staccarsi sempre piu dalla prepotente egemonia coloniale AMERICANA, affinche possa essere ripristinato e rinnovato un autentico dialogo tra palestina e israele per la pace, sulla base pero dell'evidenza di tale STRUMENTALIZZAZIONE americana nei loro (e non solo) confronti!
....e corriggete, ove possibile, il mio pigro italianese!