Il padre di Carlo: su quel defender c’era qualcun altro che vogliono coprire
«Si indigneranno come per i cori su Nassiriya?»
Giuliano Giuliani è nella sua casa sulle colline sopra Genova, la stessa dove il 20 luglio del 2001 apprese della morte di suo figlio Carlo.
«È una ferita che non si è mai chiusa - spiega - e che ogni volta fa più male. Ma assieme al dolore c’è la voglia di arrivare ad un dibattito pubblico su piazza Alimonda».
Quel dibattito che è stato negato dal tribunale...
«Certamente. Placanica dice di non aver ucciso Carlo e di aver sparato verso l’alto, ma i filmati mostrano una pistola che spara ad altezza uomo parallela al suolo. Allora manca qualcosa per arrivare alla verità».
Interpreto: o Placanica mente o c’è qualcun altro che ha sparato?
«Esatto. Quanti erano davvero su quel defender? Placanica spiega che dietro erano solo in due, più l’autista. Ma in tribunale nel processo per devastazione e saccheggio, il carabiniere Raffone raccontò una versione diversa. Disse per sei volte che Placanica lo aveva schiacciato sul fondo della jeep che “si era messo sopra per difenderci”, usando il plurale. Chi altro c’era allora a bordo?»
Un “graduato” coperto dalla versione ufficiale, come avete denunciato?
«La ricostruzione del sasso che devia il proiettile è una menzogna usata per nascondere il fatto che il proiettile che ha ucciso Carlo non era uno di quelli d’ordinanza. Non sono un esperto d’armi, ma tutti quelli che noi abbiamo contattato concordano su un punto: un calibro 9 parabellum, come quelli usati dai carabinieri, a tre metri di distanza non può provocare un foro d’entrata di 8 millimetri. Allora chi ha sparato?».
Oltraggi al cadavere di Carlo e festeggiamenti in caserma. Che effetto fanno questi racconti?
«Quando si arriva a spaccare la testa ad un ragazzo che è stato appena colpito al volto da un proiettile significa che si è perso ogni residuo di dignità umana. E poi i festeggiamenti e i “benvenuto fra gli assassini”... in questi mesi abbiamo giustamente deprecato e ci siamo giustamente scandalizzato per quei cori disumani che inneggiavano alla strage di Nassiriya, ma qualcuno adesso vorrà usare la stessa indignazione per questa cosa? Non sono due episodi identici? Anzi, forse questa è ancora più grave, perché sarebbe stata detta da rappresentanti dello Stato».
Chiunque sia stato l'assassino di Carlo, almeno metà Paese è complice di quell'assassinio.
Ma se Placanica si sta rivelando un capro espiatorio, un burattino nelle mani di poteri più alti, lo stesso non si può dire dell'italiota medio, fascista (in?)consapevole, che insieme ai carabinieri, zitto zitto, in cuor suo ha festeggiato, o ha girato la testa dall'altra parte mentre scorrevano le immagini della mattanza, convinto ancora una volta d'esser migliore di chi s'indigna, convinto ancora una volta di poterne restare fuori, votando poi per l'ennesima volta - a destra come a sinistra, per Fini come per Violante - la sicurezza e la disciplina.
E' colpa vostra, e torneremo a gridarvelo in faccia fino a che non vi accorgerete disgustati del sangue che grondano le vostre coscienze borghesi.
FABRIZIO DE ANDRE' - CANZONE DEL MAGGIO
"Anche se il nostro maggio
ha fatto a meno del vostro coraggio
se la paura di guardare
vi ha fatto chinare il mento
se il fuoco ha risparmiato
le vostre Millecento
anche se voi vi credete assolti
siete lo stesso coinvolti.
E se vi siete detti
non sta succedendo niente,
le fabbriche riapriranno,
arresteranno qualche studente
convinti che fosse un gioco
a cui avremmo giocato poco
provate pure a credevi assolti
siete lo stesso coinvolti.
Anche se avete chiuso
le vostre porte sul nostro muso
la notte che le pantere
ci mordevano il sedere
lasciamoci in buonafede
massacrare sui marciapiedi
anche se ora ve ne fregate,
voi quella notte voi c'eravate.
E se nei vostri quartieri
tutto è rimasto come ieri,
senza le barricate
senza feriti, senza granate,
se avete preso per buone
le "verità" della televisione
anche se allora vi siete assolti
siete lo stesso coinvolti.
E se credente ora
che tutto sia come prima
perché avete votato ancora
la sicurezza, la disciplina,
convinti di allontanare
la paura di cambiare
verremo ancora alle vostre porte
e grideremo ancora più forte
per quanto voi vi crediate assolti
siete per sempre coinvolti,
per quanto voi vi crediate assolti
siete per sempre coinvolti."
Questa è più grave. Io lo slogan di Nassiriya non lo dico, ricordo solo che proviene dal pacifismo anni '60 quando al posto di N. si diceva "Vietnam" ed era tutto mitico. Quando non ci si ricorda più un cazzo si finisce per polemizzare per due parole e per perdere di vista tragicamente le cose importanti... e si vede, purtroppo purtroppissimo.
Carolina
Il dibattito pubblico che auspica Giuliano Giuliani non c'è, appunto, ancora stato.
Se c'è un momento in cui le condizioni mi sembrano più "favorevoli" rispetto al passato, un momento in cui la coscienza nazionale (anche quella meno..."cosciente") sembra più ricettiva, un momento in sostanza in cui potrebbe produrre qualche effetto reale, è questo, visti le parole e i toni che i media usano in questi giorni dopo le parole di Placanica, toni sensibilmente differenti da quelli del passato. C'è "possibilismo" anche presso alcuni elementi della destra manganellatrice.
Penso: perchè tale dibattito (e conseguente commissione d'inchiesta etc) si apra, una manifestazione, una grande manifestazione, non potrebbe essere una spinta forte? Una manifestazione di migliaia di persone che, anzichè muoversi per esigenza connesse alle proprie (povere) tasche e anzichè muoversi per una mozione di strettissima attualità, si muova per chiedere giustizia&verità. Non è così consueto. Non potrebbe servire allo scopo?
Oppi, mi associo alla tua proposta.
"Quel giorno io ero addetto al lancio dei lacrimogeni, ma....mi dissero che non ero idoneo perche' ho sparato a parabola come si spara sempre. E' una regola ma mi dissero che dovevo sparare ad altezza d'uomo. Stavo male e mi hanno spostato vicino a piazza Alimonda, dove ho visto pestare a sangue dei manifestanti, fino a che non gli uscivano le bave bianche dalla bocca. Sono salito sulla camionetta, un plotone ci faceva da scudo, ma poi i manifestanti hanno attaccato e i carabinieri sono arretrati, scappando. Hanno lasciato i mezzi senza protezione e a quel punto i manifestanti ci hanno aggrediti, lancio di pietre, di oggetti, hanno rotto i vetri della camionetta"
"Tornato in caserma a Genova c'erano carabinieri e poliziotti in festa per cio' che era successo. Tutti mi facevano domande, io mi sono isolato, non potevo sopportare, non potevo credere a tutto questo. Mi hanno regalato il basco del Tuscania e mi hanno dato il "benvenuto tra gli assassini". E non erano carabinieri semplici"
Ma lei ritiene che ci sia una volonta' politica nel tenere nascosta questa verita'? "A questo punto - risponde Placanica - penso proprio di si'"
G8: PLACANICA, INQUINATE LE PROVE PER INSABBIARE
http://www.repubblica.it/news/ired/ultimora/2006/rep_nazionale_n_1906168.html?ref=hpsbdx1
Nuove accuse di Mario Placanica
"A Genova hanno inquinato le prove"
http://www.repubblica.it/2006/11/sezioni/cronaca/placanica-sparo/prove-inquinate/prove-inquinate.html
le parole di placanica sono aberranti.
e quei cori li ha sentiti mezza genova, tutti quelli che passavano o abitano nei pressi delle fiera ove era stata allestita la cittadella della polizia.
ma le parole di placanica sono la quinta versione differente di quest'imbecille che invece di ammettere umilmente di aver sparato in fronte a un ragazzo gioca a fare l'acrobata tra i suggerimenti sempre diversi che gli arrivano da avvocati sempre piu' bizzarri.
questa volta placanica si toglie la maschera a cui ci aveva abituato, quella della vittima, e si mette quella del "buono", del "ragazzo come tanti altri", come quelli picchiati per le strade di genova. l'orribile maschera pasoliniana del "carabiniere figlio del popolo".
sollecitiamo un dibattito politico su genova 2001, un dibattito pubblico e sociale, fuori dalle aule dei tribunali e dei parlamenti. non smettiamo mai di sollecitarlo (anche se a manifestare per questo ci troveremmo in 60, come sempre), ma non facciamolo dando credito alle parole di un povero cretino. meritiamo molto di piu'.
visto placanica a omnibus; mi pare a dir poco poco credibile. E indubbio che abbia sparato lui..il resto, bah, sarà..