"Si continua a parlare della "violenza rossa" di trent'anni fa"
biagi mica l'hanno uccido trent'anni fa
Leggendo il vostro sito, sembra che uno dei principali problemi dell'Italia sia la violenza che voi definite fascista e che e' presente anche in molti altri paesi (persecuzioni ai diversi in genere, agli omosessuali, a quelli di razza o religione diversa). Naturalmente tale violenza va condannata, ma se ci fermiamo a riflettere un attimo, probabilente ci renderemmo conto che tale tipo di violenza e' solo una minima parte degli atti di violenza consumata in Italia.
Secondo queste condanne contro i "fasisti" (che esistono in ogni paese del mondo anche se con nomi diversi) e' anche un modo propagandistico per mantenere una certa tensione ideologica all'interno di certi ambienti.
Sarebbe meglio, a mio avviso, continuare a condannare la violenza e pensare di creare un futuro piu' propositivo educando i giovani alla non violenza.
"La violenza d'ultradestra è all'ordine del giorno (e soprattutto della notte). Non si contano, negli ultimi tre anni, accoltellamenti, pestaggi, aggressioni, incendi e attentati di vario genere. L'elenco è impressionante."
Federica, non ti basta? Federica, ma quale tensione ideologica?! Cosa significa "condannare la violenza" così, in generale, se non si riesce a capire da che cosa nasca quella violenza? Se non si vuole capire i motivi per cui a vent'anni è così facile attaccarsi ad una croce celtica e assassinare qualcuno? Ecco perchè la domanda resta sempre la stessa: "Perché uno diventa fascista, nazista o comunque lo si voglia definire?"...insomma, perché tante giovani menti vengono attratte dal pericolo dell’idea fascista? Pasolini aveva tentato di rispondere: Fascisti: padri e figli http://www.pasolini.net/saggistica_bellebandiere_fascismo.htm
Secondo te denunciare gli assassinii di Carlo, di Renato, di Dax, di Aldro, significa fare propaganda ideologica??? Possibile che non ci riesci a vedere delle connessioni? Possibile che non capisci che - specialmente con l'aumento dell'immigrazione - la paura e l'odio razziale nel paese vanno aumentando, e i difensori dei diritti di tutti (come i centri sociali, che si battono contro CPT ed altre ingiustizie borghesi) diventano i "nuovi nemici" di chi difende il sistema?
A "condannare la violenza" son capaci anche Berlusconi, Fini e Casini, salvo poi difendere a priori i porci dal manganello facile, accogliere i neofascisti nella Casetta del Mulino Bianco, ed ordinare la repressione più brutale su chi non ha alcuna intenzione di obbedire ai loro dettami.
Toh, fatti un'idea:
Archivio aggressioni fasciste nel 2006
http://www.ecn.org/antifa/article/905/archivio-aggressioni-fasciste-nel-2006
Tu sparli di non violenza (un valore positivo, per carità) ma continui a tenere almeno un occhio chiuso. Aprili entrambi.
Federica, tanto per cominciare le "ideologie morte e sepolte" sabato sembravano decisamente vive e vegete. E non credere che i "moderati" non le apprezzino: fascista non è soltanto la Mussolini. Ci stiamo tornando al fascismo, anche se a te non sembra. La Bossi-Fini è una legge razzista e fascista: non lo dice Casarini, lo dicono le associazioni umanitarie, lo dice Amnesty. SVEGLIATI.
"Il nostro paese dovrebbe fare serie pressioni sugli altri paesi per fare in modo che non ci mandino reietti e disperati, ma che organizzino i loro paesi in maniera efficients in modo tale da non creare orde di disperati che poi si riversano sulle nostre coste"
O sei ingenua o sei in malafede. Non vedo altre possibilità. Se non ci fossero quei "reietti e disperati" tu ed io non vivremmo nella bambagia, sparando ca**ate sul nostro giustificato (?) benessere e sull'intolleranza verso chi non ce l'ha. Sono dei "reietti e disperati" a fabbricare le tue scarpe e i tuoi vestiti...ma loro ti vanno bene solo perchè non ti rubano il portafogli e non ti rompono le scatole per lavarti il vetro al semaforo. Sono dei "reietti e disperati" a servire il capitalismo.
E quelli che arrivano sulle nostre coste noi sappiamo solo rinchiuderli in lager (subito, bada bene...appena arrivati!) per la sola colpa di non essere italiani. Ma siamo buoni e li chiamiamo "centri di accoglienza", anche se sono veri e propri centri di detenzione; salvo poi arrestare i membri delle associazioni benefiche che li gestiscono! Ci sono denunce come quelle di Amnesty: http://www.repubblica.it/2005/e/sezioni/cronaca/corelliarresti/amnecpt/amnecpt.html ... Ci sono documenti importanti come questi raccolti dal Cestim (Sito di documentazione sui fenomeni migratori): http://www.cestim.it/25centri-detenzione.htm ...
Di fronte a questo, il solo ragionamento che sai fare tu è: che si risolvano i problemi a casa loro! Beh, giusto per fartelo sapere, è uno dei concetti-cardine di Forza Nuova.
"Anestetizzato dalla NATO/mi sento sollevato/ma rischio di confondermi tra profugo e immigrato/Se dei lavavetri faccio volentieri senza/il profugo lo accetto perchè lava la coscienza"
(Punkreas - "Terrorista NATO")
Lorenzo, allora cosa proponi?
Non tutti coloro che producono scarpe a basso costo sono dei disperati. Spesso hanno pache basse ma proporzionate al costo della vita. E la vita in fabbrica e' meglio di quella dei campi da cui provengono.
Secondo me bisogna fare una distinzione fra lavoratori delle fabbriche asiatiche e disperati che fuggono dalla guerra e dalle persecuzioni religiose. Ciampi era andato in Marocco con altri capi europei a dire basta a questa tratta degli schiavi.
Comunque se gli immigrati continuano ad arrivare vuol dire che in Italia non si sta poi cosi' male (anche se bisogna sicuramente mettere a posto i centri di accoglienza). Non crediate che gli immigrati siao tutti scemi, se vengono in Italia sanno che anche se ci sono dei rischi, comunque la situazione a casa loro e' talmente grama da fargli preferire mesi di tortura.
Questa tortura incomincia nel deserto del sarah, che i profughi sono costretti ad attraversare su pullman malconci e stipati come bestie, fino al tetto. Se qualcuno cade, dal tetto dell'autobus, nessuno si ferma a dargli soccorso.
Ma la Libia continua ad alimentare questo traffico e lo usa come arma di ricatto contro l'Italia e cosa fanno i nostri politici Berlusconi e Prodi? Fanno finta di niente. L'ingiustizia non inizia nei centri di accoglienza, ma in Africa. Intervenire sarebbe una buona cosa, ma non risolverebbe il problema.
E poi c'e' il problema delle persone ignoranti e disoccupate in Italia che pesso si vedono rubare il posto di lavoro da un immigrato che prende un terzo della sua paga. Da li anche nasce il nazismo.
E cosa fanno quelli dei centri sociali davanti a tutti questi importanti problemi?
Manifestano nelle piazze slogan che nessuno ascolta, e anzi spesso vengono interpretati come eversivi. Ma perche' i centri sociali non sanno proporre soluzioni serie e condivise da tutti anziche' gridare slogan?
Federica, non ti ho risposto sui "tanti atti di violenza e rapina anche da parte di extracomunitari in Italia." Hai detto bene: ANCHE. Quindi? Quindi a delinquere sono tanto italiani quanto stranieri: non si capisce dunque perchè l'intolleranza debba rivolgersi esclusivamente "verso la nuova violenza". Ma proprio a questo servono i media...e così si arriva a facili equazioni...
Violenza contro le donne, "un'equazione sciagurata quella tra violentatore e immigrato"
http://www.immigratiabologna.it/news_completa.asp?id_ntz=878
"La violenza che voi definite fascista nasce come reazione da una situazione di intolleranza verso la nuova violenza portata da nuovi criminali di origine extracomunitaria."
NO. La violenza fascista nasce dal rifiuto delle diversità, dall'ignoranza, dal presunto diritto alla conservazione dei propri privilegi. La "nuova violenza" è una scusa, una comoda strumentalizzazione. E così si arriva più facilmente a giustificare la violenza in senso opposto: quella dello Stato e dei fascisti, quella che ci garantirebbe la "sicurezza", quando serve a garantire soltanto il nostro fisiologico razzismo e la nostra ipocrisia.
Ti fornisco un esempio recente tutto italiano...
IMMIGRAZIONE E VIOLENZA: QUANDO IL RAZZISMO SI SFOGA ATTRAVERSO LE DIVISE E I TELEGIORNALI
http://www.aduc.it/dyn/dilatua/dila_mostra.php?id=137793&L1=10
...ed uno, ancor più recente, made in USA:
Funerali di un giovane ucciso dalla polizia: rabbia a New York
http://www.unita.it/view.asp?IDcontent=61524
Noi, qua, chiamiamo gli immigrati "clandestini"; loro, là, chiamano i poliziotti "porci". Questione di punti di vista. Ma non è un caso che il Ku Klux Klan sia nato proprio negli Stati Uniti.
continuo a non capire quali risposte pratiche contro la violenza proponi.
-)Arrestare tutti quelli che compiono atti di razzismo?
-) Arrestare tutti i poliziotti?
-) Uscire dalla nato?
-) Non comprare piu' scarpe da tennis made in thailand?
-) Manifestare?
Sono confusa
Lorenzo, lo scritto di Pasolini fa venire i brividi. Apprezzo anche l'analisi della violenza che fai, non possiamo accettare "la banalità del male".
Carolina
Federica, non leggere solo l'estratto qui sopra. Vai e leggi anche il testo.
Ciao a tutti, mi riprometto di farlo stasera.
grazie
ragazzi non è allarmismo ..avete visto a roma? c'erano una cifra di belli skinhead che facevano saluti romani con la bandiera della decima mas..
Ho dato uno scorcio alla manifestazione delle donne di Bologna Italiane e straniere contro la violenza. Bella l'idea, ma le donne mi sembrano un po' fessacchiotte se sperano di combattere la violenza, soprattutto quella domestica, con una mercetta in piazza.
Tutti diranno loro: bene brave era ora, ma poi, se non agiscono con la creazione di strutture di mutuo soccorso, questo non portera' a nulla.
Io non ce l'ho con le manifestazioni, per carita', mi sembra pero' che ci sia una tendenza a fare una marcetta inpiazza, gridare quache slogan e aspettarsi che il governo risolva i nostri problemi.
Ma sappiamo benissimo che non e' cosi'. E allora cosa possiamo fare per aiutarci da noi e per aiutare gli altri che soffrono?
Federica, mi sembri abbastanza informata, ma - come dici tu stessa - molto confusa; fai solo qualche passo in più.
Quando non si sa far altro che difendere lo status quo (cosa che ci è permessa dal nostro status di privilegio), si domanda: beh, allora voi cosa proponete? Ci si dimentica quasi della causa dei problemi di cui stiamo discutendo, e la colpa di tutto a chi va? Incredibile: ai centri sociali! Cioè a coloro i quali hanno in assoluto meno denaro, potere e possibilità! "E cosa fanno quelli dei centri sociali davanti a tutti questi importanti problemi?", mi chiedi... Cosa fanno? Lavorano per l'integrazione, per una società multiculturale, per l'annullamento dell'intolleranza verso le differenze, per il diritto alla casa, mentre il Parlamento ad esempio si diverte a rovinare 200mila famiglie bisognose in un sol colpo e Prodi ha il coraggio di definirlo "un incidente di percorso"... (http://www.repubblica.it/2006/10/sezioni/cronaca/governo-battuto-sfratti/governo-battuto-sfratti/governo-battuto-sfratti.html)! E tu Federica come lo definiresti? Quando ci fu il famoso sgombero di via Lecco a Milano, furono solo pochi attivisti dei centri sociali a prendere le loro difese, mentre la "gente perbene" guardava sgombero e cariche dal salotto (Più case per tutti http://italy.indymedia.org/archives/display_by_id.php?feature_id=2593)... Ma di fronte a questo e ad altri crimini istituzionalizzati, se i centri sociali "vengono interpretati come eversivi" è forse colpa loro??? O è forse una chiara strategia di criminalizzazione (che anticipa la repressione)? Ovviamente è una domanda retorica, Federica.
"Ma perche' i centri sociali non sanno proporre soluzioni serie e condivise da tutti anziche' gridare slogan?"
Ma perchè la gente non sa informarsi, leggere, possibilmente partecipare in prima persona e capire così che dietro agli slogan da manifestazione ci stanno dei concetti e delle proposte, anche se i giornalisti le annullano parlando di vetrine infrante e fantocci bruciati???!!! Tali proposte vanno in direzione contraria rispetto alla strada presa dalle nostre democratiche istituzioni.
"Ciampi era andato in Marocco con altri capi europei a dire basta a questa tratta degli schiavi", certo: che bravo! Ma si dà il caso che sia anche andato in Cina a dire basta all'embargo delle armi...ossia, è favorevole a togliere il divieto di vendere armi alla Cina (Ciampi: «Togliere embargo armi alla Cina» http://www.corriere.it/Primo_Piano/Esteri/2004/12_Dicembre/06/cina_ciampi.shtml). Questo significa esclusivamente che l'industria delle armi, per la nostra amabile e civile democrazia, ha la meglio sui diritti umani. Questo significa che il nostro benessere ha la precedenza su quello degli altri. Non c'è altro significato: è nazismo democratico. Ci infastidisce l'invasione degli immigrati, ma non la nostra devastazione irachena: PERCHE'?! Perchè - ribadisco - il nostro è nazismo democratico.
E tu mi chiedi delle proposte, delle soluzioni: cosa credi che ti possa rispondere? Mettiamo un po' di immigrati qui e un po' lì? Non è un problema di ordine pubblico, nè di spazio, e non è un problema risolvibile in quattro e quattr'otto: va ripensato l'intero sistema socio-economico. Qualcuno nei giorni scorsi, su questo stesso sito, scriveva di un "ripensamento del marxismo" adeguandolo alla situazione attuale: è una proposta di cambiamento, molto meno idealistica di quel che sembra. Ma bisogna volerlo, questo cambiamento; e siccome non porterà di certo agi e vantaggi e facilitazioni, non sarà "condiviso da tutti", come chiederesti. E continueranno ad esserci i fascisti tra la gente e in Parlamento, come il signor Borghezio che guadagna 20 volte il mio stipendio e si diverte a dar fuoco agli immigrati. Colpa di chi? Dei centri sociali che non fanno proposte alternative?! La gente in Messico muore assassinata per strada difendendo i propri diritti, mentre i criminali stanno al governo! Da noi la situazione è forse tanto diversa? Ti rendi conto che il problema primario non è la criminalità legata all'immigrazione, ma SIAMO NOI?
"Non tutti coloro che producono scarpe a basso costo sono dei disperati. Spesso hanno pache basse ma proporzionate al costo della vita. E la vita in fabbrica e' meglio di quella dei campi da cui provengono."
E questa è una magra, ipocrita consolazione da parte di chi sa che la nostra vita vale sempre e comunque più di quella di altri. Guardati "La stella che non c'è" di Gianni Amelio: "Manca poco, o forse manca niente, perché il paese dei draghi sferri l’attacco al nostro sistema economico basato su regole che sono riuscite a portare un buon grado di ricchezza all’Occidente, ma capaci altresì di condurlo alla disfatta nel momento in cui uno dei giganti dormienti si risveglia. Sono le stesse regole, la scacchiera è immutata, il gioco è il medesimo. Solo che noi perderemo miserevolmente. Blocchi contrapposti eppure identici, imbrigliati nelle “regole del mercato” (parafrasi troppe volte utilizzata per lavarsene le mani, è il mercato che crea mostri, mica io personalmente) assolutamente antiumane, che distruggeranno tutto se non si riuscirà a mettere un freno." (http://www.frameonline.it/Rec_Stellachenonc'%C3%A8.htm)
Se la tua critica al Movimento è sincera e consapevole della necessità di un cambiamento sociale, allora leggiti: Per un mondo migliore, non un viaggio nel nulla, di Paolo Barnard (http://www.nonluoghi.info/nonluoghi/modules.php?name=News&file=article&sid=479). Ci troverai senz'altro ottimi spunti di riflessione e qualche proposta che ci riguarda tutti quanti molto da vicino.
Ciao
Lorenzo
Lo dicevamo già prima del G8 di Genova, e per tutta risposta ci hanno massacrato di botte...
"Un nuovo spettro si aggira per l'Europa: è l'immigrato clandestino, il rifugiato, il profugo, incarnazione di un’umanità invisibile e senza diritti. Tutte le potenze della vecchia Europa sono alleate nel cacciarlo e nel respingerlo, in una crociata concordata a Schengen tra laburisti inglesi, popolari spagnoli, democratici italiani e poliziotti tedeschi. Schengen è il surrogato di una politica europea dell’immigrazione, è un vuoto di idee e di proposte circondato da un cordone sanitario tutto poliziesco e militare. La tendenza a risolvere in polizia i problemi posti dall’immigrazione non è solo europea, ma è uno dei tratti salienti dei processi contemporanei di "globalizzazione". L’abbattimento delle barriere alla circolazione delle merci e dei capitali si accompagna alla moltiplicazione dei confini contro donne e uomini in fuga dalla miseria, dalla guerra, da tirannidi sociali e politiche (...)"
http://ospiti.peacelink.it/controg8/appe.htm
...e lo ribadiamo anche oggi:
"I Cpt sono pieni di esseri umani che non lasceremo al loro destino. I Cpt sono dispositivi di controllo e privazione della libertà che appartengono ad un sistema in cui tutti siamo costretti a vivere. E’ un sistema in cui la precarietà della vita si abbina alla cancellazione dei diritti. In cui le logiche securitarie producono solo discriminazione, paura, ingiustizia.
I gestori dei Cpt, che fino ad ora hanno guadagnato un sacco di soldi prestandosi a questo lavoro ignobile, sono complici di ciò che accade. Come i mercenari in guerra. Quindi non vi sono più scuse. Decidano di assumersi fino in fondo ogni responsabilità, sapendo che nessuna facciata “umanitaria” o “cristiana” potrà mai reggere di fronte ad una cosa così vergognosa. Le catene, le gabbie, le botte, la disperazione che producono queste carceri speciali, non si possono più nascondere.
A Firenze, l’occupazione, ha svelato un piano di gestione dei CpT che guarda al 2007: non vi è alcuna intenzione di questi mercenari di rinunciare agli appalti.
Il governo, nella nuova finanziaria, ha annunciato un aumento della spesa dedicata alla gestione dei Cpt.
Il gioco del governo è svelato, non c’è più ambiguità possibile.
E anche per il Governo Prodi, e per le sue parti cosidette “radicali”, non vi sono né più scuse né nascondigli.
I Cpt vanno chiusi subito, la precarità delle nostre vite ha bisogno di reddito e dignità, e questa battaglia non è sacrificabile per nessuna poltrona, per nessuna governabilità, per nessun gioco di potere!"
http://www.globalproject.info/art-9811.html
I fascisti quali soluzioni hanno da proporre, a parte la conservazione dell'(insopportabile)esistente?
Lorenzo,
ho letto l'articolo di paolo barnard e devo dire e mi trovo d'accordo con molte delle cose da lui scritte.
In particolare trovo molto piu' utile la trasmissione Report che le azioni "antifasciste" di Casarini per la creazione di un mondo piu' giusto.
Sono anche d'accordo con Naomi Klein sul fatto che ha fatto molto di piu' Internet che non tante manifestazioni di piazza per metterci davanti agli occhi le ingiustizie del mondo.
"ho letto l'articolo di paolo barnard e devo dire e mi trovo d'accordo con molte delle cose da lui scritte"
Non ne dubitavo, Federica.
"In particolare trovo molto piu' utile la trasmissione Report che le azioni "antifasciste" di Casarini per la creazione di un mondo piu' giusto."
Questa è una tua opinione personale, basata su cosa non lo so. Per come la vedo io, sono entrambi sforzi che vanno nella stessa direzione (comunicare, informare, dare un segnale, fotografare ingiustizie, dar voce al dissenso), e non ho alcun interesse ad individuare possibili "compagni che sbagliano", quando l'errore sta tutto dall'altra parte, quella che insieme si combatte. Si tratta ovviamente di due modi differenti di porsi verso i problemi: quelli di Report sono giornalisti, fanno un lavoro ben preciso di comunicazione e denuncia pubblica, epperò - non dimenticarlo - sono anche pagati per questo, ed hanno uno spazio a loro disposizione da cui richiamare l'attenzione delle masse; i ragazzi dei centri sociali (attenta qua, tra l'altro, a non metter tutto in uno stesso calderone: nel Movimento c'è di tutto, dai pacifisti di Rete Lilliput ai black bloc, da Don Gallo a Casarini, a seconda delle idee portate avanti) sono perloppiù giovani, guidati da molto idealismo e da una sacrosanta incazzatura - "Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica" (Salvador Allende) - che per ovvi motivi svolgono un ruolo più "fisico", diretto e spettacolare, per attirare l'attenzione dei media e delle masse, cercando di colpire degli obiettivi nello stesso tempo in cui si fa una denuncia. Una cosa, infatti, è limitarsi a denunciare delle ingiustizie, un'altra è cercare di abbatterle: chi ne ha abbastanza di troppe parole, inutili o ipocrite, sceglierà questa seconda strada. Per capirci, è inutile sparlare di pace se si continua a produrre e vendere armi e spendere denaro pubblico per gli armamenti: nel momento in cui si decide ad esempio, come accadde qualche tempo fa, di bloccare i treni che trasportano macchine di morte, si fa un passo oltre alla denuncia e si passa all'azione, cercando di impedire materialmente una ingiustizia che è materiale e come tale va combattuta, ognuno con le armi che ha a disposizione. Resta il fatto che Report stranamente continua ad andare in onda, mentre le azioni dirette dei manifestanti vengono sanzionate e spesso dei ragazzini si ritrovano con delle denunce sul groppone, sempre se non finiscono in galera (spesso senza prove, e con molte botte). Questo già ti dovrebbe dare delle indicazioni su cosa ci concede il sistema e cosa no. Perchè ci è concesso fare beneficenza per il terzo mondo (...quanto siamo pieni di umana pietas!), ma nessuno si sogna mai di mettere in discussione l'export di armi condotto anche con il nostro consenso o silenzio-assenso (http://www.banchearmate.it/home.htm)?! Perchè ci si scandalizza per qualche bancomat danneggiato, fingendo di non conoscere l'aforisma di Brecht ("Cos'è rapinare una banca a paragone di fondarne una?")?! Semplice: perchè siamo ipocriti e ci rifiutiamo di assumere le nostre responsabilità; e un'azione violenta, ingenua, anche immatura se vuoi, ci pare inaccettabile quando ad esserlo è invece il nostro colpevole silenzio, la nostra accettazione pressochè acritica dell'esistente. Se ci fossero delle leggi giuste che impedissero le nostre democratiche nefandezze (vogliamo parlare di rifiuti tossici scaricati nei paesi del terzo mondo? o di sfruttamento illegale delle risorse negli stessi paesi?) non ci sarebbe bisogno di sfasciare alcunchè. Ma il terzo mondo non è altro che un mondo da continuare a sfruttare speculando sulla miseria di intere nazioni, causata, tra l’altro, dal co1onia1ismo e neo-colonia1ismo europeo ed occidentale. E noi continuiamo a stare a guardare dalla finestra? Se nessun altro si muove, preferisco le "azioni di Casarini".
Come si diceva di Report, anche Internet serve ad aumentare l'informazione (e la controinformazione) globale; ma non è sufficiente di per sè a cambiare le cose, e le manifestazioni di piazza danno quantomeno il senso della consapevolezza e dell'indignazione popolare: quando in Italia succedono certe cose aberranti e c'è il silenzio più assoluto, viene da piangere a pensare che la minoranza di "estremisti" che si batte contro la precarietà finisce dentro, con buona pace dei benpensanti, mentre in Francia non appena si ventilano ipotesi di un certo tipo scendono in strada a milioni per dire NO! La piazza serve, oggi come ieri: è espressione democratica, rappresenta la voce inascoltata del popolo (quando non è costruita ad hoc con i soldi di Berlusconi). E fino a che ci sarà un sistema intrinsecamente fascista, esisterà qualcuno che vi si opporrà con azioni "antifasciste" o analoghe. Almeno spero. Bocca, ultimamente, è assai pessimista.
Guarda che la stessa Naomi Klein ha fatto un film ("The Take") sulle occupazioni delle fabbriche da parte dei lavoratori...quindi non credere che sia contraria a certe tattiche e certi discorsi!
"(...) questo semplice gesto – the take, la presa – ha il potere di portare alla ribalta il problema della globalizzazione. Armati solo di fionde e di un’incrollabile fede nella democrazia operaia, i lavoratori si scontrano con i capi, i bancari e l’intero sistema che vede le loro fabbriche come nient’altro che un pezzo di metallo da svendere."
(http://www.lafeltrinelli.it/istituzionale/articolo/articolo.aspx?i=13743)
Sara', ma secondo me 100 Casarini non valgono 1 Biraghi.
"Sara', ma secondo me 100 Casarini non valgono 1 Biraghi."
Federica, forse non hai notato che è proprio Alberto Biraghi ad aver pubblicato questo articolo che stiamo commentando sull'"antifascismo militante"... Curioso, eh? Semplificando, è un po' come se uno (Biraghi) stesse parlando dell'impegno dell'altro... Come la mettiamo?
Non voglio parlare al posto suo (eventualmente interverrà lui stesso, se lo riterrà necessario), ma riesci a capire che si tratta dello stesso impegno, dello stesso sforzo, della stessa lotta?!
Il fatto che tu giri comodamente su internet ma non hai mai occupato uno stabile, partecipato a un presidio, seguito un processo o partecipato ad un esproprio proletario è solamente una tua questione personale.
Mi piacerebbe sapere quante case ha occupato Alberto. E tu Lorenzo ne hai mai occupate?
Senza entrare nello specifico, hai mai compiuto atti di disobbedienza?
Lorenzo, un momento: concordo sul fatto che non è questo il punto, che non c'entrano niente le classifiche tra Barnard, Biraghi e Casarini etc. Però distinguiamo: Biraghi ha pubblicato un pezzo mio, non di Casarini, col quale non c'entro nulla e che non incrocio nemmeno per puro caso da almeno cinque anni. A chi fa le classifiche da mostra bovina, non rispondiamo dipingendo tutte le mucche dello stesso colore. Esistono differenze e divergenze, non neghiamolo. Poi, tutti uniti contro le aggressioni fasciste e razziste, ci mancherebbe altro. Ma giungendo ciascuno dal proprio percorso, senza schiacciarsi l'uno sull'altro.
Federica: stai scadendo nel trolleggio, che da queste parti è malvisto. Dissenti quanto ti pare, ma con argomenti, non con queste pallose pinzillacchere, altrimenti comincio a usare il tasto delete. Non rispondere qui, perché comunque cancello, se vuoi replicare scrivi ad
alberto[at]onemoreblog.it
Federica, la mia non voleva essere una accusa; io intendo solo farti notare come Biraghi pubblichi ad esempio notizie relative ad Indymedia o recuperate da quel sito, che è il sito di riferimento dell'antagonismo in Italia: se lo fa, e si rammarica che il sito abbia da qualche giorno chiuso i battenti, qualcosa vorrà pur dire. E quel che vuol dire non sarà certo che Biraghi gradisce i pupazzi bruciati, ma che - immagino - riconosce il valore della controinformazione.
Non giudico il tuo percorso individuale, così come non giudico quello di Casarini; sei tu che hai espresso un giudizio, legittimo ovviamente, ma che non condivido al 100%, e sto tentando di spiegarti il perchè non abbia senso mettere le due persone a confronto.
Per chiarezza nei confronti di Wu Ming 1, specifico che il nome di Casarini è uscito fuori a sproposito in quanto da me citato come esempio di posizione "estrema" (intendevo semplicemente dire che a considerare la Bossi-Fini una legge razzista e fascista non sono solo gli anarco-insurrezionalisti, come vorrebbe Pisanu, ma le associazioni come Amnesty), ed è divenuto ancor più a sproposito - per Federica - nel seguito del dibattere, simbolo delle "azioni antifasciste"... Ovviamente tale non è e non nego - anzi, l'ho sottolineato - che esistano varie anime, anche molto diverse tra loro, nel Movimento; e Casarini stesso non è affatto il mio idolo. Se lo difendo è appunto solo per rimarcare che - benchè ognuno col proprio percorso - immagino e spero tutti uniti nella stessa battaglia, quantomeno contro le aggressioni fasciste e razziste, come dici giustamente. Altrimenti Biraghi non si filerebbe nè Indymedia nè i tuoi splendidi scritti (per i quali ho provveduto ad effettuare una sorta di pubblicità-progresso in un altro articolo di OMB!), ed ognuno andrebbe solo soletto e senza grosse speranze per la propria strada.
Mi scuso della confusione generata, non era mia intenzione.
Mi rendo conto che la mia domanda di prima era inopportuna e me ne scuso.
Mi ha fatto piacere discutere con te Lorenzo.
A presto
Federica
colgo l'occasione per ricordare a tutt* che gli anarco insurrezionalisti sono un'invenzione del passato governo.
per chi è un po' duro di comprendonio ripeto:
gli anarco insurrezionalisti non esistono.
"Mi ha fatto piacere discutere con te Lorenzo."
Anche a me, non c'è problema.
Ciao
rota lascia stare...
chi ci crede è gente che pensa che il terrorismo sia "l'impero del male"