Secondo me le associazioni caritatevoli dovrebbero integrare il lavoro dei servizi sociali, non andarci a letto.
Se si va a letto con gli amministratori pubblici si finisce per esserne corrotti.
Mi spiace perche' sono certo che ci sono tanti volontari che operano con genuino entusiasmo per aiutare i piu' poveri.
Cosi finiranno per aiutare i poveri, ma al servizio della banda bassotti.
Facciano quello che voglio questi cialtroni ma almeno non si nascondano dietro il Vangelo, la Chiesa e il Papa. Hanno scambiato Gesù Cristo per loro cognato e credono così di restare impuniti!!!
Come disse Papa Woitila di venerata memoria a proposito delle morti di mafia: "Verrà un giorno che vi si chiederà conto di quello che avete fatto....".
Ma temo che questi cialtroni nemmeno abbiano fede, temo che pensino soltanto ai cazzi propri, anche se poi vanno a messa tutti i giorni e tutti i giorni fanno la comunione.
Meno comunioni, meno messe e più Vangelo messo in pratica, per favore
Io ho letto bene, e riporto: "La legge, in particolare, darà una boccata d'ossigeno alle 906 associazioni lombarde convenzionate con il Banco Alimentare che assistono 130.000 persone bisognose". Il banco alimentare, tipicamente, lavora in convenzione con buona parte delle associazioni di volontariato (tutte o quasi) che si occupano quotidianamente di assistenza. Forse è per questo che la legge ha trovato consenso unanime anche nell'opposizione. La fondazione banco alimentare non è come una qualsiasi delle cooperative della compagnia delle opere. Ci andrei cauto a dire che i soldi "finiranno nelle tasche di quei ragazzi che compaiono fuori dai supermercati". A quel che ne so, quei ragazzi non vedranno neanche un centesimo. Anche perché molti di quei volontari appartengono a quelle centinaia di associazioni che fanno assistenza quotidiana direttamente sul territorio.
Il banco alimentare è una buona idea, e nessuna delle associazioni convenzionate, di diversa provenienza ideale e politica, ha mai avuto modo di lamentarsi in oltre dieci anni. Certo, nel momento in cui del denaro pubblico viene stanziato per una finalità del genere è giustissimo andare a controllare come verrà speso. E mi auguro che l'opposizione regionale, proprio perché ha espresso parere favorevole, si impegni in questo senso. Se ti assumerai anche tu la responsabilità di questa verifica, tutti i cittadini onesti te ne saranno grati.
Ah, fateci sapere in ogni caso come va la faccenda: sia se trovate delle magagne, sia se trovate una realtà sorprendente di solidarietà operosa che non potevate immaginare. Buon lavoro.
Echecazzo, del Banco Alimentare si era già parlato si era già parlato qui, e mi sembra si fosse già tratto che nulla si può eccepire sull'eccezionale beneficio che ha ideato ed attuato.
E' evidente che, se il Banco è l'unico destinatario di tali fondi, il pio Formigoni c'entra, ma quel che dice Alessandro (sul fatto che in realtà darli al Banco significhi di conseguenza darli a centinaia di realtà) è altrettanto vero.
Però finiranno tutti nelle tasche di quei ragazzi no, proprio no. Echediamine.
Mia sorella e talvolta io, abbiamo raccolto i viveri per il banco alimentare: non abbiamo mai ricevuto un soldo e così tantissimi volontari che si preoccupano dei più poveri.
Smettiamola di criticare tutto quello che viene dalla dimensione ecclesiastica!Pensiamo invece a darci da fare per chi è in difficoltà piuttosto che criticare sempre... Smettiamola di essere maligni e la prossima volta che c'è la colletta alimentare andate nei supermercati ad aiutare, vi sentirete meglio e toccherete con mano una realtà che non è quella che immaginate!
Anche le istituzioni locali hanno deliberato cose simili. E pensare che a bologna esiste una associazione che riesce a rastrellare cibo che andrebbe buttato e a ridistribuirlo mettendo in piedi una vera attività di lotta allo spreco e alla ottimizzazione delle risorse.Incredibile!
Il banco fa cose utili? Benissimo. Ma forse, come è stato detto, la regione lombardia dovrebbe investire quei soldi per cercare di ridurre le cause della povertà e dell'indigenza, anziché intervenire "a cose fatte". Se il banco è così funzionale, perché si limita a raccogliere quello che non viene consumato attraverso il lavoro volontario, non ha bisogno di quattro miliardi. Se i soldi non finiscono ai volontari, vorremmo tutti sapere come verranno spesi. E, poi, gli esponenti di cl avrebbero fatto meglio a non firmare la legge. O no?
Sposto l'accento su un problema diverso; la raccolta di alimenti che annualmente viene fatta al di fuori dei supermercati. La cosa che trovo totalmente assurda è che l'aiuto al povero/indigente debba passare per l'acquisto di qualche bene di consumo al supermercato stesso, che dono al termine della mia spesa affinchè arrivi a destinazione. Come dire: la mia offerta per il povero serve primariamente a ingrassare tutta la catena distributiva dei beni di consumo; (ognuno ha il suo tornaconto...). Sarebbe molto più logico, onesto (e forse efficace), trattare partite di alimenti/beni di prima necessità direttamente con i produttori, evitando che il povero sia purtroppo solo il mezzo incidentale su cui la catena commerciale, nel suo complesso, innesta un meccanismo speculativo a proprio beneficio.
mah...la sinistra una volta voleva cambiare il mondo, ora i consiglieri (e anche gli OMBloggari) danno per scontata l'idea che per il mondo non ci sia speranza. E allora vale la pena di finanziare non delle politiche che consentano a tutti di comprare nei supermercati ciò che gli occorre, ma quelle di chi raccatta le briciole di chi esce con la borsa piena per darle a chi nel supoer neanche ci può mettere piede. Siamo messi male...
Pongo un problema diverso; premesso che il banco alimentare è, secondo me, una iniziativa lodevole, forse una delle poche portate aventi da cielle (ma in questo campo i cattolici e le loro associazioni hanno il pregio di sapersi distinguere) e premesso che sono più che certo (per il semplice fatto di conoscerne molti) che ai ragazzi che fanno la raccolta fuori dai supermercati non arriva in tasca un solo euro (al massimo possono mangiarsi qualche merendina a sbafo, sottraendola ai poveri, ma glielo si consente senza grossi problemi), quello che mi chiedo è un altra cosa: che significa "la promozione dell'attività di recupero e distribuzione dei prodotti alimentari a fini di solidarietà sociale" e perchè questa misteriosa attività richiede 2 milioni di euro?
Il banco alimentare ha tra le sue peculiarità quella di costare zero alla comunità: è facilmente organizzabile, basta una manciata di bravi ragazzai, un po' di contati con centri di ditribuzione, ad esempio, della caritas o all'interno di chiese e parrocchie, un informale permesso da parte degli esercenti presso cui i volontari effettuano la raccolta ed il tutto è fatto. E allora, questi due milioni di euro a che servono?
Chi mi sa dare spiegazioni su questo punto? Quali sono queste fantomatiche attività di promozione? Chi è che promuove?
Un ultima cosa, per gf: ti prego, non facciamo la retorica del cattivo consumista che arricchisce i centri commerciali anche in questi casi; nessuno può obbligare i produttori a fornire alle associazioni di volontariato beni da dare a chi non può acquistarli e soprattutto nessuno può permettersi di criticare chi acquista un pacco di pasta in più per regalarlo a chi non ce l'ha, fregandosene di quanto questo porti soldi all'esercente ed al produttore. Ogni tanto bisognerebbe ragionare di più sulle persone e di meno sui principi.
Perfettamente d'accordo con Roberta: siamo messi male, anzi malissimo. Si difende a spada tratta chi fa la carità o la beneficenza, ostinandosi a non voler capire che è necessario invece MODIFICARE il sistema che mantiene le cose così come stanno e ci dà la magra soddisfazione di fare la carità...a chi avrà SEMPRE bisogno della nostra carità! "Smettiamola di essere maligni", scrive medusa... Che ridere: come se la distanza incolmabile fosse tra la nostra malignità e la (presunta) bontà dei benefattori! La distanza incolmabile - mettetevelo bene in testa una volta per tutte - è fra la nostra immensa ricchezza e l'altrui sconcertante povertà! E qualunque tipo di beneficenza non può far altro che mantenere immutata questa situazione. Per questo si critica spesso e volentieri "tutto quello che viene dalla dimensione ecclesiastica". E' chiaro? Non è che si critichi per il solo gusto di criticare... Ci permetterete o no di avere dei dubbi su un qualcosa dietro a cui ci stanno Comunione e Liberazione e Don Giussani (colui che definì Berlusconi "l’uomo della Provvidenza")?!
Il Banco Alimentare si propone di fornire un (giusto) aiuto ai poveri ed agli emarginati, che così, però...resteranno poveri ed emarginati!
Mai sentito parlare, invece, di Food Not Bombs?
"Food Not Bombs is not a charity", non è un'istituzione benefica: è un movimento rivoluzionario che si propone, oltre a dar da mangiare agli affamati, un "nonviolent social change" verso la pace e la giustizia sociale. E questo è il motivo per cui i volontari di Food Not Bombs rischiano l'arresto con l'accusa di terrorismo, mentre ai ragazzini del Banco di Don Giussani lo Stato dà perfino dei gran soldi! La riuscite a capire la differenza tra una 'Food Bank' e un nucleo di Food Not Bombs? Nel primo caso il concetto chiave è il "food", nel secondo ce n'è uno in più: le "bombs"! Ciò che intende modificare il sistema viene colpito dal sistema; ciò che non modifica il sistema viene premiato dal sistema. Buona beneficenza a tutti.
http://www.foodnotbombs.net/
Porca miseria Lorenzo, ma perchè attacchi i 'ragazzini' che scelgono semplicemente una strada non rivoluzionaria per aiutare nel concreto chi a Natale non avrebbe neanche da mangiare invece di ciriticare lo stato ed agire in prima persona per fare in modo che lo stato agisca sulle cause della povertà?
Non sta a questi ragazzi il rimuovere le cause della povertà (e molti di loro dedicano tempo, comunque, ad attività di volontariato ad ampio spettro). Nè si può criticare chi cerca di tamponare un problema perchè in reatà non lo risolve; resta il fatto che io (o tu) che a parole faccio il rivoluzionario, a Natale metto sulla mia tavola ogni ben di dio e c'è gente che senza il banco alimentare semplicemente non mangia neanche.
E tu (ed altri) che fate? La guerra dei poveri: questa associazione si occupa anche delle bombe quindi è meglio di quest'altra che delle bombe non parla... Ma che discorso è, vi ricordate che dietro ci sono persone che mangiano o non mangiano a seconda delle nostre azioni?
Ripeto, il vero problema resta l'evitare gli sprechi di denaro pubblico: non servono soldi per finanziare il banco alimentare, come non servono soldi pubblici per finanziare molte attività di volontariato. I soldi pubblici li si spenda per finanziare progetti seri, di inserimento lavorativo degli indigenti, di supporto agli anziani, alle famiglie a basso reddito, eventualmente per finanziare forme di volontariato che non sono a costo zero (supporto medico, centri di formazione, etc.).
Soprattutto si eviti, da parte di tutti noi, di giocare il proprio ruolo di rivoluzionario o di benefattore cattolico sulla pelle di chi non può difendersi ed ha solo bisogno di atti concreti.
le questioni sono 2
1) "il meglio è nemico del bene"; se nella marea di quattrini sprecati dalla regione, alcuni finiscono ad aiutare dei poveracci non ci vedo nulla di male. se la compagnia delle opere ha le mani in pasta nella vicenda amen, vorrà dire che fanno qualcosa di utile.del resto più o meno tutto l'associazionismo è foraggiato sia quello laico che quello religioso, e ripeto forse sono tra i soldi meglio spesi dagli enti pubblici. Mi porrei semmai il problema del perchè si finanzia l'artigianato in fiera che è una operazione di mera speculazione commerciale.
2) diverso è il comportamento della sinistra in consiglio regionale che forse avrebbe dovuto chiedere una legge meno di parte e meno esclusiva; tuttavia ricordatevi che la sinistra è minoranza e che non ha modo di imporre nulla.
Inoltre non pare che in regione ds e margherita abbiano figure di spicco e di prestigio che possano imporre per il loro peso morale alcunchè
Quindi tutti assolti
arcovazzi: quindi, visto che la sinistra è in minoranza, anziché proporre soluzioni alternative (come per esempio ha fatto Corritore a Milano con la vicenda Metroweb) si deve spalmare su Formigoni e noi dobbiamo ritrovarci la firma di Pizzetti (DS) sotto i 2,1 milioni a Cielle. Perfetto.
Oltre a questo, sempre secondo te, visto che la sinistra è minoranza deve anche rinunciare ad affermare che l'istituzione non deve finanziare l'elemosina (pure pelosa in questo caso, le briciole del supermercato sono davvero un modo misero di fare elemosina), ma sostenere sempre il dovere di compiere interventi strutturali?
Questo è oltre l'inciucio, è una joint venture.
alberto la sinistra non deve rinunciare a posizioni alternative e spalmarsi su Formigoni ma neanche passare il tempo a dire di no a tutto; poi il pane si fa con la farina che si ha, se il personale politico dei ds in regione è modesto cosa ci si può fare?
finanziare l'elemosina non è bello ma visto che di interventi strutturali non ne possono fare perchè non pesano nulla, almeno finanzino quella e non altre puttanate.
Non vedo nessun inciucio, al massimo vedo formigoni che da qualche mancia politica a quei poveracci per tenersi buono il governo e dialogare con penati. Quanto alle joint ventura ma ti pare che il celeste possa fare una joint venture con 4 pellegrini?
arcovazzi, insisto: saranno dei pellegrini, ma ci sono pellegrini seri e pellegrini cialtroni. La firma DS sotto questa legge è un insulto a chi li ha votati. D'altra parte, ormai ci stiamo facendo l'abitudine agli insulti.
Adimant, cerca di non fraintendere. Nessuno attacca i ragazzini: già altri hanno scritto che la maggiorparte dei volontari sono in buona fede e svolgono un compito giusto ed apprezzabile; ma i numeri sconcertanti che si impongono ai nostri occhi sulla sperequazione della ricchezza nel pianeta non ci possono più permettere di dire che chi fa del bene "fa del bene" e basta. Non si tratta di giocare a fare i rivoluzionari, ma di CAPIRE e FAR CAPIRE che finchè si tamponano le falle si contribuisce a lasciare le cose come stanno, a meno che - QUI sta la differenza! - allo sforzo pratico non si associ anche una proposta di cambiamento radicale. Per farti un esempio: Gino Strada di Emergency sa bene di tamponare delle falle col suo lavoro (e questo, lo ha ammesso lui stesso, gli fa patire una sensazione di inutilità, lo fa sentire represso); ma il suo lavoro non contribuisce affatto a lasciare le cose come stanno, poichè va oltre l'aiuto materiale alle popolazioni colpite dalla guerra: è una missione profondamente POLITICA oltre che umanitaria, ed è PROPRIO PER QUESTO che Emergency è malvista da tanti politici (soprattutto di destra, ovviamente) e subisce attacchi squallidi ed ingiustificati anche dalle pagine della ragionevolissima e moderatissima Repubblica. Ribadisco: ciò che intende modificare il sistema viene colpito dal sistema. Sennò non si capirebbe la differenza tra Emergency e la Croce Rossa. Possiamo forse limitarci a dire che entrambe "fanno del bene"?
Io non spingo per una de-responsabilizzazione individuale in favore di una più comoda accusa allo Stato; qualunque sforzo personale è positivo, ma senza consapevolezza serve a poco. La beneficenza non è affatto un atto concreto: è un atto profondamente ipocrita. Per questo non ci si può limitare a chiamar "buono" chi fa la beneficenza e invece "maligno" chi critica certe cose quantomeno dubbie.
Forse è stato poco felice da parte di OMB sintetizzare la notizia con quel "finiranno tutti nelle tasche di quei ragazzi" - il che probabilmente non è neanche vero - ma il senso dell'articolo è chiaro: si parla, come sempre, di ipocrisia e di soldini che girano. Ti suona forse nuova? O l'abbiamo già sentita decine di volte?
ho letto tutti i commenti inseriti e vista l'alzata di scudi verso la proposta di toni dico anch'io la mia.
il volontariato è una strana creatura,
chi lo compie, non parlo solo del banco alimentare , ma di tutte le organizzazioni dove esso si manifesta, dà l'illusione di compiere un servizio verso chi è bisognoso di aiuto.
in realtà, sta aiutando se stesso, tacita la propria coscienza, sfama il proprio bisogno di protagonismo e narcisismo, dandosi valenza di generosità e solidarietà.
nulla di male, è sempre esistito questo bisogno, la signora susanna agnelli , membro della famiglia che costruiva e vendeva le armi e i mezzi bellici al regime fascista, era nel contempo una crocerossina, tutte le associazioni sociali, finanziarie od umanitarie hanno più o meno una sezione dedita al volontariato e alla donazione verso i più deboli e sfortunati.
le dame di carità erano e sono mogli , sorelle, madri dei notabili del luogo, di coloro che condizionano le sorti e l'economia dlla realtà in cui vivono, nel bene e nel male, tanto da indirizzare e pilotare anche il bisogno e la povertà.
Le stesse banche sono capaci di far fallire un imprenditore, mettere nelle mani di un cravattaro un commerciante in difficoltà, ma magari non si tirano indietro se devono donare ingenti cifre e fare carità per questo o quel progetto sociale in cui poi figurerebbero come benefattorio filantropi.
Sono le contraddizioni del nostro sistema, sapere che si toglie tanto con una mano per dare le briciole con l'altra, tra l'altro con l'aurea della solidarietà, è cmq necessario e non toglie nè spoglia di contenuti coloro che generosamente lo fanno senza lucro o profitto economico se non puramente quello etico.
Io ho solo un grandissimo rammarico, lo dissi una volta ad un assessore locale di rifondazione, aver delegato alle organizzazioni religiose questo bisogno umano del donare e lavorare per il prossimo.
Non aver capito che la solidarietà non appartiene alla religione, ma all'uomo e alla donna come esseri in quanto tali.
Come sempre non colpevolizzo la Chiesa, che in questo caso è il soggetto dominante, ma la cecità della sinistra a non aver capito e conosciuto l'essenza e i bisogni umani fino in fondo, fin nel suo più profondo recondito angolo , compreso il bisogno di donare e donarsi.
maria
arcovazzi, francamente (e senza offesa) la tua mi sembra una posizione qualunquista come poche.
Ciò che a te sembra "passare il tempo a dire di no a tutto" (l'hai recuperata dal Giornale questa?) potrebbe costituire invece una prima presa di consapevolezza verso un cambiamento deciso. A meno che anche tu non consideri quella "sinistra DS, alcuni indipendenti e il gruppo di Rifondazione" che non hanno firmato come "maligni" comunisti che boicottano senza apparente motivo la colletta alimentare...
Gli antimilitaristi e gli anarchici che si rifiutavano di svolgere il servizio militare un tempo finivano in galera: oggi il servizio militare obbligatorio non esiste più. Terrorismo, negativismo, eccessivo idealismo o...lungimiranza?
Arriverà un giorno in cui sarà la beneficenza a non servire più.
Lorezo, la mia posizione, infatti, è di critica a chi prende soldi pubblici e ne fa una forma di 'strana' retribuzione di una forma di beneficenza che, di per sè, risolvendo (o aiutando a risolvere) un problema contingente, non può essere ritenuta dannosa.
Tale beneficenza diventa dannosa se è l'unica forma di sostegno riconosciuto dalle istituzioni in primo luogo e dalle singole persone poi. Ma questo non può essere addebitato a chi in pratica spende il suo tempo per consentire a persone di mangiare.
Il punto è che non tutto può essere ricondotto a coscienza politica dei fatti: la maggior parte dei soggetti che danno il pacco di pasta al banco alimentare non sono politicamente coscienti ci quanto succede, ad esempio, nel terzo mondo. Ma il banco alimentare serve quanto serve il missionario in Africa o in Brasile che non risolve il problema nella sua essenza ma lavora per garantire la sopravvivenza a chi altrimenti morirebbe.
Nella tua logica, Lorenzo, bisognerebbe occuparsi essenzialmente della soluzione del problema nella sua essenza, e tutto il resto è fuorviante e dannoso. Ma, purtroppo, senza quella parte fuorviante e dannosa c'è gente che muore (come insegna proprio Gino Strada, che va a sopperire alla soluzione generale del problema proponendo soluzioni particolari). Non è possibile, in un sottosistema che si propone di essere etico, come il volontariato, consentire che gente stia male al fine di cercare una soluzione più forte di un problema contingente. Non è ipocrisia, è la realtà.
Maria, è molto sensato quello che dici: lo apprezzo molto, dalla critica al volontariato a quella alla sinistra. In fondo, non è altro che una critica al sistema vigente e alle sue ormai manifeste contraddizioni.
Ma il problema è che buona parte di ciò che dici, molti - anche in questa sede - sembrano far finta di non conoscerlo e non vederlo.
Altro che beneficenza... "I poveri rappresentano la minaccia terrorista più esplosiva per l'ordine sociale dei ricchi": pertanto, vanno mantenuti poveri.
Maria, condivido in buona parte la tua analisi anche se non è corretto dire che il volontariato è solo egoismo e necessità di sopperire a propri bisogni interiori. Ma la conclusione di quello che dici riporta al discorso che affrontavo sopra, e che in alcuni altri thread avevo già proposto: laddove la sinistra è impegnata ad affrontare la teoria dei massimi sistemi (in relatà lo è stata in passato, oggi non è più in grado di fare neanche quello, e non parlo della sinistra di governo, ma della base), la chiesa, soprattutto grazie all'azione di singoli poco organizzati e di organizzazioni abbastanza marginali rispetto alle politiche del vaticano (vedi ad esempio i padri comboniani) interviene a sopperire alla mancanza delle istituzioni.
Nel complesso il mondo religioso non risolve problemi, forse addirittura ne rallenta la soluzione, ma garantisce sostegno e sopravvivenza a quanti più individui possibili. La sinistra invece non è in grado di fare nè l'una nè l'altra cosa.
Allora, per rispondere ancora a Lorenzo, ci sono casi in qui l'azione forte ('non vado a fare il militare') ha portato alla soluzione di certi problemi (riconoscimento del servizio civile e dell'obiezione di coscienza); ci sono casi in cui la soluzione forte ('non do niente al banco alimentare perchè non risolve il problema della fame nel mondo') porta gente a stare male: io faccio una scelta che passa innanzitutto per la gente, e ritengo apprezzabile il lavoro del banco alimentare, il lavoro delle varie mense dei poveri, dei centri dei comboniani, delle Suore di Madre Teresa di Calcutta, insomma di tutto quanto contribuisce ad alleviare sofferenze. Dopocichè critico chi, eletto al fine di risolvere i problemi, regala i miei soldi a chi 'organizza' il volontariato, piuttosto che garantire gli spazi e i tempi a chi il volontariato lo fa.
a chi dice che il banco alimentare aiuta tutti ed in maniera "laica" e quanto e come sia meritorio il suo agire va ribattuto che l'unico modo possibile di emanciparsi dallo strapotere della chiesa cattolica, delle gerarchie ecclesiatiche e dei c.d. "movimenti ecclesiali" e' rifiutare qualsiasi tipo di collaborazione.
capisco che da un punto di vista "tattico" gli aiuti cattolici siano fondamentali, ma da un punto di vista "strategico" l'accettazione di tali aiuti non fa che perpetrare il potere ecclesiastico; la panza non vorrebbe pensieri e la fame non ha colore politico ne' fede religiosa, ma e' sul monopolio delle attivita' di welfare minuto, sul pacco di cibo, sui vestiti usati che si basa il potere della chiesa sulle masse povere.
aiutando il banco alimentare non si fa che aiutare quel potere, poi 2 milioni e centomila euro sono pochi spiccioli nel bilancio di un gigante come la regione lombardia, pero' magari sarebbe stato meglio investire quei soldi in una campagna di informazione e di organizzazione logistica per la raccolta dei cibi in scadenza presso la grande distribuzione, interessenadone NON SOLO il banco alimentare.
leninisticamente uno degli aspetti del potere e dell'imperialismo e' sempre la presenza di monopoli, di qualunque natura essi siano.
"Gli antimilitaristi e gli anarchici che si rifiutavano di svolgere il servizio militare un tempo finivano in galera: oggi il servizio militare obbligatorio non esiste più."
Lorenzo, apprezzo il tuo giovanile utopismo, ma senza gli americani che ci parano il culo (e che ogni tanto ci ammazzano qualche sciatore in funivia), il servizio miliatre dovremmo farcelo eccome. Gli anarchici non c'entrano niente.
condivido il pensiero di berja, in effetti il ruolo del banco alimentare, seppur con "buoni propositi", è riconducibile ad un monopolio e quindi inaccettabile..., senza contare, che qualora si aumentasse il numero di organizzazioni umanitarie "non di parte" preposte alla raccolta, aumenterebbe in modo esponenziale il numero di prodotti raccolti...
Aurelio..., se non ci fosse un egemonia americana, molte guerre non ci sarebbero state..., eppoi, il fatto che siano intervenuti nella guerra mondiale, non gli da (oggigiorno) in alcun modo il diritto di provocare morte e distruzione in casa d'altri, senza peraltro pagarne alcun scotto...
per lorenzo. "arcovazzi, francamente (e senza offesa) la tua mi sembra una posizione qualunquista come poche", il qualunquismo è indifferenza verso principi e questioni di fondo, è legato a una valutazione che suona grosso modo così: destra e sinistra sono uguali fanno solo i loro interessi quindi parliamo solo di piccole cose su cui si può intervenire subito. Lungi da me questa posizione, che peraltro è comune a molti che intervengono qui. Io pongo un'altra questione
1) ogni discussione va circoscritta al tema in oggetto, non stiamo parlando di come risolvere i problemi della povertà ma di uno specifico atto amministrativo, discutibile, ma limitato
2)"tu consideri quella "sinistra DS, alcuni indipendenti e il gruppo di Rifondazione" che non hanno firmato come "maligni" comunisti" per carità i maligni comunisti sono una cosa seria tant'è che questa "sinistra ds" quando hanno dovuto votare cose ben più impegnative con formigoni, come il documento sul federalismo si sono ben guardati di votare contro. Troppo facile farsi belli sulle inezie
3)pensare che le centinaia di ragazzi e anziani che lavorano per il banco alimentare siano tutti prezzolati servi di berlusconi è infantilismo politico, potrei ricordarti lenin "estremismo malattia infantile del comunismo" ma visto i riferimenti culturali che paiono sottendere i tuoi interventi ti suggerisco la lettura di malatesta o il libbriccino "pensiero e dinamite. Gli anarchici e la violenza"
4)"Gli antimilitaristi e gli anarchici che si rifiutavano di svolgere il servizio militare un tempo finivano in galera: oggi il servizio militare obbligatorio non esiste più. Terrorismo, negativismo, eccessivo idealismo o...lungimiranza? cerca di riflettere, il servizio di leva non esiste più perchè non esistono più gli eserciti di massa fondati sulla fanteria, ma abbiamo eserciti di iperspecialisti. Un pilota in termini di distruzione vale molto più che 20000 fanti; a conferma di ciò le spese militari sono aumentate negli anni non diminuite.
é tipico degli ingenui confondere i propri desideri con la realtà
5)"passare il tempo a dire di no a tutto" (l'hai recuperata dal Giornale questa?), innanzitutto non si capisce perchè dovrei avere recuperato dal giornale una affermazione che da engels (che non è uno di forza italia)in poi fa parte della sinistra. Fammi capire cosa dovrebbero fare gli eletti che magari nella loro provincia e nella loro città sono al governo? dire che non si deve fare nulla finchè non sono loro al governo regionale? la sinistra lombarda non esprime più un progetto da decenni tant'è che come a milano a via via candidato autorevoli cattolici, stimati industriali, comunicatori ma mai dico mai un leader politico espresso al suo interno.
6)"Arriverà un giorno in cui sarà la beneficenza a non servire più" me lo auguro, ma certo sarebbe meglio fare qualcosa nell'attesa, ameno che tu non pensi che è bene che le cose peggiorini perchè così si rafforza lo spirito rivoluzionario delle masse. Il tanto peggio tanto meglio ci ha dato tra l'altro: Mussolini, Hitler etc etc
Berja, il monopolio eccelesiastico sui pacchi e sul cibo è un monopolio naturale, nato dal fatto che quel tipo di ruolo è sentito come fondamentale dai cattolici (a tutti i livelli) mentre è evitato accuratamente dalla sinistra (a quasi tutti i livelli); probabilmente però ti meraviglieresti nel vedere quante persone di sinistra (per non dire comunisti) aiutano le associazioni cattoliche nelle varie mense, nei vari punti di raccolta di cibo, nelle varie iniziative di solidarietà nei confronti di chi ha necessità reali ed impellenti. Questo per sopperire alla propria necessità di agire in maniera diretta sulle situazioni di malessere e alla incapacità della sinistra di capire che non si può sempre teorizzare, parlare di tattiche, di strategie, di imperialismo ma a volte bisogna ricordarsi che ci sono anche le persone (prima delle idee, qualche volta).
Io dico nuovamente la mia; la piccola associazione che aiuta il povero nella propria cittadina fa bene ad andare fuori dal supermercato a raccogliere i prodotti offerti da coloro che fanno la propria spesa. La grossa associazione, che può permettersi (nel senso che ha gli agganci per poter ottenere gratuitamente) campagna televisiva con testimonial "convincenti" (sic) dovrebbe forse usare la propria immagine e forza per ottenere un rendimento migliore dalle offerte della gente.
Per essere chiaro preferirei dare due euro alla fondazione banco alimentare che va a comperare la pasta direttamente dalla Barilla (visto che può) piuttosto che regalarle 2 kg di pasta Barilla, che a me sono costati la stessa cifra. Sarei più contento, ad esempio, se anche il supermercato si impegnasse a regalare al banco alimentare una quantità di beni in qualche forma proporzionale a quello che i volontari raccolgono fuori dal punto vendita stesso.
gf... se davvero le merci in scadenza* presso la grande distribuzione, fossero tutte dirette a chi ne ha bisogno, credo che non ci sarebbe il bisogno di lambiccarsi il cervello più di tanto...,
*(sono tonnellate e tonnellate di prodotti, che ogni santo giorno vengono sprecati...)
adimant spostare il confronto dall'ideologia al "livello stradale" e' un trucco vecchio come il mondo, ci sono migliaia di associazioni di volontariato laico ed aconfessionale che fanno le stesse cose del volontariato cattolico, le tue sono generalizzazioni e frasi fatte che indicano una volta in piu' la sudditanza culturale nei confronti delle istituzioni ecclesiastiche cattoliche.
non esite SOLO il volontariato cattolico, ma i cattolici sono molto bravi a trasmettere la loro immagine in maniera pervasiva.
per quanto riguarda le "persone", non mi pare di aver incitato a prendere a sassate i volontari cattolici o di incendiare le mense caritas; se si vuole fare volontariato in una struttura cattolica che si sia liberissimi nel farlo, ma che si abbia ben presente il supporto che si sta dando alla perpetuazione del potere della chiesa.
lo stato dovrebbe essere laico, quindi non finanziare strutture religiose.
Berja, essendo io un ateo convinto, mi risulta difficile capire perchè parli, nei miei confronti, di sudditanza nei confronti delle istituzioni cattoliche.
Io non dico che esista solo il volontariato cattolico, dico che però il volontariato cattolico (che non è sempre coordinato dai cattivoni del Vaticano, e che anzi spesso al Vaticano dà più che fastidio - vedi soggetti come Alex Zanotelli e Arturo Paoli, che spero tu conosca) molto spesso non si lascia condizionare (come invece fai tu e molta sinistra) dalla ideologia che deve necessariamente identificare nella chiesa tutto il male possibile.
Poi sul fatto che lo stato debba essere laico non ho dubbi, ma questo non vuol dire che non debba finanziare strutture religiose (a qualunque confessione facciano capo) soprattutto quando queste abbiano la capacità di intervenire realmente su problemi (penso ad esempio alle decine di volontari cattolici impegnati ad alleviare le sofferenze di malati terminali).
Continuo a ripetere che perdete di vista, spesso, le persone: non ho detto, attenzione, che inciti a tirare sassate contro i volontari cattolici, dico che semplicemente confondi chi sta dalla parte della gente con le istituzioni a cui ritieni facciano capo (cosa non sempre vera). Le istituzioni sono una cosa, le persone sono un'altra, non confondere la responsabilità personale con quella del gruppo. Nello specifico, ad esempio, non sono di certo i ragazzi che vanno a raccogliere cibo fuori dai supermercati ad aver chiesto i due milioni di euro alla regione Lombardia, e loro continueranno a fare la loro raccolta indipendentemente da questi soldi o da qualsiasi altro finanziamento, semplicemente perchè non costa niente.
Ripeto che il problema resta da capire a chi questi soldi andrebbero veramente.
Berja, come già esposto in precedenza da più utenti, il contributo istituzionale al Banco è un contributo a centinaia (906) associazioni. Capito?
Non è finanziare "strutture religiose". Proprio no. E' finanziare la mia ex "Cooperativa Comunista", destinataria (e meno male), come tutte le altre, di tale sovvenzione (che, per la cronaca, finanzia magazzini, frigoriferi etc).
Faticherai a crederci, Berja, e non ti biasimo perchè fatico anch'io pur conoscendola dall'interno, ma il Banco di religioso non ha nulla. Ma niente, nemmeno una Madonnina. Non fosse che so essere della cdo (che -purtroppo- conosco ancor meglio), beh a livello "reale" è una delle istituzioni più laiche che abbia mai conosciuto... Più della maggior parte delle aziende per le quali lavoriamo!
oppi..., non discuto minimamente la laicità di coloro che danno una mano a questa istituzione, ma..., se si aiuta (e finchè non ci saranno strutture totalmente laiche, continerò a farlo anch'io...), una struttura che bene o male, fa capo ad una struttura più grande religiosa e via dicendo, si da una mano a coloro che vogliono in buona parte detenere il monopolio delle buone opere...
ritengo che debbano esistere strutture totalmente laiche preposte a questo scopo..., peraltro, come già detto, finchè non le si creerà, continuerò anch'io a dare una mano a quelle esistenti, laiche o meno, anche se mi accorgo che qualcosa nel comportamento delle suddette, talvolta stride...
Ma perchè vi attaccate a dei particolari evitando di centrare il punto-chiave? Lo fate apposta?
Ok, può darsi che il sacrificio di chi è finito in galera per aver detto di no allo Stato non sia servito a un bel niente; in effetti è stata la stessa destra a volere la legge che ha cancellato il servizio militare obbligatorio. Ma facendomi notare questo vi siete risposti da soli anche sul tema-beneficenza: riuscite a capire, per l'appunto, che è solo questo sistema a decidere che cosa permettere e cosa no?
Pur comprendendo alcune sensate critiche che mi vengono mosse, sinceramente non ne posso più di vedere etichettate come "giovanile utopismo" o "ingenuità" osservazioni che sono invece tanto concrete e realistiche. Adimant, lo dici tu stesso: la beneficenza "diventa dannosa se è l'unica forma di sostegno riconosciuto dalle istituzioni in primo luogo e dalle singole persone poi". E' semplicemente questo che dico! Perchè purtroppo è così che stanno innegabilmente le cose. Lo Stato foraggia gli enti no-profit (con soldi nostri... cos'è, beneficenza coatta? Come si fa a definirlo un "atto amministrativo discutibile"?) invece di usare strategie differenti e più incisive, e noi da parte nostra ci limitiamo a difendere la bontà della carità cristiana... gf e Drizzt si avvicinano alla questione: perchè, invece di usare denaro pubblico per aiutare il Banco Alimentare, lo Stato non impone al supermercato di regalare al Banco stesso una certa quantità di prodotti che altrimenti andrebbero buttati via? Perchè deve essere affidato tutto alla buona volontà dei cittadini? Se non ci fossero i volontari, per lo Stato varrebbe questa cruda realtà: chi ha i soldi per permetterselo, mangia; gli altri, che s'arrangino.
Quanto alla carità (cristiana o no che sia), non c'è niente di più chiaro della celebre frase di Helder Camara (vescovo dei poveri in Brasile): "Quando do da mangiare ai poveri mi chiamano santo; ma quando chiedo perché hanno fame mi chiamano comunista". Una frase che esplicita la nostra congenita ipocrisia! Altro che idealismo, altro che "incapacità della sinistra di capire che non si può sempre teorizzare"...
Se il primario problema è evitare "che gente stia male", beh oggi non è più concepibile che questo si faccia senza coscienza politica, senza consapevolezza! Poichè volontariato e beneficenza possono forse far fronte alle emergenze, ma non alla tragica consuetudine. Ed il fatto che "c'è gente che muore" è una tragica consuetudine; tanto più inaccettabile se si pensa che siamo noi - NOI, gli stessi che poi facciamo la beneficenza - a causarla!
Non dico di non fare beneficenza aspettando che qualcuno sistemi le cose dall'alto... Dico di fare quel che si vuole, ma con una CONSAPEVOLEZZA POLITICA che dia il SENSO a quel che stiamo facendo, lo sollevi dal pietismo e lo trasformi in una precisa SCELTA POLITICA.
A differenza del Banco Alimentare, quella di Emergency è una scelta politica, NON E' VOLONTARIATO! E anche se a prima vista svolgono lo stesso ruolo, Emergency e la Croce Rossa sono due realtà ben diverse: la prima non solo soccorre le vittime della guerra, ma si oppone a qualsiasi forma di guerra, ed aiuta le persone a reinserirsi nella società, mentre la Croce Rossa è un organismo militare!!! Rappresenta quindi l'esatto contrario di Emergency! Vogliamo finirla di considerare soltanto la "gente che fa del bene", e valutare le differenze?! Emergency riattacca gli arti alle persone che li hanno perduti saltando su una mina antiuomo che abbiamo costruito NOI, alla faccia del trattato di Ottawa (http://www.cuntrastamu.org/speciali/mine.htm): vogliamo finirla di raccontarci delle favole e cominciare a considerare la necessità di scelte più drastiche e responsabili? Se "la maggior parte dei soggetti che danno il pacco di pasta al banco alimentare non sono politicamente coscienti", QUESTO è il nostro PRIMO problema da risolvere!
Altrimenti ci riduciamo a ragionare come i leghisti (PRIMA risolviamo il problema che ci infastidisce, e POI eventualmente cerchiamo di capirne la causa...), e continueremo per sempre a girare ipocritamente in tondo attorno al problema, dando da mangiare ai poveri senza chiederci perché abbiano fame.
fate lo sforzo di distaccarvi un minimo ed astrarre, che dovrebbe essere la grande forza della razionalita', non rimanete attaccati all'empirismo; il banco alimentare e' un'emanazione di cl, lavorare con il banco alimentare e fruirne degli aiuti e' avere rapporti con cl ed accrescerne (in minima parte) credibilita' e forza politica.
non vorrei essere frainteso, non accuso nessuno di nulla, mi limito a constatare che e' impossibile occuparsi di volontariato o parlarne senza sbattere contro la chiesa.
oppi ti invito a ragionare: cl, l'opus dei, alleanza cattolica, i legionari di cristo e tutte le altre emanazioni postmoderne della gerarchia cattolica sono un tentativo di riallineare la chiesa con il mondo reale, ma per quanto questi tentativi vogliano e possano sembrare LAICI rimangono sempre nella sfera dei tentativi clericali di governo delle vita delle persone.
non hanno bisogno di ipocriti baci a cristi e madonne perche' il loro potere gia' si basa sul fornire un servizio irrinunciabile (il cibo), gli basta quindi l'esercizio del potere stesso senza le mediazioni culturali, sociologiche e psicologiche della religione.
Berja, una domanda: se una qualsiasi associazione non legata all'ambito cattolico, che so, l'Arcigay, si occupasse di raccogliere cibo per i bisognosi, diresti che sta esercitando il suo potere sulle masse?
Mi ricordo che al tempo dell'intervento in Kosovo ero a Siena per il mio servizio civile in una associazione di volontariato decisamente schierata a sinistra e anticelricale (la Pubblica Assistenza) e lì, oltre a preparare il gruppo della protezione civile che poi andò sul posto, impacchettavamo viveri e giocattoli per la gente del Kosovo. Facevamo male? Io ero contro la guerra e quella mia azione di fatto supportava l'azione militare italiana, ma era fatta per dare da mangiare alla gente e da giocare ai piccoli. Controllo delle masse o umanità? Propendo per la seconda. A proposito: a Siena, la Misericordia, associazione di ambito cattolico con scopi analoghi alla Pubblica Assistenza faceva la stessa cosa: sbagliavano tutti o non sbagliava nessuno? O solo uno dei due (ovviamente il cattolico, perchè voleva controllare le masse)?
Combatto ciò che reputo male all'interno della chiesa come all'interno della società con le mie posizioni politiche e con la mia critica costante, ma riconosco quando c'è del bene e se questo bene porta soldi sporchi a qualcuno tento di agire sul qualcuno, non sul bene. Non mi taglio la gamba se ho un unghia incarnita. e non perdo di vista le persone. Mai.
una domanda
e' una domanda cretina, non esiste al mondo istituzione totale antica, duratura e potente come la chiesa cattolica.
sapevo che qualcuno avrebbe tirato fuori "io ho fatto", "io ho detto"; ma evito di farmi trascinare in questa battaglia a chi ce l'ha piu' lungo e non sopporto 'sta logica del pappappero, tenetevi la chiesa cattolica.
Adimant, riassumiamo: al tempo dell'intervento in Kosovo tu eri contro la guerra, ma svolgevi il tuo servizio civile in una associazione di volontariato dove, oltre a preparare il gruppo della protezione civile che poi andò sul posto, impacchettavate viveri e giocattoli per la gente del Kosovo. Facevate male? Tutto porterebbe a pensare di SI, dal momento che quella vostra azione, come dici, "di fatto supportava l'azione militare italiana", ma il giudizio cambia improvvisamente se uno si autoconvince che "era fatta per dare da mangiare alla gente e da giocare ai piccoli": e così l'intervento diventa tutt'a un tratto "umanitario"! Un po' come se uno che lavorasse nella Croce Rossa si convincesse di andare in Iraq, al seguito dell'esercito, a fare del bene... In fondo persino i soldati portano le caramelle ai bambini (oltre al fosforo bianco)!
Controllo delle masse o umanità? Propendo per la prima, Adimant. E le masse controllate siamo noi.
Nn sono riuscita a leggere tutti gli interventi ma vorrei dare il mio contributo sulla faccenda in quanto Consigliera di zona (7) di Milano.
Sentite cosa è successo in Consiglio di Zona 7 il 6 novembre 2006:
Consiglio del 6 Novembre, in un clima dove il lamento per la mancanza dei soldi è imperante (spese deliberate da questa stessa maggioranza tutte entro Giugno, prima delle elezioni);
ci viene sottoposta una delibera a firma del
Presidente che prevede un finanziamento da parte del CDZ7 per la pubblicizzazione del “Banco alimentare” locandine, pettorine, manifesti etc
etc.
A richiesta ci viene risposto che la quota destinata a tal fine è di 5000 Euro;
la stessa cifra probabilmente è stata chiesta anche a tutte le altre
zone (9), probabilmente un’altra quota (come per gli scorsi anni) verrà
stanziata anche dal Comune, che tale attività è promossa da una grossa Banca (Intesa) e organizzata dalla Compagnia delle Opere.
A questo punto tutti (maggioranza e opposizione) a dire che questa è un’iniziativa importante e meritoria;
qualcuno dell’opposizione però faceva
notare che 5000 euro erano tanti nella situazione contingente e visti anche gli
altri sponsor forse sarebbe stato meglio fare qualcosa per la zona con quei soldi, magari si sarebbe potuto dare il patrocinio.
Peccato il patrocinio non era richiesto, i soldi si.
A questo punto dai banchi della maggioranza sono partite letture di cifre di materiale alimentare raccolto negli anni, l’importanza della carità e della solidarietà.
Al termine di questi interventi il Capogruppo dell’Ulivo propone un emendamento dove si proponeva che i 5000 Euro restassero a disposizione dei cittadini della zona e che fossero i Consiglieri a versare il gettone di
presenza del Consiglio in corso e la quota parte dell’indennità del Presidente a favore di questa pubblicizzazione.
Io stessa giudicavo positivamente l’iniziativa “banco alimentare”, e come altri dell'Ulivo aggiungevo anche che probabilmente erano le persone più povere a contribuire in maggior misura aiuti, ma visto che, in zona “non c’e una lira” ero d’accordo con l’emendamento sopra citato. Ovvero chi credeva nella bontà dell'iniziativa avrebbe messo di tasca sua il proprio gettone e non speso i soldi pubblici della zona 7 (che già non c'erano).
Secondo voi come è andata a finire?
L’emendamento è stato respinto con 19 voti contrari 10 favorevoli e 6
astenuti, indovinate chi ha votato
contro.........................................
N.B. La lista Ferrante di cui faccio parte ha votato a favore all'unanimità (3 voti su 3).
Poi ovviamente la delibera, così come presentata all’inizio, è passata con parere favorevole.
La morale trovatela voi, certo è più facile fare la solidarietà con i soldi di
tutti (e quindi di nessuno).
P.s. Per completezza d’informazione era stato proposto anche un emendamento
che prevedeva solo la concessione del patrocinio senza finanziamento, anche questo è stato respinto.
Giorgia Mamè
Consigliera zona 7 di Milano lista Ferrante
"La morale trovatela voi, certo è più facile fare la solidarietà con i soldi di
tutti (e quindi di nessuno)."
Giorgia, grazie. Quello che dici è esattamente quello che voleva dire anche questo articolo di OMB.
Ma sono ancora troppi a non riuscire a spingersi oltre a dire che questa è un’iniziativa importante e meritoria...che la beneficenza è cosa buona e giusta e caritatevole e bla bla bla...
Compagno Berja, capisco quel che dici riguardo l'allineamento (il tentativo di allineare) la Chiesa alla realtà. Tentativo che il Vaticano peraltro delega alle costole "laiche" (cdo etc).
Capisco e condivido.
Nel caso specifico del Banco, però, ribadisco che il discorso non calza del tutto. L'esercizio del potere, a che pro? A che pro quando l'immagine è tanto slegata dalle icone religiose...
Venir aiutati dal Banco è senz'altro, a sua volta, aiutare cl. L'idea e l'attività del Banco è unica e indispensabile. Soluzione: lo Stato attui politiche che obblighino le aziende a fare ciò che fanno con il Banco. Tutte, peraltro. Eviteremmo così di dare quei soldini che, per quanto possano essere ben spesi, sono cosa "buona" ma non "giusta".
Lorenzo: però sticazzi, il tuo penultimo intervento sfora il tetto della razionalità ed entra...in un altro
Berja, con tutto il suo pragmatismo, riesce a non essere snob e pur conscio della veridicità delle proprie affermazioni riconosce comunque cause ed effetti.
Giò: la cdo non ha certo bisogno di dindini per la "promozione". (5000 euri x ogni circoscrizione, in chissà quante città...minchiolina che totale!)
Berja bis: mi limito a constatare che e' impossibile occuparsi di volontariato o parlarne senza sbattere contro la chiesa
Diciamocelo: questo è vero da una parte per il discorso che stiamo portando avanti qui, ossia il monopolio, assecondato dallo Stato, che la Chiesa esercita sul volontariato; dall'altra parte, per la quantità di persone, alla Chiesa interne o vicine, che fanno ciò che fanno proprio in virtù delle loro convinzioni (ossia: in alcuni contesti -assicuro- ci sono loro proprio perchè ci vanno solo loro, ecco).
@Drizzt: non parlavo solo delle persone che danno una mano, ma di coloro che tale associazione gestiscono, addirittura. Era proprio quello il punto che rimarcavo.
Perfettamente d'accordo con tutto quello che dici.
Figurati Lorenzo...
Oltre al fatto ke stanotte (sarà stata l'ora e la febbre) nn ho specificato il fatto ke io sono x 1 intervento STRUTTURALE e STRUTTURATO.
Se nn lo fa lo Stato, la Provincia, il Comune e anke le ZONE sì, ki lo deve fare l'intervento strutturato? Noi cittadini? Azz qua c stan kiedendo 1 po' troppo, loro fanno i danni e noi dobbiamo risolverli strutturalmente e progettualmente mentre x loro è + facile far la carità alla CDO? E ne vanno pure fieri...
E' il fallimento della progettualità, è accontentarsi d coprire le ferite da 20 centimetri coi cerotti Salvelox da 2 centimetri.
Scusate lo sfogo ma in Consiglio di zona siamo costretti (poikè alla fine sempre in minoranza stiamo) a mangiarne parekkie come questa...
Giorgia Mamè
Consigliera zona 7 lista Ferrante
oppi, ora ho compreso...
"il monopolio, assecondato dallo Stato, che la Chiesa esercita sul volontariato; dall'altra parte, per la quantità di persone, alla Chiesa interne o vicine, che fanno ciò che fanno proprio in virtù delle loro convinzioni (ossia: in alcuni contesti -assicuro- ci sono loro proprio perchè ci vanno solo loro" premesso che non ho alcuna simpatia per preti, mullah, rabbini e compagnia cantando, mi pare che oppi dica una grande verità: il volontariato laico è modesto, piccolo elitario e in genere preferisce forme diverse di solidarietà: all'estero, nei confronti di minoranze etniche, nei confronti degli animali, dei pesci, dell'ambiente insomma tutto quello che non è il povero nostrano. Il mio non è un giudizio di valore, personalmente non mi passa neppure per l'anticamera del cervello di fare il volontario abbandonando edonistiche attivitò, è una costatazione; da cui discende che tutte le considerazioni sul banco che parlano di strumentalità sono giuste ma astratte.
In pratica questi aiutano il volontariato, svolgono una azione utile e chiedono quattrini per farlo, fanno anche proselitismo politico religioso ma questo è garantito dalla costituzione. per impedirlo o contestarlo bisognerebbe avere una organizzazione analoga e competitiva, chiacchierare di diritti e scandalizzarsi in un blog fa bene alla salute (mia), ma sono chiacchiere al bar.
"Soluzione: lo Stato attui politiche che obblighino le aziende a fare ciò che fanno con il Banco. Tutte, peraltro."
...Oppi, ci siamo arrivati: meno male!
Come ribadisce Giorgia, "Se nn lo fa lo Stato, la Provincia, il Comune e anke le ZONE sì, ki lo deve fare l'intervento strutturato? Noi cittadini? Azz qua c stan kiedendo 1 po' troppo, loro fanno i danni e noi dobbiamo risolverli strutturalmente e progettualmente mentre x loro è + facile far la carità alla CDO? E ne vanno pure fieri..."
Ecco, questa fierezza non è altro che IPOCRISIA: è con quella che ci fregano, e noi glielo permettiamo.
Sì
Se la pubblica istituzione delega (in questo caso alla cdo) è perchè
1) han qualcosa da spartirsi (detta volgarissimamente)
2) è ben più comodo (più frequente)
Ciò non toglie, Lorenzo, che finché l'intervento dello Stato atto ad evitare lo spreco non si abbia, il mio agire sia improntato a quello che dice Drizzt nel suo penultimo intervento, ossia aiutare tramite il canale al momento disponibile (a meno che questo non implichi conseguenze laterali gravi o umanamente inaccettabili, ma non mi pare il caso), mentre il tuo ragionare mi sembrava -scusami se sbaglio- un pochetto accademico e molto, molto distaccato dalla realtà di cui alla fine stiamo parlando (la fame in una parola).