C'e' un articolo sul Corriere che spiega perche' il sistema della classe politica e dei dipendenti pubblici non funziona.
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Editoriali/2006/12_Dicembre/06/giavazzi.shtml
Nonostante ci siano tantissime persone preparate e lavoratrici (maricascella), il sistema non funziona perche' i cittadini non sanno distinguere chi lavora bene da chi lavora male.
Se i cittadini sapessero che ci sono dei dipendenti pubblici che impiegano 3 mesi per svolgere una pratica ed altri che ne impiegano 3 giorni, la produttivita' della pubblica amministrazione aumenterebbe e gli sprechi si ridurrebbero. Questa prativa e' d'uso nei paesi nordici.
Cosa ne pensa maricascella in proposito?
Caro Gabriele,
ti parlo per esperienza avendo lavorato in gruppi privati, anche grandi: è un problema di tutte le aziende quando superano un certo numero di dipendenti distinguere chi lavora da chi no.
Solo nella piccola azienda artigiana a conduzione familiare o con l'imprenditore padre-padrone che sta all'interno dell'azienda c'è un certo controllo, appena inizi ad avere un'organizzazione gerarchica grande, con dirigenti, amministratori delegati, etc. il controllo è più difficile.
L'approccio tayloristico lo si è quasi abbandonato, ma è l'unico che possa permettere un certo controllo. Attualmente i dirigenti in Italia l'hanno abbandonato gestendo il sistema azienda con le pubbliche relazioni, insomma il trionfo dei lacchè.
Comunque l'articolo di Giavazzi segnalato da Gabriele fa il paio con quello de L'Espresso di questa settimana in cui si sottolinea che forse DUE MESI E MEZZO DI FERIE ESTIVE ALL'ANNO SONO ECCESSIVI PER I MAGISTRATI (anche visti gli stipendi), poi ci si lamenta che i tempi dei processi sono lunghi.
Moreno,
condivido solo in parte la tua critica delle societa' di grandi dimensioni.
Anch'io lavoro in una grande azienda, ma non ho il posto di lavoro garantito. Questo, credo, mi renda abbastanza produttivo. Infatti, se quando mi chiedono di fare una cosa gli rispondo che la faro' in 120 giorni mi spaccano la faccia (metaforicamente). Ma allo stesso tempo mi premiano se faccio bene.
Se c'e' una buona cultura, anche le organizzazioni grandi possono essere ottime, come e' dimostrato dalle amministrazioni pubbliche dei paesi nordici (Germania inclusa che e' piu' grande di noi).
Gabriele ammetto di aver fatto un po' di tutta l'erba un fascio, intendevo comunque soprattutto chi è in posizioni "alte" e garantite nelle grandi organizzazioni e che vive di rendita senza rischiare nulla e forse anche sulle tue spallucce.
Manca nelle grandi organizzazioni (per mia esperienza diretta) un controllo vero di gestione delle varie componenti, o meglio si chiude un occhio su certi affarucci sporchi che sembrano essere avvallati dai piani alti ai piani intermedi perchè "così fan tutti".
Moreno, sono d'accordo con te. Manca la cultura della trasparenza e dell'oneta' proprio perche' "cosi' fan tutti".
E' questo il problema. Senza forme nuove di controllo e di repressione la mentalita' del "cosi' fan tutti " ci portera' alla rovina.
Ma questo e' il paese dei condoni e degli indulti.
Il paese della mancanza di serieta'.