I preti, il matrimonio e lo spirito laico
di Enzo Mazzi
Non è affatto scontato che la riconciliazione fra sacerdozio e matrimonio nella Chiesa cattolica costituisca una vera apertura verso la laicità. Potrebbe infatti trattarsi di una questione tutta interna alla sfera del sacro. La sacralità del sacerdozio e la sacralità del matrimonio incontrandosi potrebbero infatti rafforzare la blindatura del sacro e favorire quel «ritorno del sacro» che inquietanti segni annunciano.
Non c’è dubbio che la dichiarazione del cardinale Claudio Hummes sul celibato dei preti costituisca una apertura importante verso una esigenza sentita da molta parte del clero e della Chiesa intera. Non ha parlato un qualsiasi prelato ma il cardinale chiamato a dirigere l’importante dicastero vaticano che si occupa del clero. Il fatto che egli ricordi, proprio in concomitanza del suo insediamento come Prefetto della Congregazione per il clero, che l’obbligo del celibato non è un dogma ma solo «una norma disciplinare» sulla quale si può discutere ha il sapore di un programma di governo. Quante sofferenze di preti in crisi a causa di una legge inumana, forse la maggioranza dei preti nel mondo, sarebbe destinato ad alleviare un tale programma se venisse attuato! E non si dimentichino le sofferenze delle donne con legami affettivi profondi verso membri del clero di ogni rango.
Tuttavia il vero problema della società attuale è la laicità come superamento del dominio del sacro. E valutandolo in relazione a tale problema, la possibilità del matrimonio dei preti crea notevoli perplessità.
Il novanta per cento degli italiani ha rapporto col sacro attraverso il rappresentante della casta, il prete. C’è la richiesta del suo intervento per segnare col sacro tutte le varie fasi della vita. I tempi, i gesti, i luoghi sacri costituiscono nell’immaginario collettivo gli strumenti quasi gli accessori della mediazione col sacro. In realtà è la persona del prete e più precisamente è la casta del clero che in qualche modo incarna il sacro. È la casta che nella dottrina ecclesiastica e nella convinzione comune consacra e salva l’umano al limite anche senza gesti e parole. Il fatto che il prete possa essere sposato non cambia questa realtà anzi in qualche modo può consolidarla. Il matrimonio può blindare ulteriormente il sacro e la casta che lo incarna.
Il sogno che cova in molti, più o meno consapevolmente, è il superamento del dominio del sacro, la fine della casta. Ciò che preme è il diffondersi di una consapevolezza nuova che testimoni e riveli la sacralità di tutto il creato e di ogni donna e uomo senza più bisogno della separatezza del sacro e della sua gestione da parte della casta. Usando termini biblici ciò che preme oggi per venire pienamente alla luce è una riscoperta della laicità del Vangelo che faccia incontrare e intrecciare e contaminare il sacro con la vita quotidiana come avvenne nella esperienza di Gesù di Nazareth: laico fra laici che annunciò la fine del Tempio e pagò il suo annuncio con la crocifissione.
È il sogno espresso ad esempio da padre Ernesto Balducci, con la forza e la chiarezza che gli erano consuete, nella Tavola rotonda sulla Violenza del sacro nell’ambito del Convegno delle comunità di base sulla Laicità svoltosi a Firenze nel 1987. «Io sono convinto - egli disse - che non ci può essere cultura di pace se non con la eliminazione del sacro: la fine del sacro è la fine della cultura di guerra».
Gli atti di quell’importante convegno, così attuali, sono stati recentemente ristampati e saranno presentati in un nuovo convegno promosso dalle comunità di base sulla laicità che si terrà a Frascati da domani fino a domenica.
Si parlerà certamente di una molteplicità di aspetti della laicità fra cui anche di come vivere il processo storico di superamento del sacro utilizzando i varchi che potrebbero aprirsi a seguito delle aperture della gerarchia ecclesiastica, evitando che tali aperture siano invece usate a piene mani per tappar buchi diventando fonte di ulteriore chiusura.
Io soddisfo il mio bisogno di sacro con una videocassetta di Yoga dal Blockbuster.
Vasectomia e infibulazione (previa anestesia, ovviamente) sono contemplate come soluzioni per mantenere il celibato e il nubilato?