Il Polonio delle Libertà
di Marco Travaglio
Per carità, può darsi che un giorno dovremo ringraziare il duo Guzzanti-Scaramella per aver risolto la strage di Bologna, il caso Moro e l’attentato a papa Wojtyla in un colpo solo. Per il momento, però, è più probabile che un giorno scopriremo che l’ormai leggendario superconsulente della Mitrokhin faceva il posteggiatore a Napoli insieme ad Apicella. L’abilità di talent scout come Bellachioma e i suoi cari nel regalare piedistalli a personaggi consimili è inesauribile. Prendiamo Scaramella.
Domenica chi leggeva la sua intervista a Guzzanti, sul Giornale, gli dava pochi giorni di vita: «Sono stato avvelenato con una dose di polonio 210 cinque volte superiore a quella mortale». Poi i sanitari hanno smentito sia l’avvelenamento, sia la dose, sia il pericolo di vita, tant’è che ieri il nostro ha lasciato tutto giulivo l’ospedale dicendo di sentirsi «benissimo». Tre giorni fa possedeva «un dossier su politici e giornalisti italiani legati al Kgb» e intendeva pubblicarlo «prima di morire». Due giorni fa diceva di non avere alcun dossier. Poche ore dopo riconfermava di avere un dossier in dvd, ma «non attinente al mio mandato per la commissione». Dunque ha mentito spudoratamente almeno una volta. In piena campagna elettorale 2006, Mario rivela a un amico americano, tale Perry (Mason?), di aver saputo dall’ex spione sovietico, Oleg Gordievskij, che Prodi è «un agente del Kgb». Poi però dice a Guzzanti che Gordievskij non può dir nulla in materia, «perché non è accaduto», cioè non è vero niente. Ma Guzzanti informa Berlusconi, precisando però che, se Prodi li denuncia, non hanno alcuna prova. Ma quello squisito garantista di Bellachioma secondo Guzzanti - risponde che va bene lo stesso: «Intanto lo costringiamo a difendersi». Mario dice a Perry che Berlusconi «sta organizzando la sua campagna su questo». Poi però nemmeno Bellachioma - che dice di non conoscerlo - prende sul serio la frottola di Prodi agente sovietico: forse è troppo grossa anche per un pubblico di bocca buona come il suo. Lo stesso Sismi confida Mario al giudice Cordova, anche lui consulente della commissione sa che «Gordievskij non sa nulla dell’Italia» e «si lamenta che ho fatto pressioni su questo generale» (il Sismi però si guarda bene dal lanciare l’allarme sui traffici scaramelliani). Scaramella passa all’incasso e chiede ai berluscones, dopo tanto agitarsi, una ricompensa: gli offrono «un posto in Parlamento», ma lui aspira a ben altro: «Un posto migliore, fuori dall’Italia, in un’organizzazione internazionale… in meno di una settimana conoscerò la loro proposta». Oggi Guzzanti dice di aver dubitato fin dall’inizio di Scaramella. Si dipinge come un presidente prudentissimo: il 5 aprile riceve da Mario un dvd esplosivo, ma rifiuta addirittura di vederlo, perché «in campagna elettorale la commissione Mitrokhin non è stata nominata mai, neanche per sbaglio». Strano. Perché il 1° aprile Guzzanti dichiara al Giornale di cui è vicedirettore che Prodi «è sotto accusa per aver consentito e approvato la manipolazione del dossier Mitrokhin». Il 2 aprile inscena al teatro Rossini uno spassoso monologo su Prodi e l’affaire Mitrokhin. Il 6 aprile il Giornale pubblica l’ennesima puntata delle esplosive rivelazioni di Guzzanti: «Durante il rapimento Moro, Prodi ebbe la disinformazione su via Gradoli dall’ufficiale del Kgb Felix Konopikhin: lo affermano due ex ufficiali sovietici… pronti a testimoniare, ma di cui non intendo fare i nomi per ovvi motivi di sicurezza… Altri due ex ufficiali del Kgb indicano una connessione tra Prodi e il Kgb dalla metà degli anni 70», e cioè «Alexander Litvinenko e Oleg Gordievskij». Quest’ultimo «udì i suoi colleghi che operavano con lui in Scandinavia dire: Prodi è un uomo nostro, del Kgb». Il tutto - confida Guzzanti al suo Giornale - «è contenuto in una relazione di Cordova e Scaramella giacente presso l’ufficio protocollo della commissione in attesa di riscontri diretti. Tali riscontri ora esistono». Lo stesso giorno, in stereofonia, lo stesso Guzzanti pubblica su Panorama della stessa famiglia Berlusconi un altro articolo dal titolo appena appena accennato: «Chi ha paura del dossier Mitrokhin? In 80 pagine tutte le verità sul rapimento Moro, l’attentato al Papa e le leggi calpestate da Dini, Prodi e D’Alema».
Gordievsky dice questo: http://www.repubblica.it/2006/12/sezioni/esteri/caso-litvinenko-2/scaramella-testa-prodi/scaramella-testa-prodi.html
Carolina
Sono un incredibile duo comico, Guzzanti e Scaramella, specializzati nella realizzazione di patacche su commissione, anzi, all'interno di commissioni costituite all'uopo.
Il Guzzo, poi, non si smentisce mai, specie quando si autocandida quale miglior presidente possibile per una paventata e, spero, improbabile nuova commissione Mitrokhin.
Per uscire dall'ironia, sono due personaggi squallidi di cui la nostra Italia, pur sotto la pessima influenza berlusconiana, avrebbe tranquillamente potuto fare a meno.
Brava Carolina quell'intervista è imperdibile.
Se ne può ricavare che:
Scaramella è un personaggio patologico e senza nessuna credibilità che solo in Italia potrebbe riscontrare tutta questa attenzione:
Fatevelo dire, soltanto in Italia può essere dato credito a un caso psichiatrico come Scaramella. Devo dire altro?"
[...] Lei sa che cosa sta succedendo in Italia?
"Eccome se non lo so. So che è sotto inchiesta e so che rilascia tre interviste al giorno. Bene, io penso che questo spettacolo sia indegno dell'intelligenza umana. Anzi, penso che sia un'offesa all'intelligenza. Ma come si può ancora stare a sentire un megalomane che è stato capace di mentire persino sul suo stato di salute?
che quel povero diavolo di Litvinenko era un calunniatore e delatore senza troppi scrupoli (circostanza indicata anche da altre fonti):
Quella frase, come stavo dicendo, fu pronunciata da Aleksandr Litvinenko. Io rimasi in silenzio e lo fissai a lungo. Evitai di dire in sua presenza quello che pensavo e che dissi e continuai a ripetere sia a Scaramella che a Guzzanti. Io non solo non avevo alcuna informazione su un qualsivoglia rapporto, di qualsivoglia genere, tra Prodi e il Kgb. Ma ero anche convinto che Aleksandr stesse mentendo due volte. Perché non solo riferiva una circostanza non vera, ma per giunta la attribuiva a una fonte, Trofimov, che non avrebbe potuto smentirla perché era stato ucciso. Insomma, ero convinto ieri e lo sono ancora di più oggi che Aleksandr, per ragioni legate alle continue difficoltà economiche, avesse alla fine deciso di dire a Scaramella quel che Scaramella voleva sentirsi dire.
la titolità di questo letame non è esclusivamente italiana (il che a me fa ripensare ai molti e mai del tutto chiariti legami tra Blair e Berlusconi, tra l'altro):
Del resto, Aleksandr screditò Prodi non solo con Scaramella, ma anche con alcuni deputati europei inglesi che avevano lo stesso interesse.
[...]
Beh, Guzzanti e' l'ennesimo pinocchietto che, privato dei suoi fili, si sgonfia come un otre vuoto.
Non dimentichiamo la rovinosa caduta dell'esimio sig. Trantino, quando dirigeva la commissione d'inchiesta relativa a Telekom Serbia, profondendosi in sulfuree allusioni a crimini innominabili commessi dall'avverso schieramento politico, fine che per poco non fu condivisa dal "principe del foro" Taormina, che non di rado a Trantino si accodava nell'alludere.
Ringraziamo sentitamente i sicofanti del centrodestra per essere, a maggioranza, beoti come il rifulgente Igor Marini.
che c'e'di male se scaramella irradia polonio...e'una spia!!
e'normale anche che il guzz abbia la puzza sotto il naso...e'un pezzo di merda!!!