Le solite stronzate. Quando non si ha un motivo concreto per manifestare, lo si fa sì "in modo allegro, irridente", senza assaltare né sfasciare niente, tanto si è lì solo per partecipare all'adunata dei camerati richiamati dal neoduce Berlusconi... Qualcuno addirittura confessa d'esser sceso per la prima volta in strada (con la pelliccia e il barboncino), e implicitamente confessa di non aver mai ascoltato o compreso De Andrè. Quando invece i cileni festeggiano la morte di Pinochet (con gran tristezza di Littorio Feltri, poverino), riescono a fare un casino bestiale, peggio del G8...chissà perchè! Chissà da cosa proviene tutta questa rabbia?! BAH! A noi che ci frega?
Non serve "un valido ed autorevole avversario politico", serve un intervento culturale forte e deciso che venga dal basso, sennò il populismo che tanto teme Amato ci porterà sul serio ad una deriva fascista più o meno inconsapevole, e molto pericolosa. Già ci siamo vicini: non dimentichiamo mai che questo Stato ha massacrato centinaia di persone a Genova come a Napoli (su certe cose destra e sinistra si trovano sempre d'accordo), e mezza Italia ha festeggiato.
Maria non facciamone un dramma, FIAT come altre grandi industrie hanno sempre contestato (è nel loro DNA) pur essendo i metalmeccanici delle grandi industrie i più tutelati e sindacalizzati tra i lavoratori. E la contestazione è legittima.
Era il gennaio 2006 ed ad una riunione sul futuro di una grande industria a Pordenone venne Damiano (non ancora ministro), io c'ero ed ebbe le sue contestazioni da parte dei sindacalisti più arrabbiati, è nella logica delle cose, sono anche (MA NON SOLO) ruggini vecchie tra sindacalisti che hanno avuto successo ed altri perdenti (faide di potere insomma) e poi se non ci fosse qualcosa su cui recriminare non esisterebbero le lotte sindacali.
Come diceva Bernstein il movimento è tutto, bisogna sempre lottare per spuntare condizioni migliori.
Non facciamone un dramma se qualcuno brontola o fischia.
che brava, Mira/Maria. e che domandona.. io posso solo dire che cosa vorrei, un po' meno tafazzismo a sinistra: è vero che ci sono problemi, ma è anche vero che dovremmo capire di non dare sempre addosso alla nostra stessa parte, almeno quando proprio l'altra è così manifestamente pericolosa...
Carolina
come sempre le tue analisi sono puntuali e mirano dritte alla questione. Complimenti maria.
Non credo però che il problema sia una riorganizzazione della destra. Credo che il problema vada ricercato all'interno di una sinistra che non mostra di avere una forte identità sopratutto nei suoi dirigenti. Anche perchè, ne sono convinto, l'atteggiamento di una destra (o qualsiasi parte politica, l'ho visto fare ad amministrazioni di sinistra) che distribuisce finanziamenti a pioggia anche inutili, come tu dici, in modo da avere consensi diffusi, è reso possibile da una controparte politica che non sa offrire una seria e visibile alternativa valida. Credo che l'atteggiamento di questa presunta "nuova" destra in realtà sia abbastanza vecchio e conosciuto, e purtroppo nuovamente accentuato negli ultimi 5 anni. Ovvero quel sistema politico fatto di voti di scambio. In altre parole: cultura di una politica fondata su principi "mafiosi". La domanda adesso è: come è possibile che questa "nuova-vecchia" cultura di corruzione si sia instaurata nuovamente nelle radici della società, con la complicità di un governo di destra certo, in modo forse anche peggiore di come era stata negli anni 80, se almeno metà della società voterebbe centrosinistra? Perchè io penso che questa ondata di non-cultura politica attraversi trasversalmente tutti. La vera battaglia è culturale, a cominciare dal proprio interno per evitare questo declino inarrestabile che, abbiamo la sensazione, il 10 aprile non abbia fermato.