Care compagne e cari compagni,
i DS milanesi hanno promosso insieme alla Margherita una iniziativa indirizzata verso il Partito Democratico.
Abbiamo deciso di non partecipare all'appuntamento di sabato 16 per poche, e ci sembra, importanti ragioni:
1- Non si tratta di una vera discussione libera e aperta, ma di un esercizio
retorico sul tema del PD, che non fa emergere i nodi, le differenze, le
diverse opzioni in campo. E questo, ancora una volta, senza che il congresso
e gli iscritti si siano espressi sul merito. Ci sembra dunque una iniziativa
solo di una parte del Partito che non tiene conto della pluralità e della
articolazione della discussione e che è ancor più grave in quanto collocata
proprio quando siamo entrati nella fase congressuale. I pochi interventi che
ci sarebbero stati concessi all'interno dell'iniziativa non avrebbero
cambiato questa impostazione sterile.
Avremmo preferito, e lo abbiamo proposto alle segreterie cittadina e
provinciale, lavorare tutti insieme per fare un seminario in cui si
discutesse del futuro dei DS: in questo contesto si sarebbe anche discusso,
naturalmente, della proposta del PD. Tanti sarebbero i temi aperti da
approfondire, a partire da quelli cruciali della laicità dello Stato e della
politica, del rapporto tra diritti sociali e civili.
2- Crediamo che l'iniziativa proposta non risponda a ciò di cui oggi hanno
bisogno il Paese, l'Unione e il nostro Governo. Vediamo tutte le difficoltà
della situazione e siamo convinti che senza una profonda azione di
rinnovamento culturale, intellettuale e politico i DS non riusciranno a
svolgere la loro funzione di forza socialista e di sinistra, giocando un
ruolo centrale nell'azione politica di sostegno al Governo e per la
trasformazione dell'Italia. Ci sembra, al contrario, che la discussione sul
PD stia sottraendo energie, forze e intelligenze al compito, ben più
ambizioso, di cambiare il Paese.
Non c'è discussione tra noi sulla necessità di cambiare, sul coraggio
politico necessario di fare fronte ad un mondo che produce cambiamento a
ritmo rapidissimo. Per questo crediamo che ci voglia una grande forza di
sinistra, socialista, per fare più grande l'Unione e per rendere più forte
la spinta al cambiamento che la parte migliore dell'Italia chiede e di cui
tutta l'Italia ha bisogno.
Al congresso, noi proporremo questa prospettiva e su questo vogliamo
ragionare con tutti perché la parola e la decisione spettano agli iscritti.
Prima di un congresso tutte le posizioni sono sullo stesso piano e le
iniziative, tutte, sono non "del partito" ma di ogni singola parte che
ritiene di avere proposte da fare e da sottoporre a confronto. Dobbiamo
invece rilevare che, nell'iniziativa organizzata per sabato da una "parte"
del partito, si utilizzano le risorse finanziarie di tutti gli iscritti e
militanti, noi compresi.
Abbiamo già promosso, a Milano e in provincia, iniziative di confronto
politico, e continueremo a farlo, per continuare una discussione che
riguarda il nostro presente e il nostro futuro.
Un cordialissimo saluto e un fraterno arrivederci a presto.
Per i Democratici di Sinistra aderenti al documento "Per l'autonomia della
sinistra socialista riformista in Italia"
Stefano Bazzini, segretario Sezione Milano Centro-Aldo Aniasi
Luciano Belli Paci, presidente Direzione cittadina
Felice Besostri, direzione provinciale
Daniele Bonifati, segretario Unione Territoriale 8
Lella Brambilla, direzione provinciale
Donatella Capirchio, segreteria cittadina
Renato Cipolla, Assessore Comune di San Giuliano Milanese
Marco Cipriano, vicepresidente consiglio Regione Lombardia
Chiara Cremonesi, segreteria provinciale
Donatella De Gaetano, segretario Unione Territoriale 1
Giuseppe Foglia, capogruppo consiglio provinciale Milano
Guido Galardi, senatore
Maria Grazia Ghezzi, direzione provinciale
Roberto Imberti, segreteria provinciale
Valentina La Terza, segreteria cittadina
Gianni Luzzi, segretario Unione Territoriale 7
Paolo Matteucci, Assessore Provincia Milano
Valter Molinaro, Consigliere di Zona 8
Alessandro Pollio Salimbeni, Direzione nazionale
Comunque sabato 16 c'è Critical Mass di San Lazzaro, quindi non ci si andava comunque ;-)
Questi ragni della sinistra DS farebbero meglio a tacere o a cambiare il partito. Piu' a sinistra ce ne sono tanti.
Come si fa a dire che non si vuole partecipare ad una discussione perche' "non e' una vera discussione", se la discussione non e' ancora iniziata?
Questa e' gentaglia di un'arroganza intollerabile.
Tra i DS e specialmente tra i funzionari c'è una accelerazione verso il PD, con affollamento al centro, senza una vera discussione, un confronto sereno, una dialettica tra le parti. E' un classico da apparatnik l'invettiva di Michele verso compagni che vogliono capire. Per esempio perché fa tanto orrore l'aggancio alla tradizione socialista europea, in cui molti compagni si riconoscono? Il confronto sul PD non è e non sarà sereno. I giochi sono già fatti.
Nascerà un partito, come al solito dove 1 + 1 sarà ancora una volta 1 -. Meglio perdere compagni che perdere il posto. Partito leggero vuole anche dire + militanti - burocrati. Esistono tante esperienze nei paesi UE da prender in considerazione, ma bisognerebbe uscire dalla provincia, leggere, conoscere, sapere le lingue
Attilio,
se la sinistra DS non e' d'accordo alza le chiappe, si presenta all'assemblea e discute.
Poi viene a dire a noi quali sono le loro posizioni e decisioni.
Altrimenti ancora una volta ci troviamo nel tipico caso Italiani di dittatura delle minoranze.
Mi scuso per lo sfogo di prima, senz'altro eccessivo, ma noi cittadini siamo stufi di vedere lotte di potere distante anni luce dai problemi della gente, quando i partiti dovrebbero risolvere questi problemi.
sono d'accordo con michele, non può esserci una vera discussione trasparente e chiara se una parte si discosta e dissente senza una pubblica discussione, perchè i passaggi successivi saranno le solite mozioni, le solite fratture e spartizioni di compiti e cariche con manuale cencelli alla mano, vecchia politica , vecchio metodo che divide e non chiarisce.
se deve nascere un nuovo partito o se si vorrà scegliere l'adesione al pse dev'essere tutto svolto alla luce del sole, a costo di uno scontro duro ma leale.
maria
Io ho una teoria di questi sedicenti "sinistra diesse", quelli che per dimostrarsi duri e puri vengono alle riunioni di partito con la camicia rossa sotto la giacca da signorini.
La mia teoria è sul motivo per il quale questi si contraddicono ogni due secondi dichiarandosi contrari allo scioglimento di ciò di cui avevano osteggiato la nascita (leggasi Angius), sono pronti a prendere ogni pretesto pur di dissentire oppure sono contro ogni decisione presa a maggioranza nei direttivi per il semplice fatto che è presa dalla maggioranza.
La mia teoria è semplice: uno scienziato del vecchio PCI sapendo che il partito non sarebbe potuto mai andare a governare per accordi di spartizione del mondo USA-URSS aveva trovato una pozione magica che somministrata agli iscritti programmava i loro cervelli a dissentire su tutto/tutti. In origine il partito somministrava parecchie dosi di questa sostanza, poi dopo la caduta del muro il vincolo di non poter andare al governo è caduto anch'esso, purtroppo qualche compagno inspiegabilmente continua ad assumere misteriosamente la sostanza.
Compagni, se avete qualche bottiglia d'annata di lambrusco prodotta da una cooperativa emiliana ai tempi di Breznev non apritela.
concordo anch'io con michele.
vedo un netto rifiuto al confronto, e le argomentazioni sono quelle che il confronto è falso... e quindi, che si fa?
cosa vogliono fare? ma soprattutto cosa vogliono?
io sono favorevole al PD, ma mi piacerebbe discutere anche animantamente con chi è contrario...
invece vedo che a partire dalla sezioni fino ai capi sono tutti latitanti al netto di ripetere sempre le stess frasi cioè le seguenti:
"il PD è il partito dei giornali"
"sì, ma la collocazione internazionale?"
"la discussione non è una vera discussione"
vabbé...
Nelle sezioni ci sono numerosi dibattiti sul PD.
La maggioranza è contraria. Ed è per questonche si sta accelerando nei DS mentre gli amici della Margherita stanno a guardare.
Solo su onemoreblog rilevo questo livore verso chi vuole capire(la sinistra?). Porsi degli interrogativi su dove andare è posizione stalinista? Sono stalinista e non lo sapevo.
Attilio: le persone che ancora frequentano le sezioni sono molto diverse dalla maggior parte degli elettori dell'Ulivo. Evidentemente gli umori della sezione non possono essere indicativi di quello che si pensa nel mondo esterno. In questo OMB può dare un altro punto di vista che è miope disprezzare.
Domani, tutto il giorno, in Camera del Lavoro, si svolgerà un primo confronto sul Partito Democratico. Sarà un primo momento di discussione a cui parteciperanno voci tra loro diverse, provenienti da esperienze di partito e della, passatemi il termine, "società milanese".
Esponenti dell'ambientalismo e dell'associazionismo, amministratori, o persone che hanno lavorato in questi anni per rendere più vitale la sinistra milanese ( penso a Bruno Ferrante, Daria Colombo, Davide Corritore, Stefano Facchi, Riccardo Sarfatti e tanti altri ) prenderanno così la parola in quella che è solo la prima occasione per discutere e mettere a confronto posizioni e idee.
La sinistra DS non ha voluto partecipare ( dicendo anche qualche imprecisione, poichè la scelta del convegno è avvenuta nel rispetto delle regole interne, ma questo non credo sia il punto).
Il che mi rammarica molto. Credo che infatti il Partito Democratico abbia senso solo se sarà capace di avere al suo interno culture molto diverse ed una sinistra radicale e intransigente.
Il tutto rinnovando la politica anche attraverso una forte azione di cambiamento del partito ( costruendo ad esempio, almeno questo è quel che penso io, un partito nel quale i segretari locali e nazionali siano scelti da primarie dirette tra gli iscritti e i candidati da primarie tra gli elettori ).
Ci saranno altre occasioni in futuro, ovviamente, anche perchè il convegno di domani è solo una prima piccola tappa .
E poi ci sarà il congresso nel quale si vedrà - democraticamente - quale sarà la mozione "vincitrice".
Così se prevarranno i contrari la proposta del PD sarà bocciata e Mussi farà il segretario.Altrimenti la storia sarà diversa.
Quindi invece che accusarsi e insultarsi credo che faremmo tutti bene a misurarci in una sana e trasparente lotta politica.
non sono iscritta ai Ds, ma conoscono alcune persone firmatarie dell'appello e sulla loro onestà intellettuale non ho nessum dubbio, ci metterei non solo la mano, ma anche il resto del corpo.
Li capisco e credo che una grande parte degli elettori ne condivida le motivazioni.
Ed è certo strano vedere persone che hanno una militanza di sinistra tentare di propinare il partito democratico come l'unica soluzione possibile per il futuro. Non ci credo e non capisco cosa si abbia da condividere con la margherita se non il liberismo.
Ma che si ha da condividere con la margherita?
I diritti civili, come vuole la Binetti o rutelli, il progetto di società?
Da quel che so non ci sono veri dibattiti, ma spinte verso questo partito democratico che sembra il gigante con i piedi di argilla.
Quindi tutta la mia solidarietà ai compagni della sinistra dei ds firmatari del comunicato, che non mugugnano ma si espongono in prima persona.
Direi che mi associo alle parole di Pierfrancesco Majorino per quel che riguarda la visione del nuovo soggetto politico nascente. Le nuove realtà hanno bisogno di solide basi per reggere la sfida che si propongono di affrontare. Il PD è una scommessa e come tale ha bisogno di tutti, anche e soprattutto dei cittadini. Ha bisogno di contenuti e di programmazione. Domani sarà solo un inizio del lungo percorso.
pa.ro io non discuto sull'onestà intellettuale dei compagni di sinistra firmatari, potri esserci anch'io tra loro qui a torino, e non è detto che non ci sia, ma la questione è un'altra , ci conosce ben i congressi e come si formulano sa benissimo i passaggi che si fanno e le varie strategie da adottare, persiono i minuti e gli oratori sono centillinati, tutto viene scientificamente soppesato e filtrato, proprio perchè siamo esperti non ci si può sottrarre ad un dibattito pubblico, se la sinistra ds vuole davvero che si comprendano gli intenti e gli obittivi deve cercare il maggior consenso possibile, le maggiori alleanze e questo lo si può fare rischiando non solo ilproprio nome e carica ma anche il confronto diretto con le associazioni e la società civile che nelle stanze del partito, dove solitamente convergono le minoranze e dissidenti , non entrano e non incidono.
e' un grando impegno e rischio, certo, ma un grande atto di umiltà e coraggio sarebbe la giusta cassa di risonanza che questa impegnativa scelta richiede.
maria
ragazzi vi sfugge un dettaglio, questo non è un dibattito per discutere ma per promuovere, gran parte degli invitati non sono iscritti ai ds ma sono già favorevoli al pd, quindi se i dissidenti vi partecipassero risulterebbero sempre minoranza anche non essendolo. Certo appare un pò ridicolo militare nello stesso partito e disprezzarsi già al punto di non accettare nemmeno l'invito a discutere, come nei matrimoni forse varrebbe la pena di prendere atto che la storia è già finita e separarsi consensualmente.
Conosco molti firmatari fra cui, Chiara Cremonesi, molto giovane molto brava e che va nelle sezioni per confrontarsi in questa fase con i militanti DS. I primi che devono vagliare una proposta dei DS. Ribadisco che le perplessità sulla collocazione del nuovo soggetto politico sono tante. Senza i compagni " culi di sasso " non si va da nessuna parte. Opero in polo universitario e vi assicuro che i giovani, miei collaboratori e studenti, se ne fregano del PD: vogliono futuro, sicurezza, una professionalità,
la possibilità di contare e di non essere precari a vita come il 65 % dei miei migliori collaboratori. L'acredine e l'odio di chi dentro e fuori dai DS ha già deciso che il PD si deve fare contro chi LEGITTIMAMENTE espime le proprie perplessità soprattutto sulla collocazione del nuovo partito nel quadro politico europeo, la dice lunga sulla volontà reale di da dare spazio a tutte le componenti. Se si dividono i DS non si va da nessuna parte. Come riempendo di insulti i compagni (?) che non la persano come te. Ma forse é quello che si vuole. E allora? Visto che la Margherita nicchia, Prodi è al minimo storico di popolarità, il governo vacilla, la cosidetta società civile ha storicamente fornito solo intellettuali e non militanti e tantomeno voti, non è giusto affrontare un convegno sul PD, quando le posizioni all'interno dei soggetti politici confluenti si siano chiarite?
attilio l'errore che si sta compiendo è quello di focalizzare l'attenzione sull'esitente, con questa tua parzilae visione , così dettagliatamente descritta , sicuramente siamo falla ci e in enorme ritardo, ma se la società civile, i movimenti sono stati invitati a questa giornata di discussione, insieme a tutte le componenti ds e margherita era il veo momneto dell'incontro- scontro da cui poi ognuno avrebbe potuto trarre elementi di discussione e analisi.
mettere insieme contemporaneamente tutti i soggetti dell'azione politica che si proiett in futuro permette un impegno reciproco, quello di scoprire le carte e già da subito, si sentono e s'avvertono gli umori, le risorse, poi si ritorna nelle sezioni e con gli elemneti raccolti gli iscritti potranno decidere e scegliere da che parte stare e quali scelte operare.
ma finchè siamo alladecodificazione di ogni singola dichiarazione, che si possono raccogliere dalla lettera dei quotidiani, date senza contraddittorio, senza alcun dibattito pubblico ed ad ampio spettro, io semplice iscritta di base dovrò semplicemente compiere un atto di fede, affidarmi a quanto tizio o caia dichiara, sperare che lo faccia con la massima onestà intellettuale, e delegare la mia scelta incondizionatamente, visto che qui si parla non solo di unificazione ma addirittura di scissione.
se la moglie di fassino mette in crisi la finocchiaro e la turco , sul progetto di legge per l'uso della cannabis io mi pongo tante domande e non mi basta più che a naso scelga chi ha ragione e chi no, troppi atti di fede in passato già dati, troppa disponibilità data in delega a chi oggi la usa con poco rispetto per il patrimonio ricevuto a scatola chiusa per credere ancora oggi, in una fase politico-sociale così importante, alle parole e alla confusione generatasi.
oggi devono spiegare! devono scendere dal piedistallo e venire ad argomentare!
è doveroso per loro e per noi, il partito non può svendere la sua identità con documenti vaghi e dichiarazioni giornalistiche.
maria
Il Partito Democratico è inutile puttanata, primo xke' mette insieme democristiani e socialisti che in comune non hanno un cazzo, ci sarebbe un elenco lunghissimo di posizioni divergenti..e secondo xke' tra tutte le cose e i problemi che affligono sto paese, l'ultimo problema è quello di parlare di dove andare, se fare un partito unico, al centro o piu a sinistra, se chiamarlo Partito demcratico o vaffammocca..andate a chiedere a 100 persone prese a caso x strada se gli frega qualcosa di ste seghe politiche che interessano solamente ai nostri "leader" x nascondere il vuoto che ormai li affligge da anni..