Sono deluso lascio i Ds
di Aurelio Mancuso
Caro Fassino,
con questa mia, per quanto ciò possa valere, ti informo che non rinnoverò la tessera ai Democratici di Sinistra.
È una decisione sofferta, assunta dopo 25 anni ininterrotti di iscrizione al più grande partito della sinistra italiana.
Le tue dichiarazioni sulle adozioni alle persone omosessuali, sono l’ultima offesa, di una lunga serie di atti formali, che non mi permettono più di essere iscritto ad un partito, che individua nel nostro vissuto un tema da cui rifuggire, mentre tutti i giorni le gerarchie cattoliche, i “teodem”, la destra non perdono occasioni per alimentare un clima di odio e discriminazione, che è pagato direttamente, anche attraverso violenze fisiche e verbali, da milioni di cittadini e cittadine gay e lesbiche.
Ieri abbiamo scoperto che il relatore della Finanziaria in Senato è riuscito a cancellare dalla dicitura del nuovo Osservatorio contro le violenze «l’orientamento sessuale».
Ebbene, proprio in quel giorno il segretario dei Ds si scaglia contro la genitorialità omosessuale, argomento fino ad oggi utilizzato dalla destra.
Come militante della sinistra italiana, ti esprimo la mia profonda delusione e la presa d’atto, che la classe dirigente dei Ds non può comprendere cosa avviene concretamente nella società, perché non conosce, non approfondisce i temi, tratta questioni delicate con superficialità.
Infatti, se tu fossi stato più accorto ed informato, avresti saputo che esistono nel nostro Paese diverse centinaia di migliaia di genitori omosessuali, e da tempo sono presenti anche famiglie omogenitoriali, soprattutto formate da due donne. Dal tenore delle tue dichiarazioni («i bimbi non possono crescere con due persone dello stesso sesso») si evince che la prossima frontiera sarà quella di predisporre una legge che tolga alle madri lesbiche la potestà dei propri figli, per affidarli alle amorevoli cure di famiglie eterosessuali, possibilmente sposate in chiesa!
Se lo sguardo si volge fuori dallo spazio nazionale, il baratro tra le politiche messe in campo dai partiti del socialismo europeo e le posizioni tue e di altri leader dei Ds è per ora non colmabile: prendete la parola per marcare lontananze, per evocare recinti etici, per mettere in guardia rispetto ai processi reali della società moderna. Per questo stai zitto quando i nostri fratelli e sorelle sono violentati, picchiati, derisi. Per questo pensi che il tema del riconoscimento della dignità lgbt (lesbiche, gay, bisex, transessuali, ndr) sia una concessione «difficile» e, non la logica concretizzazione dei valori della sinistra. Rassicuri tutti i giorni la gerarchia cattolica perché entrambi condividete l’idea che esista un primato morale da rispettare, che invece la sinistra ha combattuto e che grazie ai movimenti delle donne, dei diritti civili, ha dovuto lasciare il passo all’autodeterminazione delle persone, alle libertà democratiche.
Naturalmente nei Democratici di Sinistra, si impegnano donne e uomini, che quotidianamente sono al nostro fianco, che negli anni hanno dimostrato concretamente la propria vicinanza, ma tu hai deciso di non rappresentarli e di scegliere il campo del confessionalismo progressista.
Avevo riposto, dopo Pesaro, molta fiducia nei tuoi confronti, conoscevo la tua serietà e determinazione. Negli ultimi tempi, forse a causa del fatto che il progetto del Partito Democratico prevede un mutamento genetico della sinistra riformista di cui sei il massimo rappresentante, le tue promesse sui Pacs, sulle norme anti discriminatorie, sul riconoscimento della cittadinanza gay e lesbica, sulla salvaguardia della laicità, si sono perse e con loro la fiducia di tanti e tante di noi.
È bene, quindi, segnare una marcata distanza tra il mio impegno personale dentro il movimento lgbt e un partito che sembra aver smarrito il senso dell’umanità e del socialismo democratico.
Difesa dei diritti siamo in prima fila
di Piero Fassino
Caro Aurelio,
non credo che il tuo disagio nasca dalle mie parole, ma dalla campagna di ostilità e pregiudizio promossa da settori clericali e conservatori nei confronti degli omosessuali. È una campagna contro la quale, oggi come ieri, abbiamo il dovere di reagire.
La società italiana, infatti, da molto tempo ha maturato pieno rispetto per le scelte sessuali delle persone, riconoscendo a ciascuno il diritto di vivere liberamente la propria vita. Ed è, dunque, del tutto naturale che anche sul piano normativo e legislativo l’Italia - così come è accaduto da tempo in molti Paesi democratici - si doti di leggi e strumenti che riconoscano i diritti di coloro che, del tutto consapevolmente e liberamente, hanno scelto la convivenza di fatto. E questi diritti devono essere riconosciuti a coppie di fatto eterosessuali e omosessuali senza alcuna discriminazione.
È una battaglia che i Ds - grazie anche al contributo tuo e di compagne e compagni omosessuali - hanno sempre sostenuto e continuano a sostenere con convinzione. I fatti lo dicono. Ti ricordo che sono stato il primo Segretario dei Ds a partecipare ad un Congresso di Arci Gay. Che i Ds hanno depositato nel 2004 un progetto di legge - primi firmatari Fassino e Pollastrini - per l’introduzione dei Pacs in Italia. Che abbiamo dato riconoscimento statutario nella vita del nostro partito a Gayleft, organizzazione degli omosessuali iscritti ai Ds. E oggi siamo determinati a far sì che sia rispettato l’impegno assunto da Prodi e dai capigruppo del centrosinistra per una rapida approvazione in Parlamento della legge per il riconoscimento dei diritti delle coppie di fatto. Di tutte, sia eterosessuali che omosessuali. E ti assicuro che non accetteremo veti fondati sul pregiudizio e la discriminazione e cercheremo di costruire in Parlamento le condizioni perché quella legge possa essere approvata con il più ampio consenso.
Quanto al tema delle adozioni - che in ogni caso non sarebbe oggi oggetto della legge sulle coppie di fatto - non mi sfugge affatto che esistono anche in Italia genitori omosessuali, così come esistono famiglie omogenitoriali. E ho verso di loro assoluto e massimo rispetto.
Non sfuggirà a te che l’adozione da parte di coppie gay è fenomeno ancora diverso e che investe una complessità e una delicatezza che non si possono liquidare sbrigativamente.
Personalmente - e ovviamente questa mia opinione non impegna altri - ho molte perplessità e non ho maturato fin qui un’opinione favorevole. Rispetto naturalmente ragioni e opinioni diverse e sono interessato a discuterne nel modo più aperto possibile.
In ogni caso credo che una discussione su questo tema debba muovere dalla consapevolezza che al centro di qualsiasi adozione sta il bambino e le sue esigenze di serenità e crescita e che ad esse debba essere vincolata l’aspirazione, del tutto legittima a essere genitore.
Comunque di tutto ciò potremo ancora discutere, tanto più se - come auspico - continueremo a lavorare insieme nei Democratici di Sinistra.
Con amicizia
Fassino ha semplicemente la faccia come il culo!
Aurelio, ripensaci!
Aurelio Mancuso, segretario nazionale dell'Arcigay, non vuole più rinnovare la tessera dei DS, deluso e amareggiato per le dichiarazioni del segretario Fassino (invero un po' parziali e non del tutto informate) sulle coppie omosessuali. Il mio è un vero e proprio appello, perché il caro amico Aurelio, uno dei migliori dirigenti politici della Sinistra italiana, ci ripensi. Sappiamo quanto sia difficile sopportare i distinguo, i 'ma' e i 'però' di una classe politica che non riesce a comprendere le trasformazioni della società e si avventura in sottili distinzioni tra quelli che ci paiono diritti e ci vengono invece presentati come se fossero soltanto delle pretese. Personalmente credo che la legge sui Pacs sia una priorità di questa legislatura e di questa maggioranza di governo, e trovo inaccettabile il tono omofobo che risuona in molte ampollose riflessioni. So che Fassino, su questi temi, è in buona fede e ha dimostrato coraggio e determinazione: diamogli un'altra possibilità. La strada verso la dignità di tutti è lunga, ma sappiamo di doverla percorrere.
"diamogli un'altra possibilità" questo Civati ci fà o ci è? che c'entra l'arcigay con il partito di berlinguer e dossetti? della binetti e di bobba? Mancuso se ne va! auguri e figli maschi, ma la domanda vera è, che ci stacva a fare li dentro? quello che per anni hanno fatto molte personalità definite "indipendenti di sinistra": la foglia di fico. Giustificavano con la loro presenza la buona coscienza di partiti che facevano in genere il contrario. Non dimenticatevi che il pci NON voleva neppure il divorzio, che la DC era contraria al matrimonio civile. Adesso che ex dc e ex pci fanno il pd secondo mancuso dovrebbero trasformarsi in indefessi libertari? ma andiamo
Sul gesto di Mancuso trovo totalmente condivisibile il commento di Ivan Scalfarotto.