Domande al governo
di Francesco Pardi
Si passa di colpo da una preoccupazione all’altra. Per qualche giorno sembrava che l’Unione non potesse vivere senza dare risposte positive al popolo adunato in piazza S. Giovanni da Berlusconi. Pochi giorni dopo tutti preoccupati per i fischi a Prodi.
La prima ha spinto l’Unione a pensare agli elettori che hanno scelto l’opposizione. La seconda ha il pregio di obbligarla a occuparsi dei propri elettori. Certo, una maggioranza può sempre pensare di strappare elettori all’opposizione. A patto che per farlo non perda i suoi. Ora l’Unione è di fronte a questo rischio. Perciò dovrebbe affrontare con franchezza le domande che il suo elettorato si pone, e che appaiono anche nelle lettere all’Unità. Quelle esposte qui di seguito sono sono un elenco parziale e orientato. Ma l’Unione farebbe bene a prenderle sul serio.
Prima di tutto, perché non seppellire la S. Giovanni di Berlusconi con la vittoria, assai più significativa, che ha salvato la Costituzione? In cui anche una parte del popolo di centrodestra ha sostenuto la causa giusta contro i suoi partiti? E in cui è stato ormai dimostrato che il disinteresse popolare per i problemi istituzionali è un’invenzione di comodo?
Perché, invece che con l’indulto ai corruttori, non si è iniziata la legislatura con l’abrogazione di tutte le leggi ad personam? Perché non togliere di mezzo subito la Cirielli e i suoi trucchi che permettono, ma solo ai potenti, di ricorrere sistematicamente alla prescrizione dei loro reati?
Perché, a più di sei mesi dalla vittoria elettorale, il delegato del Tesoro messo dal centrodestra nel Consiglio di amministrazione Rai non è ancora stato sostituito da una persona di provata indipendenza? Perché l’avvocatura dello Stato è andata in Europa a difendere la Gasparri? Perché non muoversi subito per sciogliere il duopolio televisivo? Perché non pochi nell’Unione pensano che il modo per eliminare il dualismo tra pubblico e privato in Tv sia la privatizzazione della Rai invece che la sua restituzione al compito di servizio pubblico? Perché non fare una severa legge sul conflitto d’interessi che impedisca a tutti coloro che sono stati innalzati a cariche elettive di mescolare i propri vantaggi privati con l’interesse pubblico? Perché non eliminare lo scandalo più grave, impossibile in tutte le democrazie, e stabilire una volta per tutte che i possessori di mezzi di comunicazione non sono eleggibili?
Domande riassumibili in una sola: perché non liberare l’Italia dall’anomalia istituzionale che l’ha inquinata alla radice nell’ultimo decennio?
L’Unione è stata votata soprattutto per questo. Ma, se è preoccupata per il precipitoso calo di consensi al nostro governo, può compensarlo lusingando un elettorato che non la voterà mai? Perché nel momento difficile pensa di più a quelli che non l’hanno votata? Immagina che il consenso del nostro popolo sia dato una volta per tutte?
Ma altre domande urgono. Perché non è stato fatto un passo per sostituire la legge elettorale? O un Parlamento nominato al 90 per cento prima del voto dalle dirigenze dei partiti appare tutto sommato conveniente? Si può tornare al voto la prossima volta con una legge che sottrae ai cittadini l'esercizio della loro sovranità?
Amato avverte che se non si farà il partito democratico c’è alle porte il rischio che anche il nostro elettorato possa finire preda di una proposta populista. Ma è un falso problema: la proposta populista è già stata fatta da un decennio e il nostro elettorato non ha abboccato, anzi ha trovato l’energia per la riscossa e ne ha dato segni chiarissimi. Ciò che ci si deve chiedere è più semplice: farà il partito democratico ciò che finora non si è saputo o voluto fare? Perché, se non sarà fatto niente di ciò che si doveva, anche il partito democratico resterà un'ombra e, come Enea nell’Ade, quando vorrà abbracciare il proprio popolo le sue braccia non stringeranno altro che l’aria.
Ma, dopo aver detto che anche il nostro elettorato è più sensibile ai temi economici che non ai problemi istituzionali, come si fa a non accorgersi della delusione economica dei lavoratori dipendenti, gli unici a pagare per intero le imposte? E perché il programma Bersani è stato annacquato alle prime resistenze corporative? Perché l’imposta sui Suv è stata spostata sulle auto e i motorini di chi ha meno soldi? Perché le privatizzazioni in Italia devono produrre solo monopoli privati più inutili e inefficienti di quelli pubblici? Perché la concorrenza deve restare confinata nei manuali della Bocconi e a ogni azienda importante è concesso adattarsi nelle convenienze dell’oligopolio? Come si fa a predicare che il destino lavorativo dei giovani è ormai inscritto nella flessibilità (leggi: precarietà) quando ai manager di stato incapaci di sottrarre le loro imprese al disastro si danno stipendi e liquidazioni miliardarie? Le regalie agli amministratori di Ferrovie, Alitalia, e di chissà quante altre aziende, non sono, oltre che la negazione del mercato, l'irrisione dell'invito rivolto a tutti per uno sforzo comune?
Queste sono le domande di chi si preoccupa davvero per il destino dell’Unione. Non sono domande ostili. Sono domande dei cittadini che vogliono dall’Unione una vera politica riformatrice. E finora l’hanno vista mancare sui molti temi decisivi.
...e pecchè indringhete ndrà, miezz'o mare no scoglio ce stà.... senza neanche sforzarmi di leggere il buon Pancho per intero, ho la risposta.
Hanno fatto pastette con Berlusca, si sono venduti cose a vicenda, questa è la squallida, unica possibile risposta.
Probabilmente non si rendono conto di quanti elettori stiano perdendo per sempre. Elettori che ovviamente non voteranno mai a destra, si limiteranno a non votare più, il che è più o meno lo stesso. Predico un calo di almeno dieci punti nelle affluenze alle prossime elezioni.
Perchè chi si oppone a Berlusconi, almeno a parole e con articoli sui giornali, poi alla prova dei fatti quando si può legittimamente dargli una spallata, evita di farlo?
Perchè D'Alema pubblica i suoi libri con Mondadori?
Perchè Donata, la figlia di Eugenio Scalfari, lavora al TG5 di Mediaset?
Perchè Unipol e Mediolanum fanno parte dello stesso cartello assicurativo contro cui l'antitrust non si permette di intervenire?
Perchè Sofri padre e figlio fanno i martiri della Sinistra e poi prendono le prebende berlusconiane de Il Foglio di Giuliano Ferrara?
Perchè Deaglio monta una fanfalucca sui brogli elettorali che alla fine fa fare bella figura a Silvio dopo che Berlusconi stesso gli ha ripianato i debiti del giornale craxiano Reporter?
Perchè gli intrecci affaristici di Berlusconi riguardano di più gli ex-PSI e gli ex-PCI che non gli ex-DC?
Le risposte sono già insite nelle domande, chi vuol intendere intenda.
Per una volta, le domande di Moreno Puiatti mi appaiono sensate e si vanno ad aggiungere a quelle di Pardi.
Aggiungo che "i cittadini che vogliono dall’Unione una vera politica riformatrice" già hanno evidentemente capito poco di come stiano le cose, se davvero credono che il cambiamento verrà dal riformismo (o dai girotondi in favore del riformismo); in più, perfino quelle ipocrite speranze nel riformismo non si realizzano! Che si facciano due conti, e la prossima volta non votino ancora per la Democrazia Cristiana credendo di votare a sinistra.
e perché non si fa la commissione d'inchiesta sul G8? E perché non è stato cacciato De Gennaro? E perché s'è aspettato un mezzo anno per ritirarsi dall'Iraq (facendo aumentare il numero delle nostre vittime)? E perché si aumentano i finanziamenti alle scuole private (cattoliche)?
In tutta questa selva di perché, stona decisamente quello che il professor Pardi ha dedicato al Pd. La risposta, infatti, sta proprio in quelle due lettere. Il Pd non è nient'altro che la rappresentazione plastica del partito unico che sgoverna l'Italia almeno dalla morte di Berlinguer (che non sarà stato un santo però dopo la sconfitta alla Fiat aveva cambiato pelle...).
Il partito unico della corruzione, del nepotismo, della sottomissione agli Usa, al Vaticano, alla Confindustria (che non significa sottomissione al mercato, magari!). Le resistenze sono affiorate, in questi vent'anni, solo per spinte provenienti dalla società civile, di cui i primi voti alla Lega, l'avventura della Rete, Mani pulite, il movimento no-global, quello contro la guerra, i girotondi ecc sono state le manifestazioni più evidenti.
Sono tutti uguali i politici? La politica "è una cosa sporca"?
Ovviamente no.
Anzi, è proprio la capacità di distinguere che misura la nostra esasperazione e intelligenza. C'è bisogno di uno strumento politico nuovo, radicale, alieno ai compromessi e al nepotismo ecc ecc, che inevitabilmente sarà anche molto "di sinistra". Nel senso che bisogna, assolutamente, cacciare i mercanti dal tempio. Dal tempio della sanità, dell'istruzione, della previdenza, delle decisioni di fondo sull'energia e le telecomunicazioni. E per i restanti settori economici (e sono tanti!) concorrenza, concorrenza, concorrenza. E chi fallisce, fallisce. Ma non con i milioni di € in tasca, come questi inaffondabili. È mai possibile che Cragnotti o Tanzi, per esempio, continuino a vivere come nababbi dove aver provocato disastri finanziari talmente colossali, e aver distrutto la vita di così tante persone?
Dunque liberiamoci una volta per tutte dagli equivoci delle "riforme strutturali", del "Pd" ecc. "Riforme strutturali" significa sottomissione al neoliberismo, una ricetta (privatizzazioni+deregolamentazione) fallimentare a livello planetario. Chi propone, oggi, di privatizzare, di colpire ancora le pensioni (che vanno aumentate), di tagliare lo stato sociale ecc, dovrebbe essere preso sottobraccio, accompagnato all'uscio della cosiddetta Cdl, e aiutato a entrarvi con un poderoso calcio nel culo.
perchè è facile fare casino all'opposizione è difficile essere coerenti al governo imbarcando mastella e bobocraxi, dalla chiesa e binetti.
perchè abbiamo leaderini e non leader, berlusconi per craxi era un cameriere per d'alema un interlocutore
perchè come diceva longanesi sulla bandiera nazionale bisogna scivere il lemma "tengo famiglia" e l'interesse privato fa premio su quello pubblico
perchè qualsiasi buontempone che passa per strada può gridare più forte e nella sinistra c'è sempre qualcuno che lo ascolta anche se è un millantatore
perchè pardi quando doveva presentare le sue liste ha fatto marcia indietro trattando un posto che non gli hanno dato
perchè questa è l'italia, bellezza
Domande fatte tra una tartina al caviale e un Martini cocktail su qualche terrazza "bene".
Questi non sono di sinistra, sono solo dei narcisi in cerca d'autore, lo volete capire?
chissenefrega delle tartine. Le domande sono pertinenti e giuste. E tanto basta. Se ci mettiamo su questa linea di ragionamento scadiamo nel "sono tutti uguali" che porta, direttamente, a giustificare le politiche di Cdl e Pd. "Tanto sono tutti uguali"...
"chissenefrega delle tartine."
Io, io me ne frego. L'ipocrisia di questi parlatori compiaciuti e compiacentesi è la "morte" della sinistra. Per lo meno per me.
Pacho pardi farebbe cadere qualsiasi tipo di governo. E tornerebbe a mangiarsi le sue tartine, sentendosi rivoluzionario "dentro". Che domande legittime vuoi che faccia?
Marco, semmai è il contrario. Non mi è mai piaciuto il qualunquismo, ma a volte lo si può confondere con la consapevolezza. E se fossimo davvero consapevoli, il "sono tutti uguali" a questo punto ci dovrebbe portare direttamente - almeno me lo auguro - a NON giustificare affatto le politiche di Cdl e Pd, anzi a contrastarle entrambe! Proprio perchè ormai è chiaro che "sono tutti uguali", mi fanno schifo entrambe le formazioni politiche... Ma scadere nel qualunquismo o continuare a pensare autonomamente e a lottare restano alla fine scelte individuali.
marco il tuo discorso ha senso, una domanda: tra i mercanti del tempio oltre a quelli grossi ( Cragnotti, Tanzi, etc.) ci mettiamo pure quelli piccoli? Come gli statali assunti per non fare una mazza? (Ad esempio: gli spazzini di Napoli che hanno avuto pure un aumento di 300 euro quest'anno pur avendo l'ordine di non far nulla?)
La domanda non è capziosa: il clientelarismo è a tutti i livelli e spesso diffuso pure a Sinistra, non vorrei che i tuoi principi nascondano un retropensiero di diventare un giorno un "mantenuto dello Stato".
Achab: non scadere nel qualunquismo tu, Pancho le uniche tartine che mangiua sono i crostini di milza della nonna
"perchè abbiamo leaderini e non leader, berlusconi per craxi era un cameriere per d'alema un interlocutore" questa è una delle risposte convincenti. Quando c'era il migliore nel pci, faceva delle scelte, le discuteva (poco) coi compagni e poi le sosteneva nel paese, costasse quel che costasse. A suo modo craxi era come togliatti, ad agnelli faceva fare anticamera come del resto facevano i potenti dc.
I nostri amati leader sono come identificabili in una delle categorie identificate da sciascia nel giorno della civetta uomini, mezzi uomini, ominicchi, quaqquaracqua e io vi aggiungo homme e merda (altri aggiungono la categoria ruffiani). Quella dei quaccuaraccqua
Attenti ragazzi, io non darei la colpa al nuovo PD.
Questo discorso fa comodo a chi ha avuto responsabilità nelle politiche concilianti o tafazziane sia tra i frondisti dei DS che in Rifondazione Comunista.
La resurrezione di Berlusconi nel 2001 è stata possibile anche con la caduta di Prodi sul tema delle 35 ore da parte di Bertinotti (tema dimostratosi pretestuoso, visto che non è stato più riproposto).
La resurrezione di Berlusconi nel 2001 è stata possibile anche grazie all'ignoranza ed immobilismo da parte del Ministro del Lavoro Salvi sul precariato.
A volte questi leader mi ricordano i politici de "Il generale nel suo labirinto" di Marquez, pronti a fomentare divisioni e a tradire il progetto di unione del popolo latino-americano di Simon Bolivar in nome degli interessi particolari e localistici.
caro achab,
guarda che Pardi sta cordialmente sulle scatole anche a me. E infatti il suo perché sul Pd tradisce, credo, proprio quello che tu dici. E su cui concordo. Mi limito a dire che i perché giusti che ha avanzato non dobbiamo buttarli semplicemente perché vengono da uno compiaciuto del suo ruolo che Moretti avrebbe descritto dicendo "sarò sempre d'accordo con una minoranza di una minoranza". E noi, invece, mi sa proprio che, almeno potenzialmente, potremmo essere una maggioranza. Bulgara.
caro Lorenzo,
se con il "sono tutti uguali" vogliamo dire Pd e Cdl, perfetto, è quelo che ho scritto. Purché il passo successivo non sia dire che non vale più la pena andare a votare ecc ecc. In altri termini, il mio è un invito a fare qualcosa (tutti noi) per costruire un anti-Pd. Perché, comunque, i movimenti hanno bisogno di uno strumento politico per poter fare politiche (che ha almeno la stessa dignità del fare politica). Hanno fatto così in Bolivia, dove il Movimento al socialismo è definito non partito ma "strumento politico", e hanno cambiato il corso della storia.
caro Moreno,
ma certo! Ovvio! La meritocrazia (che è anche il prendersi le responsabilità associate allo svolgere funzioni dirigenti) deve essere applicata. Io sarei del tutto favorevole a licenziare in tronco (salvo assisterli dignitosamente in attesa che "si trovino un lavoro") tutti i parassiti, raccomandati, mezzecalze, fancazzisti che infestano le amministrazioni pubbliche. Sai, alla fine della Seconda guerra mondiale Scelba è riuscito a licenziare migliaia di pubblici dipendenti, e nessuno ha detto nulla. Certo, si trattava di migliaia di partigiani arruolati nella polizia... Beh, io propongo di studiare quello che lui fece concretamente, e di usarlo, per una volta, per cacciare i Placanica, e tutti i cialtroni in cui ci imbattiamo ogni volta che si ha a che fare con un ente pubblico. Ben sapendo che ci sono tanti funzionari e funzionarie bravi, e che a questi devono essere date responsabilità maggiori, poteri decisionali e stipendi molto molto più alti.
Io, poi, sono un po' radicale sai. E abolirei, senza troppi problemi, i ministeri, le Regioni e le Province, accentrando tutte le competenze amministrative nei Comuni e, ove necessario per loro libera scelta, nei consorzi di Comuni. Senza contare che anche il numero totale di Comuni deve essere tagliato per bene. Abolirei una camera del parlamento e ridurrei il numero totale dei deputati sui 300 circa. E drastiche cure dimagranti per tutti gli enti centrali sopravvissuti (che mi auguro pochissimi).
Con i soldi risparmiati potremmo risanare il nostro territorio, sviluppare le energie compatibili con l'ambiente, risolvere il problema dei rifiuti, creare una economia nuova. Ho l'impressione che sarebbe bellissimo. E se ci stanno provando in paesi dell'America latina poverissimi, e un po' ci riescono pure, caspita, dobbiamo farcela anche qui.
E, naturalmente, lotta implacabile alla mafia. Che, come diceva Falcone, è una fenomeno umano e dunque sconfiggibile.
"crostini di milza della nonna"? il massimo del trendy.
;-)
Comunque non scado nel qualunquismo: al contrario Pardi mi pare scadervi. Anche più spesso di Travaglio. Mi paiono più loro che io a dire "so' tutti uguali". O no?
"Moretti avrebbe descritto dicendo "sarò sempre d'accordo con una minoranza di una minoranza""
A me pare che gli si addica di più l'eccebombiano imperituro "Vedo ggente-faccio cose". Come metà di questi figuri.
achab, buone le tartine al caviale, le ho mangiate proprio ieri, guarda un po'!
;)
PS. ci vedo più moretti circondato da tartine, che non travaglio... pardi non so, lo conosco poco.
Bravo Marco!
Ma attento: a me hanno dato del leghista, qualunquista, fascista qua dentro quando ho detto le stesse cose, anche se tu probabilmente le hai dette meglio di me:-)
me ne frego!
Oddio, mi sono scoperto...
(scherzo, eh?)
moreno l'incompreso ;-))))))
Marco, io ridistribuirei la ricchezza in modo da dare a tutti 2000 euro al mese indipendentemente da quello che fanno, poi esproprierei la casa a chi ne ha più di una per darla a chi non ne ha, imporrei automobili a bassa cilindrata per tutti con obbligo di cirolare almeno in tre... Ovviamente io sono più che radicale, sono assolutamente estremista, ma so che tutto ciò è impossibile.
Il vero qualunquismo, Marco, è proprio quello di chi asserisce cose del tipo 'eliminiamo le regioni e le province e licenziamo tutti quelli che non fanno niente': le regioni e le province sono istituite dalla costituzione, dunque non le si elimina con una qualsiasi legge, ed hanno funzioni che i comuni non potrebbero avere (a meno di non pagare il dazio eccessivo di doversi sobbarcare i problemi di coordinazione con gli altri comuni per gestire, ad esempio, una strada provinciale, oppure enti che non sono legati ad uno ma a più comuni); chi è che decide, poi, chi va licenziato, tu? Un giudice? Il parlamento?
Allora il punto è: o si fa una rivoluzione e si riscrive tutto oppure, se si decide di tenere in piedi questa struttura, non si possono scardinare una serie di istituzioni che hanno ruoli precisi lasciando nel caos il sistema. Se si vuole essere riformisti si deve necessariamente essere realisti e moderati.
Tutto ciò è pero un po' troppo off-topic rispetto alle precise domande di Pardi che è tutt'altro che qualunquista e chide semplicemente un po' di logica ed un po' di rispetto per le promesse elettorali fatte da una sinsitra che deve ancora cominciare a dimostrarsi tale. I qualunquisti in realtà siete voi (tu Marco, e i vari Moreno Puiatti e soci).
A proposito, io sono per la rivoluzione, ma siamo ancora in pochi.
"il Movimento al socialismo è definito non partito ma "strumento politico""
Beh, è una differenza non da poco, mi sembra! Che implica una consapevolezza ed una partecipazione diverse, superiori, da parte delle persone.
Moreno, se t'han dato del "leghista, qualunquista, fascista" pur avendo detto le stesse cose che ha detto Marco, forse è perchè non hai detto PROPRIO le stesse cose...
Vi invito comunque entrambi a leggere per intero e a riflettere su questo intervento di Toni Negri:
"La crisi della rappresentanza è sotto gli occhi di tutti. (...) Ai margini della rappresentanza moderna abbiamo trovato nuovi spazi, ma nell’ordine imperiale una rappresentanza, seppure ibrida, nazionale e territorialmente definita, non può fare molto. (...) Bisogna tenere presente un po’ di cose. Innanzitutto, l’esodo: la separazione dei movimenti dalle istituzioni. Dal 1968 in poi viviamo un’altra vita, rispetto alla politica che ci raccontano. Secondo, il concetto di contropotere che non ha nulla a che vedere con lo stato, è un allontanamento dalle istituzioni. Le cose che vogliamo non hanno nulla a che vedere con la potenza del capitale, con la violenza che esso comporta, coi suoi valori, colla sua idea di ricchezza. A noi interessa un’altra cosa, il nostro fine è la produzione di nuovi modi di vita.
Non è utopia, perché noi siamo riproducibili, ma Fassino no. È finito."
La crisi della delega, di Toni Negri
http://www.globalproject.info/art-7544.html
@adimant: sequestratore di case altrui e rispettoso
conservatore di regioni e province
@achab: "eccebombiano imperituro "Vedo ggente-faccio cose"" e che c'entra?quella e' la frase manifesto di certa sinistra giovanile scroccona frikkettona tipica dei '70
@moreno puiatti:
non essere modesto,sei stato epitetato ben più pesantemente
"A proposito, io sono per la rivoluzione, ma siamo ancora in pochi."
Adimant, siamo almeno in due.
"quella e' la frase manifesto di certa sinistra giovanile scroccona frikkettona tipica dei '70". Vale sempre.
No Sandro, sono tutt'altro che rispettoso conservatore di regione e province, sono semplicemente dell'idea che le rivoluzioni a metà (quello che propone Marco) non si fanno; se si vuole fare la rivoluzione (che è quello che propongo) la si faccia scardinando tutto l'attuale sistema a partire dal basso. Se invece si vuole riformare l'Italia non si può smantellare un sistema di istituzioni che è definito dalla nostre costituzione e che ha talmente tanti legami e ramificazioni che una sua eliminazione porterebbe al caos senza rimedio e probabilmente all'arricchimento dei soliti noti. Tra parentesi, è più fattibile quello che chiedo io (sequestro e ridistribzione del reddito) che quello che chiede Marco, e la mia richiesta proterebbe a tutti (o meglio alla maggioranza) maggiori benefici, ma tanto era giusto per fare una iperbole...
Caro Lorenzo, invece di Toni Negri, io ti invito a leggere:
"Il generale nel suo labirinto" di Gabriel Garcia Marquez, per capire che chi in politica persegue un obiettivo ideale per migliorare le cose viene sempre sconfitto dai radicali che mirano solo a raggiungere il potere fingendosi deboli contro i poteri forti.
Scusate se insisto, ma sottolineo un altro passaggio di Negri (che - sottolineo - NON è il mio idolo, in quanto NON sono un Disobbediente) che fa una certa chiarezza sull'argomento, in quanto dice la stessa cosa che ha detto Marco prima di cacciarsi nel discorso sull'eliminazione di regioni e province e sui licenziamenti... Marco ha scritto infatti:
"Hanno fatto così in Bolivia, dove il Movimento al socialismo è definito non partito ma "strumento politico", e hanno cambiato il corso della storia."
Negri scrive (quasi) la stessa cosa, aggiungendo il valore delle lotte sociali che tutti i riformisti volontariamente dimenticano:
"Innanzitutto, si interviene con le lotte. Poi, c’è l’uso delle istituzioni rappresentative, che va fatto sulla base della fine della rappresentanza. Si può usare l’istituzione sulla base dei movimenti e delle lotte che ci sono. Se assumiamo la critica della rappresentanza, capiamo che chi dice che «senza partito non c’è politica» sbaglia di grosso. I partiti possono essere solo delle strutture di servizio, degli strumenti."
La crisi della delega, di Toni Negri
http://www.globalproject.info/art-7544.html
Chiaro, no?
Lorenzo: il pezzo di Toni Negri è significativo e molto interessante (per quanto non ami affatto il personaggio). Sostanzialmente concordo. E mi pare che Fassino e i DS siano davvero ormai definitivamente staccati da qualcosa che o non conoscono, o fanno finta di non conoscere (ma vista la crescita a dismisura, non possono più permetterselo tanto) oppure qualcosa che non sanno più come raggiungere (io propendo per questa terza ipotesi). Ma in sostanza sempre qualcosa che in passato (personalmente fino ad oggi) li ha votati. Gli ha dato delega. Fiducia.
l delegato del Tesoro messo dal centrodestra nel Consiglio di amministrazione Rai non è ancora stato sostituito da una persona di provata indipendenza?
Di provata indipendenza? E quando mai..al massimo uscirà un tirapiedi di destra per far posto ad un tirapiedi di sinistra..
"A proposito, io sono per la rivoluzione, ma siamo ancora in pochi."
ottimo. dacci delucidazioni sul dopo (come instaurerai le magnifiche sorti nel paese?)
"dacci delucidazioni sul dopo"
Dedalus a te ti imbarchiamo per la florida tua vera patria mancata...
caro Lorenzo,
lascio perdere il personaggio Toni Negri e mi concentro solo su quel passaggio che citi.
Benissimo. Allora dobbiamo fare un po' di filosofia della politica però. Almeno quel po' che è alla base di quello che ho scritto. Io sono convinto che la diffusione del sapere (diffusione potenziale, certo) abbia cambiato radicalmente la nostra società: tra le tante cose, e la faccio breve, c'è soprattutto la delegittimazione delle elites. Che ieri avevano il ruolo che avevano perché monopolizzavano la "cultura alta" e la "economia alta", e che oggi non esiste più. Chiunque, anche grazie alla rete (e senza volerla enfatizzare oltremisura), può potenzialmente accedere a un patrimonio di conoscenze colossale, e certo pari (e in realtà ben superiore) a quello di un Lapo qualunque, e delle sue università private. E la nuova economia ha, che lo si voglia o no, molto più al proprio centro la somma di miliardi di singole azioni (quelle dei consumatori), piuttosto che non le decisioni dei "padroni del vapore". Ieri Henry Ford poteva dire "scegliete pure il colore della vostra auto purché sia il nero". Oggi no, se riesco a rendere il simbolismo che c'è dietro a questo e non solo il banale aneddoto (ossia non è che lo scegliere tra 30 colori ci rende forti, è che i 30 colori ci sono perché "noi" contiamo di più di ieri).
Per cui le elites sono solo dei relitti dei secoli passati, sono ontologicamente parassitarie. Per questo un Beppe Grillo che chiama Prodi un "dipendente", è molto più "moderno" (magari inconsciamente) di qualunque Sartori. Per quel che riguarda Negri, devo confessare che la sua prosa mi infastidisce al punto da rendermi difficile assimilare i suoi concetti. Mi pare, comunque, che dica appunto qualcosa di simile.
Pancho (già 'sto soprannome...) Pardi, in realtà è, da questo punto di vista, uguale a D'Alema. Entrambi sono degli elitisti (fuori tempo massimo, ma non se ne sono accorti, ossia sono tecnicamente degli zombie) che pensano di dover "illuminare (o guidare nel secondo caso) le masse". È così che io leggo le lotte come Genova o la Val di Susa. Tentativi, per ora poco coordinati, di liberarsi delle elites parassitarie, che sono diventate un peso economico ormai intollerabile. Altro che pensioni! Il bilancio dello stato è in crisi non perché si paghino pensioni "troppo generose" (quando usano questa formula mi sale il sangue alla testa!), ma perché, banalmente, manteniamo un esercito di "elitisti" che, anche se fossero di buona volontà, non potrebbero non essere quello che sono, ossia parassiti. Perché il loro ruolo è finito. Con le tlc possiamo fare a meno di una quantità colossale di uffici pubblici, con la conoscenza diffusa non dobbiamo più stare ad ascoltare i "dirigenti", ma farci ascoltare da loro mentre li invitiamo gentilmente a prendere l'uscio.
Il sistema, e mi riferisco a Adimant, non andrebbe affatto nel caos. Nel caos ci viviamo adesso. Chi decide chi deve essere licenziato e chi no? È semplice guarda: il superiore diretto, sulla base di criteri precisi. Con la possibilità di garanzie legali contro ogni abuso. E questa selezione dovrebbe essere integrata dal giudizio dei "sottoposti" (utenti, studenti ecc). Io, per esempio, sono giudicato sistematicamente dagli studenti a cui faccio lezione, e trovo questo, semplicemente, perfetto. E democratico.
Vuoi un altro esempio di come la fine della gerarchia (che è una conseguenza diretta del liberarsi dalle elites) non significhi la fine dell'ordine o il caos? Guarda, ti faccio un esempio provocatorio: Trockij, fondatore dell'Armata rossa, abolì i gradi. Non le funzioni, bada bene, proprio i gradi. Ossia c'erano comandanti di plotone, brigata, divisione ecc cui era dovuta obbedienza, ma non c'erano più i "signori ufficiali", cui era dovuta deferenza a prescindere dal ruolo effettivo che ricoprivano o dalla specifica situazione. E tutti si fecero beffe di questa decisione, pronosticando che gli eserciti bianchi e i corpi di spedizione occidentali avrebbero schiacciato la rivoluzione in un baleno. Eppure quell'esercito di comandanti li ha sconfitti tutti. E ho scelto questo esempio proprio perché legato a "comunisti brutti sporchi e cattivi" come quelli che hanno fatto la rivoluzione d'ottobre. Che, sostanzialmente, non centra nulla con il momento attuale. Anzi.
A noi spetta accompagnare le elites e la loro mentalità vecchia e tecnicamente inutile al cimitero della storia al più presto possibile, perché sono un cadavere, e stanno infettando questo mondo nuovo in cui noi comunque dovremo vivere.
E non sono così ingenuo da non pensare che non ci saranno più leader. I leader, anzi, quando non ci sono andrebbero "creati"; perché senza "comandanti" non si vincono le sfide. Purché tali comandanti siano tali per consenso libero e condiviso, e purché sia chiaro che, esaurito il loro compito contingente, come Cincinnato, se ne devono tornare a "coltivare il loro giardino", come avrebbe detto Voltaire.
Io la vedo in termini positivi.
Il problema è che Fassino ha aderito davvero ideologicamente e programmaticamente alla socialdemocrazia europea con tutti i suoi pregi (cultura di governo) e difetti (corruzione dovuta alla gestione del potere), mentre parte dell'elettorato a cui si rivolge non l'ha seguito, rimanendo su posizioni vetero-comuniste da contrapposizione ad oltranza al capitalismo occidentale che il difetto dell'incapacità di governare la società italiana in questo moemnto storico ed il solo pregio del rifiuto del compromesso che alla prova dei fatti non garantisce però l'onestà.
penso anch'io che il sistema politico italiano del cx stia vivendo una fase di estraniazione da quanto quotidianamente l'elettore di sinistra sta vivendo.
una cosa che fatica ancora ad entrare nella testa è la difficoltà che sta ponendo la base a non trovare motivazioni nè giustificazione con quanto praticato.
un partito che si rispetti ha due livelli organizzativi, i leaders hanno il compito di programmare, anticipare e convogliare idee, un lavoro importantissimo per la vitalità non solo dei singoli partiti, ma senza peccare di presunzione, soprattutto del sistema nazionale.
il secondo livello è quella della struttura di base, che ha il compito di promuovere e tradurre sul territorio le istanze direttive, questo livello è fondamentale perchè è l'unico che abbia il reale contatto con la gente, con l'elettore.
chi va a volantinare, attaccare manifesti, organizzi feste dell'unità o fai il tesseramento , è il vero protagonista dell'indice di gradimento e di consapevolezza delle scelte prese nelle alte sfere.
questo flusso di energia per essere veramente utile e di servizio dev'essere a doppio binario , dall'alto verso il basso e viceversa.
la base deve poter capire le operazioni prese dai vertici per poterle tradurre in fatti ed esplicarle al vicino di casa, al collega di lavoro, alla mamma che porta i figli a scuola, o alla persona in coda a pagare il ticket sanitario o il bollo dell'auto alle poste, si chiama proselitismo ed è efficace solo quando si può operare nella piena chiearezza di quanto si sta facendo a livello politico- economico-sociale.
viceversa i vertici hanno il dovere di cogliere con la necessaria ed obbligata sensibilità, visto che sono stati delegati per questo , a recepire le sfasature e le smagliature del sistema prima teorizzato rivela una volta applicato.
qualcuno ha dimenticato tutto questo, quacuno semplicemente non vuole ricordare che tutti siamo utili ma nessuno è indispensabile.
maria
PERCHè, PERCHè PERCHè!!!
Perchè questo è un paese pieno di merda e Bellachioma e la compagnia d'avanspettacolo di Prodi sono assolutamente d'accordo nel fottre gli itagliani che li mantengono.
Ecco perchè. Lasciate ogni speranza o italiani, siamo tutti diventati ITAGLIANI cittadini della prima repubblica delle banane in Europa
Ok, Marco, in buona parte sono d'accordo con te, ma ti avviso che stiamo dicendo la stessa cosa: anche tu parli di rivoluzione e non di riforme di un sistema esistente; non a caso citi Trotsky come esempio di abolizione di un sistema senza cadere nel caos - ma stai parlando degli esiti di una rivoluzione, non di una serie di riforme; a valle di uno sconvolgimento reale come una rivoluzione quanto dici può avveneire. Ma la riforma di un sistema complesso come la burocrazia italiana porta necessariamente ad una situazione di stallo in cui l'ambiguità di ruoli e la mancata assunzione di responsabilità che ne consegue porta al blocco delle istituzioni (un esempio di questo lo si vede attualmente a Napoli con la gestione dei rifiuti, con varie figure che si palleggiano la responsabilità ed una città invesa dall'immondizia).
Su un altro passaggio, poi, ho dei dubbi: dici di essere giudicato dai tuoi studenti (suppongo tu sia un professore), ma loro non ti possono licenziare e se potessero farlo utilizzerebbero questo potere per ridurti a fare quanto vogliono loro (voti alti, programmi leggeri...) o per eliminare persone scomode (la pratica dell'ostracismo nell'antica Grecia fu il primo esempio di questo tipo di comportamento).
caro Adimant,
ma è proprio per eliminare la mancanza di responsabilità che bisogna fare pulizia col machete (contro gli enti e non contro le persone, eh) nella burocrazia. Lo scopo, in fondo, è quello di far sì che ci sia un solo ente responsabile per ogni singola cosa, in modo che poi ne debba rendere conto. Su questo siamo perfettamente d'accordo. Se sia rivoluzione o riforme non saprei. Anzi no, lo so. È rivoluzionario gettare a mare Pd e Cdl, e fare la rivoluzione ha senso per poi poter fare le riforme. Quelle vere che non hanno niente a che fare con le controriforme stile privatizzazioni-tagliopensioni-grandiopere ecc ecc.
Io, fra le altre cose, faccio anche il professore. E le cose funzionano molto bene perché gli studenti pagano per ascoltarmi, e non gli converrebbe obbligarmi col ricatto a blandirli, perché a loro serve che quello che io dico sia di qualità la più alta possibile, in modo, poi, da poterne avere un giusto ritorno sul lavoro.
NON È APOLOGIA DELLA ISTRUZIONE A PAGAMENTO. Sono infatti persuaso che gli studenti (come ogni altra categoria sociale) siano esseri razionali, che preferiscono di gran lunga avere bravi professori che insegnano cose utili e interessanti, piuttosto che cialtroni che leggono il giornale e danno 8 a tutti.
Se non abbiamo fiducia negli altri da noi, siamo due cose: 1) narcisi inguaribili (solo io ho ragione e ragiono), 2) dei falliti (perché da soli non si fa nulla)
Marco, Adimant, mi pare fortunatamente che più o meno si stiano esprimendo gli stessi concetti: delegittimazione delle elites, fine della rappresentanza, lotte sociali e partiti come strumenti delle stesse.
Si rischia un po' di sembrar di stare su "posizioni vetero-comuniste" (aaah, Moreno!), ma...sempre meglio che annegare nel qualunquismo.
In merito all'articolo di Francesco Pardi: l'autore conosce benissimo le risposte alle domande che si e ci pone. Perchè allora non fa le stesse proposte di Negri? Domanda retorica.
Da un ex di Potere Operaio ci si potrebbe aspettare qualcosina di più, o mi sbaglio?
Non conosco certo bene Pancho Pardi e sono propenso a credere nell'onestà intellettuale sua e di altri (Moretti, ad esempio) che alcuni anni fa hanno saputo tenere in piedi l'opposizione democratica nel paese con quel fenomenale movimento che furono i girotondi... Il problema è proprio che i girotondi 'furono'.
Non mi spiego perchè ad un certo punto, acquisito come dato di fatto che Prodi sarebbe stato leader della sinistra (!) e che, dopo, avrebbe vinto le elezioni, i girotondini (intesi come i leader del movimento) si sono defilati ed hanno fatto ritorno in buon ordine al concetto di delega, delegando però a quei D'Alema, Fassino, Rutelli che lo stesso Moretti aveva additato come responsabili della disfatta elettorale del 2001, dando luogo all'inizio dei girotondi ed a quella che sembrava una strada per riappropriarsi del controllo diretto della politica da parte della base.
Allora, per rispondere a Lorenzo, Pardi non dà risposte perchè ha scelto un ruolo preciso, che è quello di porre le questioni, non quello di partecipare direttamente alla costruzione delle soluzioni. Liberissimo di farlo (è del resto lo stesso ruolo che, in altra forma, ha scelto, ad esempio, Travaglio). Il problema è che oggi molti non lo seguirebbero in piazza (nè seguirebbero Moretti, nè tantomeno un Cofferati che allora sembrava la soluzione a tutti i problemi di mancanza di leader della sinistra).
Dedalus a te ti imbarchiamo per la florida
Va bene, ma dopo i settant'anni (classico posto soleggiato per pensionati).
«Perché, invece che con l’indulto ai corruttori, non si è iniziata la legislatura con l’abrogazione di tutte le leggi ad personam? Perché non togliere di mezzo subito la Cirielli e i suoi trucchi che permettono, ma solo ai potenti, di ricorrere sistematicamente alla prescrizione dei loro reati? Perché, a più di sei mesi dalla vittoria elettorale, il delegato del Tesoro messo dal centrodestra nel Consiglio di amministrazione Rai non è ancora stato sostituito da una persona di provata indipendenza? Perché l’avvocatura dello Stato è andata in Europa a difendere la Gasparri? Perché non muoversi subito per sciogliere il duopolio televisivo? Perché non pochi nell’Unione pensano che il modo per eliminare il dualismo tra pubblico e privato in Tv sia la privatizzazione della Rai invece che la sua restituzione al compito di servizio pubblico? Perché non fare una severa legge sul conflitto d’interessi che impedisca a tutti coloro che sono stati innalzati a cariche elettive di mescolare i propri vantaggi privati con l’interesse pubblico? Perché non eliminare lo scandalo più grave, impossibile in tutte le democrazie, e stabilire una volta per tutte che i possessori di mezzi di comunicazione non sono eleggibili?»
Provo a rispondere sinteticamente:
1)perche' non sono solo ad personam ma fanno comodo anche a molti soggetti impastati con la maggioranza 2)vedi sopra 3)perche' persona di provata indipendenza x Pancho Pardi significa persona di sinistra e allora, come dire.. 4)perche' è una buona legge, aperta e liberale, non come il soggetto che fa queste domande 5)perche' non esiste nessun duopolio 6)perche' la prima soluzione è l'unica valida e peraltro è stata pure votata dai cittadini italiani in un referendum 7)vedi punti 1 e 2 8)perche' bisognerebbe estendere questa cosa non solo ai mezzi di comunicazione e perche' cmq la gente che conta gli amichetti all'interno del Parlamento ce li ha lo stesso, cmq bisognerebbe..
"delegittimazione delle elites"
traduzione del retropensiero:
"delegittimazione (strumentale) delle elites (sostituendole con altre elites di cui IO faccio parte)"
"fine della rappresentanza"
traduzione del retropensiero:
convincere gli elettori che IO li rappresento meglio degli attuali rappresentanti
Ogni tanto qualcuno che ragiona così riesce ad avere un certo successo elettorale come uomo nuovo, nel Centro-Destra Bossi prima e Berlusconi poi hanno fatto del nuovismo uno dei loro cavalli di battaglia.
C'è chi ci ha già provato la carta del nuovismo con la questione generazionale contro i vecchi perpetui di Sinistra (Scalfarotto), ma finora purtroppo con scarso successo.
Forse la Sinistra davvero sta cercando il proprio Bossi o il proprio Berlusconi.
Ops, siamo tutti malati di berlusconismo e forse non ce ne rendiamo conto.
Va bene, ma dopo i settant'anni
beh, non ti manca molto
Adimant, Pardi aveva un tempo scelto BEN ALTRO ruolo preciso... Oggi pone delle questioni serie, certo, ma inquietanti perchè la risposta ad ogni domanda appare - a chi non abbia gli occhi foderati di prosciutto - quasi ovvia, scontata, banale: sembrano quasi domande retoriche! Per questo dico che lui le deve conoscere bene le risposte! Su questo benedetto governo di centrosinistra abbiamo già detto di tutto e di più...dovremmo forse ancora stupirci di questi "perchè"?
Non voglio giudicare le scelte di vita altrui perchè sarebbe ingiusto (chi sono io per farlo?), ma è evidente che se accusiamo Ferrara d'esser stato un sessantottino e d'aver militato nel PCI per poi finire a leccare i piedi al Berluska, allo stesso modo dovremmo quantomeno guardare con cautela una persona che ieri lanciava le molotov ed oggi si stupisce e si lamenta del fatto che l’Unione non attui "una vera politica riformatrice"... Che ha da stupirsi? Come tu non ti spieghi il perchè i girotondini siano scomparsi tornando ad accettare il concetto di delega (ma quando mai l'avevano messo realmente in dubbio?), così lui non si spiega il perchè i delegati non facciano quel che gli è stato richiesto di fare... Eppure a me entrambe le cose paiono piuttosto chiare.
Per carità, le domande sono sacrosante e quei "perchè" ce li poniamo tutti: non si può che accusare "una sinistra che deve ancora cominciare a dimostrarsi tale", ma siamo ben lontani dalla rivoluzione di cui parli...!!!
Senz'altro Pardi e Moretti, restando su questa strada, avranno più possibilità di farsi capire e seguire dalle masse (rischiando di scadere nel populismo), ma proprio per questo, tra i molti che ai tempi lo hanno seguito ma non lo seguirebbero più in piazza, oggi forse ci sarei anch'io. E' necessario, ed inevitabile, che si faccia un passo più avanti. Anche Beppe Grillo lo ascoltano in tanti quando fa le prediche, ma poi quando c'è da impegnarsi in prima persona non si vede nessuno: dove sta la consapevolezza?
Perchè invece Negri lo ascoltano solo i Disobbedienti? Perchè Grimaldi lo ascoltano solo i vetero-comunisti? Perchè Bernocchi lo ascoltano solo gli studenti più politicizzati?
...Gli altri che fanno, dormono nell'attesa del Partito Democratico?
" "delegittimazione delle elites"
traduzione del retropensiero:
"delegittimazione (strumentale) delle elites (sostituendole con altre elites di cui IO faccio parte)"
"fine della rappresentanza"
traduzione del retropensiero:
convincere gli elettori che IO li rappresento meglio degli attuali rappresentanti" "
Moreno, non hai capito niente; non vuoi capirlo, evidentemente. Apprezzo l'invito a leggere Màrquez, ma quel pessimismo, per quanto realista, dove ti porterà?
Non credo proprio che Negri intendesse dire quel che tu dici; io non lo intendo di certo.
Perdonerai l'eccessivo idealismo, ma ha basi più concrete di quel che pensi.
Purtroppo concordo con te, Lorenzo... e come (quasi) sempre trovo profondamente stupide e qualunquiste, oserei dire organiche, le considerazioni di Moreno.
Perchè, perchè, perchè...
"È perchè fai domande stupide, ecco perchè" gli risponderanno D'Alema e soci.
Invece sono domande intelligenti.
Ah adimant, il tuo snobbismo da finto intellettuale di Sinistra che da dello stupido e qualunquista a chiunque dica che la vostra demagogia è un re nudo non mi tocca.
Moreno, snobismo si scrive con una "b" sola.
Se la nostra è demagogia il tuo è sempre lo stesso leghismo, qualunquismo, fascismo di cui già sei stato - non a caso - accusato.
Domandati il perchè.
Forse siamo tutti prevenuti. Forse siamo tutti comunisti. Forse siamo tutti finti intellettuali di sinistra. Chissà.
O forse, Lorenzo, Moreno è semplicemente 'organico' ad un sistema che in fondo gli conviene, quello del partito forte a cui delegare tutto per non doversi preoccupare di quanto succede fuori dalla porta di casa sua...
Che poi io sia prevenuto (nei confronti di Moreno, di Dedalus e di altri del genere) e che sia comunista non ci sono dubbi, è il mio miglior pregio... :)
a me PIACCIONO le tartine al caviale. Eppure son di sinistra.