Il basso commissario
di Marco Travaglio
L’Alto Commissario per la Prevenzione e il Contrasto della Corruzione e delle Altre Forme di Illeciti nella Pubblica Amministrazione, al secolo Gianfranco Tatozzi, magistrato, si è dimesso rumorosamente dopo due anni perché - spiega - «da qualche mese ho cominciato a percepire un certo stato di isolamento professionale. Ho chiesto un colloquio al presidente del Consiglio, dal quale dipendo, ma non mi è stato concesso, e intanto sono state “esternate” una serie di iniziative in contrasto con la mia attività», tra cui lo sciagurato colpo di spugna infilato in finanziaria. Tatozzi denuncia pure la «scarsa sensibilità» delle istituzioni «verso un tema importante come la corruzione». Ora, per carità, del comma salvaladri abbiamo già detto (e pensato) il peggio possibile. Così come dell’allarmante continuità fra vecchio e nuovo governo in tema di legalità (le leggi vergogna sono tutte al loro posto e per il ministro Santagata non è il caso di «perdere tempo» a cancellarle, con tanti saluti agli elettori che si eran bevuti le promesse elettorali). Ma è curioso che Tatozzi abbia scoperto l’insensibilità dei politici sulla corruzione solo «da qualche mese». Cioè da quando Prodi ha sostituito Berlusconi. Prima invece, ai bei tempi di Previti e Dell’Utri, coglieva una ferrea volontà di combattere le tangenti. Oggi non più. I meccanismi della percezione umana, si sa, sono insondabili. Ma per comprendere meglio quelli dell’ Alto Commissario converrà riepilogare il suo curriculum. Nato all’Aquila 66 anni fa, iscritto alla corrente centrista di Unicost, a metà anni 80 Tatozzi diventa membro del Csm. Lì si segnala per un pubblico elogio di Giovanni Falcone («dovrebbero farlo senatore a vita»). Però quando si tratta di nominarlo capo dell’ufficio istruzione di Palermo, gli vota contro, spiegando che «un’eventuale scelta a favore di Falcone può essere interpretata come dichiarazione di emergenza degli uffici giudiziari di Palermo, decretata da un organo (il Csm, ndr) che, politicamente irresponsabile, si arrogherebbe il potere di sospendere l’applicazione delle regole legali». Nel ’94 diventa capogabinetto al ministero della Giustizia del primo governo Berlusconi, che vanta due Guardasigilli: uno ufficiale, Alfredo Biondi, uno ufficioso, Cesare Previti. Già allora è molto sensibile al tema della corruzione. Ma è anche sbadato: quando Biondi vara il decreto salvaladri che scarcera centinaia di corrotti e corruttori, non fa una piega. Nell’ottobre ’94 Biondi & C. sguinzagliano gli ispettori contro i pool di Milano di Palermo, rei di indagare sulla corruzione e sulla mafia. Lui sempre zitto. Sotto il suo naso passano i dossier dell’assicuratore Gorrini contro Di Pietro, inviati in via Arenula grazie ai buoni uffici di Previti e di Paolo Berlusconi per attivare l’ispezione segreta che porterà il pm alle dimissioni. E Tatozzi? Neanche un plissè.
Nel ’95 è capo di gabinetto del ministro Mancuso, altro specialista nella persecuzione del pool di Milano. Ma Tatozzi non dice una parola. Il silenzio, in certi casi, è d’oro. Nel ’96 per combattere meglio la corruzione, viene candidato in Abruzzo dal Polo guidato da Berlusconi, imputato di corruzione giudiziaria. Ma viene trombato e va in Cassazione. Negli anni della guerra alle «toghe rosse», qualcuno potrebbe parlare di «toga azzurra», ma non si usa. Nel 2001 il gran rientro al ministero, al seguito del secondo governo Berlusconi: prima capodipartimento Affari di Giustizia col cosiddetto ministro Castelli, nel 2004 alto commissario anticorruzione nominato dall’unico premier del mondo imputato di corruzione. Vengono in mente le battute su Dracula presidente dell’Avis o sul mostro di Firenze primario di ginecologia. Alcuni insinuano che Tatozzi fosse il candidato di Previti: lui lascia dire. Poi, a scanso di equivoci, fa sapere che a lui i politici corrotti, piuttosto numerosi nella maggioranza che l’ha scelto, non interessano: «Se il politico fa una legge e prende soldi, non mi riguarda. Mi interessa il commesso che intasca la mazzetta». Intanto il governo vara una legge salvaladri dopo l’altra: rogatorie, falso in bilancio, Cirami, Cirielli, Pecorella. Lui niente: mai una parola. La ritrova quando arriva l’Unione. Si stava meglio quando si stava Previti.
Zero commenti...
I danni del Berlusconismo sono stati immani.
Ci ha fatto abituare a schifezze come Bondi, Cicchitto, Calderoli, Castelli, Previti, Dell'Utri, Scajola, Gasparri e chi più ne ha più ne metta.
Hanno anestetizzato qualsiasi forma di indignazione. Perchè se abbiamo sopportato questi rigurgiti di fogna, "piccolezze" come quelle di questo signore ci lasciano totalmente indifferenti (e lasciano indifferente pure me).
Ormai non c'è più nessuna speranza.
Montanelli diceva che avevamo bisogno del vaccino di Berlusconi. Evidentemente la dose è stata troppo massiccia.
Sto leggendo "Montanelli e il cavaliere - storia di un grande e di un piccolo uomo" di Travaglio. Sono al passo in cui si stava pian piano uscendo da mani pulite. Il popolo dei fax... Gente che ad ogni minimo assalto della politica contro il pool si mobilitava, e spediva migliaia di fax di incoraggiamento ai nostri giudici.
Quel periodo non tornerà più. :(
Annegheremo nella più totale indifferenza.
Sai Mauro è probabilmente vero che quell'epoca non tornerà più. Forse perchè adesso siamo abituati a indignarci sul web, postando i nostri commenti, in modo totalmente asettico. E' vero che ci sono più persone che vengono coinvolte nel processo informazionale ma il messaggio si sparge a tal punto che non sa più dove deve arrivare (almeno un fax arrivava direttamente al destinatario). Adesso Berlusconi ci ha drogati anche se io che ho 25 anni diffido di lui da quando avevo 8 anni ed Internet ci fa credere di avere chissà quali poteri. Prima si sapeva di meno e, per questo, quando si sapeva qualcosa, questa cosa assumeva un tono di tragicità maggiore. Adesso è esattamente l'opposto, sappiamo così tante cose che sembrano tutte cazzate e ogni cosa perde di valore.
Dovremmo trovare il modo di far fruttare Internet come fanno quelli di Per un'altra tv o quelli dei Meet Up di Beppe Grillo.
i berluscones sono una foglia di fico sulla chiesa riformata di fuffology, che conta ben più adepti dell'Islam con cui ce l'hanno (assieme a un sacco di altre cose)... io direi che una cosa utile sarebbe quella di giurare fedeltà a una persona cara, la più vicina che si ha, e rifiutarsi di obbedire a qualsiasi altro organismo, al massimo ascoltarlo, ma solo finché non rompe le palle a quella relazione... così forse anche se sembra una piccola cosa, magari andrebbe già meglio e si contrasterebbero tante forme di stupidità, violenza, falsità etc...
Carolina
avevo già scritto qualcosa a tal riguardo nella sezione della signora maria , indignata, per l'ennesima volta, per come noi di sinsitra gestiamo male l'informazione e la comunicazione, avevo letto la Stampa web e La Repubblica Web, ove venivano riportate le dimissioni irrevocabili a Tatozzi inviate per lettera a Prodi, queste due testate giornalistiche non sono sicuramente schierate a destra nè sono al soldo di berlusconi, eppure sia dal titolo degli articoli che dalle dichiarazioni di Tatozzi si evinceva il fatto come se fosse una vittima del ministro Bersani e non invece una cellula malata del sistema d'apparato.
C'è qualcosa che non va, difficile capire come mai non riusciamo a serrare le fila in un momento così delicato della nostra italia, siamo usciti da un governo demagogico e populista, ridotti al lastrico per il dispendio delle risorse finanziarie , siamo nei due rami del parlamento su un filo di rasoio, abbaimo ministri che si contraddicono l'uno con l'altro, parlamentari delllo stesso partito come la dichiarazione alla Pollastrini che rinnegano l'operato dei propri componenti di governo, come se non avessero avuto tempo, occasione nè luogo a disposizione per discutere una legge nazionale di tal portata, normalmente discussa prima in partito, poi in commissione e poi presentata al governo, idem è successo per la legge Turco per la cannabis.
Tatozzi? ci possiamo spaventare di un figuro così?
ma figuriamoci! appartiene al genere umano che nelle pieghe del sistema si adagia e si mimetizza,come un batterio nell'organismo e vive di rendita in un corpo non suo, togli lui ne arriveranno altri simili, per comportamento, ambizione ed ambiguità.
di solito al corpo malato oltre a dare le medicina si cerca di raffozzarne il sistema immunitario, io mi chiedo, ora ad operazione chirurgica avvenuta, quali saranno gli interventi che verranno proposti alla luce del vergognoso scannamento in atto nelle fazioni dei nostri eletti?
maria
Ma V per vendetta? :D
Quanto hai ragione, Maria (mi sai particolarmente sensibile -e irascibile :P- sull'argomento). Alcuni (tra cui me) ti dissero che c'era qualcosa che non convinceva in questo figuro, nelle sue parole, nella modalità scelta, e anche tu fosti dell'avviso. Per quanto siamo (credo) persone abbastanza sveglie e che cercano di sapere e capire, anche noi non potemmo andare al di là di qualche perplessità, dettata dalla lettura critica delle sue parole: ci fossimo limitati a una lettura sommaria dei giornali, ne avremmo ricavato una determinata impressione che sicuramente sarà (purtroppo) l'impressione dominante. E questo per i succitati problemi di comunicazione (diciamo "incapacità" di comunicazione che é meglio).