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Alberto Biraghi
Un'ottima annata
Max Skinner è un personaggio che non esiste, neppure nei film. Eppure lo incontriamo da ragazzino nella tenuta dello zio Henry - inglese trapiantato in provenza, vignaiolo, bevitore e libertino - presso cui Max trascorre le vacanze, facendosi le ossa tra un assaggio di rosso e una partita a scacchi. Poi lo ritroviamo come broker azionario all'apice del successo, mentre imbrocca operazioni da cardiopalma in borsa, chiama "mezzeseghe" i colleghi (chissà qual'è la parola in lingua originale), lavora 24 ore al giorno, struscia qualunque gonna che gli passa accanto. Il personaggio inesistente a un tratto riceve la notizia che lo zio Henry gli ha lasciato la tenuta. La prima idea è venderla e incassare cinque milioni, poi il cinico Max (che in fono ha un cuore d'oro) cambia idea, complici un paio di ragazzotte ben in carne che lo spingeranno a cambiare idee e vita.
Il lato peggiore di
questo film è il costante sconfinamento nella farsa. I personaggi che passano per lo schermo andrebbero meglio come protagonisti di un racconto a fumetti, privi di sfaccettature come sono, irrigiditi nel loro clichè. Lui sgangherato dal cuor d'oro, lei decisa a rifiutare l'amore dopo una brutta storia (ma crollerà in tre minuti), lo zio che fuma il sigaro e si spazzola ogni donna che passa da quelle parti, il megaboss con il Van Gogh falso (quello vero è nel caveau e non lo guarda da una vita). Tutto farlocco, tranne la Smart gialla, che deve aver messo soldi veri per la sua parte di co-protagonista (comunque la Smart è molto più espressiva e recita meglio di Valeria Bruni Tedeschi, fortunatamente circoscritta a una parte marginale, basata sullo sfoggio di sottili caviglie tatuate).
Il lato buono - si fa per dire - è qualche bella fotografia della campagna provenzale, qualche dialogo, qualche espressione accattivante di Russel Crowe, il sedere esordiente di
Ali Rhodes. Il tutto giustifica appena i 7 euro del biglietto, conviene cercare di andarlo a vedere in un giorno in cui vale lo sconto Agis.
24.12.06 15:23 - sezione
cinema