Adozioni, dalla parte dei bambini
di Ivan Scalfarotto
Caro Direttore,
dopo la lettura dell’articolo di Stefano Passigli sul tema dei Pacs pubblicato il 18 dicembre dal suo giornale e dopo la replica, il giorno successivo, di Franco Grillini, vorrei precisare alcuni dati politici e di fatto che nell’attuale clima politico finiscono per essere colpevolmente trascurati.
Dopo le dichiarazioni di Fassino, la reazione di Aurelio Mancuso e l’imbarazzo di Gayleft, la consulta degli omosessuali dei Ds cui l’Unità ha dato ampio spazio, Passigli è intervenuto sostenendo che l’ala più oltranzista del movimento gay avrebbe in realtà colpevolmente ritardato l’approvazione della legge sui Pacs avendo in realtà in animo di ottenere il «diritto all’adozione». Questa malcelata aspirazione, a dire di Passigli, avrebbe addirittura trasformato il dibattito sui Pacs in un - cito testualmente - «serio motivo di debolezza per il governo e un ulteriore grave ostacolo sulla via già così difficile del progettato Partito Democratico».
Grillini ha risposto, sempre dalle colonne da l’Unità, sottolineando la strumentalità delle dichiarazioni di Passigli posto che che di adozioni non dovrebbe nemmeno parlarsi dato che «nel Pacs non c’è traccia e nessuno in Parlamento ha proposto di estendere l’istituto delle adozioni nelle proposte di legge che implicano il riconoscimento dei diritti delle coppie di fatto comprese quelle omosessuali».
Se devo dire la verità, a me personalmente piacerebbe invece moltissimo che Passigli avesse ragione, perché trovo piuttosto preoccupante che in un Paese come l’Italia non ci sia nessuno, nemmeno tra i dirigenti storici del movimento gay e lesbico, che sostenga l’allargamento a tutti i cittadini italiani che lo desiderino, indipendentemente dal loro orientamento sessuale, della possibilità di sposarsi o di richiedere l’adozione di un minore. Si tratta di diritti già conquistati a tutti i cittadini in alcuni Paesi molto civili e il fatto che invece in Italia si abbia quasi paura di parlare di parità vera tra tutti i cittadini, gay o eterosessuali che siano, la dice lunga sul pezzo di strada che abbiamo ancora da fare. Posto che i gay e le lesbiche di questo Paese sono cittadini a pieni doveri per ciò che attiene, ad esempio, alla sfera fiscale, è assolutamente necessario che a questi cittadini sia riconosciuto l’accesso a tutti gli istituti giuridici che sono disponibili per i cittadini eterosessuali, senza eccezione alcuna e quindi compresi il matrimonio e la facoltà di richiedere l’adozione di un minore.
Si badi bene, ho detto facoltà di richiedere, non diritto ad ottenere, in quanto in queste dolorose situazioni l’unico che dovrebbe considerarsi titolare di un sacrosanto diritto, il diritto di essere adottato, dovrebbe essere il minore. In un mondo un po’ meno sbilanciato e disuguale di questo, ciò di cui ci si dovrebbe preoccupare sarebbe di garantire a tutti i bambini abbandonati del mondo l’affetto e il calore di una famiglia. Io vivo in Russia e posso assicurare che una visita ad uno dei molti e molto popolosi orfanotrofi di Mosca è un’esperienza che merita di essere fatta e che facilita grandemente un capovolgimento di prospettiva come quello che ho appena descritto.
Detto questo, e proprio nell’interesse del minore, bisognerebbe allargare al massimo il gruppo dei potenziali adottanti anziché restringerlo. In teoria, più grande il numero di chi chiede un’adozione, maggiori le possibilità per i bambini di trovare una famiglia, e una buona famiglia, in cui essere accolti. Poi è chiaro e non discutibile il fatto che il minore debba essere affidato a famiglie che offrano la massima garanzia per una crescita sana ed equilibrate del bambino ed è chiaro e non discutibile il fatto che debba senza dubbio esserci un percorso di selezione molto severo, con il concorso di tutti quegli esperti che possono efficacemente valutare l’idoneità di chi richiede un bambino in adozione.
Consentire a single e coppie gay di partecipare a questo processo non vorrebbe dire in nessun modo garantire «diritti» a chicchessia. Significherebbe soltanto valutare ed esaminare chiunque richieda di adottare un minore non a priori - come avviene oggi con l’esclusione di determinate categorie che vengono in astratto e prima ancora di essere valutate considerate pregiudizialmente inadatte all’adozione - ma al termine di un processo, severo e centrato sull’osservazione di dati reali e non, appunto, di pre-giudizi. L’esclusione a priori di cittadini dalla partecipazione ad un qualsiasi diritto o facoltà ha un nome ben preciso. Si chiama discriminazione.
Questa è la mia posizione. «Allora ha ragione Passigli!», potrebbe dirmi qualcuno: tu sei quell’«ala oltranzista» che ostacola la legge sui Pacs e mette a rischio nientemeno che il Governo e il nascituro, si spera, Partito Democratico. E invece no, perché la mia posizione all’interno del movimento gay è assolutamente minoritaria, anzi probabilmente si tratta soltanto della posizione personale di Ivan Scalfarotto (il quale Scalfarotto per inciso la sosterrebbe anche se fosse etero: non si tratta di rivendicazioni corporative da parte mia, ma di invocare logicamente un basilare principio di equità che rivendicherei fossi anche il più incallito eterosessuale del pianeta).
Al contrario il movimento gay in Italia, rappresentato principalmente dall’Arcigay e dallo sparuto gruppo di rappresentanti della comunità GLBT che siedono in Parlamento, ha sempre tenuto una linea estremamente prudente nel rivendicare diritti che in altri Paesi, anche guidati da governi con salde posizioni conservatrici, sono già cosa pacificamente acquisita. Cito proprio Franco Grillini che in articolo su l’Unità del primo settembre scorso scriveva: «Proprio perché conosciamo l’arretratezza di gran parte della classe politica e non cerchiamo prove di forza, ma ci interessa invece fare ogni giorno un passo avanti, magari piccolo ma chiaro, nella direzione di un’Italia piu civile, noi abbiamo proposto una... soluzione ancor più moderata, la più moderata fra quelle adottate dai paesi che hanno legiferato in materia».
È una posizione che ritengo profondamente sbagliata perché accetta, anche in via di principio, una discriminazione ma è la posizione che conosco come posizione ufficiale ed unica del movimento gay italiano. Non so quante volte mi è stato detto anche in campagna elettorale per le primarie che le mie posizioni non impegnavano in nessun modo il movimento gay! È bene quindi che nessuno, nemmeno Passigli, si faccia scudo di inesistenti estremismi per nascondere quella che è comunque e semplicemente l’incapacità della maggioranza di centro-sinistra di produrre una legislazione forte e significativa in materia di diritti civili.
Da eterosessuale incallito sottoscrivo pressoché tutto!
da eterosessuale convinta mi compiaccio per il buon senso di Scalfarotto. e aggiungo: e che due palle con sta storia dell'orientamento sessuale! e quelle coppie che nascono etero e dove poi uno dei due si scopre gay? cosa bisogna fare? mandare il figlio a lourdes?
Sottoscrivo in pieno Scalfarotto, oltre all'abolizione di limiti di orientamento sessuale anche dei limiti di età (un cinquantenne moralmente ineccepibile può essere un genitore migliore di molti ventenni per un neonato).
Anche la battaglia che alcuni single portano avanti per l'adozione è in fondo la stessa.
I paletti attuali per le adozioni sono assurdi, direi che dovrebbe valere il principio che UNA famiglia è sempre meglio di NESSUNA famiglia.
Purtroppo sembra che se non sei la famiglia della pubblicità del Mulino Bianco non puoi adottare o ricorrere alla fecondazione assistita.
Oppure bisogna fare come Madonna e comprarsi un bimbo in Africa o in India come se si andasse al supermercato.
Ma in che razza di paese siamo?
Preciso e rettifico:
Da eterosessuale incallito e da padre di due bimbi sottoscrivo pressoché tutto!
Non si tratta ne' di diritti, ne' di facolta... come non si tratta di discriminazione. Un genitore omosessuale è un genitore a tutti gli effetti, perche penso che quando si diventa genitori, un tal valore sia innato!
Non è una facolta giuridica che rende genitori, ma l'unione uomo-donna, atta, per natura, a tale scopo.
Se a un bambino venisse a mancare, per legge, un "padre" e una "madre" putativi, si procurerebbe loro un danno relativo ad una natura innata (non devono poter esistere bambini di serie A e bambini di serie B).
La discriminazione è una cosa, arrogarsi un diritto per puro riconoscimento personale è egoismo e innaturalismo.
Non serve "apertura mentale" per capire questo principio umano.
Un single non puo adottare, come coppie di omosessuali non possono in nessun caso farlo, perche i doveri per l'infanzia non possono essere sostituiti da diritti civili abusivi!
koan: nell'invitarti a non invadere anche questo thread, lancio uno spunto di riflessione. Da quanto capisco, secondo chi la pensa come te (purtroppo tanti) un bambino orfano russo cresce meglio in un orfanotrofio (e io e Ivan sappiamo di che luoghi si tratta, alcuni vie di mezzo tra allevamenti di polli e lager) piuttosto che adottato da un acoppia omosessuale o da un single, dopo un attento esame psicoattitudinale condotto da uno staff qualificato. Il tutto in nome di un'etica basata sulla parola che un'ipotetica entità divina non ha mai pronunciato, ma che una setta di suoi presunti portavoce spaccia per vera. C'è molto da fare in questo povero mondo per renderlo pulito.
Non voglio invadere nessun 3d, credimi e di solito lascio prima trattare l'argomento, poi se credo intervengo sperando di dare un contributo... ma se esagero, purtroppo è il mio carattere ad avere a volte la meglio, intervieni tranquillamente, cosi imparo a dosarmi..
Ad ogni modo, da sposato vorrei adottare, personalmente, senza problemi e senza che nessuno dei figli sia assolutamente diverso dagli altri, perche non favorisco nessun falso senso della "possessivita": per me i miei figli, non sono miei, ma dell'unico Padre!
Ad ogni modo, riflettendo, ritengo che l'adozione a single e coppie omosessuali, possa essere lecita, per suscitare un senso di responsabilita da parte: sia dello Stato, che rende tali pratiche lunghe e complicatissime (questo è molto male), sia delle coppie composte da un uomo e una donna, atte, per natura (mi ripeto), a tale scopo.
Quindi l'unico tipo di adozione che si possa, secondo me, oggettivamente riconoscere, circa single o coppie omosessuali, è un'adozione temporanea, resa definitiva solo nel momento in cui coppie atte a tale funzione/scopo non siano decise ad adottare tali bambini/e.
Quindi anche per me, meglio essere adottati (non a chiunque, pero, ma seguendo il giusto modo/procedimento).
Rendo noto -sperandolo- che non ho alcun pregiudizio in nessun caso, e se mi trovassi su un blog di tipo esclusivamente eterosessuale, non avrei mancato di discutere allo stesso modo, ne' piu, ne' meno, di come faccio qui (OMB l'ho conosciuto per caso, mai partecipato ad alcun blog prima di questo momento; l'ho trovato cercando informazioni sulla massoneria a riguardo di miei ricerche personali circa "il codice da vinci" del caro volpino brown) .. se esagero, pero, è corretto, fate pure come ritenete piu opportuno, il blog non è il mio e non ne voglio uno, spero solo di poter dare un contributo personale volto a sensibilizzare le persone per costruire una societa piu autentica, umana e migliore (senza esclusione di colpi!:).
il punto è semplice, a mio avviso, banale: ci sono persone che sono equilibrate e persone che non lo sono. Le persone equilibrate sono buoni genitori, potenziali o effettivi, le persone non equilibrate no. essere gay o etero o bi o transgender non influenza in nessun modo l'essere persona equilibrata o no. chiunque abbia lavorato un po' nel volontariato sa che ci sono etero completamente fuori e gay completamente fuori. l'orfanatrofio è quasi sempre la soluzione peggiore. punto. la chiesa non fa altro che blaterare cose che non hanno nessun riscontro nella realtà, perchè le coppie apparentemente etero dove poi lui, padre modello, acquistata la sua aura da "rispettabile" poi di fatto fa la vita del gay disinibito ci sono sempre state. allora. è meglio la buona ipocrisia borghese amata dai vescovi o un po' di brutale realtà?
>Quindi l'unico tipo di adozione che si possa,
>secondo me, oggettivamente riconoscere, circa
>single o coppie omosessuali, è un'adozione
>temporanea, resa definitiva solo nel momento in cui
>coppie atte a tale funzione/scopo non siano decise
>ad adottare tali bambini/e.
Ma qual'e' il significato della frase ?
L'unica adozione e' per chi non e' deciso ad adottare ???
penso che prima di poter dare il diritto di adottare bambini a coppie dello stesso sesso si debbano cambiare le regole di adozione in generale. In Italia, come nel resto d'europa, è gia molto difficile per coppie eterosessuali adottare bambini quindi penso che prima si debbano riformare le modalita di adozione per queste coppie e poi iniziare il dibattito sulle adozioni per coppie dello stesso sesso.