E allora un augurio a tutti voi per un anno sicuro, sereno e dignitoso.
Al governo auguro di essere saldo e perseverante nelle proprie decisioni. Traccheggiando e tentennando non si va mai avanti.
Sembra una di quelle immagini che giungono dalo spazio a bordo dello Shuttle....
Scalfarotto su Marte?
Ivan Scalfarotto? Ma state scherzando? Oh mio dio, le "facce nuove e pulite"! Ma che belle le fiabe... Altro che consapevolezza politica, qui siamo ancora molto indietro... Ieri Di Pietro, oggi Scalfarotto, domani chissà. Sempre schiavi si resta. Non abbiamo bisogno di ricambio ma di distruzione e ricostruzione DALLE FONDAMENTA.
Lorenzo, dopo la distruzione bisogna pure trovare una classer dirigente no?
Scherzi a parte, tempo fa in occasione di un convegno di Generazione U ho sentito una bella idea di Menichini, che nonostante sia direttore di Europa è una persona con idee brillanti. Dunque secondo lui l'attuale classe dirigente non può più fare granché di utile per la collettività, ma in compenso potrebbe fare molto danno se si trovasse con le spalle al muro. Ci ho riflettuto e credo abbia ragione. Quindi anche io - giacobino nell'anima - credo che si debba procedere con calma, strategia e astuzia se si vuole salvare qualcosa. Persone come Ivan, totalmente estranee ai giochi (talmente estranee che sono tenute ai margini, fanno paura all'apparato, a differenza dei portaborse della nuova hgenerazione, che già nascono vecchi e corrotti) saranno preziose, perché portano con sé un bagaglio di esperienza professionale e cultura di cui il Paese - oggi governato da una classe politica corrotta, ma anche ignorante e mediocre - ha bisogno.
Ultima considerazione: ma che ne sai tu di Ivan? Non è l'uomo della provvidenza - come non lo era Di Pietro, che nonostante i digregori, ha comunque un influsso positivo nel governo. Ma è una persona giovane, brillante, onesta e con una bella testa. credo che da qui - non dalle vecchie categorie su cui ci fanno fessi da anni - si debba partire. Riassumendo; ho deciso, dopo una lunga riflessione che mi ha aiutato a superare alcuni dogmi obsoleti, di riporre la mia fiducia e le mie speranze nelle persone giovani, colte e fuori dai giochi. Ivan è una di queste.
Auguriiiiiiiiii
ritorno al computer dopo 7 giorni di stacco totale e auguro a tutti 1 fantastico 2007, allegro, giovane, moderno, vivo...
Scalfarotto si è presentato come candidato leader alle primarie ed il suo motto era IO PARTECIPO (e voi mi date una mano... ad emergere), il suo rapporto con l'elettorato e la gestione del potere è ancora del tipo "io sono il dirigente e voi i miei subalterni".
La sua visione è ancora quella ottocentesca liberale dei delegati paternalisti che vedono un'elìte che guida ed il popolino che delega.
Io sono per una visione in cui si tiene conto delle masse, in questo addirittura il fascismo è più moderno di Scalfarotto.
Purtroppo è un errore grave di valutazione in cui la sinistra radical-chic cade nel rapporto con l'elettorato (i Pardi, i Moretti e gli Scalfarotto non sono "popolari" per questo).
Io spero per il bene comune in un Nuovo Fronte Popolare che vada dai cattolici, ai socialisiti ed ai comunisti, le condizioni ci sono tutte, facciamo le critiche ai vecchi dirigenti dei vecchi partiti perchè gestiscono il potere in maniera elitaria e poi un'ulteriore elìte (col retropensiero del "vorrei ma non posso") si propone come il nuovo con metodi vecchi.
La piccola elìte di illuminati che guida il popolo (la visone della Rosa nel Pugno) fortunatamente è superata grazie ad una maggior scolarizzazione della società italiana.
Bisognerebbe ricordare a Scalfarotto che a votare non ci sono solo i giovani ricercatori emigrati all'estero, ma per fotuna c'è il suffragio universale durante le elezioni, anche se questo no basta se vediamo la composizione sociale dei rappresentanti in parlamento, 40% di avvocati, altro 30% di liberi professionisti e qualche ex-dirigenti di aprtito o sindacato).
Alberto, non nego abbia un senso quel che dici, tra l'altro suona di certo più "ragionevole" di quel che dico io... C'è un problema: che a me tanta ragionevolezza ha strarotto i co***oni. Questa delle scelte moderate e ragionevoli, e delle vere o presunte facce nuove da spedire al governo, continua ad essere la stessa tiritera che va avanti da sempre, mantenendo fondamentalmente lo status quo. Quando comparve la Lega era la nuova forza, il voto di protesta (...bella roba! Ma era proprio così: sai quanta gente "di sinistra" la votò?); quando Berlusconi "scese in campo" era l'"uomo nuovo"; idem per Di Pietro. C'è sempre qualcuno pronto ad ergersi paladino di questo o quest'altro pezzettino o pezzettone sociale. Ed ognuno di questi ha quantomeno un manipolo di persone a sostenerlo convinte che egli/ella sia "PROPRIO UNA BRAVA PERSONA"...
Io rifuggo i personalismi, non conosco Scalfarotto (se non di nome, per la sua apparizione alle primarie dell'Unione) e nemmeno mi interessa conoscerlo; spero d'incontrarlo in Valsusa, ad un'assemblea in un centro sociale o in un assembramento spontaneo in mezzo a una strada, dove la gente DIALOGA e non DELEGA.
Non appena verrà votato, peraltro, anche lui non potrà più considerarsi "fuori dai giochi": ne verrà risucchiato, come Bertinotti.
Insomma, io non voglio "riporre la mia fiducia e le mie speranze" in qualcuno che mi rappresenti: le ripongo negli individui che hanno la volontà di andare in direzione ostinata e contraria, con cui mi ritrovo assieme - senza saperlo nè averlo deciso ragionevolmente - lungo il cammino.
Non so a quali "dogmi obsoleti" tu faccia riferimento, ma ti ricordo che la ragionevolezza di sinistra ci ha regalato il "capitalismo buono dal volto umano", che se ne fotte se TUTTI i miei vestiti, dal berretto alle scarpe, sono fatti tra la Cina e la Corea... Loro ci danno i vestiti, noi gli forniamo le armi: tutto a posto.
Forse certi dogmi - che tali non sono, sei tu a considerarli così - hanno ancora il loro valore, non credi?
Non esiste la contrapposizione tra idealismo e ragionevolezza: esiste la consapevolezza, e la consapevolezza spesso non è affatto ragionevole: è una presa di coscienza, e non ha necessità alcuna di strategia ed astuzia.
Ti saluto
Moré: "il fascismo è meglio di Scalfarotto" è una dichiarazione d'amore spezzato che fa tenerezza. Però ti chiedo amichevolmente di evitare di partecipare a discussioni in cui si cita Ivan per evidente mancanza di obiettività. Grazie.
Lorenzo: non sono ragionevole, sono realista. Semplicemente, se facessimo la cara rivoluzione dei nostri sogni (i tuoi di giovane incazzato, i miei di ex giovane irriducibile utopista giacobino, con una ghigliottina in piazza Duomo e i 900 squatter del parlamento in fila ad attendere di vedere la propria testa che rotola) tempo due settimane ci troveremmo qualcuno in casa a tentare di ridarci la sua democrazia (come la intende lui) a colpi di missili e impiccagioni.
Con tristezza ho capito che la rivoluzione giacobina sarebbe un fallimento per colpa della maggioranza crassa di italiani incapaci di considerarsi parte di una collettività, di rispettare la cosa pubblica, di spendersi per il bene comune. Non siamo spagnoli, non siamo svedesi, siamo cialtroni, abbiamo meritato Benito, meritiamo Alberto Sordi e probabilmente meritiamo perfino D'Alema , Bertinotti e Rutelli.
Ecco, ho la triste sensazione che al momento ci sia un'unica via d'uscita dal regime strisciante che ha requisito il Palazzo: fare leva sulla mediocrità delle persone che detengono il potere. Rutelli, bertinotti, fassini, dalemi, castagnetti e C. sono sostanzialmente dei mediocri. Peggio ancora lo sono i loro omologhi locali. A Milano una persona sola - Davide Corritore - fuori dai giochi, brillante, colta e con un'esperienza significativa di lavoro alle spalle ha fatto di più in pochi mesi di tutta l'opposizione di scaldasedie cronici del consiglio che da anni fanno opposizione a colpi di inutili sarcasmi nei comunicati stampa. Davide è quasi riuscito a mandare in fumo lo scempio Metroweb, ha messo in difficoltà il meccanismo, chiarendo che le cose così non si potranno più fare. Ha potuto farlo perché non ha bisogno di quella poltrona, quindi non è ricattabile né governabile.
Ivan potrebbe fare lo stesso in Italia - e con lui tutti gli ivanscalfarotti, spero siano tanti, in circolazione - perché non ha bisogno di quel posto, non gli interessa il potere. Credo che oggi esista un unico modo per tentare di scardinare la mafia politica che infesta l'Italia: infiltrare persone difficili o impossibili da corrompere (economicamente e moralmente) perché sono al di sopra dei miseri standard della politica nazionale.
Di Pietro: esci per un attimo dalle sue idee sulla TAV, anche dalle figure di mezza tacca di cui si è circondato (io credo per ingenuità) e pensa a quanto vale in termini di barricata anticorruzione. Senza di lui l'indulto sarebbe passato senza che ce ne accorgessimo. Ovviamente subisce una pressione fortissima e probabilmente non riuscirà a reggerla a lungo, ma questo è nella logica dello scontro: i caduti della prima linea vanno rimpiazzati subito :-)
Un'ultima cosa: prevengo l'obiezione degli addetti ai lavori a cui queste posizioni fanno venire l'orticaria. Questa non è antipolitica, tuttaltro. E' l'amore per la politica che deve spingerci a liberarla dal cancro di ignoranza e corruzione che la sta infestando.
corritore e scalfarotto sono arrivati a posizioni di successo personale nel mondo della finanza. A queste posizioni non ci sarebbero arrivati nemmeno un decimo dei nostri parlamentari, cosi mediocri e ignoranti. tuttavia, il fatto che corritore e scalfarotto siano i "primi della classe" (ricchi e intelligenti, ma soprattutto liberi da debiti di riconoscenza) li rende automaticamente antipatici ai politici mediocri che hanno in mano gli strumenti per fare leva contro di loro.
sarebbe bello se piu' politici emergenti avessero lo spessore di scalfarotto e corritore, magari anche a destra.
L'Italia sarebbe un paese piu' serio e non un paese di cialtroni dove in 10 anni non si riesca a fondare un partito unico di centro sinistra.
X Alberto:
La mia frase era: "il fascismo (nel rapporto con la massa) è più moderno di Scalfarotto", in quanto il fascismo si rapporta con le esigenze del maggior numero di elettori (non a caso il fascismo ed il socialismo hanno peso in Italia con l'introduzione del suffragio universale maschile, lasciando in un angolo il vecchio partito liberale che si rivolgeva ai ceti sociali più economicamente elevati ed istruiti che avevano accesso al voto prima della riforma giolittiana).
X Arimberto:
"corritore e scalfarotto sono arrivati a posizioni di successo personale nel mondo della finanza."
Se dovessimo usare il carrierismo nel mondo economico come metro per giudicare i politici finiremmo per preferire Briatore a Gandhi.
Corritore e Scalfarotto non sono buoni politici in quanto "di successo" nella carriera lavorativa, ma per la loro onestà intellettuale.
Il teorema Berlusconiano era "se è stato abile a fare il suo bene, può fare anche il bene dell'Italia", l'abbiamo visto nei fatti.
Alberto, anche il realismo mi ha sempre fatto incazzare come una iena, così come la ragionevolezza. Perchè parliamo di realismo (presunto) soltanto quando ci risulta inevitabile scendere a compromessi con la nostra coscienza, dimenticando le nostre idee ed i nostri valori, ma spesso dimenticando anche la realtà delle cose, in barba proprio al realismo.
Non nego che esistano persone meno mediocri rispetto all'attuale classe dirigente, ma non credo ai personalismi dei singoli nè alle favole dei realisti.
Se fossi forzitaliota potremmo stare qui per ore e giorni a discutere e cercherei di convincerti che perfino il Berluska "non ha bisogno di quel posto, non gli interessa il potere"...! Perchè mai dovrei fidarmi, scusa? E perchè mai dovrei accontentarmi di questo modesto cambiamento, che ci verrebbe concesso solo fino a quando non rischiasse di diventare pericoloso per il sistema? Allende fu votato democraticamente, e venne assassinato dalla più grande democrazia del mondo. Curioso, eh? Non auguro lo stesso a Scalfarotto nè a noi, ma è così che vanno le cose.
Il problema di fondo - ne convengo con te - è proprio quella "maggioranza crassa di italiani incapaci di considerarsi parte di una collettività, di rispettare la cosa pubblica, di spendersi per il bene comune"; A QUESTO pensavo e penso serva la controinformazione, quale antidoto alla cialtroneria sempre più diffusa: per la diffusione di una cultura antagonista, del pensiero critico, e non..."votate Scalfarotto"! Tanto, se è vero che gli italiani sono dei cialtroni, continueranno a votare per dei cialtroni. Anche questo, se vuoi, è realismo, no?
moreno "Se dovessimo usare il carrierismo nel mondo economico come metro per giudicare i politici finiremmo per preferire Briatore a Gandhi"
si intendeva che una persona che emerge per intelligenza senza infangarsi può aiutarci.
Briatore senza giggen e gammon non sarebbe da nessuna parte
un abbraccio enorme e un augurio di ogni pace, gioia e serenita´dalla "vostra mitica fuzzy dizzy Carol" ;o)
Carolina commossa... e connessa, solo per One More Blog, :-) da Salisburgo, citta´ di arcivescovi con 15 figli, di persone simpatiche, di gente "antipaticuzza", nonche´di persone che riescono a mangiare lo strudel stando dipinte su un quadro, con un sottofondo di Radetzky March :-) della serie piu´che degli snob, dei professori di Arte di Tirarsela dell´Universita´ dello Snob :-) e cmq anche citta´ da divertirsi pazzescamente - per esempio abbiamo scoperto che se ci soffiamo il naso con fazzoletti ornati di effigie di Mozart in realta´ accettano la presa in giro di buon grado -, da vedere, da divertirsi e anche da darsi allo shopping forsennato...
Lorenzo: no, guarda, io non scendo a compromessi con nessuna coscienza. Ho solo un problema pratico: una figlia di 14 anni che in questo paese ci dovrà vivere e non voglio che viva in un Iraq 2 la vendetta. Aggiungo che sono anni luce distante da "vota Scalfarotto" a prescinedere, come lo sono stato da "vota Corritore". Ho voluto conoscere, hopartecipato, ho organizzato, ho diffuso, ho portato (assieme ad altri ovviamente) i candidati a confrontarsi coi problemi reali della città (per esempio l'evento Ciclopolis, primo vero momento di confronto tra candidati di csx e cittadini), eccetera. E' l'opposto esatto di "vota la faccia", è una pretesa di impegno da parte di una persona che ha deciso di mettersi in gioco, è la richiesta di controllare da vicino e partecipare alla decisione, l'opposto della "cambiale in bianco" che i politici in genere chiedono. Ripeto che la vicenda metroweb è un ottimo esempio di come intendo il concetto di rappresentatività: un'interfaccia costante col rappresentante, per decidere assieme strategie e partecipare al confronto politico. E' l'esatto opposto del d'alemismo, il trust di (presunti) cervelli che "nostrizza" chiunque abbia un po' di potere e crea trame sotterranee, una iattura italiana deleteria quanto Berlusconi.
Ed è anche l'opposto esatto di "non ho bisogno e sono bravo" come dice Berlusconi. A parte che di bisogno ne aveva eccome, perché stava per finire in bancarotta e in galera, ma qui il "non aver bisogno" non è il tema, è un presupposto di partenza che rende più credibile un cammino comune. Torno su Ivan e Davide: sono persone perfettamente realizzate, ma non sono dei cresi collusi. Non hanno relazioni strette con le grandi lobby, per loro la politica non è necessità, ma alternativa al lavoro, a fronte di alcune rinunce e alcuni benefici (secondo me a bilancio più o meno pari). La molla di persone così è soprattutto la passione per la politica e la voglia di influire sulla società. C'è chi lo fa con un blog, chi candidandosi da qualche parte. Nel mio piccolo sto facendo uscire di senno vari esponenti del Palazzo che frequentano da lurker queste pagine domandandosi "dove ci guadagna". Il loro cervellino non arriva a capire che non lo scopriranno mai, perché semplicemente non ci sono guadagni (il più cretino di tutti affermò pubblicamente che io denunciavo ruberie e sperperi della provincia per tirare ad "avere una consulenza", straordinario), è solo passione e voglia di partecipare.
Lo stesso Ivan, Davide e tanti altri come loro. Che poi facciano errori (il giudizio è sempre soggettivo) per me conta poco, finché mi convincono di essere in buona fede. Preferisco un errore di Scalfarotto a venti cose giuste di Fassino o Rutelli. Perché se quei due per caso azzeccano qualcosa che oltre al loro beneficio fa anche quello della collettività, ci sta che le anime candide tornino a pensare che sono quello che ci vuole per il Paese. Invece i fassinirutelli per il Paese riuniscono mirabilmente il ruolo di virus e di malattia.
E' però evidente che se stiamo mettendo in discussione il concetto stesso di rappresentatività, allora questo post ci va stretto e ce ne vuole uno specifico. Magari lo facciamo, anche perché neanche a me essere rappresentato da un politico piace (pensare che oggi all'estero mi rappresenta D'Alema e ieri Frattini mi fa rigirare il duodeno), ma non ho ancora trovato un'alternativa convincente.
D'accordissimo con prefe:
Si può emergere senza infangarsi e Scalfarotto e Corritore sono più vicini a Gandhi che a Briatore, ma contesto il principio: ha fatto carriera quindi ha più diritto di un altro onesto a rappresentare in Parlamento la società.
Magari un volontario nel sociale ha più competenze di un manager di una banca se si tratta di occuparsi dei problemi di emarginazione.
Comunque una cosa non esclude l'altra. Solo che di "dirigenti" e "manager" in politica siamo inflazionati (sindaci fiscalisti/ presidenti di regione imprenditori, etc., società civile vera ne vedo poca).
Moreno, guarda che il sillogismo che citi io non l'ho mai scritto né pensato. Qui non si tratta di "diritto", qui si tratta di libera scelta, consapevole. Ho scritto che IO mi fido più di una persona come loro - o, per citare un politico più agganciato al carrozzone - di un Pippo Civati (laurea con lode in filosofia, dottorato di ricerca e carriera universitaria già pronta) piuttosto che di un ex professore di app.tec. che all'improvviso si trova a maneggiare milioni di euro grazie a manovre politiche fatte sopra la mia testa dai suoi burattinai.
Il mio era un appello a ritrovare una rappresentanza di classe, cosa ormai scomparsa con il 40% di avvocati in Parlamento, abbiamo un parlamento che non è espressione della società reale anche per questo (conseguenza delle scelte dei partiti ovviamente).
Sul fatto che Scalfarotto e Corritore siano bravi siamo tutti piu' o meno d'accordo.
Ma come si puo' rendere piu' efficace questo dibattito sul bisogno di nuove facce in politica che non abbiano solo la qualita' "NUOVO" ma anche "COMPETENTE" e "RAPPRESENTATIVO"?
Io credo che si debba fare pressione sui partiti di maggioranza in primo luogo perche' emanino delle direttive interne per rendere piu' trasparente la scelta dei candidati alle elezioni, e le prossime elezioni amministrative saranno un buon test.
Ad esempio: chi vogliamo che ci rappresenti? Un banchiere, preparato a maneggiare i vari "intrighi economici" come corritore nel caso di metroweb? Un rappresentante del mondo del volontariato? Quali sono i requisiti minimi perche' un politico sia adatto a svolgere il suo mestiere? La laurea? La conoscenza delle lingue straniere? La conoscenza dei meccanismi della macchina statale? La capcaita' di rappresentare determinate categorie (operai, professionisti, commercianti)?
Naturalmente una cosa non esclude l'altra.
Tuttavia, se i partiti si dotassero di un meccanismo trasparente di SELEZIONE DEI CANDIDATI, forse non ci ritroveremmo in parlamento persone incompetenti o -nella migliore delle ipotesi- mediocri.
Serve un progresso culturale che parta dai media. Onemoreblog (che e' un media) sta portando avanti molto bene questo dibattito.
Ma per espandere la sua efficacia, onemoreblog deve chiamare ancora piu' organizzazioni nuove e creare delle alleanze con le tante "cellule dormienti" di persone e organizzazioni perbene che desiderano un futuro piu' giusto e piu' prospero per il nostro paese.
Ad esempio one more blog potrebbe chiamare a raccolta ancora piu' siti web e blog che abbiano un sentire comune al proprio e allargarsi almeno nel mondo virtuale.
Ma da chi incominciare questo ulteriore allargamento?
TUTTI BRAVI, TUTTI BELLI, TUTTI INTELLIGENTI.
Per essere rappresentativi tuttavia cì è un modo semplice semplice, presentarsi alle elezioni e raccogliere voti. Corritore l'ha fatto e sappiamo quel che vale: tra l'1 e il 2% di milano. Scalfarotto siamo in attesa di saperlo.
ragiunatdegauche: ovviamente il tuo conteggio è una bufala, di cui mi auguro tu sia consapevole. Davide Corritore ha preso un paio di migliaia di voti, circa quanto (mi apre di più, non ricordo) il segretario cittadino dei DS, che disponeva però della macchina elettorale del partito. Davide ha fatto tutto da solo, a costi irrisori, girando strade, mercati, riunioni per portare le sue idee e il suo impegno alla concretezza: parlare poco e fare cose utili alla città. L'apparato di partito si è mosso da par suo e ha fatto andare in consiglio le proprie pedine. Solo che Corritore ha rischiato di riuscire a bloccare lo scempio Metroweb. I politici di professione che hanno fatto?
arimberto: come sa chi segue OMB da un po', abbiamo partecipato attivamente alla campagna contro la vendita di metroweb. Ti assicuro che non era necessario un banchiere per scoprire il raggiro, bastava uno che conoscesse la matematica (evidentemente sono in pochi in consiglio, visto che Davide ha fatto tutto da solo o quasi). Questo per dire che non occorrono specialisti, ma persone di buon senso, con un buon livello di istruzione e intellettualmente indipendenti. Credo che un filosofo o un astronomo sarebbero giunti alla stessa conclusione,
Ecco il problema. Il politico di professione se ne fotte della logica dei fatti, non decide in base all'opportunità per la collettività, ma in base a una posizione politica del suo schieramento. In questo caso vendere era di destra e non vendere di sinistra, ma solo Corritore se ne è fottuto e ha provato a fare i conti in tasca a Zuccoli & C per verificare se vendere conveniva alla collettività o no. Ha deciso per il no e ha tentato di impedirlo, senza prima fare riunioni su riunioni per decidere la posizione condivisa dalle varie correnti. Il politico prima di prendere posizione consulta il suo superiore, che consulta il superiore, ecc ecc., perché il suo tema dominante è solo la propria carriera. Li vedi a palazzo Marino, ce n'è a bizzeffe di persone che se non stanno lì ti domandi che diavolo d'altro potrebbero fare.
Se vogliamo far crescere il paese, dobbiamo sostituire questa gente con persone che abbiano almeno una formazione culturale sufficiente a fare un lavoro che sia critico quanto amministrare la cosa pubblica. A partire da un titolo di studio adeguato (che se sei un incolto il primo Sapelli che passa ti convince a fare shopping di autostrade succhiasoldi come se fossi un Rotschild, ma coi quattrini pubblici).
Sono totalmente d'accordo con le posizioni, le riflessioni e le idee di Alberto Biraghi.
Moreno Puiatti, proprio non riesce a parlare di Scalfarotto con un minimo di serenità e raziocinio, gli prende un impeto morboso, una frenesia malsana che lo porta a denigrarlo e coprirlo di merda a prescindere. Durante le primarie dell'Unione dello scorso inverno, Puiatti passava ore della giornata a lasciare post sul sito di Scalfarotto attaccandolo e contraddicendolo sistematicamente e senza motivo logico, arrivando persino alle offese personali: gli diede più volte della "checca" per il fatto che Ivan dichiarava di essere gay. Ricordo che il comportamento "singolare" di Puiatti indignava la maggior parte dei partecipanti alle discussioni, da indurli a pensare che si trattasse di un "guastatore" al servizio di un partito dell'Unione (proprio in quei giorni i ragazzi che raccoglievano le firme per la sua candidatura furono cacciati dalla festa nazionale de l'Unità) o di un semplice troll. I poster chiesero più volte di "filtrare" il Puiatti", ma Scalfarotto si rifiutò di censurarlo.
Vabbè Alberto N., però non è questo l'argomento, quindi pregherei tutti di evitare di ripescare questa vecchia querelle che non interessa a nessuno. Grazie.
io penso che la questione sia mal posta, al di là degli auguri fattaci che ovviamente ricambio, la questione delle candidature e della scelta dei nostri rappresentanti non è purtroppo sempre così semplice e lineare .
Giglia Tedesco quando partecipò, nostra invitata, all'ultimo festival dell'Unità di Torino, lei che è stata parlamentare per lunghissimo tempo ci offrì una una sua preziosa considerazione.
"Voi siete una generazione sfortunata, parlava a persone di media 40/50enni, noi fummo impiegati dal partito subito dopo la guerra e ci fu consegnato tutto, fiducia, formazione, responsabilità, il perchè è presto detto, non c'era più nessuno subito dopo la guerra, un'intera generazione era stata falcidiata dalla guerra e dal fascismo".
Io credo che qui sia il reale problema, se il nostro elemento di confronto sono coloro che siedono oggi nelle massime cariche pubbliche ed istituzionali, notiamo un gap generazionale incredibile, sotto i 50 anni non c'è praticamente nessuno e chi c'è ha dovuto essere per anni portaborse di qualche maggiorente di turno o selezionato non per capacità, volontà o meritocrazia ma per pacchetti di tessere, per cognome di appartenenza, o per attività lavorative (medici, avvocati, o altre prestigiose preofessioni) capaci di portare i voti dei propri clienti.
con la chiusura del pci , anche la scuola di formazione "le frattocchie" ha finito di cessare la sua attività di formazione e selezione dei gruppi dirigenti, a memoria non ricordo che mai ci sia stato un vero e proprio movimento all'interno dei partiti storici e tradizionali, il controllo era a volte asfissiante e per timore d'infiltrati (periodo terrorismo) non sempre era possibile esprimere la novità o avvertire la necessità di rivedere le scelte, ma essendoci più partecipazione nelle sezioni, più attività trasversale a tutti i ceti sociali, era possibile riuscire ad affermare certi principi piuttosto che altri.
oggi non è più così e persone come scalfarotto e corritore, se non sono stati segnalati , affiancati, approvati dai vertici di un partito, non potrebbero mai riuscire a ritagliarsi uno spazio all'interno di uno schema così rigido e sorvegliato, neanche partendo dalla militanza di base, un es. la città dove vivo, in provincia di torino, ha appena deciso la nuova segreteria, a parte il segretario e una donna, il resto della segreteria è composta da persone che hanno cariche pubbliche, sindaco, capogruppo consiliare, consiglere regionale, ex consigliere regionale, l'amministrazione trasferitasi nell'organizzazione del partito.
in cuor mio pensavo che la federazione sarebbe intervenuta a stoppare una tale situazione, nessuno è intervenuto , perciò il partito è sorretto da coloro che amministrano , il controllato che fa il controllore!
detto questo, mi scuso per eventuali errori , ma non ho il tempo per correggere e rivedere il testo, sono altresì convinta, che corritore, scalfarotto e altri come lui, cha amano la politica, perchè è possibile amarla, in modo onesto e corretto, perchè queste sono le stesse emozioni che provo anch' io per cui ne comprendo pienamente il significato e la portata etica, debbano seguire un percorso di crescita che non sia solo di capacità professionale, ma anche politica, che significa ricerca di mediazione, di verifica, di analisi d'insieme, e perchè no volontà di tessere rapporti esterni con persone magari avverse per schieramento ma non per moralità e capacità.
maria
Mah. Resto scettico, e proprio non capisco come ci si possa AFFIDARE a qualcuno, chiunque esso sia. Non ci riuscirei neanche se si trattasse di un mio carissimo e fidatissimo amico!
"Se vogliamo far crescere il paese, dobbiamo sostituire questa gente" con persone diverse, sta bene, ma non sono solo loro a dover possedere "almeno una formazione culturale sufficiente a fare un lavoro che sia critico quanto amministrare la cosa pubblica": dovrebbero essere innanzitutto le persone che li eleggono ad avere una minima formazione culturale. Sennò come potrebbero votare Scalfarotto? Su quali basi? E chi gliela dà tale formazione? OMB? E', in parte, quello che speravo fino a qualche mesetto fa: cambiare la situazione culturale del Paese per cambiare, un futuro, anche quella politica. Ma qui mi pare si faccia direttamente una campagna politica esplicita, che è altra cosa. Tieni conto perciò, Alberto, che la (contro)informazione che fa OMB al momento attuale è BEN DIVERSA da quella che fa (faceva, in Italia) Indymedia e perfino da quella che fa Global Project.
Sono impostazioni politiche ben diverse. Troppo diverse. In questa proprio non mi ci ritrovo.
Grazie comunque per l'impegno da te profuso Alberto, ma le NUOVE "facce pulite" da votare le lascio a voi. Io desidero gente diversa per le strade, non facce pulite in Parlamento.
Alberto N. non voglio entrare nella querelle,
ma almen chiarire alcune inesattezze di quel che affermi.
La prima inesattezza (o bugia) che non venni mai censurato: ti invito ad andare anche oggi sul blog di Scalfarotto e firmarti "Moreno Puiatti", vedrai che il commento (ora il blog è filtrato) non verrà mai pubblicato.
Poi sul fatto che io abbia insultato Scalfarotto, ammetto che fui critico su alcuni atteggiamenti da caricatura alla Will & Grace del movimento, con pensieri del tipo: "noi gay siamo più intelligenti, sensibili e raffinati, gli etero sono grezza plebaglia." (In verità più di qualche suo fan troppo leccapiedi che sua). Cose che francamente ci si poteva risparmiare e per questa critica fui oggetto di razzismo al contrario. Insultato veramente e beceramente dall'entourage di Ivan (magari qualcuno voleva essere più realista del re).
Confermo una mia battuta in un commento, scrissi "chicca delle chicche (o delle checche)" e fu una sola volta preso dall'impeto e non più volte, frase della quale mi scusai il giorno dopo.
Sul fatto che io abbia una questione personale con Ivan, lo confermo, ce l'ho, l'ho ribadito spesso: ha talento, ma fa di tutto per buttarlo al vento con atteggiamenti da fronda, mi fa rabbia che chi ha saputo meglio cogliere la voglia di cambiamento e farsi bandiera di una generazione, poi invece di fare di tutto per perseguire gli obiettivi si perda così, sbagliando l'approccio.
Questa è la mia visione di Ivan, forte stima personale, ma pessimo rapporto con il modo di far politica (e visti i risultati in termini di consenso direi che le mie critiche aspre ma oneste qualche fondamento ce l'hanno).
"e perchè no volontà di tessere rapporti esterni con persone magari avverse per schieramento ma non per moralità e capacità"
...E con questa degna conclusione, Maria, mi togli ogni eventuale dubbio rimasto sulla eventualità di votare uno Scalfarotto o chi per lui. Non ci penso neanche di affidarmi ad una "faccia nuova" pronta al dialogo e alla collaborazione con un bravo e capace esponente di AN.
Commento laconico sull'ultima frase di Lorenzo: VE LO MERITATE D'ALEMA, VE LO MERITATE PROPRIO.
E tutti quelli come lui che vi dicono che il nemico è dall'altra parte e poi ci vanno a letto di nascosto.
Non sono d'accordo con l'analisi "anagrafica" di Maria Cascella sull'eta' media della nostra classe politica dal 1945 in poi.
Maria sostiene che nel dopoguerra era possibile avera un numero di quarantenni in politica maggiore di quello di oggi per via del fatto che molti vecchi erano morti in guerra. Va detto che erano i giovani e non i vecchi ad essere mandati in guerra e percio', questa analisi e' sbagliata a mio avviso.
Forse c'ereano meno vecchi in politica negli anni passati perche' l'eta' ,edia dei polititici, come degli altri Italiani era di circa 65 anni, mentre oggi l'eta' media supera gli 80 anni.
Forse bisognerebbe introdurre delle "quote giovani" in politica assieme alle "quote rosa", secondo me assolutamente necessarie.
no arimberto, forse per mancanza di tempo non ho potuto meglio spiegarmi, non facevo una quantificazione dell'età anagrafica dei sopravvissuti, era una constatazione, tra l'altro non mia ma che ho riportato, sul fatto che c'erano pochissime persone in grado di fare attività politica e di poter dedicarsi all'elaborazione della nascente repubblica.
anche miriam mafai nel suo libro "Botteghe oscure" parla dell'impegno , del coinvolgimento e dell'investimento del partito rispetto a chi era sopravvissuto alla galera, al confino, alla guerra stessa.
sul discorso delle quote c'è da fare un discorso a parte , perchè non credere che sia facile rispettare neanche quelle e se vuoi posso approfondire il tema.
maria
Lorenzo: anche io voglio gente diversa per le strade. In realtà voglio un sacco di altre cose, tra cui essere un chitarrista provetto. Ma volerle non mi basta a ottenerle. Le strade - soprattutto a Milano - sono gremite di suvvisti idioti per i quali una legge che limiti l'uso delle loro due tonnellate di acciaio e 400 cavalli per spostare un unico somaro è un attentato alla libertà. Voglio gente che ragioni, che capisca il valore degli aggettivi "sostenibile" e "solidale".
Però non credo (più) che impattare sia la via per ottenere ciò che voglio. Ti faccio due esempi: se lo scandalo della vendita Metroweb fosse stato evitato, avremmo dovuto ringraziare anche pagliarini, leghista in consiglio. Che avrebbe dovuto fare Corritore, non raccogliere quel consenso perché coi leghisti neanche si parla? Politica è ottenere un risultato, non fare gli eroi perdenti, ma duri e puri.
Altra cosa, la provinmcia di Milano. Per me la giunta di penati è il peggio che il centrosinistra abbia offerto da queste parti (e ci metto anche i vari Tognoli e Pillitteri nel confronto). Io però l'ho votata, perché l'alternativa era ancora peggio (ma di molto). Che dovevo fare? Annullare la scheda? Restare al mare? Avrebbe vinto l'alternativa peggiore, io mi sarei sentito sconfitto ma incorrotto e la provincia di Milano avrebbe visto attivare sperperi e manfrine tali che Penati neanche si sogna.
Campagna politica esplicita? No e no e no! Non accetto questo, qui si fa opposizione. Si vigila e si denuncia (per quel poco che consentono le nostre poche forze), ma al contempo si propongono alternative sulla base di pochi presupposti imprescindibili: capacità, cultura, pulizia e - last but not least - antifascismo. E' proprio in nome di quest'ultima voce che OMB denuncia costantemente il golpe bianco parlamentare che è stato messo in atto alle ultime elezioni. Ed è questa classe politica corrotta e attenta solo a conservarsi il dittatore di cui dobbiamo liberarci. Ma viste le condizioni in cui vent'anni di televisione con l'imbuto e pubblicità Mulino Bianco hanno ridotto nostra società - decadente, ignorante, corrotta (o corrompibile) - non credo che la rivoluzione possa essere il modo giusto. Cacci D'Alema e Fini e ti ritrovi due che comunque fanno capo a loro, altrettanto nefasti, ma incapaci e ancor più pasticcioni. Il disastro sarebbe assicurato
per maria cascella: sarei interessato al discorso che accennavi per le quote rosa (ed eventualmente per le quote giovani).
Io le vedrei come un utile strumento politico per far emergere nuove facce.
Personalmente proporrei per un periodo indeterminato quote rosa al 50% e quote giovani (sotto i 45 anni) al 40%.
Non ho dati alla mano, ma mi sa che al momento siamo al 10% sia in quote rosa che giovani.
Siccome la societa' non e' composta per il 90% da maschi vecchi, forse le quote porterebbero una maggior rappresentativita' della societa' Italiana.
A ben analizzarla un'altra generazione favorita è stata quella dei 35-45enni all'epoca di Mani Pulite, oggi questi sono i 50-60enni leader che all'epoca o erano portaborse o hanno occupato la scena politica venendo dal mondo delle professioni (i vari Cesa, Calderoli, Casini, Mussi, Di Liberto, La Russa, etc. ), altrimenti avremmo ancora Cossiga o Andreotti alla Presidenza del Consiglio e Napolitano segretario del PDS all'opposizione.
Moreno sono d'accordo con te sugli effetti di mani pulite sull'eta' dei politici.
Peccato che negli ultimi 15 anni i politic abbiano sviluppato vari "anticorpi" (leggi elettorali, immunita' e amnisie varie) che gli consentano di restare al potere anche nel caso di una Mani Pulite 2.
Ma non sarebbe dovuto essere lo spazio per gli auguri per il nuovo anno?????
AUGURI AUGURI AUGURI
BACIONI BACIONI BACIONI
AD ALBERTO E SUSI (che mi pare di vedere nel video?)
Ile
e W MILANO
scusa arimberto se posso risponderti solo ora.
dunque parlavamo di quote rosa o giovani.
non possono funzionare come sono poste finora.
primo non è giusto parlare come se appartenissimo al wwf e poi non è tra noi che dobbiamo ragionare ma con chi forma le liste.
ti spiego, io naturalmente devo ricostruirti i metodi con chi sono formulate per comprendere meglio i meccanismi.
sono metodi quasi scientifici , le liste sono elaborate e studiate mesi prima che appaiono.
dire diamo il 30% (ipotesi) alle donne, ai giovani o ad altri, ma rifilarle agli ultimi posti della lista prescelta, da una parte sembra moderno e consapevole della necessità, dall'altra è solo fumo negli occhi, perchè è un semplice riempitivo di un contenitore vuoto, l'elettore medio non vota leggendosi i nomi fino in fondo, anzi della maggior parte non conosce neanche i nomi dei candidati minori o nuovi.
con la preferenza unica, (ora con la nuova legge elettorale tra l'altro neanche più c'è la possibilità di scelta), si votano i nomi più conosciuti, di coloro che hanno il denaro per pagarsi una campagna elettorale, manifesti, volantini, spot, staff orgnizzativi o clienti di studi professionali.
La preferenza unica ha eliminato la possibilità di associare un nome noto ad una donna o ad un giovane che volessero sperimentare la vita politica.
una vera riforma elettorale non sarebbe quella di concedere quote rosa o giovanili, perchè come ti ho spiegato salverebbe solo la forma ma non inciderebbe nella sostanza.
La vita politica comincia dalla parteciazione e dalla vita di partito, ma vedresti che già lì, nella formazione degli apparati, delle segreterie, ci sono degli elementi estranei alla vera vita partecipativa, cordate o lobby che sfiancherebbero un mulo se non hai 24 ore su 24 ore da impiegare a controllare tutto e tutti, se non hai un gruppo di pressione tale da imporre delle scelte piuttosto che altre.
certo la scelta di corritore e scalfarotto di correre da soli è affascinante, ma come vedi rimangono casi isolati e facilmente tenuti ai margini dall'esercizio delle decisioni e del potere pubblico.
un sociologo ad un corso politico al quale ebbi la fortuna di partecipare spiegò che tanti cominciano a fare vita di partito o sindacato, ma pochissimi reggono fino al traguardo, non è solo questione di arginare la destra o l'opposizione, ma è anche la capacità di creare alleanze, di diventare movimento d'opinione legato non solo alla singola situazione o contesto ma capace di resistere alle lusinghe, al narcisismo, al disfattismo e allo stress che i tuoi stessi sostenitori o alleati sono capaci di apportare, chiamasi dinamiche di gruppo.
ritengo che la politica sia veramente un lavoro per professionisti e come tale va esercitata, ed elaborata, ma ad una condizione, se sbagli o fallisci il progetto vai a casa, quello sarebbe il vero ricambio, generazionale e comportamentale.
l'anomalia tutta italiana è che chi sbaglia non paga il conto, si ferma magari un po', il tempo di ricrearsi nuove alleanze e nuove strategie per poi ripartire con gli amici-nemici di prima.
ecco qual è il vero nostro incubo, e non saranno certo le quote rosa o dei giovani che potranno scalzare chi da anni ci propina stesse facce, stessi metodi, stessa minestra riscaldata insomma.
io ho lavorato benissimo con uomini e con anziani, non è detto che una donna meriti più di un uomo o che un giovane solo perchè giovane abbia più sprint o capacità di altri, anzi, penso che la progettualità si compia solo con l'amalgama di tutti i cittadini che hanno idee, vissuto ed esperienza, a prescindere dal sesso e dall'età, ma ho la netta sensazione che i meritevoli siano stati scoraggiati, con i metodi sopra descritti, dall'investire se stessi e le proprie risorse in un percoso di attività politica, la politica è merda e sangue mi pare dicesse Giuliano Ferrara e in questo non me la sento di dargli torto.Dare un contentino ogni tanto ad una faccia nuova non significa modificare il presente, come azzerare il tutto, tipo rivoluzione o come è stata tangentopoli, non apporterebbe significativi trasformazioni, perchè gli eserciti dei parassiti si ricompongono sotto un nuovo nome e sotto una nuova guida,io so solo che un politico teme l'elettorato, teme di perdere il consenzo, perciò per scalfire vuol dire lavorare instancabilmente , far emergere i guasti, le storture, esserci insomma.
maria
Maria, grazie per la tua comleta risposta.
Sono d'accordo con alcuni dei concetti che tu esrpimi.
Tuttavia il lasciare decidere ai partiti il sesso e l'eta' di chi candidare e' un po' troppo generoso e ottimista nei loro confronti.
Non sarebbe meglio fare come in Francia, che qualche anno fa ha lanciato le quote rosa con Jospin e ad Aprile probabilmente si ritrovera' la Royal al posto di Chirac?
Forzare i partiti a cambiare le liste dei candidati secondo la composizione demografica del paese potrebbe portare a qualche cambiamento interessante anche se si sa che i ricchi appaiono sempre in prima linea.
un'alternativa piu' radicale, poi, sarebbe quella di mettere le quote rosa non nelle liste elettorali, ma in Parlamento.
Se si impone per legge che il Parlamento deve avereil 50% di donne ed il 40% di giovani sotto i 45 anni, la fuffa si screma in fretta. Non trovi?
Alberto, anche se lo neghi, a me quella che fa OMB talvolta sembra proprio una campagna politica esplicita: non saprei come altro chiamarla. "Qui si fa opposizione" se lo poteva permettere di dire Indymedia, che non appoggia nessuna persona e nessun partito, appoggia le lotte sociali. Ad ogni modo non posso nè voglio certo imporre una linea diversa al tuo sito, che va bene così e svolge un suo ruolo, come dici, di denuncia e di vigilanza.
Mi limito però ad esprimere un pensiero che resta critico.
Capisco benissimo, infatti - come ormai capiscono più o meno tutti - le accuse a questa classe dirigente corrotta, a dx come a sx; e capisco benissimo che un ricambio possa essere considerato utile e necessario; ma sono anche stufo di continuare a votare il "meno peggio", l'"alternativa possibile", la "sinistra più radicale" o i presunti "uomini nuovi", che poi magari scopri chiamarsi Illy e ti chiedi cosa ci sia di nuovo in un imprenditore figlio di imprenditori che oltre a far soldi con l'azienda di papà si mette anche a fare politica. Chi rappresenta costui? Me, no di certo.
E' una vita che votiamo a casaccio a sx "perché l'alternativa era ancora peggio"...e di passi avanti se ne son visti ben pochi. BASTA. Non so cosa tu intenda per "impattare", ma io non pretendo nè la rivoluzione nè le bombe. Pretendo però un cambiamento necessariamente più radicale, anche se non immediato. Gli stessi aggettivi "sostenibile" e "solidale" mi paiono ormai desueti e poco appropriati, considerata l'emergenza che dobbiamo affrontare a livello globale, ambientale, politico, e di cui manco sembriamo renderci conto. E' necessario, per come la vedo, che questo cambiamento avvenga PRIMA nelle strade, tra la gente, come ti ho già detto, e POI, eventualmente, nelle stanze del potere. Tu dici infatti che "viste le condizioni in cui vent'anni di televisione con l'imbuto e pubblicità Mulino Bianco hanno ridotto la nostra società" non credi che "la rivoluzione possa essere il modo giusto"; io ti dico: ma viste le condizioni in cui vent'anni di televisione hanno ridotto la nostra società, come puoi pensare che questa stessa società scelga Scalfarotto? Hai visto i risultati delle primarie in cui si presentò... La gente vota la bandierina, vota la sicurezza, vota l'omone sul manifestone; al limite vota l'eroe del momento, che si chiami Di Pietro o Schwartzenegger. E' la gente che deve cambiare.
Ieri sera a Radio24, dopo alcuni interventi di un qualunquismo sconcertante, un coraggioso ascoltatore è intervenuto appassionatamente sulla questione dell'esecuzione di Saddam, dicendo in pratica: ma se sappiamo tutto - se sappiamo che è stata tutta una farsa, la guerra, i motivi scatenanti della guerra, le prove false e quant'altro - PERCHE' non facciamo niente, non diciamo niente?! E' stato commovente: capisci in un attimo che tanta consapevolezza (di pochi) e tanti sforzi (di ancor più pochi) non sono serviti a un bel niente. Il movimento contro la guerra è morto dietro al miraggio della pace, senza aver capito che è la guerra delle armi, del petrolio, delle multinazionali e delle banche il problema, non la pace, la bontà umana e i buoni sentimenti! Siamo indietro, siamo troppo indietro, siamo clamorosamente colpevoli di quanto accade, e se non vediamo la guerra che uccide figuriamoci se ci accorgiamo dei SUV che scorrazzano.
Tu dici di lottare anche per tua figlia; io di figli non ne ho, se ho un motivo per lottare è per gente come Silvia Baraldini o David Gilbert (http://www.kersplebedeb.com/mystuff/profiles/gilbert.html oppure http://en.wikipedia.org/wiki/David_Gilbert). Gente che ha buttato alle ortiche la propria vita per niente. Cosa sono stati loro? Idealisti? Terroristi? Pazzi fanatici? Quanta gente hanno ucciso rispetto al signor Bush? Perchè allora almeno uno dei due continua a marcire in prigione? Mi metto nei loro panni: a cosa è servito finire in carcere, se la gente continua a far finta di non vedere le cose più orribili e macroscopiche? La risposta è tanto semplice quanto disarmante, il motivo pure: "It is difficult to get a man to understand something when his salary depends upon his not understanding it" (Upton Sinclair). Non c'è, perciò, granchè da fare, se non si modifica questa situazione. E questa situazione non la può modificare uno Scalfarotto. Non nego che a livello locale si possa salvare qualche cosa, ma come ho potuto constatare di persona, anche in questi casi (questioni di interesse locale) le adunate oceaniche radunate dallo stesso Beppe Grillo si riducono a poche manciate di persone quando Grillo chiede un impegno individuale di un giorno, la presenza fisica di un'ora. La gente è assente, anche a sx, semplicemente se ne frega. E' da qui che bisogna ripartire. Ed è vero che volere le cose non basta a ottenerle, ma tu hai già messo in piedi OMB: non è poca cosa.
Ti saluto
arimberto io credo che con la volontà politica giusta tutto si possa fare ed ottenere, certo molti parlamentari dovranno rinunciare alla loro ricandidatura a favore di donne e giovani, tanto per riequilibrare i pesi e la misura sui piatti della bilancia, io lo spero , tu pure ma loro lo faranno?
maria
Lorenzo: non so quanti anni tu abbia, immagino un bel po' meno di me. Riconosco in quello che dici le utopie di tanti anni fa, di lotte lontane che oggi è di moda definire fallimentari. Leggerti fa bene, aiuta a credere che i vent'anni di televisione e prediche (argh...) "riformiste" non hanno ucciso la fantasia di tutti. Se qualcuno ancora resiste, c'è speranza. L'importante è non omologarsi al pensiero comodo condiviso. pedalare con Critical Mass, scrivere un blog all'opposizione, impegnarsi per outsider cone Ivan o davide, tutto fa. L'importante è non spegnere il cervello. Come disse Nanni alla manifestazione di piazza San Giovanni (quella vera), "non perdiamoci di vista". Grazie per la bella discussione.
Grazie a te Alberto per l'opportunità di farla, questa discussione.
Agiungerei ancora una cosa: ok, forse sarà l'età, ma a piazza San Giovanni quel giorno c'ero anch'io, e già allora avvertii che se quella era già una gran cosa, non era comunque abbastanza; la gente - il popolo cosiddetto di sinistra - si era radunata seguendo l'invito di Moretti, mentre un piccolo gruppo di ragazzi più militanti avevano PRIMA fatto un salto davanti al carcere (se non ricordo male), e POI erano anch'essi confluiti nella manifestazione. Possiamo ricondurre queste scelte SOLO alla giovane età dei protagonisti? Io non voglio crederlo. Come allora, non posso non continuare a notare certe differenze, che sono differenze di CONSAPEVOLEZZA (che è altra cosa rispetto all'utopia, ed anche rispetto a certo presunto realismo).
Non perdiamoci di vista, d'accordo.