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Alberto Biraghi
La Galleria non è un portaborse, purtroppo
Il pavimento di mosaici di pietre e vetri della Galleria di Milano va in pezzi. Scrive Paolo D'Amico su Corsera:
«Crepe lunghe e sottili tagliano in due i lastroni di marmo rosa di Verona. Il giallo cromo della pietra di Vicenza è consumato. Si è perso il conto delle tesserine dei mosaici spezzate o saltate via e le griglie d'ottone disegnate come rosoni di cattedrale, messe a copertura dei vetri che dovrebbero dare luce ai sotterranei, sono ricettacolo di sporcizia». La vetrina della città, il primo luogo in cui ogni turista passeggia dopo la foto di prammatica alla facciata del Duomo è in condizioni pietose. Il problema è noto, tanto che sono stati fatti vari studi di riqualificazione, il primo nel 1999 (per il quale l'architetto Leonardo Benevolo incassò un un paio di centinaia di milioni di vecchie lire di parcella) e l'ultimo nel 2004 che ipotizza una spesa di 1,25 milioni di euro per i lavori.
Il commento di Riccardo De Corato (vicesindaco):
«Pensavamo di finanziare i lavori con gli avanzi di bilancio 2005. Sono stati destinati ad altre opere» e quello di Maurizio Cadeo (assessore all'Arredo e decoro urbano):
«Serve uno sponsor. E' urgente trovarlo. Prima si mette mano al recupero del pavimento meglio è. Poi, da gennaio meno eventi in Galleria e che si esauriscano nell'arco due giorni. Questo deve tornare ad essere un salotto».
Dunque, non c'è un milione di euro e spiccioli (un paio di miliardi delle vecchie lire, il costo di una Ferrari collezionabile) per aggiustare la galleria. In compenso ce ne sono
nove per assumere una sessantina di portaborse a fare i dirigenti del nulla.
01.01.07 22:13 - sezione
milano