Dalla parte dei deboli
di Vincenzo Vasile
Dai tempi di Sandro Pertini non avevano l’onore di una citazione nei messaggi presidenziali di Capodanno. Gli «operai dell’industria» (con la raccomandazione di una «particolare sensibilità» per chi come loro lavora «in condizioni pesanti e per salari inadeguati») tornano in uno dei passaggi chiave del discorso di esordio a reti unificate di Giorgio Napolitano. La novità non è casuale. Il presidente è rimasto molto colpito dalle recenti contestazioni alla Fiat.
Teme più in generale uno scollamento, un crescente rifiuto di una politica vista come «disvalore». E rinvia alla suggestiva citazione di un giovane resistente condannato a morte: nel ventennio fascista - così scriveva quel giovane alla madre poco prima della fucilazione - «ci hanno detto che la politica è sporcizia, oppure cosa da specialisti, invece la cosa pubblica è nostra». Oggi un rilancio della buona politica, chiosa Napolitano, sarà possibile a due condizioni: che si plachino lo scontro e gli strepiti del frastuono della politica urlata, che non riesce a farsi capire; che si mettano a punto strategie di vera ed effettiva coesione sociale.
Colpisce nel messaggio presidenziale l’insistenza su equità, redistribuzione del reddito, aree di difficoltà ed emarginazione sociale, infortuni e morti sul lavoro, gli immigrati, il Mezzogiorno, le donne, i loro «talenti».
Unire il paese si potrà, dunque, soltanto con nuove politiche che assumano tutto ciò non più come problemi, ma come risorse. L’Italia in questo senso non è ferma, può contare su una grande e vitale complessiva «riserva» della Repubblica, può decollare. Non si tratta di un rituale appello alla fiducia e all’unità del paese. La politica non gridata, non pregiudizialmente arroccata, può/deve esperire, infatti, soluzioni concrete, riavvicinarsi a donne e uomini in carne e ossa, ai loro problemi, ai loro valori.
Anche i temi di maggiore impatto sulla morale possono essere messi a frutto per una ricomposizione, anziché aggravare il clima di scontro. Non sarà facile, questo forse è il passaggio più arduo, che farà discutere. Nel discorso di Napolitano è presente un riferimento all’indirizzo di saluto che il Papa gli rivolse in Vaticano il mese scorso. Ratzinger si rifece ai valori e al testo della nostra Costituzione, non solo in termini di regolamentazione dei rapporti Stato-Chiesa, ma anche per indicare un terreno di condivisione di obiettivi. Si può partire, dunque, da qui, dalla Costituzione, sulle unioni civili e sulle drammatiche opzioni poste dal caso Welby? Prendendo a base questo richiamo, in piena autonomia e attraverso il dialogo, in Parlamento si possono affrontare, nella visione del presidente, «nel modo migliore anche i temi più delicati della scienza e dell’etica».
Un uomo di oltre ottant'anni dice cose molto semplici che i cinquantenni d'assalto non sanno più dire,ed i trentenni non conoscono. L'emarginazione oggi è non solo disagio economico, ma anche intellettuale, è mancanza di certezze, assenza totale di tensione etica. La politica oggi è "un disvalore", perché non ha risolto, ma aggravato i problemi del nostro paese. I peggio messi sono i giovani, che caparbiamente vogliono rimanere. I migliori se ne sono andati. La politica gridata è un ricatto della destra per non fare affiorare proposte sensate e percorribili da tutte le componenti parlamentari. Una volta l'arco democratico si ritrovava nella difesa della Costituzione Repubblicana e nei valori della Resistenza. Ormai è tutto un becero canaio senza idee e senza leader di qualche statuta. Allora un uomo prudente e non certo coraggioso come Napolitano sembra dire cose dirompenti. Viva il Presidente!
Scontato e retorico il vecchietto.come tutti i Presidenti della Repubblica Italiana, da quando esisto..
Aldilà della retorica del buon Napolitano, il vero ritorno della buona politica è costituito dai seguenti argomenti:
Massimo Maria Berruti (deputato FI): 8 mesi definitivi per favoreggiamento nel processo tangenti Guardia di Finanza.
Alfredo Biondi (deputato FI): 2 mesi patteggiati per evasione fiscale a Genova. La sentenza di condanna a suo tempo resa dal tribunale di Genova nei confronti di Alfredo Biondi è stata revocata in data 28 settembre 2001 per intervenuta abrogazione del reato.
Vito Bonsignore (eurodeputato Udc): 2 anni definitivi per tentata corruzione appalto ospedale Asti.
Umberto Bossi (eurodeputato e segretario Lega Nord): 8 mesi definitivi per tangente Enimont.
Giampiero Cantoni (senatore FI): come ex presidente della Bnl in quota Psi, inquisito e arrestato per corruzione, bancarotta fraudolenta e altri reati, ha patteggiato pene per circa 2 anni e risarcito 800 milioni.
Enzo Carra (deputato Margherita): 1 anno e 4 mesi definitivi per false dichiarazioni al pm su tangente Enimont.
Paolo Cirino Pomicino (eurodeputato Udeur):1 anno e 8 mesi definitivi per finanziamento illecito tangente Enimont, 2 mesi patteggiati per corruzione per fondi neri Eni.
Marcello Dell’Utri (senatore FI e membro del Consiglio d’Europa):condannato definitivamente a 2 anni per frode fiscale e false fatturazioni a Torino (false fatture Publitalia); ha patteggiato 6 mesi a Milano per altre vicende di false fatture Publitalia.
Antonio Del Pennino (senatore FI): 2 mesi e 20 giorni patteggiati per finanziamento illecito Enimont; 1 anno 8 mesi e 20 giorni patteggiati per i finanziamenti illeciti della metropolitana milanese.
Gianni De Michelis (eurodeputato Socialisti Uniti per l'Europa): 1 anno e 6 mesi patteggiati a Milano per corruzione per le tangenti autostradali del Veneto; 6 mesi patteggiati per finanziamento illecito Enimont.
Walter De Rigo (senatore FI): 1 anno e 4 mesi patteggiati per truffa ai danni del ministero del Lavoro e della Cee per 474 milioni di lire in cambio di falsi corsi di qualificazione professionale per la sua azienda.
Gianstefano Frigerio (deputato FI): condannato a Milano a oltre 6 anni di reclusione definitivi per le tangenti delle discariche (3 anni e 9 mesi, corruzione) e per altri due scandali di Tangentopoli (2 anni e 11 mesi per concussione, corruzione, ricettazione e finanziamento illecito).
Giorgio Galvagno (deputato FI): ex sindaco socialista di Asti, nel ’96 ha patteggiato 6 mesi e 26 giorni di carcere per inquinamento delle falde acquifere, abuso e omissione di atti ufficio, falso ideologico, delitti colposi contro la salute pubblica (per l’inquinamento delle falde acquifere) e omessa denuncia dei responsabili della Tangentopoli astigiana nello scandalo della discarica di Vallemanina e Valleandona (smaltimento fuorilegge di rifiuti tossici e nocivi in cambio di tangenti).
Lino Jannuzzi (senatore FI): condannato definitivamente a 2 anni e 4 mesi per diffamazioni varie, è stato graziato dal capo dello Stato proprio mentre stava per finire in carcere.
Giorgio La Malfa (deputato Pri, Ministro Politiche comunitarie): condanna definitiva a 6 mesi e 20 giorni per finanziamento illecito Enimont.
Roberto Maroni (deputato Lega Nord ed ex Ministro Lavoro): condannato definitivamente a 4 mesi e 20 giorni per resistenza a pubblico ufficiale durante la perquisizione della polizia nella sede di via Bellerio a Milano.
Augusto Rollandin (senatore Union Valdôtaine-Ds): ex presidente della giunta regionale Valle d’Aosta è stato condannato in via definitiva dalla Cassazione nel ’94 a 16 mesi di reclusione, 2 milioni di multa e risarcimento dei danni alla Regione per abuso d’ufficio: favorí una ditta “amica” nell’appalto per la costruzione del compattatore di rifiuti di Brissogne. Dichiarato decaduto dalla Corte d’appello di Torino, in quanto “ineleggibile”, nel 2001 si candida al senato con l’Union Valdotaine, i Ds e i Democratici.
Vittorio Sgarbi (deputato FI): 6 mesi definitivi per truffa aggravata e continuata ai danni dello Stato, cioè del ministero dei Beni culturali.
Rocco Salini (gruppo misto) condannato in Cassazione a un anno e 4 mesi per falso ideologico.
Calogero Sodano (senatore Udc): già sindaco di Agrigento, condannato definitivamente a 1 anno e 6 mesi per abuso d’ufficio finalizzato a favorire i costruttori abusivi in cambio di favori elettorali.
Egidio Sterpa (deputato FI): condannato a 6 mesi definitivi per tangente Enimont.
Antonio Tomassini (senatore FI): Medico chirurgo, condannato in via definitiva dalla Cassazione a 3 anni per falso.
Vincenzo Visco (deputato Ds): Condannato definitivamente dalla Cassazione nel 2001 per abusivismo edilizio, per via di alcuni ampliamenti illeciti nella sua casa a Pantelleria: 10 giorni di arresto e 20 milioni di ammenda. Piú l’“ordine di riduzione in pristino dei luoghi”. Cioè la demolizione delle opere abusive.
Alfredo Vito (deputato FI): 2 anni patteggiati e 5 miliardi restituiti per 22 episodi di corruzione a Napoli.