Concordo pienamente con quanto detto da PADOA SCHIOPPA. Sono d'accordo sul fatto che molti troppi prendono stipendi da nababbo grazie alla politica, ma sembrerebbe che tagliarsi del 40% lo stipendio per tutti coloro che sono parte di questo governo non sia sufficiente e che soprattutto passa sotto traccia, mentre il finto 10% tagliato dal centrodestra la scorsa legislatura ha avuto la prima pagina di ogni quotidiano. Finto perchè poi se li sono ripresi con l'aumento del finanziamento ai partiti e con le liste bloccate sono tornati ai legittimi proprietari
Come non esser d'accordo con te, Alberto? Però credo che il problema sia soprattutto culturale, come la maggior parte dei problemi. La sera del 31 dicembre, a una festa a casa di amici, ho conosciuto varie persone fra cui un ragazzo, mio coetaneo, che lavora in un'industria lucchese. Varie chiacchiere, poi dico che abito in Francia e da lì un sacco di domande su come si viva a Parigi, se penso mai di tornare in Italia. Ancor prima che elencassi i problemi che si incontrano quando si vuole tornare in Italia, il ragazzo mi guarda e mi fa: "Vabbè, significa che non conosci nessuno in Italia". Mi guardo intorno, spiego che sono italiana quanto lui, che i miei più cari amici sono italiani, residenti in Italia o in Francia... E lui: "No, no, dico che non conosci nessun politico che ti aiuti, un politico di sinistra soprattutto perché l'istruzione è a sinistra." "Ho un amico avvocato che mi ha promesso qualche consiglio." "No, mai farsi assumere, far valere le proprie ragioni per vie legali. Staresti sulle palle a tutti". La cosa è andata avanti qualche minuto, alla fine mi sono arresa all'evidenza: nella mente di molte persone che non intervengono sui blog, sui giornali on line, che leggono il giornale per informarsi ma che poi credono poco in reali e determinati cambiamenti, che lavorano in fabbrica, che hanno conosciuto poco o niente un ambiente internazionale, insomma per la stragrande maggioranza dei cittadini è evidente quanto sia impossibile cambiare, quanto sia necessario avere l'amichetto in politica per poter cambiare. E sono queste persone che fanno l'Italia, queste persone che sono lontane anni luce dai politici, anche da quelli che si vogliono gggiovani, riformisti e rivoluzionari. Perché lo vedono in fabbrica, nella piccola azienda, quale sia il comportamento dell'assessore, del sindacalista. Non tutti, certo!, ma tanti. A destra e a sinistra.
Per queste persone, cui mi sento molto più vicina di quanto sia vicina ai vari politici, il matrimonio fra omosessuali e altre battaglie fondamentali non rappresentano un problema. Il problema è un altro, molto più alto e molto più culturale.
Mi sa che sono andata fuori tema. Buon anno e scusate per l'intrusione e la divagazione.
Ma per ogni pilota d'aereo quanti intimi di assessore prendono stipendi da nababbo per mansioni quantomeno pittoresche? Quanti vicepresidenti di commission, commissariati, uffici, sono dotati di auto con autista e non producono assolutamente nulla? Quanti portaborse di dalemi, mogli di fassini, fratelli di pecorari, incassano mensilmente decine di migliaia di euro pubblici e impensabili privilegi senza dare in cambio alcunché di utile alla collettività che li mantiene nel lusso?
Sei tu il giornalista: informati e informaci, corrobora con dati le tue analisi.
E' qualunquismo essere convinti che anche un ruolo pubblico dovrebbe sottostare alla alla dura legge aziendale per cui se non produci almeno quanto costi, diventi automaticamente un ramo secco che deve essere potato?
Questo principio è stato applicato a vari settori del pubblico e delle aziende di stato negli ultimi 15 anni. Ritorniamo a quello che si diceva nel post su Rossi: andiamo a verificare come lo si è fatto, dove ha prodotto risultati e dove si è rivelato inefficace.
Per quello che so io comunque la tendenza in Italia, tanto nel pubblico che nel privato, è aumentare prebende e apppannaggi alle dirigenze e stringere il portafoglio dei livelli bassi con la scusa appunto del risanamento e della gestione efficientista.
Francesca: Come non esser d'accordo con te, Alberto? Però credo che il problema sia soprattutto culturale
Il problema è a tutti i livelli. Prima di natale ho dovuto disbrigare un paio di pratiche: un'immatricolazione e un versamento di un affitto. Entrambe tramite privati, pagati per assisterti. Non la sto neanche a raccontare ma ho perso una marea di tempo e di soldi dietro ad approssimazioni, lentezze, incurie. La differenza con la Posta o con l'anagrafe o con un ospedale pubblico non l'ho vista, quando si tratta di tirarti scemo o rendere complicatissimi dei passaggi banali la mentalità con cui si cozza è la stessa.
E non sono particolarmente esigente. E vivo a Milano che almeno da questo punto di vista dovrebbe ripagarci di tutte le altre brutture.
Per queste persone, cui mi sento molto più vicina di quanto sia vicina ai vari politici, il matrimonio fra omosessuali e altre battaglie fondamentali non rappresentano un problema.
Fatte le debite proporzioni però questo vale anche per la Francia. Le prime preoccupazioni continuano ad essere le condizioni materiali e se la sinistra non riesce a farsi sentire da quell'orecchio non ci riuscirà neanche nel promuovere i diritti.
ciao
Cara Francesca, hai perfettamente ragione. Le difficoltà sono soprattutto di natura culturale e leggere le parole di questo ministro non possono che essere accolte con entusiasmo. Erano decenni che non si leggeva nulla del genere e Padoa Schioppa è davvero una persona per bene. E' compito dei giovani cambiare ecco perchè bisogna che chi inizia a far politica in età giovane ha una responsabilità doppia: non commettere gli errori dei padri e dimostrare davvero che insieme si può cambiare. La sfida per queste persone è estremamente difficile se non si ha personalità e grande forza d'animo. L'Italia ce la può fare solo se si cambia la mentalità attraverso il rinnovamento della classe dirigente, rinnovamento non solo in termini di età ma soprattutto di mentalità. Bisogna aprire all'europa, e far in modo che i nostri giovani trascorrano periodi più lunghi all'estero. E' un dovere verso tutti ma anche il rischio di constatare con mano che altrove si sta meglio ... e il pericolo di non rientrare più. Questo i vecchi lo dovranno capire prima o poi ... chi gli pagherà le pensioni se i giovani andranno via .. !? Condivido ogni singola parola del ministro!
D'accordo (capperi se son d'accordo.... sulla mia pelle!).
Belle parole, tranne una piccola omissione... il giovane ingegnere, pieno di buona volontà e spirito d'iniziativa, il giorno che inizia con un paio d'amici a dire "hey, che ne dite se questa bella idea la mettiamo in pratica", diventa automaticamente nemico dello stato anziché paladino dell'Italia.
Provate ad aprire una piccola impresa, provare ad andare in banca ad esporre progetti e ricevere in cambio moduli per fideiussioni, provate a dare lavoro (in modo onesto) a due o tre persone, provate a seguire alla lettera la legge, provate a pensare che pagare il 100% delle tasse è giusto è doverso.
Provate a fare un buon fatturato per 3 anni, sempre congrui e coerenti per gli studi di settore (e GdF che non ci crede e viene a farti le pulci).
Provate poi a vedere quanto te ne viene in tasca.
E pensi... cavolo, se avevo fatto un paio di concorsi, avevo i miei soliti 1.500 euri in tasca, il posto sicuro (?) e lavorato 1/4 (reale).
E poi guardi l'amico che è amico dell'assessore e firma due progetti l'anno per il comune e guadagna il quadruplo.
E poi dici, ma chi ***** me l'ha fatto fare?
Tornassi indietro, il mio fatturato (probabilmente anche più grosso) andrebbe ad ingrassare qualche altro PIL, non quello italiano.
Del Turco, Tremonti, Padoa Schioppa, Visco & c hanno sempre operato nell'ottica del risanamento di breve, di catturare voti, di far sfigurare l'avversario, di tappare il "buco", di strizzare l'occhio a questo o quello.
Misure reali (esclusi "leviatani" tipo la 488/92 che mantiene in vita colossi nati solo per fruirne, e buffonate tipo SviluppoItalia & c.) per far venire voglia di fare cose serie a persone serie non ne ho mai viste.
Italia, datti una mossa, od i miei figli per guadagnarsi la pagnotta non parleranno certamente italiano.
Per Tonino: oggi la sinistra francese non ha niente da insegnare alla sinistra italiana. Non volevo assolutamente fare un confronto di questo tipo. Sottolineo però che, mentre lo Stato italiano si lamenta dei troppi giovani che vanno all'estero e contemporaneamente non mi riconosce niente di niente di quello che ho fatto in questi 6 anni in Francia, lo Stato francese mi ha permesso di vincere un concorso per l'insegnamento. Ma questo è un altro argomento.
Cara Francesca, sei molto gentile a volere assolvere l'Italia, ma le sinistre europee sono attualmente molto più avanzate rispetto alla sinistra italiana, perché hanno innestato un processo accelerato di rinnovamento da almeno dieci anni, con leader di quarant'anni o meno.
Torna solo per le vacanze e per gli affetti, le distanze sono ormai molto accorciate. Quando per nostalgia sono tornato negli anni ottanta dalla Columbia University, NY ho fatto l'errore della
mia vita, non era la Parigi, ma era esaltante.
Qui nuoti nella merda. Se il migliore è quel professore triste che ha già detto tutto vent'anni fa e aspetta solo la pensione, siamo fatti, strafatti e senza speranza. Non basta essere onesti, bisogna essere anche intelligenti ed imaginifici. Ad aumentare le tasse non ci vuole un professore di economia, basta un ragioniere.
Per attilo: se hai proposte intelligenti per recuperare risorse utili a colmare 58 miliardi di deficit 2006 siamo tutti orecchie. Se poi non si fa nulla per vedere che la spesa dal 2001 è aumentata a dismisura e nel 2006 è stata finalmente bloccata, allora come sempre si vede il bicchiere mezzo vuoto e mai mezzo pieno. Certamente tante altre cose devono esser fatte e non siamo che all'inizio. Ma basta con queste critiche ingiustificate alla finanziaria. Ci sono iniziative interessanti che chissà per quali buoni motivi sfuggono a tutti. Sulla ricerca e l'Università va fatto un discorso serio: è utile, mi chiedo, tenere aperti corsi di laurea che dal 2001 al 2005 sono raddoppiati, in materie ridicole e tutte umanistiche quando serve come il pane, proprio per il discorso legato al merito, concentrarsi su materie scientifiche come per l'appunto suggerisce il ministro !? A che cosa serve destinare soldi a corsi di laurea con 1 solo studente!? Questo danno chi l'ha fatto !? Se vi sarà una riforma seria per quanto riguarda l'Università, allora vedremo che non bisognerà destinare altri soldi in più, ma semplicemente andranno spostati quelli inutili che si versano a certe facoltà. Bisogna poi introdurre un vero sistema di merito, ma questi sono aspetti più tecnici. Altra cosa: se riscuotere dagli evasori ciò che invece cittadini onesti pagano regolarmente è un'azione che non merita di essere perseguita, allora andiamo tutti a casa perchè si stabilirà il principio secondo cui meglio un libero mercato selvaggio privo di ogni controllo da un mercato fatto di regole dove si premia realmente chi ha l'idea migliore da realizzare e commercializzare. Questa è la differenza tra dirigismo economico e vero libero scambio.
L'economia e la finanza non son esattamente le mie materie. Ma il maestro Ratti in quinta elementare ci aveva insegnato la partita doppia, dato che molti di noi sarebbero entrati precocemente nel modo del lavoro. Per ridurre il deficit o aumenti le entrate o diminuisci le uscite. Ma non aumenti le tue entrate e diminuisci le uscite egli altri. Non investiamo sui corsi di laurea ad indirizzo scientifico, non aboliamo corsi e emaster inutili, per non tagliare la pletora di professori associati (molti fra i parlamentari), non facciamo pagare le tasse a tutti applicando uno qualunque dei sistemi adottati da tutti gli altri paesi europei storici. La finanziaria, che nessuno ha spiegato bene agli italiani e che nessuno ha capito, non
è un dogma, e quindi pretendo, dico pretendo da chi ho votato che me la spieghi in termini non fumosi, specialmente se si è professori ordinari di cattedre prestigiose.
Certo che a leggere quanto scritto da P.S. sembra che lui sia un cittadino qualunque e non il ministro dell'economia. Sveglia gente se vogliamo cambiare qualcosa bisogna rimuovere la casta dei "politici" che campa sulle nostre spalle, nessuno escluso.
Altro commento sull'articolo in questione:
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