Aspettando Kandinski a marzo Sgarbi aggiorna il calendario
di F.B.
Oggi l'assessore alla cultura Vittorio Sgarbi aggiornerà il calendario delle mostre programmate dal Comune per quest'anno: per ora, di certo, c'è che fino a marzo tutto è fermo. Le rassegne che, al momento del suo insediamento, Sgarbi aveva annunciato per febbraio a Palazzo Reale — la Cina del primo impero e David Lachapelle — sono annullate e al loro posto verranno prorogate le due mostre di Boccioni e Tamara de Lempicka. Nel frattempo, l'unico risultato che si era finora visto nell'infinito cantiere del Palazzo Reale & Arengario, ovvero il Museo della Reggia, è stato appena oltraggiato da una rassegna dedicata alla bellezza nell'antico Egitto, sostitutiva di quella promessa sui ritratti del Fayyum. Si tratta di un triste surrogato del museo egizio che abbiamo, tanto più ricco, al Castello Sforzesco. Ma il peggio è che l'allestimento, a metà fra uno stand di erboristeria e la hall di un hotel kitsch a Sharm el-Sheik, copre le preziose stanze appena restaurate, costate cinque anni di lavori e sei milioni di euro. Se è questa la fine del Museo della Reggia, allora i sovrintendenti che l'hanno voluto ci devono ora dire che, con ogni evidenza, è stato un progetto inutile sul quale si è sperperato denaro pubblico. A interrompere la sequela delle proroghe, arriverà finalmente il tre marzo «Kandinski e l'astrattismo in Italia. 1930-1950» (nella foto, un'opera), mostra prodotta con il contributo della Fondazione Mazzotta, e che vedrà cinquanta opere del maestro russo più un centinaio di lavori di artisti italiani.
e dategli tempo, non è che non mantiene le promesse, è che al momento ha questioni più importanti da sbrigare.
ieri per esempio stava a buona domenica a discutere di pena di morte con la mussolini e iva zanicchi - anche se in realtà era tutta una scusa per denunciare per l'ennesima volta la barbarie di piazzale loreto
un po' di sano revisionismo per la famiglia