Quelle cinque leggi da cancellare
di Marco Travaglio
In attesa di conoscere i piani di battaglia unionisti e riformisti sulla "fase 2", o "1 bis" che dir si voglia, ci permettiamo di rammentare, in vista del conclave di Caserta, le promesse che la maggioranza si era impegnata a mantenere subito, cioè nella "fase 1": abrogare le leggi vergogna sulla giustizia che Romano Prodi, il 17 marzo 2006, annunciò di voler «cancellare, anzi buttare completamente perché non sono giuste proprio in toto». Fra le tante varate nel quinquennio berlusconiano, le più devastanti sono cinque: falso in bilancio, Cirami, ex Cirielli, Pecorella e ordinamento giudiziario Castelli.
Leggi che qualcuno definisce ad personam, ma che continuano a miracolare migliaia di "personas", perlopiù colpevoli, con danni incalcolabili per la Giustizia, lo Stato, le vittime dei reati, oltre all'etica pubblica e all'immagine internazionale dell'Italia.
FALSO IN BILANCIO. La prima legge vergogna viene varata in tutta fretta tra il settembre 2001 (legge delega) e il febbraio 2002 (decreti delegati).Relatori i forzisti Giorgio La Malfa (pregiudicato) e l'on. avv. Gaetano Pecorella (difensore del premier imputato di falso in bilancio e presidente della commissione Giustizia). L'altro on. avv., Niccolò Ghedini, dà una mano. In poche settimane viene riscritto l'articolo 2621 del Codice civile sui reati societari, garantendo l'impunità a chi li commette. Per l'Economist è "una legge di cui si vergognerebbero persino gli elettori di una repubblica delle banane". Tre le novità:
a) Il falso in bilancio, da reato "di pericolo" (per i soci, ma soprattutto per il mercato, i creditori, i fornitori, gli investitori e i concorrenti), diventa un reato "di danno" (se non lede i soci o i creditori, non è più reato: ma chi falsifica i bilanci per pagare tangenti lo fa per avvantaggiarli, i soci, conquistando illegalmente nuove fette di mercato). E le pene massime, già lievi, scendono ancora: per le società quotate, da 5 a 4 anni, e per le non quotate addirittura a 3. Niente più intercettazioni né custodia cautelare. Prescrizione ancor più rapida di prima ( da 15 a 7 anni e mezzo per le quotate e 4 e mezzo per le non quotate).
b) Per le società non quotate il falso in bilancio sarà perseguibile solo a querela di parte (azionisti o creditori). Per le quotate, invece, anche d'ufficio. Così paradossalmente, se il reato danneggia i soci (ipotesi più grave), sarà perseguibile soltanto se qualcuno lo denuncia (il che non avviene mai); se invece non cagiona danni (ipotesi meno grave), la magistratura se ne potrà occupare sempre, anche se nessuno l'ha investita (sia pur con pene irrisorie e prescrizione fulminea). In ogni caso, fra sconti e attenuanti varie, ogni pena detentiva sarà sostituibile con una piccola multa. "Stabilire la perseguibilità del falso in bilancio a querela dell'azionista - ironizza Davigo - è come stabilire la perseguibilità del furto a querela del ladro".
c) Il falso non è più punibile se non supera certe "soglie quantitative". Chi occulta fino al 5% del risultato d'esercizio (calcolato sull'utile prima delle imposte), al 10% delle valutazioni e all'1% del patrimonio netto non rischia più nulla. Così, per dire, l'Enel potrà stornare ogni anno 191 milioni di euro, Pirelli 241, Eni 408, San Paolo-Imi 105, Fiat 79, Fininvest 41, senza render conto a nessuno.
«È la modica quantità di falso - scherza il pm Francesco Greco - per uso personale, come per la droga…».
Grazie alla riforma che porta il suo nome, Berlusconi ottiene la prescrizione nel processo per i fondi neri nel passaggio di Lentini al Milan (10 miliardi di lire versati in nero al Torino) e in quello per la maximazzetta di 23 miliardi a Craxi. In fumo anche il dibattimento per il falso bilancio consolidato Fininvest, mentre presto potrebbe fare la stessa fine anche quello sui diritti Mediaset. Quanto al processo All Iberian-2, per 1500 miliardi di lire di fondi neri accantonati all'estero, il Cavaliere viene assolto "perché il fatto non è più previsto dalla legge come reato": cioè perché l'imputato lo ha, nel frattempo, depenalizzato. Anche le condanne definitive già pronunciate vengono annullate: come quella di Romiti per i fondi neri Fiat e quella patteggiata da De Benedetti per un piccolo falso in bilancio Olivetti. Altri big della finanza vengono miracolati fra i tanti, l'ex finanziere rampante Giancarlo Parretti, l'ex presidente della Popolare di Milano Piero Schlesinger, il re delle carni Luigi Cremonini. Il risultato è che da quattro anni procure e tribunali, per il falso in bilancio, non fanno che archiviare le denunce per prescrizione ancor prima di chiudere indagini e processi. L'Italia è l'unico paese occidentale dove i trucchi contabili (puniti negli Usa fino a 25 anni di carcere) sono prassi comune, con le gravi conseguenze per la credibilità dell'economia italiana e per i mancati investimenti stranieri che un grande economista come Paolo Sylos Labini denunciò fino all'ultimo giorno di vita. Inascoltato.
LEGGE CIRAMI. Fallite le ricusazioni dei loro giudici nei processi Imi-Sir/Mondadori e Sme-Ariosto, nel 2002 Berlusconi e Previti chiedono di traslocare a Brescia perchè, a Milano, tutte 400 i magistrati sarebbero prevenuti. Per agevolare la rimessione dei processi, l'apposito senatore Melchiorre Cirami (Udc) presenta un ddl che reintroduce la formula vaghissima del "legittimo sospetto", che dopo un'estate di girotondi viene approvato definitivamente il 5 novembre. Ma il 29 gennaio 2003 la Cassazione stabilisce che a Milano il clima è sereno e i giudici sono imparziali: i processi a Berlusconi & C. non traslocano. Intanto però la Cirami continua a far danni incalcolabili in centinaia di processi: basta infatti che si alzi un imputato a chiedere la rimessione ad altra sede, perché il dibattimento si blocchi fino a quando (mesi dopo) la Cassazione non avrà esaminato il ricorso. Finora, su decine di casi, nessuna istanza è mai stata accolta: ma è l'ennesimo marchingegno per allungare i tempi, agevolando la prescrizione. Fra gl'imputati che si sono appellati alla Cirami oltre a decine di mafiosi, camorristi, 'ndranghetisti, omicidi, e a un narcotrafficante internazionale convinto di essere perseguitato dai giudici di Palermo perché "troppo veloci", ci sono i 26 no global alla sbarra a Genova per le devastazioni e i saccheggi del G8; la commercialista milanese Goccini accusata di avere sottratto 70 miliardi; il serial killer Donato Bilancia; e, last but not least, Annamaria Franzoni, che alla vigilia della sentenza d'appello a Torino per il delitto di Cogne ha scoperto di preferire i giudici di Milano, amati anche dal suo avvocato Taormina. Processo sospeso in attesa della Suprema Corte. O di una riforma che blocchi questi trucchetti da Azzeccagarbugli.
LEGGE EX CIRIELLI. Sistemati, almeno per sé, i processi "toghe sporche", Berlusconi deve accontentare Previti. E, per giunta, gli tocca pure badare a un altro processo che lo riguarda personalmente: quello sui diritti tv acquistati da Mediaset col contorno - secondo l'accusa - di fondi neri (falso in bilancio, appropriazione indebita, frode fiscale, corruzione in atti giudiziari del testimone David Mills). A risolvere questi intoppi provvede la legge taglia-prescrizione, detta prima Cirielli e poi ex Cirielli perché sconfessata dal suo stesso proponente di An, e approvata il 29 novembre 2005. Nata in origine per inasprire le pene contro i recidivi, la legge è stata stravolta da Forza Italia per falcidiare i termini di prescrizione agli incensurati e mandare così in fumo le condanne di Previti alla vigilia delle sentenze definitive. In extremis è stata emendata su richiesta dell'Udc (e del Quirinale) per evitarne gli effetti più devastanti: la Cassazione prevede la morte dell'81% dei processi per corruzione, del 73% di quelli per truffe all'Ue, del 68% di quelli per il falso e calunnia, del 64% di quelli per usura. Così la prescrizione abbreviata viene limitata ai processi non ancora giunti al dibattimento. Compresa dunque l'inchiesta sui diritti Mediaset. Ma esclusi i processi Imi-Sir e Sme-Ariosto (che vedono Previti & C. condannati due volte in appello). Previti se ne giova in un altro processo per corruzione giudiziaria, aperto Roma per una presunta mazzetta a un perito del Tribunale: tutto prescritto prim'ancora di entrare in aula. Sempre grazie all'ex Cirielli, Previti eviterà il carcere (dopo soli 5 giorni a Rebibbia) per la condanna definitiva di Imi-Sir: un codicillo concede gli arresti domiciliari agli ultrasettantenni. E Cesare, guarda un po', ha appena compiuto 70 anni. Un bel regalo di compleanno.
L'emendamento "migliorativo" non basta a evitare l'"amnistia mascherata", come la definisce il presidente della Cassazione Nicola Marvulli. Lo stesso ministro Castelli è costretto ad ammettere nel gennaio 2006, dopo che è stata approvata, che essa manderà in prescrizione 35 mila procedimenti in più dei 100 mila del 2005. Non può ancora sapere che, un anno dopo, la Corte costituzionale, con una sentenza molto controversa votata a maggioranza, estenderà la prescrizione-lampo ai processi di primo grado, aprendo il varco a ulteriori ricorsi per allargarla a quelli in appello e in Cassazione. Intanto gli effetti dell'ennesimo salvaladri si fanno subito sentire. Sia per i destinatari principali (Berlusconi ha visto cadere per prescrizione, al processo Mediaset, gran parte delle appropriazioni indebite, delle frodi fiscali e dei falsi in bilancio contestati; e il nuovo processo a Previti e Squillante per l'affaire Sme-Ariosto, disposto dalla Cassazione a Perugia dopo l'annullamento delle condanne a 5 anni per la presunta "incompetenza" milanese, nasce morto). Sia per migliaia di altri imputati. Fra gli altri: 37 esattori della Cassa di Risparmio di Bologna, accusati di falsi verbali di irreperibilità di pignoramento; 8 islamici, tra cui l'imam di viale Jenner a Milano Abu Imad, sospettati di associazione per delinquere per attività terroristiche; un palermitano indiziato per atti di libidine violenta sulla figlia di 10 anni; i responsabili del crollo della scuola elementare di San Giuliano di Puglia (27 bambini e una maestra morti); 50 fra imprenditori, funzionari e dirigenti di Asl e circoscrizioni del Lazio accusati di tangenti in cambio di licenze; una decina di presunti complici di Sergio Cragnotti nello scandalo Cirio; un carabiniere del Ros accusato di traffico di droga a Milano; il presidente della Lazio Claudio Lotito e un'altra ventina tra imprenditori, amministratori di società e commercialisti imputati a Roma di associazione a delinquere e false fatture; l'ex segretario di Totò Cuffaro, accusato a Palermo di corruzione; alcuni medici e fornitori di ospedali torinesi coinvolti nello scandalo della valvole cardiache difettose; 56 imputati nel processo Napoletano per centinaia di pensioni di invalidità a persone sane; l'ex ministro Girolamo Sirchia per alcune delle accuse contestategli a Milano; 21 politici e funzionari imputati di tangenti alla Regione Sicilia per l'acquisto di apparecchiature fotovoltaiche per l'agricoltura; 37 protagonisti della truffa riminese da 83 miliardi ai danni di centinaia di risparmiatori, fra cui vip come Baggio e Costacurta, con azioni di una fantomatica miniera di marmo in Perù; gli accusati di tangenti da 40 miliardi ai vertici dell'autostrada Messina-Catania; molti dei 56 sospettati a Palermo di una mega-truffa alle assicurazioni. Ma la bomba a orologeria della prescrizione-lampo sta decimando anche le denunce per usura (meno 40% l'anno) e per le violenze sessuali subìte da migliaia di donne da bambine: troppo brevi i termini di prescrizione per sperare che i colpevoli vengano puniti.
LEGGE PECORELLA. Salvatosi in primo grado, grazie alla prescrizione, dall'accusa di aver corrotto il giudice Squillante, Berlusconi deve affrontare il giudizio di appello: lì i giudici potrebbero accogliere il ricorso dei pm, negandogli le attenuanti generiche e condannandolo. Per scongiurare il pericolo, scende di nuovo in campo l'on. avv. Pecorella con una legge semplice semplice: l'appello, in caso di assoluzione o prescrizione in primo grado, è abolito. Il pm non potrà più ricorrere contro le sentenze di proscioglimento. Potranno invece continuare a farlo gli avvocati difensori contro le condanne. Con tanti saluti al principio di parità delle parti (art. 111 della Costituzione) e ai diritti delle parti lese. Senza contare che la Cassazione si trasforma da giudice di legittimità a giudice di merito. La legge è approvata il 12 gennaio 2006, a venti giorni dallo scioglimento delle Camere. Ma Ciampi la respinge perchè incostituzionale. Allora Berlusconi proroga legislatura di quel tanto che basta a ripresentare la legge del suo avvocato pressoché identica, così il capo dello Stato non la può più bocciare. Marvulli parla di "legge devastante che distrugge la funzione della Cassazione". L'Anm prevede "effetti sconvolgenti" sul giudizio di Cassazione, con un aumento dei ricorsi "strumentali e dilatori" che "inciderà sulla durata dei procedimenti". Primo risultato della legge: l'appello Sme a carico del premier evapora. Così come un'infinità di altri processi di secondo grado, nati dai ricorsi delle Procure o delle parti civili contro assoluzioni o prescrizioni ritenute ingiuste. Si salvano così da possibili sorprese negative, fra gli altri: Marcello Dell'Utri, assolto in primo grado nel processo palermitano per calunnia ai danni di alcuni pentiti (per prendere tempo in attesa della Pecorella, Dell'Utri aveva anche profittato della Cirami chiedendo la rimessione del processo lontano da Palermo); Calogero Mannino dell'Udc, imputato di mafia a Palermo; 3 ex dirigenti della Breda imputati a Firenze di omicidio colposo per la morte di 17 lavoratori esposti all'amianto; 5 islamici accusati a Milano di terrorismo internazionale; 4 agenti penitenziari imputati per aver picchiato un detenuto; 39 fra controllori di volo e altri dipendenti dell'aeroporto di Linate accusati di truffa perché facevano shopping o giocavano a pallone nelle ore di servizio; 25 dirigenti della Bipop Carire coinvolti nel crac della banca e imputati a Brescia; 17 politici e imprenditori coinvolti nella Tangentopoli di Varese, due brigatisti rossi coinvolti nel delitto D'Antona; Roberto Formigoni nel processo sulla discarica di Cerro; 36 albanesi sospettati a Genova di sfruttamento della prostituzione e tentato omicidio; un tunisino arrestato per legami con Al Qaeda; e così via.
ORDINAMENTO GIUDIZIARIO. Nel dicembre 2004 il presidente Ciampi rinvia alle Camere, perché "palesemente incostituzionale" in quattro punti, la riforma dell'ordinamento giudiziario voluta dalla Cdl e firmata dal ministro Castelli. Le norme, ripresentate con qualche ritocco, vengono riapprovate definitivamente nel luglio 2005. La Castelli rispolvera vecchie ricette degli anni più bui della giustizia italiana: una piramide giudiziaria egemonizzata dalla Cassazione che domina la selezione dei magistrati; carriera selettiva che imbriglia i giudici in un'intricata rete di concorsi formalistici; svilimento delle competenze del Csm,garante per Costituzione dell'indipendenza della magistratura; ristrutturazione verticistica e gerarchica delle Procure con il capo dominus assoluto dell'azione penale e il "potere diffuso" dei sostituti ridotto al nulla; separazione surrettizia delle carriere di pm e giudici ed "esami psico-attitudinali" per i neomagistrati, come da "Piano di rinascita democratica" della P2; divieto per i pm di spiegare le loro inchieste alla stampa; obbligatorietà dell'azione disciplinare su qualunque esposto, anche il più infondato. Trattandosi di una legge delega, i cui decreti attuativi entrano in vigore dal luglio 2006, l'Unione ha tutto il tempo di smantellarla, come aveva promesso prima del voto. Invece il ministro Mastella, previa trattativa con la Cdl, si accorda per qualche ritocco qua e là, poi la maggioranza approva 9 dei 10 decreti delegati (senza i voti del centrodestra che, dopo aver imposto condizioni giugulatorie, alla fine si tira indietro). Il decimo - separazione delle carriere - è sospeso e rinviato al luglio 2007. Prodi s'era pure impegnato a cancellare il famigerato emendamento Bobbio del 2005 che, per impedire a Gian Carlo Caselli di concorrere alla Procura nazionale antimafia, vieta ai magistrati con più di 66 anni di candidarsi a un incarico direttivo. Così 600 toghe esperte, comprese fra i 66 e i 75 anni (l'età da pensione), non possono più avanzare in carriera. Una follia che diventa beffa, se si pensa che un'altra legge ad personam consente a Corrado Carnevale, a 76 anni, di recuperare gli anni perduti durante il processo per mafia, e lo reintegra in Cassazione fino a 83 anni. Un capolavoro.
Grande Travaglio e grandissimi voi di OneMoreBlog che ce lo proponete spessissimo!!!
poi dice perchè tanta gente lo adora...
ma chi le scrive, o le dice 'ste cose ?
Sì, però devo dire una cosa: Travaglio è bravissimo e magari tutti i giornalisti fossero come lui, solo che dopo "Regime", "Le mille balle blu", "Mani pulite", ieri ho terminato di leggere "Inciucio". Ogni volta che chiudo uno dei suoi libri, la depressione è a mille.
Si si, bravo travaglio e viva il suo mantra "tutto il potere alle toghe".. Peccato che appena anche il giustizialista più sfegatato si trova ad aver a che fare, per l'appunto, con la giustizia italiana immediatamente cambi idea in termini diametrali rispetto ai pregressi peana rivolti ai giustizieri.
La vera vergogna della legge Castelli é la sua inutilità rispetto all'ignominia del nostro sistema penale che ci fa ridere dietro da tutta europa. Separare le funzioni é una totale sinecura. La carriere tra accusatore e giudicante vanno separate. Principio del tutto elemetare. La separazione delle carriere, in un processo accusatorio, é un requisito di base per l'equità del giudizio in termini di parità di condizioni tra accusa e difesa. Con una costituzione che, peraltro, sancisce il diritto a un giusto processo.. L'alternativa é, appunto, la presente. In cui i difensori non contano nulla e giudice e pm se la cantano e suonano come gli pare. E la questione non riguarda solo berlusca, previti o via miliardeggiando. Ma tutti i cittadini. Anche i natanti in questo blog.
Chi se ne frega, poi, se la legge Pecorella giova a cesarone o a silvio. Il principio é e rimane sacrosanto. A prescindere da buone o cattive intenzioni. Ci si rifletta un momento. Il PM é titolare dell'azione penale. Conduce e coordina le indagini avendo a sua piena disposizione uomini e mezzi della polizia giudiziaria. Chiede il rinvio a giudizio. Parteciupa al dibattimento che é preposto alla formazione della prova. Il tutto con, alle spalle, l'apparato imponente che gli mette a disposizione lo Stato (in questo avendo capacità di spesa illimitata, basti pensare alle centinaia di milioni di euro che, in ogni procura, vanno a coprire le intercettazioni telefoniche). Poi magari l'imputato viene assolto, il Tribunale, quindi, non ritiene formatasi la prova nel dibattimento che ha presieduto, però, anzichè non dico fargli le scuse ma almeno lasciarlo in pace, no; si da una seconda possibilità all'accusatore che si é visto dar torto. Ovvero, per l'appunto, una seconda possibilità punitiva allo Stato che pure ha già fatto di tutto per punire quel cittadino. E che non é propriamente il soggetto debole rispetto alla persona fisica sottoposta a procedimento. Davvero una visione liberaldemocratica del sistema penale! Mettiamo, poi, che la Corte d'Appello riformi e condanni, la cassazione annulli, si rifaccia, dunque, il processo e l'imputato sia di nuovo assolto. Quattro altri gradi di giudizio. Il prosciolto, verosimilmente, negli anni ci ha rimesso decine di migliaia di euro in parcelle. Lo stato gliele rimborsa: ma certo che no! Cavoli suoi. L'ufficio dell'accusa che ha perseguitato inutilmente il malcapitato risponde della propria azione (che, nel frattempo, può aver provocato danni gravissimi al predetto). Certo che no! Non per nulla l'italia (fino che una legge, in questo caso, davvero ad personam spostasse la competenza dalla Corte Europea a quella della Corte d'Appello nazionale) ha sempre, dicasi sempre, primeggiato come il paese più condannato, in Europa, per la violazione della carta dei diritti dell'uomo in materia processuale. Un primato sempre confermato per tutti gli anni 90. E con il secondo sempre ben distaccato.. Quell'imputato perseguito per anni può essere ciascuno di noi. Non solo sivlio, cesare o totò u curtu. Rifletterci, please.
Ora, travaglio può eccitare gli animi con la sua visione manichea e risibile del magistrato non solo Robin Hood ma anche infallibile nella sua azione salvifica. La realtà dei fatti, in Italia, é molto diversa. Chi ci é passato (o conosce chi ci sia passato) ben lo sa.. Ma basta rifletterci un attimo. E ci si arriva. Certo che se si evocano gli orchi il lume dela ragione si perde subito. E allora viva la forca. Finchè é per qualcun altro...
Dimenticavo, la legge ex cirielli e i termini di prescrizione. Come ha cambiato, poi, le cose la nota legge vergogna?
Per tutti eh, non solo per l'odiata cricca...
Vediamolo brevemente: ll termine minimo di prescrizione per i delitti é rimasto di sette anni e mezzo. Dicasi sette e mezzo. E dicasi minimo per tutti i delitti. Cresce con il crescere della pena edittale massima in ragione dela stessa più un terzo (metà per i recidivi).
Ma non é più che abbastanza per processare uno!!!!
Il cittadino deve restare per decenni in attesa di giudizio e scontare l'inefficenza del sistema? O va efficentato il sistema? Non vale la pena fare una battaglia per questo che non contro una legge che (a prescindere da buone o cattive intenzioni) aumenta la garanzia per tutti di avere un processo rapido. Altro principio sancito dalla nostra carta costituzionale?
Considerata la produttività del comparto pubblico (in cui il settore giudiziario, notoriamente, spicca in negativo..) se un magistrato può contare su decenni di tempo per processare il tale o il tal altro pensiamo che si affretterà a farlo? Che si conformerà al principio del processo equo e quindi (anche) breve?
La risposta é nelle decine di milioni di procedimenti penali pendenti in italia. E non si dica di scarsità di mezzi e altre panzane del genere che stridono con i milioni di euro che, quando é il caso, non si lesinano per istruire le inchieste che interessano.
Bisognerebbe organizzare visite guidate nei tribunali della repubblica. E certe sparate demagogico forcaiole sarebbero smentite dall'assai triste (e pericolosa..) realtà dei fatti.
bravo giuseppe!
intanto, giuseppe, si potrebbe per esempio iniziare a mandare in galera sul serio i colpevoli, ed evitare che grazie a leggi e leggine fatte su misura i condannati possano continuare a prendere persino lo stipendio da parlamentare rifiutando di dare le opportune dimissioni, perchè qua non si tratta di riformare i codici ma di ridare a questo paese un'impronta, almeno quella -che faccia ricordare agli italiani e a chi vive in questo disgraziato paese- di legalità e di giustizia giusta, e possibilmente uguale per tutti.
Cioè, prendendo una sparata a caso eh, secondo tale Giuseppe il principio della Pecorella è sacrosanto.
Che risate ragazzi... Caro Giuseppe mai sentito parlare dell'articolo della Costituzione che prevede l'assoluta parità tra le parti?
Un'altra piccola chiccà sullo sproloquio di Giuseppe che evidentemente parla per dar fiato alla bocca.
Comè è possibile che questo principio sacrosanto di separazione delle carriere NON è adottato dalla maggior parte degli stati europei? Tutti forcaioli giustizialisti?
Non resisto un'altra chicca.
Giuseppe dice che il pm è il giudice sono appiattiti.
Ecco sarei curioso di conoscere (ma le conosco in realtà è ironia) le statistiche che dimostrano che in Italia c'e un appiattimento dei giudici sui PM.
Vedi Giuseppe invece di dare del giustizialista a Travaglio faresti meglio a sforzarti di capire ciò che leggi.
Vedi, potresti trovare illuminante l'ultimo libro di Travaglio, laq scomparsa dei fatti, dove si prende di punta il giornalismo Italiano sempre più basato sulle opinioni e sempre meno sui fatti. Ecco il tuo lunghissimo post incarna perfettamente
questo concetto.
Facciamo rapidi esempi.
Esordisci dando del giustizialista a Travaglio che se conoscesse i tribunali ecc. Li conosce benissimo le sue stupende inchieste gli causano querele miliardarie, e non sempre le ha vinte.
Dici che il nostro sistema penale ci fa "ridere dietro". Altra palla, il consiglio europeo ha invitato i paesi membri ad ispirarsi al nostro sistema giudiziario ultimamente.
Il principio della Pecorella è incostituzionale quindi non vale la pena neanche di risponderti (da notare comunque che ciò che dici a proposito è uguale a quello che dicono i legali di Marcello Dell'Utri nella memoria difensiva nel processo per mafia... si chiamano affinità elettive).
Ecco un esempio lampante di opinioni senza fatti.
Si si, bravo travaglio e viva il suo mantra "tutto il potere alle toghe".
Ecco giuseppe, puoi avere tutte le ragioni diq uesto mondo, ma l'incipit del tuo intervento ti qualifica per quel coglionazzo in malafede che sei.
Viva Rossi, viva Polito e viva Mastella a questo punto.
Tutti i paesi, non in europa ma al mondo, che hanno un sistema processuale di tipo accusatorio hanno, pure, la separazione delle carriere. L'uno, infatti, non ha senso senza l'altra. Lo sa anche uni studente di giurisprudenza se non del primo almeno del secondo anno (quando affronta le due procedure). L'applicabilità dell'art. 3 della Costituzione (che si riferisce ai cittadini) all'ufficio dell'accusa (che é un organo dello Stato) é una bufala grande come una casa. Formalmente e sostanzialmente.
Comunque non auguro all'incauto bloggista di fare personalmente l'esperienza di come possa sentirsi "alla pari" al cospetto di un ufficio dell'accusa che di lui abbia, per avventura, ad occuparsi. Sarebbe, in ogni caso, un'utile lezione. E sicuramente il fiato alla bocca glielo mozzerebbe assai in breve. Cristina, su certezza della pena e, ancor prima, del diritto potremmo star qui a discettar per paginate. Concordo con te sulla necessità di un processo equo come pietra di paragone della democraticità di un sistema. Per quanto riguarda gli strali di travaglio (che mi pare tu condivida) mi riporto a quanto già detto. Diritto e pena, comunque, non sono mai più certi riducendo le garanzie. Semmai il contrario. E che un grande segmento del popolo di sinistra abbia scordato questo principio, un tempo informatore della sua cultura nel campo della giustizia, per gettarsi volluttuosamente tra le braccia dei criptofascismi alla travaglio rimane assai triste.
se proprio di coglionazzi vogliam parlare non ne vedo di peggiori di quanti parametrano i propri giudizi esclusivamente sull'autore dei provvedimenti anzichè sul loro contenuto. e, come si conferma qui, non mancano mai...
certo come no, un modello esemplare... Chissà come mai, allora, all'inaugurazione di ogni (dicasi ogni) ano giudiziario dobbiamo sentirci sempre le stesse dissertazioni circa lo sfascio della nostra giustizia penale. E a pronunciarle sono i procuratori generali.
Ti ribadisco che l'italia é lo stato più condannato in europa per violazione dei diritti dell'uomo in materia processuale. Un record indiscusso e sempre confermato. Fino a quando si è fatto una leggina ad hoc (legge pinto) che ha trasferito la competenza alle corti d'appello nazionali. E, giusto per la cronaca, le penalità e i risarcimenti che lo Stato ha dovuto pagare in seguito alla pronuncia della Corte Europea sono venuti fuori dalle nostre tasche. Anche dalle tue. Comunque, contento te di adorare travaglio...
poi dice perchè tanta gente lo adora...
ma chi le scrive, o le dice 'ste cose ?
Cristina... ti amo!!!
Facciamo un po' d'ordine sulla separazione.
Pro separazione delle carriere: se il PM e il Giudice sono colleghi che possono in futuro trovarsi pure nello stesso collegio giudicante, la terzietà del Giudice non è garantita.
Contro: la separazione delle carriere può portare ad una politicizzazione dell'iniziativa penale (che però in Italia è obbligatoria).
Personalmente vedo più vantaggi che svantaggi nella separazione.
Poi ai politici che temono lo strapotere delle toghe offro il consiglio di Dario Fo: ruba un po' meno (e vedrai che il potere della magistratura diminuirà di conseguenza).
Non ci resta che piangere, e non perchè sia deprimente leggere ciò che scrivono Travaglio ed altri pochi, coraggiosi giornalisti, i quali hanno il coraggio di portare a conoscenza dei poveri, ignari cittadini( che continuano a lavorare e a pagare le tasse per mantenere all'ingrasso un bel po' di figuri)le malefatte di chi se la ride della morale, della res publica e del bene comune. Fa piangere chi, leggendo fatti documentati, pur appartenendo-, presumo- alla schiera dei gabbati, va alla ricerca di cavilli per cogliere in castagna chi difende anche i suoi diritti di cittadino probabilmente onesto, correndo in aiuto di chi quei diritti calpesta. Sono vecchia, ma trovo sempre materia abbondante per stupirmi!
Una volta c'era in tv la macchietta di un gerarca fascista di nome Catenacci. Mi pare fosse nell'altra domenica o in un altro programma di Arbore. Lo interpretava Giorgio Bracardi. In orbace e stivali urlava ossessivamente il suo motto: in galeeeeraaaaaaa!!! Sintesi perfetta del profondo pensiero travagliesco.
Una volta certe minchiate le trovavi sul borghese. Oggi sull'unità.
Non ci posso fare nulla, ma trovo davvero triste che un giornalista come Travaglio, uno dei pochissimi che continuano a fare il suo mestiere con coerenza e in totale indipendenza, venga fatto passare per un "forcaiolo" (parola peraltro abbastanza vuota di significato oggi in Italia).
Sono certo che Roby e quelli come lui scarabocchino sulla tastiera senza aver letto. Perché Travaglio se lo leggi puoi annoiarti, indignarti, far finta di nulla. Ma sostenere che sia "fazioso" è davvero illogico.
Altrettanto triste la critica "Travaglio sa solo criticare". Sarebbe come pretendere che Gatti oltre a fare l'inchiesta sugli ospedali cominciasse anche a pulirne i corridoi.
mah... ogni volta che si commenta un articolo di Travaglio, si finisce per addossare a lui delle colpe, mentre "stranamente" si assolvono i ladri, i malfattori e i mafiosi che siedono in parlamento...
è come dare la colpa di una malattia al dottore che te la diagnostica...
l'Italia è fatta..., ahinoi..., mancano "solo" gli italiani...
mancano "solo" gli italiani...
Postato da Drizzt Martedì 09 Gennaio 2007 alle 19:07
...mentre abbondiamo di itaGliani
Grandioso Marco Travaglio uno dei pochi giornalisti liberi che ci informa di fatti veri.
I giornalisti veri sono pochi. Travaglio è uno di quelli.
Ho lavorato in carcere, ho fatto il volontario nei centri di accoglienza, sono andato a Sarajevo durante la guerra, a Bucarest con i ragazzi che vivono sotto le strade, ecc. ecc. QUESTA E' LA SINISTRA; non vedo che cosa ci sia di sinistra nel difendere i ladri. Se giustizialismo significa che i ladri devono pagare, evviva il giustizialismo!
Stefano
giustizialismo significa accettare la circostanza che uno o più innocenti finiscano, per l'appunto, in galera purchè vi finiscano anche tutti i colpevoli.
Oltre ad essere una logica fondamentalmente nazista, per come vanno le cose in italia risulta ancor più da stronzi perchè non favorisce il decrememento dei colpevoli fuori ma l'incremento degli innocenti dentro.
E' vero che la magistratura italiana ha delle colpe anche gravi (spesso, soprattutto per quanto riguarda il reato di associazione a delinquere, si sbattono in galera tutti i sospettati salvo poi tirarne fuori dopo quanche giorno con tante scuse una percentuale non altissima, ma comunque non irrilevante), ma va sottolineato che i magistrati spesso devono lavorare in strutture fatiscenti e senza mezzi adeguati. Mettiamoci il fatto che in Italia c'è una marea di denunce e citazioni per ogni stronzata et voilà, il gioco è fatto.
Ci vorrebbe una riforma seria del codice depenalizzando le sciocchezze e consegnando ai giudici di pace più competenze. Pensate che quei geni del governo precedente hanno introdotto il carcere per l'immigrazione clandestina nel caso in cui l'immigrato non rispetti il foglio di via. Sapete com'è, ce n'erano troppo pochi in galera...
Scusate, in quali altri paesi esiste la "prescrizione" del reato e/o della condanna?
Quello che non riesco a capire è perchè quando si parla di modifiche al codice penale il pensiero cada sempre sui politici. Forse perchè hanno un pochino più immunità degli esseri umani non politici?
Delle due l'una: o togliamo l'immunità ai politici/politicanti o togliamo dalle aule dei tribunali la scritta: "La legge è uguale per tutti".
Dopo possiamo cominciare a parlare di tutte le leggi che volete.
Ciao a tutti e complimenti per il blog!!
Morris
Per me si potrebbe toglierlo il codice penale , e sutheralnd con la teoria dei crimini dei colletti bianchi andara a fan...W le elite del paese
L'istituto dela prescrizione informa tutte le legislazioni penalistiche occidentali, di civil e common law. E' un principio che deriva dal diritto romano. E risponde a un a logica, per così dire, di diritto naturale. Chiunque ha diritto di essere processato (ed eventualmente punito) in tempi ragionevoli e di non essere esposto in eterno a una facoltà punitiva che, se esercitata a grande distanza dal fatto reato, é del tutto priva di senso sia in termini di possibilità di riabilitazione sia in termini più strettamente retribuzionistici.
giuseppe invece di ripetere banfate a raffica, vatti a vedere un po' di numeri, e scopri quanti processi vanno in prescrizione, che so, negli usa, o dove pare a te, e quanti in italia. impara da travaglio, prima documentati, e poi parla.
Il diritto romano dice anche che se sei miliardario e puoi pagare uno stuolo di avvocati, puoi cercare di utilizzare tutte le arguzie per auto/portartici alla prescrizione?
Anch'io trovo giusto il concetto della prescrizione, quando il problema è dovuto all'intasamento del sistema che mi deve giudicare, ma quello che noto è che tutti quelli che ci arrivano "guardacaso" non sono né operai né impiegati, con tutto il rispetto. Coincidenza?
M.
Non per difendere berlusca (di cui mi frega una sega..) ma giusto per la cronaca. Nel suo caso sono stati riesumate vicende che erano, di loro, già vecchie di quasi vent'anni. E si é proceduto a spron battuto rispetto ai tempio normali della giustizia italiana.
Se proprio di prescrizioni scandalose dobbiamo parlare allora tra i lider maximi del settore c'é, senza dubbio, proprio il datore di lavoro di travaglio. I processi a carico del noto ingegnere, infatti, (e che non si riferivano a vicende di vent'anni prima) sono andati defungendo nell'indifferenza più assoluta. Anche quello relativo alla bidonata dei telex sbolognati alle poste (in piena era fax) previo pagamento di tangente. Non mi pare che l'equidistante travaglio ne abbia mai parlato. Ma tu forse l'hai letto più di me e puoi smentirmi. Giusto per amore di cronaca. Resta il fatto che la prescrizione é un istituto a tutela di tutti. E non è che se ne beneficia berlusconi dobbiamo tagliarci le palle tutti quanti ed eliminarla. O no?
e, comuque, giusto per rispondere a davide, il fatto che si prescrivano una quantità assurda di procedimenti si ascrive proprio a colpa dei magistrati che travaglio tanto idolatra. I nostri termini (anche con l'ex cirielli) non sono più lunghi di quelli di altri paesi assimilabili al nostro. Neanche a quelli degli USA.
Abbiamo uno dei numeri più alti di magistrati in tutta europa in rapporto alla popolazione. Eppure si fanno prescrivere i processi sotto il naso. Di chè la colpa, degli avvocati? Chi é che detta i tempi processuali? Chi é che chiede il rinvio a giudizio? Chi é che fissa l'udienza prfeliminare? Chi dispone i rinvii? Cerchiamo di parlare con cognizione di causa per favore. E di ragionare con la testa anzichè con l'intestino.
x Giuseppe.
il bilancio del Ministero della Giustizia ha ereditato 250 milioni di euro di debiti dai precedenti cinque esercizi finanziari: l'avranno spesi tutti in intercettazloni telefoniche ?.
Il 'budget' è stato ridotto in cinque anni del 65% dell'ammontare dell'anno 2001.
Se la giustiiza funzionava male prima adesso funziona peggio.
Sono al lavoro due commissioni, una per la riforma del codice penale e l'altra del codice di procedura penale, che dovranno consegnare i risultati entro il mese di marzo 2007.
Lo sfoltimento dei reati (depenalizzazione) e la riforma delle norme di rito sono alla base della velocizzazione del processo penale.
Strano che tu non parli dei riti civile, ammnistrativo e contabile.
P.S.. di recente l'ex-Ministro Lunardi è stato condannato dalla Corte dei conti - sezione giurisdizionale del Lazio - al pagamento all'ANAS di euro 2.737.877,34 (sentenza 10.11.2006 n. 2282) per indebite ed illegittime liquidazioni miliardarie all'Amministratore delegato ed ai consiglieri della stessa ANAS, per risoluzione anticipata del contratto di lavoro.
Alla via così: avantitutta !
Rassegnati Giuseppe: Travaglio è veramente bravo.
e a cosa dovrei rasegnarmi, prego?
Che ci sia un debito pregresso di tale entità a fronte di un inefficenza che non ha pari in europa, semmai indica che, per l'appunto, c'è ben poco da idolatrare le toghe italiche. buttano via un sacco di soldi, producono null'altro che arretrato. il tutto essendo numericamente sovradimensionati (e a tacere dei due mesi di ferie due cui hanno diritto, unici nell'impiego pubblico!)Tutto il resto sono menate. Quando si lavora male c'è ben poco da cambiare codici. C'è da cambiare la cultura dela giurisdizione. Che da noi fa letteralmente pena. E' dall'81 che si depenalizza. E le cose non sono cambiate un granché. Quanto al civile, contabile ecc. il tacere, in termini di efficenza, é bello.. Di lunardi, poi, non mi può fregar di meno e, comunque, non vedo cosa c'entri.
giuseppe Giovedì 11 Gennaio 2007 alle 16:04
Giusto. La colpa è dei magistrati che rimandano ad oltranza le udienze. Li pagano per farlo, così non si sa mai che ci sia un calo di clienti, si garantiscono il lavoro nel tempo...
Magari stanziare un po' di denaro per far funzionare meglio la macchina della giustizia forse aiuterebbe ad accorciare i tempi dei processi, rallentati per lo più dalla mancanza delle notifiche degli atti, o da altri cavilli
http://www.media.rai.it/mpmedia/0,,RaiTre-witalia%5E4742,00.html
O non ce ne sono di soldi o non si vogliono stanziare.
Poi, per carità, la prescrizione possiamo anche tenerla e farla ottenere a tutti: politici, ricchi e non.
Giuseppe: all'esistenza di giornalisti come Travaglio, per esempio.
Io invece mi rassegno al qualunquismo: sentito mai parlare ?
Lo sai che la prescrizione non è un istituto giuridico di rango costituzionale ?
Ci vuoi spiegare il concetto di 'certezza della pena' ?
Per esempio ?
Lunardi 'forse' non sapeva che un Ministro oggi non può più compiere atti di amministrazione: adesso lo sa.
Faceva parte di 'quel' Governo.
travaglio, francamente, non mi pare poi sta gran mosca bianca. il giornalismo scandalistico é sempre esistito (dice qualcosa il nome cederna? o Sisti?) e, ovviamente, va bene così. quello che un pò mi stupisce é che, in un forte segmento della sinistra, lo si percepisca come investito di una funzione superiore e salvifica. Come un autentico maitre a penser. è uno che fa il suo lavoro. bene, a guardare le vendite. ed esprime una cultura profondamente reazionaria. agli antipodi di quella che, un tempo, era la cultura, per l'appunto, di sinistra. Visto, poi, che ti appassioni al diritto costituzionale mi permetto di ricordarti il diritto al giusto processo sancito dalla nostra carta. uno dei requisiti fondamentali é la ragionevole durata. Sudia, studia...
ripeto giuseppe, documentarsi prima di parlare. dai un occhio all'iter dei processi a berlusconi, tanto per fare un esempio, e poi vieni a dirci che i tempi biblici sono stati responsabilità dei magistrati.
"L'istituto dela prescrizione [...] è un principio che deriva dal diritto romano. E risponde a un a logica, per così dire, di diritto naturale. Chiunque ha diritto di essere processato (ed eventualmente punito) in tempi ragionevoli e di non essere esposto in eterno a una facoltà punitiva [...]"
GIUSTO
Aggiungo: La prescrizione deve anche fungere da "incentivo" per l'accusa a fare le cose in tempi rapidi, accorciando così i tempi in cui una persona resta sotto sospetto (che sia Berlusconi, Prodi, un tossicodipendente o un senzatetto non deve fare differenza)
PROBLEMA: Spesso chi è facoltoso può permettersi infiniti espedienti per tardare i processi e di conseguenza il giudizio
SOLUZIONE BANALE: Il tempo di prescrizione interrompe il proprio corso in caso di richieste di rinvio della difesa, in caso di ricusazione del giudice, sempre da parte della difesa, ecc...
Procede normalmente invece quando i rinvii provengono dall'accusa...
Così la prescrizione mantiene la doppia funzione di tutela dell'imputato (che però non trae vantaggio dalla sua capacità di ritardare il giudizio) e allo stesso tempo quella di incentivare l'accusa a non tirarla per le lunghe.
Dove bisogna firmare??
Potrebbe essere veramente un'applicazione ottima.
E sarebbe cominciare nella maniera giusta...
Alcune precisazioni su alcune imprecisioni.
1. pm e giudici dopo il cambio di funzione non si ritrovano nello stesso distretto in cui esercitavano prima, per cui non se la cantano e non se la suonano con nessuno. Inoltre la comunanza di carriere è potenzialmente un bene: un pm che in precedenza è stato giudice, proprio per l'esperienza pregressa capisce in anticipo se le prove che raccoglie reggeranno oppure no in dibattimento, e si comporta di conseguenza, evitando perdite di tempo in aula con prove non inattaccabili. E viceversa.
2. il pm esercita l'azione penale nell'interesse dello stato, cioè di tutti, anche dell'accusato, e se indagando trova le prove dell'innocenza dell'accusato lo manda assolto in istruttoria perchè il fatto non sussiste. O qualcuno crede che siano degli aguzzini che vogliono sbattere dentro più gente possibile? Questo genere di sciocchezze lasciamole agli ominicchi come Previti e sodali.
3. quanto a De Benedetti, Travaglio ne ha ricordato en passant i crimini perfino in questo articolo e precisam nel capitoletto relativo al falso in bilancio. Altro che tacere... Per inciso, negli ultimi anni Travaglio non ha mai scritto su Repubblica o quasi. Scrive regolarmente sull'Unità, e critica DS e governo un giorno sì e l'altro no (e comunque De Benedetti è stato anche in carcere, al contrario del cavalier Banana. Inoltre De Benedetti appartiene alla cronaca spicciola di molti anni fa, visto che fa vita privata e non pubblica come il nano pelato, e non è, né mai lo è stato, un esponente politico di spicco, o un premier proprietario di 3 tv nazionali, o il fondatore-padrone del partito di maggioranza relativa.).
4. La lentezza dei processi dipende maxime dal corpus giuridico italiano che è MOSTRUOSO (poco meno di 90.000 leggi e leggine) e dal numero impressionante di cavilli che gli avvocati hanno dalla parte del manico per tirarla in lungo fino alla precrizione. Se si accorcia la prescrizione gli unici a guadagnarci sono quelli che si possono pagare i principi del foro. Occorrerebbe andare a incidere sulla durata dei processi, non sulla prescrizione.
5. non vorrei che si pensasse che il tribunale europeo dei diritti dell'uomo ha condannato l'Italia perchè sono stati messi dentro degli innocenti. L'ha fatto bensì perché i processi sono lunghissimi (e non tutti per colpa di giudici lazzaroni, ma a causa di imputati figli di buona donna che la tirano in lungo, e a causa di mancanza di fondi e strutture). Il che è grave, ma non serio. Non è che in Italia ci sia una manica di giudici assassini conniventi con torme di pm aguzzini, che godono a incarcerare i deboli. Questo poteva valere per gli anni 60-70, ora non più.
6. le intercettazioni telefoniche sono in tutto il mondo lo strumento principe di indagine, specie nelle indagini sul crimine organizzato. Il numero delle intercettazioni in Italia NON è abnorme rispetto al resto del mondo per 2 motivi: a. in Italia le intercettazioni le dispone il giudice e sono tutte ufficiali (tranne quelle dei servizi segreti che spiavano Prodi e i giornalisti di Repubblica, ma questa è un'altra storia, e oltretutto non erano vere registrazioni), mentre all'estero molto spesso non devono essere autorizzate dai giudici, quindi il loro numero non è soggetto a verifica quantitativa ufficiale; b. l'Italia è l'unico paese al mondo che, oltre a gloriarsi di gente come Berlusconi che tutti ci invidiano, ha ben 4 regioni sotto il controllo più o meno diretto della criminalità organizzata. Vogliamo intercettarli, questi mafiosi-camorristi-ndranghetari-sacracoronauniti, oppure gli diciamo "fate pure, che sapere quali sono i vostri piani costa troppo"?
Giuseppe togliti le fette di prosciutto ke hai sopra gli occhi!
Sono grato a Travaglio x quello ke fa e x quello ke dice... solo ogni volta ke lo ascolto oltre ad incazzarmi vorrei capire cosa possiamo fare noi persone "comuni" ,capisco benissimo ke Marco di mestiere fa il giornalista e nn sta a lui dirci cosa fare in quest'Italia corrotta .
Purtroppo sono molto pssimista x il futuro...
nn vedo belleprospettive all'orizonte , ed il fatto ke ora al governo nn ci sia piu' QUELLI LI
nn vedo cenni di miglioramento.
Le leggi vergogna sono tutte li dove QUELLO LI le aveva lasciate!
Sopratutto una ke secondo me ci colpisce direttamete a noi persone "comuni" la maledetta legge biagi... quella legge ke 3 mesi prima delle elezioni dicevano ke avebbero cancellato , ad un mese dalle elezioni ke l'avrebbero ritokkata fino ad arrivare ad oggi ... Non l'hanno nemmeno sfiorata! SONO STUFO DI QUESTA POLITICA!CI VORREBBE UN CAMBIAMENTO NETTO IN TUTTI I PARTITI NESSUNO ESCLUSO!
Pretendere la certezza della pena all'esito di un processo congruo e ben istruito è da forcaioli? Essere contrari al garantismo esasperato, che affonda gli uffici giudiziari - già di per sè agevolmente auto-affondanti - è criptofascista?
Mi occupo di civile ed ho recentemente assistito alla riforma del processo di cognizione civile. L'attuale art. 183 cpc è un delirio di termini, contro-termini, contro-contro-controtermini, memorie di replica alla replica della replica tanto serrati quanto insensati, che servono soltanto ad appesantire meccanismi già ai limiti e sperare che, nel corso della fase introduttiva, qualcuno salti qualche passaggio, in modo da non potersi sostenere l'istruttoria intera. Altra utilità non ce la vedo. Se questa è l'impronta fornita per migliorare il sistema, direi che ci si piglia in giro.
(è vero che Mastella ha attualmente in arsenale cose che voi umani... ma aspetto di leggerle)
quando avviene la prescrizione del reato di associazione semplice finalizzata alla turbativa d'asta per una persona incensurata ?