Viva l'Itaglia.
[Comunicato stampa Supportolegale] Processo Diaz: apparizioni, ma soprattutto sparizioni
Udienza del processo Diaz, mercoledì 17 gennaio 2007.
Le difese si fanno sentire, schierate in formazione tipo: c'è anche Alfredo Biondi, il difensore di Troiani, il vicequestore che ha portato le molotov alla Diaz.
Gli avvocati difensori chiedono, prima che inizi l'udienza, che siano assolutamente portate in aula le bottiglie molotov altrimenti il processo non avrà seguito. Tra il pubblico si sbadiglia, che sarà mai, ci si chiede. Un'ora, traffico permettendo, e le molotov arrivano, perché tutta questa confusione?
Il perché è presto spiegato: le molotov non ci sono.
Non si trovano in Questura, anzi risultano ancora repertate nel fascicolo contro i ragazzi e le ragazze aggredite all'interno della scuola Diaz e non in quello del processo in corso.
Nessuno sembra sapere dove siano. Le molotov? Mai viste, sembra voler dire il vicequestore Borrè, che aveva compiuto per conto della Procura una serie di indagini. Le molotov, trovate in quel luglio 2001 in corso Italia e portate poi alla Diaz come prova fumante del covo di black bloc nel frattempo trasportati in ospedale, non sono nelle disponibilità della Procura e nemmeno della Questura.
Tragicommedia all'italiana, condita da suspence delle grandi occasioni: che siano finite nella scatola nera di Ustica?
[ANSA] G8: DIAZ; Colpo di scena a processo, Non si trovano le molotov
G8:DIAZ;COLPO DI SCENA A PROCESSO, NON SI TROVANO LE
MOLOTOV (ANSA) - GENOVA, 17 GEN - Colpo di scena oggi al processo per la sanguinosa irruzione della Polizia nella scuola Diaz-Pertini durante il G8 di Genova: non si trovano più le famose due bottiglie molotov che, secondo l'accusa, sarebbero state portate dalla Polizia nella scuola per giustificare gli arresti dei no global.
https://www.supportolegale.org/?q=taxonomy/term/4
io se fossi il giudice direi "no,no! il processo si fa uguale , le foto bastano.. e visto che dovevate vigilare voi, che siete la polizia, vi aggiungo un po' di pena per ostacolo al processo "
se condisse il tutto con un "e vaffanculo" farebbe ancor meglio
Altro che le foto bastano. Senza il corpo del reato il processo rischia veramente di finire a carte quarantotto.
E' qualcosa di molto simile ad un colpo di stato: la polizia che gestisce i processi a proprio carico facendo sparire le prove è molto preoccupante. Di fatto l'Italia è, ora, ufficialmente, uno stato in cui la polizia è al di sopra della legge. A questo punto si autorizzano i comportamenti aggressivi nei confronti dell forze dell'ordine: se da miei protettori diventano miei persecutori e si rivelano al di sopra della legge, sono automaticamente miei nemici. E controi nemici agisco e reagisco.
Adimant ha perfettamente ragione. Questo comportametno delle forze dell'ordine è l'ennesima riprova della struttura intrinsecamente criminale e della rete di connivenze sulle quali esse si fondano. Nessuno ha bisogno di una polizia così, e soprattutto nessuno può aver fiducia in delinquenti di questo tipo, che per di più girano tutti armati.
E non si venga fuori col discorso delle "quattro mele marce". Fino a quando i vertici delle istituzioni di cui qui si parla non prenderanno le dovute misure per rintracciare e punire i responsabili, non ci sono ragioni che impediscano di generalizzare. Anzi, ci sono soltanto motivi per farlo, perché questo è un comportamento che qualifica le associazioni per delinquere.
poteva far fare l'indagine ai carabinieri :-)
Perfettamente d'accordo con Adimant e Persio.
Faccio notare altresì che la notizia, fresca fresca di stamane, è già stata fatta scomparire dalla homepage di Repubblica.
Sì, è stata fatta sparire. Ma ciò soltanto per far spazio a una notizia più importante e soprattutto più riformista, cioè la conferma del divieto ai minori di 14 anni imposto al film di Mel Gibson.
Quando ho sentito la notizia alla radio sono andato letteralmente in bestia.
Beh... una volta la polizia faceva sparare, adesso fa sparire.
E' un passo avanti, dai.
Guarda la vignetta
ciao
gianfalco
Contro il silenzio maledetto di Repubblica e Corriere mi sembra accettabile anche la buffonata di Caruso, che ha messo due molotov finte nel cortile della Camera (da ansa.it).
Proporrei una cosa simile: recarsi a centinaia dinanzi al Tribunale di Genova portando ognuno con sè una molotov finta (o, se preferite, vera). Se ne trovano due che rassomiglino agli originali, si prosegua il processo con quelle.
Giovedì 18 Gennaio 2007, 15.34
IL GIALLO DELLE MOLOTOV SPARITE
Perdere qualcosa può capitare a tutti ma la sparizione delle molotov introdotte alla scuola Diaz durante il blitz della Polizia nei giorni del G8, se non fosse un'episodio almeno inquietante, sarebbe da catalogare tra quelli grotteschi. E l'eco della notizia piombata ieri a Palazzo di Giustizia di Genova nel bel mezzo del processo per i fatti del 2001, non accenna a placarsi. Un passo indietro dunque: ieri arriva questo fulmine a ciel sereno. Le molotov che sarebbero state introdotte nella scuola per giustificare la presenza dei black block nell'istituto non si trovano più. Sparite, volatilizzate. Per questo la Procura ha deciso di passare oltre:niente più testimonianze su quest'episodio, se ne riparlerà quando verranno ritrovate le bottiglie incendiarie. Ma se per Enrico Zucca, rappresentante della pubblica accusa, la sparizione delle molotov non cambia nulla nell'economia del processo.per Alfredo Biondi, difensore dell'allora vicequestore Pietro Troiani "Le fotografie di un oggetto non possono sostituire il corpo del reato, che dev'essere materialmente riconosciuto". La sparizione misteriosa delle molotov, ovviamente, non poteva passare sottotraccia:e così' mentre il senatore della Margherita Ferrante chiede l'intervento del ministro Amato, l'Arci esprime, in un comunicato, tutto il proprio sdegno: E' una vergogna! Che sia dovuta a dabbenaggine o che ci sia qualcosa di piu' serio dietro, il fatto che le due bottiglie molotov "trovate" alla Diaz siano scomparse mettendo a rischio gli esiti del processo in corso e' una vergogna inimmaginabile.
http://www.telecitta.it/articoli/31015.html
macché sparite
se l'è bevute quell'alcolizzato di biondi
ehi zietto... ma non ti avevano appeso...???
torna da dove sei venuto...
Aggiornamenti dalla stampa locale:
MOLOTOV: "PROCESSO AVANTI LO STESSO"
18/01/2007 ore 18:37
Il processo del G8, se fra un paio di giorni non saranno state ancora trovate le due molotov scomparse, andrà avanti lo stesso. Parole del pm Enrico Zucca che abbiamo incontrato stamani in Tribunale a Genova. Intanto in Questura continua la ricerca dei due reperti. Se ne stanno occupando la Digos e la Squadra Mobile.
la questione è più complessa di quanto non appaia. L'idea che il reperto oggetto dell'inchiesta debba restare sempre a disposizione è uno dei misteri del funzionamento della giustizia Vi sono sterminati parchi macchine, motorette, puttanate varie con un costo stratosferico e un rallentamento reale della giustizia che prescinde dall'utilità reale dell'oggetto stesso. A meno che non serva a ingrassare amici e parenti e a distribuire un po di droga agli stessi. L'uso dell'archiviazione informatico, fotografica etc è pressochè sconosciuto. Qualcuno mi spieghi che senso ha conservare delle molotov per anni.
credo si debba dire: Giustizia anno zero.
Le due prove materiali dovevano essere nell'ufficio corpi di reato del palazzo di giustizia.
del deposito al predetto ufficio è fatto processo verbale, agli atti del P.M.
vedremo nei prossimi giorni ...
@alberto: io, che lo ho conosciuto a Genova molti anni fa, considero Alfredo Biondi davvero un galantuomo. Mi pare che abbastanza spesso provi un certo imbarazzo per i suoi compagni di coalizione e non lo nasconda neppure (infatti lo hanno ridimensionato un bel po'). Tra l'altro è sinceramente garantista (per intenderci, non solo quando l'inquisito è un poliziotto, anche quando è un ragazzo dei centri sociali).
L'avvocato non ha il dovere di contribuire alla punizione dei colpevoli (questo spetta al pubblico ministero e al giudice), ha il dovere di utilizzare (non scorrettamente) i mezzi che
la legge gli offre per difendere il suo cliente, oppure, se avvocato di parte civile, per far trionfare la propria tesi, e questo mi pare che stia facendo.
Io invece mi chiedo se Amato dorme.
@Paolo Zinna
Guarda, tanti anni fa avevo conosciuto anch'io Biondi, e devo dire che nell'occasione era stato molto simpatico. E certo è pure che l'avvocato deve fare tutto quello che la legge gli permette per difendere il suo cliente, ci mancherebbe altro.
Ma qui il punto riguarda altre cose. Cioè per quale motivo siano sparite le prove (quello è facile saperlo); chi sia responsabile della sottrazione delle stesse (anche qui, la difficoltà per scoprirlo non mi pare insormontabile); dove le hanno messe. Sì, perché vedrete che salteranno fuori perché le avranno nascoste da qualche parte, invece che distruggerle come razionalità (criminale, certo, ma sempre razionalità) imporrebbe. Distrutte, le molotov non servono a nessuno. Nascoste da qualche parte, invece, possono sempre tornare comode per ricattare qualche altro bandito in uniforme, per ottenere favori, promozioni o altre utilità. E al momento giusto: patatrac! si tirano fuori e si scatena un vespaio a danno del caporione di parte avversa, proprio come fanno i mafiosi e la banditaglia in genere.
mi unisco al coro di quelli che hanno conosciuto Alfredo Biondi, sia pure per pochi attimi.
Condivido la stima nei suoi confronti.
Non condivido le farneticazioni.
Povero Alfredo, prova imbarazzo? Che se ne vada. Che cambi coalizione: all'Unione lo accoglieranno a braccia aperte, come hanno sempre fatto.
Quanto al garantismo e alla (s)correttezza dei mezzi per difendere gli assistiti, mi pare che sia sufficiente ricordare che "Secondo la difesa, capitanata da Alfredo Biondi, forzitaliota “liberale” (dfesa di cui fa parte anche l’avvocato dei nazisti di Marzabotto), la dipartita delle due molotov renderebbe nullo tutto il processo. Nonostante foto, testimonianze, deposizioni."
http://www.salgalaluna.com/?p=129
...QUESTO a voi sembra corretto?!
E' corretto che basti la sparizione delle molotov per annullare delle confessioni? Se sparisce un cadavere non c'è più stato l'omicidio?
Agente confessa: "Mi ordinarono di mettere le molotov alla Diaz"
http://www.repubblica.it/online/politica/genovanno/molo/molo.html
Sarà anche un galantuomo (macchevvòddì? ma parliamo di cose serie, per favore...), ma non mi stupirei se ci fosse proprio lui dietro alla sparizione delle molotov.
"AVVOCATI E GALANTUOMINI
Ho già ricordato la vivace polemica suscitata da Indro Montanelli, che ha scritto parole al vetriolo sugli avvocati, accusati di ingannare e imbrogliare i magistrati. Molti lettori e ammiratori espressero i propri dubbi. Tra questi, anche Alfredo Biondi. Ma non fu il solo.
Il lettore Giuseppe Gesué, da Napoli, scrive a Montanelli, sottolineando che a suo parere quelle opinioni così severe sugli avvocati sono erronee. In particolare egli sottolinea fermamente che il dovere processuale dell'avvocato è difendere il cliente. E ha ragione: questo è il discrimine tra il galantuomo e il farabutto. Ogni farabutto dirà: "ma il mio compito è fare l'avvocato. Io sono un galantuomo". Soltanto i fatti ci possono dire se quell'uomo è un galantuomo o un farabutto. Se si è limitato a difendere, senza alterare i fatti, anche energicamente e pur convinto della colpevolezza del proprio cliente, è un galantuomo. Se, invece, altera i fatti, usando mezzi spregevoli (anche se formalmente irreprensibili), allora non è un galantuomo: è un farabutto."
http://criminologia.advcom.it/galantuomo.htm
18.01.07
comunicato stampa COMITATO VERITA' E GIUSTIZIA PER GENOVA
PROVIAMO VERGOGNA
Siamo increduli: puo' davvero accadere che la polizia di stato faccia sparire elementi di prova di un processo in corso? Se davvero cosi' stanno le cose il primo sentimento che proviamo e' di vergogna. Vergogna in quanto cittadini. Abbiamo intrapreso, dopo il luglio 2001, un battaglia di civilta': il nostro Comitato si batte per il rispetto dei diritti costituzionali, calpestati piu' volte, sistematicamente, durante le 'giornate di Genova'. Ora scopriamo che la polizia di stato arriva al punto di far sparire le due bombe molotov, elementi chiave dell'accusa, fra l'altro individuati durante l'inchiesta grazie alla leale testimonianza di alcuni funzionari di polizia. Un corpo dello stato, a quanto pare, intende ostacolare in tutti i modi il corso della giustizia. Ci pare che la parola adesso debba passare al governo e al parlamento. Al primo chiediamo un intervento forte e chiaro, a tutela della costituzione, della magistratura e della credibilita' stessa della polizia di stato, al secondo di non perdere altro tempo e di approvare subito l'istituzione di una commissione d'inchiesta sui fatti del luglio 2001, come previsto dal programma elettorale dell'Unione.
Genova, 18 gennaio 2007
http://www.veritagiustizia.it/comunicati_stampa/proviamo_vergogna.php