Si è scelto il peggio
di Gavino Angius
Numerosi membri della Direzione, non solo io, hanno apertamente espresso il loro dissenso e disappunto per la decisione assunta, imposta di fatto da una minoranza sulle modalità di voto al Congresso dei Democratici di Sinistra.
Non mi sento affatto un vinto, perché ho difeso un'idea e una pratica della politica nella quale ho sempre creduto e alla quale non rinuncio, intesa come confronto aperto, come ascolto, come assunzione di responsabilità quando si prendono scelte politiche - tanto più se decisive per il futuro e l'esistenza stessa di un partito - che vanno fatte sempre alla luce del sole, in modo libero e trasparente, senza pressioni o ricatti, guardando in faccia, a viso aperto, le compagne e i compagni che la pensano diversamente.
Votare segretamente documenti politici non era mai avvenuto. Ora invece si chiamano gli iscritti a pronunciarsi sul futuro dei DS e sulla nascita di un nuovo partito, cioè su una svolta epocale che investe il futuro stesso della sinistra italiana, e che interpella il senso della militanza politica delle persone, chiedendo un pronunciamento segreto e non alla luce del sole, liberamente, apertamente. In questo modo non si sollecita l'assunzione di responsabilità da parte degli iscritti ma all’apposto li si induce alla deresponsabilizzazione. È il peggio che può accadere ad una forza politica democratica che tanto più vive in quanto i suoi iscritti si sentono protagonisti attivi. In questa decisione c'è il senso di fallimento di una concezione della politica come sfida delle idee, come confronto, come ascolto e come ricerca. Ma anche della fragilità di un gruppo dirigente. E' una scelta quella fatta nella Direzione Ds motivata da giochi interni e patteggiamenti destinati a riprodursi in futuro, che non mi appartiene che aborro, che ho sempre contrastato. Così non si consolida affatto l'unità del Partito. Si pongono al contrario le premesse di nuove divisioni.
Si stanno infatti ponendo le condizioni per la creazione di un sistema feudale correntizio e di un confronto interno esclusivamente basato sui rapporti di forza e non sulla forza delle opinioni. Con questa gestione dissennata del Congresso si offre una pessima immagine del Partito che non risponde allo spirito che anima il lavoro e le fatiche di tante nostre compagne e compagni nelle Sezioni.
Infine con queste regole si dà al gruppo dirigente che uscirà dal Congresso una delega irrevocabile bloccata da una appartenenza correntizia che irrigidisce e cristallizza ogni discussione politica. È l'esatto opposto di ciò che io avrei voluto e con me, penso, la stragrande maggioranza dei nostri iscritti al di la delle loro opinioni politiche.
Il fatto che non commenta nessuno la dice lunga, avete rotto il bip andate a farvi sotterare nel mausoleo arcoriano c'è posto anche per voi.
il voto segreto sulle mozioni politiche credo che sia praticato solo dalla massoneria e alcuni gruppi terroristi. Chissà perchè i ds vogliono farsi del male da soli!
@ sgomy.
non sarà l'assenza di commenti non sintomo di consenso ma, invece, di sgomento ?
certo è che ce la stanno mettendo tutta per far schifare chi li ha votati, a cominciare con i DS e continuare con Margherita (che anime candide ?), UDC, Italia dei Valori, RC, Verdi (direi sempreverdi), Partito Comunista, la Rosa nel Pugno ...
se non fosse che dall'altra parte lo schifo è maggiore ...
chi può disapprovare coloro che decidono di non andare più a votare ?
con una coalizione di governo che va in ordine sparso, che va a fare un 'conclave' a Caserta senza mettere nel conto il facile populismo dei loro antagonisti all'opposione (che si sono esibiti alla grande, come al solito, in rumorose ed indecenti sceneggiate) e che ne esce, come sembra, più divisa che mai, cos'altro resta da fare al povero disgraziato cittadino ?
espatriare ?