Ho avuto la ventura di ascoltare anch'io quel microfono aperto di Radio Pop.
Vorrei mettere in luce un altro lato della questione. Quando la sciura preoccupata diceva " Quelli non lavorano ...!" etc il solerte conduttore subito mandava le risposte di alcuni rom alla domanda "ma voi cosa fate...lavorate?".
Allora: due hanno detto che "la prossima settimana" avrebbero avuto un lavoro, un altro che in 4 anni di permanenza in Italia aveva lavorato 1 anno come muratore... Una radio che fa una bella trasmissione sull'ideologico quotidiano dovrebbe fare un po' di autocoscienza ( e di autocritica).
ciao
"le case si svalutano"è la tipica cosa che fa tanta impressione a sentirla e che non vuol dire un lella a pensarci sul serio. in realtà è intuitivo che le case si rivalutano se uno bada solo ai soldi perché infatti da 10 - 15 extracomunitari insieme si può guadagnare molto bene. rischiando. es. rischiando la distruzione della proprietà affittata per incuria o perché già che c'è dentro l'illegalità, magari essa si esprime anche con pistolettate o altro di simile. se invece una casa è legata alla memoria del nonno o a esigenze di aiuto o integrazione diventa una faccenda impossibile (per i prezzi dettati dalla presenza del mercato illegale oltre che per cose dall'apparenza "metafisica" come gli affetti).
C.
Kyra, apprezzo il tuo impeto (giovanile, immagino). Ma vorrei spendere una riflessione per quei poveri abitanti di Opera, quelli di sinistra. Si può credere in Dio, ma non essere disposti a fare il missionario o il martire, non ti pare? Allo stesso modo si può sentire sinceramente solidarietà e praticarla, ad esempio trattando gli immigrati con rispetto, assumendoli regolarmente nel proprio negozio di verdura o bottega artigiana o ditta di pulizie, magri andandoci insieme a vedere l'Inter. E però non volere che, per la presenza di un campo Rom, si svaluti del 50% il trilocale comprato col mutuo, che ho pensato di lasciare ai miei figli dopo morto. Non mi pare che tutti gli "Operesi" volessero mettere i Rom al gelo. Se gli abitanti del campo sono stati assegnati a "comunità più piccole, a Milano e in provincia" come mi pare di aver letto, non mi sembra una cattiva soluzione.
Pretendere da tutti una dedizione estrema, da "avanguardia rivoluzionaria", può portare solo a regalare consensi agli avversari. Lenin, che la pretendeva, coerentemente non si poneva problemi di democrazia.
PS a scanso di malintesi: non abito ad Opera, non investo in appartamenti.