Hillary in chat galvanizza gli internauti: è fantastica
Tre giorni di consultazioni con i cittadini attraverso Internet. Migliaia le prenotazioni. I commenti: chiara e preparata
di Roberto Rezzo / New York
Traffico da lancio discografico con prenotazioni esaurite in meno d’un paio d’ore per il debutto in video conferenza di Hillary Clinton che lunedì sera ha iniziato una tre giorni di consultazioni Internet con gli elettori dal suo sito ufficiale hillaryclinton.com. Migliaia di utenti si sono registrati per fare domande, suggerire argomenti, o semplicemente esprimere solidarietà e incoraggiamento per la candidatura alle presidenziali del 2008. «Allora, cominciamo questa conversazione», ha esordito la senatrice di fronte alla web camera. Politically correct anche nello straming: è disponibile sia in formato Microsoft Media Player che Real Player. È consapevole di affrontare una doppia sfida: «Credo sia importante dimostrare che le donne sono perfettamente in grado di occupare tutte le più alte cariche di governo». E quindi la discussione entra nel vivo, a partire dalle questioni più spinose. Sulla guerra in Iraq: «Se avessimo saputo quello che sappiamo ora, il presidente non si sarebbe neppure sognato di chiedere i poteri di guerra. Tantomeno il Congresso avrebbe autorizzato l'intervento militare. Di sicuro non con il mio voto».
Parla in modo semplice e comprensibile a tutti ma su ogni argomento rivela una preparazione di ferro. Quando occorre è in grado di snocciolare dati come un atlante enciclopedico su difesa, bilancio, educazione, sanità. «È stata semplicemente fantastica - commenta Beverly Padgett, attivista democratica di lungo corso che ha deciso d'impegnarsi come volontaria nel comitato Clinton 2008 - Questo modo di fare campagna elettorale non è solo una novità tecnologica, è un modo per stare davvero in contatto con i cittadini. Promuove la partecipazione collettiva e aggiunge un tocco personale». Clifton Dixon, responsabile di Justus 4 Us, un gruppo che si batte per i diritti delle minoranze in Alabama, è stato inchiodato per ore davanti al computer per mettersi in contatto con la senatrice Clinton. Non se n'è pentito: «È stata estremamente chiara e diretta su quello che intende fare. Devo dire che è in gamba e la sua strategia mi convince». Era stato Howard Dean durante le primarie del 2004 a scoprire le potenzialità di Internet come strumento per mobilitare simpatizzanti e raccogliere fondi. Clinton ha fatto un ulteriore passo avanti. Secondo gli osservatori il dibattito via web con i cittadini non solo consente di trattare argomenti che altrimenti verrebbero lasciati al di fuori dell’agenda politica, ma è anche un mezzo efficace per motivare al voto chi in passato ha rinunciato. E a guardare i tassi di affluenza negli Usa, il bacino dei disillusi e sfiduciati che non votano vale da solo quasi quanto l'intero corpo elettorale attivo. Almeno quattro volte quello - corteggiatissimo - degli indecisi.
L'hi-tech -spiegano gli esperti- in realtà è molto old fashion. Clinton ha vinto due elezioni al Senato nello Stato di New York senza grandi comizi ma incontrando gli elettori a piccoli gruppi, partecipando a riunioni sindacali, assemblee di agricoltori e attivisti, girando chiese e supermercati. È questo il tipo di ambiente in cui si trova a proprio agio. E in cui dà il meglio di sè. La rigidità e la freddezza di cui è spesso accusata sembrano svanire per incanto quando ha occasione di sedersi a parlare a quattr'occhi con qualcuno. Niente è più simile di una video chat a una tranquilla chiacchierata nel soggiorno di casa. Clinton si rivela non solo intelligente, ma ospite piacevole e brillante. Anche quando si dissente, è impossibile litigare. L'atteggiamento più ostile la senatrice lo ha incontrato da parte dei media. Un vero e proprio tour de force iniziato lunedì sera con interventi -due registrati, uno in diretta- nei notiziari dei 3 principali network televisivi e proseguito ieri nei talk show della mattina. Katie Couric, l'ex presentatrice che ha risollevato gli ascolti del telegiornale della Abc, l'ha mitragliata con domande tutte incentrate sulla sua presunta «ineleggibilità». In sostanza le ha chiesto come pensa di essere eletta presidente con così tanti americani che non la possono sopportare. «Datemi una possibilità. È tutto quello che chiedo - ha risposto Clinton - Queste sono obiezioni che ho sentito mille volte quando mi sono candidata per la prima volta al Senato e i media di descrivevano come un'ambiziosa arrivista. Agli elettori dico: ascoltate me, non quello che i media dicono di me».
La campagna denigratoria del Partito repubblicano intanto è cominciata con un curioso comunicato apparso su Internet. La posizione di Clinton sulla guerra in Iraq viene paragonata a quella di John Kerry, il candidato democratico nel 2004, accusato di essere un voltagabbana. Per sostenere che Clinton scimmiotta Kerry si sono inventati un neologismo: Kerryaoke. La parola deriva da karaoke, ma hanno sbagliato l'ortografia. Tutt'al più sarebbe Kerryoke.
si beh ragazzi è hillary clinton non il Che...
non c'è da essere troppo troppo ottimisti ..
Improvvisa passione bloggara (di stampo rutellesco-veltroniano) per avvocatessa rampante democratica. Staremo a vedere se l'amore prosegue.
Non è il Che..beh, fortunatamente. Gli Usa necessitano di un presidente, non di un brillante borghese avventuriero dall'aria macho-rivoluzionaria (sempre migliore, però, del criminale castro e i suoi fratelli).
e che c'entra che non è il Che? qui si esaltano le modalità e l'uso massiccio dello strumento blog nelle campagne politiche. Un soldino per ogni volta che il Che è stato chiamato in causa a sproposito...
Se e' vero che i mdeia odiano tanto Hillary Clinton, e' ovvio che si serva del web. Cosi' non e' intermediata dai media.
Per quanto riguarda la questione dei politici in Italia che non usano il web, un po' sono lenti loro, ma un po' anche gli elettori Italiani sono lenti su Internet.
In USA uno su due usa Internet. In Italia uno su 10. Se i politici si affidano solo a Internet anziche' alla TV, hanno perso in partenza.
dedalus e minimamoralia, la vostra finta ottusità fa quasi tenerezza.
NB: sui miei post sono vietate le stronzate e i sarcasmi inutili, quindi Dedalus & C. evitate, perché cancello senza esitazioni.
Mauro, aggiornati. Secondo i dati più recenti del Censis (2006) gli italiani che usano la rete sono, in totale, il 40 % della popolazione – quelli che la usano “almeno tre o quattro volte alla settimana” sono il 28 %, “tutti i giorni” il 22 %. Se lo sviluppo nei prossimi anni continuasse con l’andamento attuale, il totale di persone in Italia che usano “anche occasionalmente” la rete supererebbe i 20 milioni entro due anni e in cinque annni arriverebbe a 30 milioni. Previsioni che non tengono conto dell’evoluzione delle risorse disponibili e dei modi di utilizzo. Banalmente, appena ogni cellulare avrè un IP ci sarà un'impennata negli accessi.
Ancora: secondo i dati Nielsen NetRatings diffusi il 3 gennaio 2007 da Enid Burns l'Italia è al nono posto nell'utilizzo della Rete per percentuale sulla popolazione, dietro Australia, Svizzera, USA, GB, Giappone, Francia e Spagna, ma la crescita è proporzionalmente molto più rapida. Questo significa - in soldoni - che nei prossimi 3-5 anni il gap sarà superato. A quel punto (ovvero per le prossime elezioni politiche) l'influenza della Rete sarà pari - se non superiore - a quella della televisione.
Insomma: la prossima partita politica si giocherà anche in Rete e non marginalmente. Credo quindi che sarebbe ora di smetterla di parlare a vanvera e dando valore solo ai TG1 di prima serata, a Portapporta o alle fotine sui quotidiani e avviare una diversa interazione tra cittadini e candidati che potrebbe fare la differenza.
Personalmente credo che la figura di "campaign blogger" evidenziata da Hillary in questo primo confronto la dica molto lunga sul prossimo scontro elettorale in USA. Ovviamente qui da noi si può ascoltare e far tesoro oppure continuare a "vivere nell'800" come il presidente dei DS o - si parva licet... - come i suoi giannizzeri nella mia città.
va bene l'apprezzamento per l'approccio moderno alla campagna elettorale, la partecipazione collettiva, la conoscenza e l'utilizzo delle nuova tecnologie ecc... ecc...
è giusto invitare gli antiquati politici nostrani - in particolare gli esponenti dell'unione, i destri facciano come gli pare - a seguire l'esempio.
ma ripeto, questa signora attempata, in tempi non sospetti, ha votato a favore dell'intervento in iraq. questo clima da "forza hillary" mi pare eccessivo, il presidente dei ds sarà fermo all'800, ma questa sta anni luce più a destra.
credo ci siano alternative migliori fra i democratici, anche se temo che hillary vincerà le primarie a mani basse.
Davide: per favore, leggi il post. Non sono entrato nel merito delle politiche passate e future di Hillary. Sto cercando di ragionare sul metodo. Ho la convinzione che l'Italia abbia bisogno di un rinnovamento profondo di persone e protocolli per uscire dal guano culturale e politico in cui si dibatte. Questo cambiamento potrà avvenire solo se riusciremo a bypassare oil potentato mafioso e omertoso di oggi, sostituendolo con persone di valore, all'altezza di rappresentare davvero i propri elettori. Non sono qui a dare la croce addosso a D'Alema, anzi sono felicissimo che viva nell'ottocento. Sono a proporre alle nuove leve di non farsi prendere nella trappola degli squatter parlamentari, di stare fuori dalle trame e stare tra le persone.
infatti, la mia era solo una puntualizzazione sull'aspetto politico.
sul contenuto del post sono d'accordo e l'ho fatto presente nella prima parte del mio intervento.
Albrto, i tuoi sondaggi non includono il numero delle connessioni broadband, che e' una cosa fondamentale se vuoi vedere il filmaro della Clinton senza che si interrompa 20,000 volte.
Mi fa piacere il tuo entusiasmo, ma un conto sono le connessioni internet lnte e un conto sono quelle veloci. Le connessioni veloci in Italia costano quasi il doppio che in Francia e le gante guadagna molto meno,
Lo sviluppo di Internet in Italia e' limitato anche per formazione informatica bassa docuto essenzialmente a motivi demografici.
Credi che i leader di partito siano tutti scemi?
Povero illuso...
"Credi che i leader di partito siano tutti scemi?"
diciamo che sono delle antipatiche canaglie
le galere sono strapiene di gente molto migliore
Mauro, ti invito per l'ultima volta a rispettare le regole. Giudica le idee, non le persone, ovvero i "povero illuso" lasciali perdere, anche perché - mi sembra di capire - su questi temi sono più infformato di te. Vengo al dunque.
Anche sulla banda larga sei poco informato. Per quanto la copertura dell'87% sia scarsa rispetto all'Europa (il commissario europeo responsabile per la società dell'informazione Viviane Reding l'ha definita "preoccupante e inadeguata"), tuttavia l'atteggiamento del nuovo governo consente di aspettarsi un miglioramento importante della situazione.
Quanto ai politici, non li ritengo scemi (non tutti almeno, anche se a guardare i filmati delle iene la categoria è ben rappresentata), ma ignoranti. I responsabili della comunicazione sono incompetenti, inadeguati e polverosi (lo dimostra che uno come Cuperlo è considerato il più brillante sull'argomento).
Guarda che la copertura DSL all'87% e' ben altra cosa che l'utilizzo. L'OECD nell'Ottobre 2005 proponeva una classifica (scaricabile gratuitamente sul suo sito) dove l'Italia e' 19simo posto per DSL con il 9.4% della popolazione. Il mio sondaggio sara' piu' vecchio del tuo, ma e' piu' affidabile della Nielsen, che nonostante la parvenza di imparzialita' svedese, e' una societa' di sondaggi marchettara come l'Auditel e le altre.
In tema di politici e popolo, Alberto, per piacere, non facciamo finta di essere un popolo di persone intelligenti che ha una classe politica retrograda che non ci meritiamo. Quegli idioti li abbiamo votati noi, noi Italiani videodipendenti che usiamo il computer solo per scaricare siti porno anche in ufficio e ci guardiamo i reality 24 ore al giorno, noi che abbiamo il tasso inferiore di lettori di giornali e di libri! E adesso credi che una connessione a Internet veloce possa cambiare tutto? Ma chi vogliamo prendere in giro?
Mi rallegro del tuo entusiasmo quasi infantile nel vedere la faccina della Clinton su Internet anziche' in TV a rispondere alle domande dei lettori, filtrate dal suo ufficio stampa anziche' dagli odiati gionarlisti del New York Times.
Ma poi, siamo proprio sicuri che Internet restera' indipendente? O forse sara' solo una grande TV?
caro darth, a me pare di aver capito il senso del post di biraghi, dove il giudizio su hillary clinton come politica non trova posto, men che meno il raffronto con la mitologia di sinistra. si parla di metodo di comunicazione politica. quindi prima di passare all'insulto alla cieca leggi bene, il post e i commenti. se ci riesci
Và tutto bene però nel nostro piccolo ci sapppiamo fare anche noi. Vediamo Di Pietro su You Tube e perchè no - magari qualcun altro si farà avanti. Non tutto è negativo.
da alcuni commenti letti su questo thread capisco meglio com'è che in questo paese (paese è una definizione perfetta per il luogo chiamato italia) ci sia un'arretratezza sbalorditiva.
alberto ha indicato un metodo di comunicazione tra candidato e corpo elettorale; ne ha indicato altresì il successo (in termini di consenso); sottolinea l'accorciamento della filiera informativa, vale a dire il contatto semidiretto con il soggetto proponente, la clinton, e il soggetto non più solo ascoltante ma anche reagente.
una novità di approccio alla ricerca di consenso e all'esposizione pubblica.
i commenti sono di scarso livello finora, e tendenti ad una polemica autistica e benaltrista.
caro minimamoralia, ho semplicemente stigmatizzato la tua (tua e di dedalus) comica reazione al commento di prefe, che cercava, come dire, di richiamare all'attenzione il fatto che Hillary non è l'ideale di donna di sinistra. povero prefe ha avuto l'insana idea di nominare il Che e di pretendere che tutti lo capissero.
E poi rota si lamenta del livello basso dei commenti.
ragazzi ma sono stato io a scatenare questo?
era una battuta quella del Che... solo dicevo che ok il blog ma di quella lì mi fido fino a un certo punto... ma non era per intavolarci una discussione.
circa il fatto che la politica passi per i blog , va benissimo !(anche perchè qui siamo in un blog dubito qualcuno non sia d'accordo), ma tanto qua in Italia i politici non sanno cosa sià la comunità di internet, sono vecchi e disinformati e non penso gliene possa fregare di meno. Dubito che di pietro conosca html...ma almeno lui ci prova ed è lodevole!
Per quel che riguarda l'utilizzo di internet da parte della popolazione siamo messi male,e non per la diffusione, che per quel che vedo è sufficientemente capillare (a parte i soliti problemi di vie lasciate senza adsl senza alcun motivo).
Il problema è che finchè non si diffonde una cultura diversa, per cui nessuno abbia nemmeno l'idea di comprare suonerie per telefoni o comprare la visione del grande fratello in internet, saremo sempre indietro .
Il discorso è sempre lo stesso : le persone che usano la rete in maniera consapevole, che si informano e interagiscono col resto del mondo (virtuale) , sono quelle che lo facevano anche prima,+ qualche nuova entrata interessante; la marmaglia di gente che si butta in internet perchè "hai visto mi posso scaricare il logo del gf sul cellu" non fa che contribuire alla crescita di virus che fanno leva sull'ignoranza dell'internauta. E rompono i coglioni sui blog per di piu'.
Un'ultima cosa..bello il blog bello tutto , ma poi lo aggiorna lo staff o lei?
La videoconferenza invece è una cosa che non lascia scampo, è perfetta...se risponde alle domande della gente!
La differenza tra americani e italiani è che se un candidato dice che risponderà alle domande degli elettori, i primi hanno fiducia che lo faccia davvero, i secondi cono convinti che le domande le scriva l'ufficio stampa.
Il fatto è che un politico americano è più tentato di uno italiano ad usare mezzi alternativi per arrivare all'elettore perchè i media non gli danno altrettanto spazio.
In Italia una larga parte dei telegiornali è dedicata a riportare le opinioni delle parti politiche su qualunque argomento (inclusi quelli vuoti........). Provate a guardare un World News di una corporation qualsiasi e vedrete quante volte viene richiesto a politici di professione di esprimere la loro opinione.
E oltre ai telegiornali, tutte le altre trasmissioni televisive dove i politici italiani possono fare bella mostra di sè, con la conseziente piaggeria dei conduttori. Questo, ed in questi modi, negli USA è improponibile.
L'impiego di mezzi più diretti per raggiungere l'elettorato americano attraverso la rete, è un esperimento interessante, specialmente per due motivi: Hillary sa comunicare, ha idee che esprime in modo chiaro e diretto, ma soprattutto in USA le primarie sono vere e feroci. In Italia finora , quando si fanno, sono solo rituali.
Bravo Alberto, mi sono entusiasmato anch'io. Ovviamente più per metodologia che per i contenuti, peraltro, rapportatati agli States, non da buttare via, anzi.
alberto tu dici "La differenza tra americani e italiani è che se un candidato dice che risponderà alle domande degli elettori, i primi hanno fiducia che lo faccia davvero, i secondi cono convinti che le domande le scriva l'ufficio stampa. "
secondo me la differenza è che in america sperano che il candidato risponda , da noi le domande le scrive l'ufficio stampa! non è che il pubblico ne è convinto, è così