Voglio proprio vedere come faranno i paladini delle c.d. forze dell'ordine a difenderne l'operato e l'onestà anche in questo caso. Beninteso: la solita cazzata delle "mele marce" non vale, perché fino a quando i suddetti ortaggi godono della protezione dell'istituzione, se sono delinquenti loro lo sono anche tutti gli altri (da Catarella al ministro dell'interno).
la distruzione delle prove e' la miglior prova della colpevolezza delle forze del disordine fasciste che devastarono genova.
come fanno a difendere l'operato di questi ? semplice ! i nostri concittadini diranno "beh allora? hanno fatto bene dovevano dargliele a tutti quegli onti no globalterroristi"
così almeno a sentire la mia padova produttiva
puah
non ci sono parole abbastanza calzanti...
siamo alla mafia di stato...
un vicenda VERGOGNOSA, INDECENTE, da paese quartomondista.
e scommetto che la faranno franca tutti.
le c.d. "forze dell'ordine" sono in questo modo INDIFENDIBILI.
staremo a vedere ...
Come si fa a distruggere una molotov "per errore"? Potrebbero almeno avere la decenza di inventarsi una scusa migliore...
Stanno scherzando con il fuoco, pensano che ci possiamo permettere un'altra epoca di scontri? Perché è a questo che arriveremo, andando avanti così.
Sono improvvisamente molto pessimista.
Non so però se la sparizione materiale delle prove, dopo che comunque sono state fotografate e analizzate in mille modi, faccia lo stesso "sparire" il procedimento giudiziario. Spero di no.
Come si fa a distruggere una molotov "per errore"?
basta tirarla fuori dal deposito prove giudiziarie ed usarla per fare il pieno al motorino...
No, il problema più urgente per ora non sono quelli che hanno "distrutto per errore" le molotov. La cosa più urgente è verificare se ci sarà una inchiesta rapida e spietata fino a capire chi e perché. Il problema non sono i fascisti, stragisti e simili lordure annidati nello Stato: li abbiamo sempre avuti; il problema è vedere la nostra capacità di difenderci.
Ora abbiamo un governo di sinistra, e un ministro dell'Interno nella pienezza delle sue funzioni. Se non si troverà "chi e perché" ci sono due sole possibilità: Amato non li vuole trovare (non credo a questa ipotesi) - Amato non è in grado di farsi obbedire (molto probabile, purtroppo, ma bisognererbbe trarne le conseguenze). Noi (intendo i media di sinistra, a cominciare da OMB) abbiamo il dovere di non lasciar cadere la cosa, di farci su un intervento ogni giorno.
Amato ha tutti i poteri per "farsi obbedire". Se non trova qualcosa che potrebbe essere trovato è perché non vuole o perché è un incapace (o entrambe le cose).
"pensano che ci possiamo permettere un'altra epoca di scontri? Perché è a questo che arriveremo"
Estremizzando, mi vien da dire: SPERIAMO! Vorrebbe dire che la gente s'è svegliata.
E invece continua a dormire.
Stamane circa 30 persone hanno manifestato in una Genova sempre più assorta.
"GENOVA, PRESIDIO DAVANTI AL TRIBUNALE
25/01/2007 ore 12:35
Questa mattina un gruppo di sostenitori del Comitato Verità e Giustizia per Genova ha dato vita ad un presidio davanti a Palazzo di Giustizia per protestare contro la scomparsa delle due molotov rinvenute durante il G8 all'interno della Scuola Diaz che secondo le ultime notizie sarebbero state distrutte nel settembre del 2001."
Non riesco a far altro che mettermi nei panni di chi se le è prese, in strada, alla Diaz oppure a Bolzaneto (date una occhiata a http://www.marcopoggi.org/). Il problema, come ben evidenzia Prefe, è che la stragrande maggioranza degli italioti (centrosinistri compresi) è convinta che chi se le è prese se lo sia meritato. La mia coscienza è invece giunta da tempo alla conclusione che a questo punto le legnate se le meritano LORO.
Dopo averci riflettuto un po' e dopo essermi documentato direi che il processo possa procedere ammettendo come prove - invece delle molotov materialmente presentate - la documentazione raccolta sulle molotov, eventualmente come prova indiziaria (supponendo che non sia difficile sostenerne la gravità, precisione e concordanza).
Credo che il giudice abbia un certo margine di discrezionalità in merito.
Non credo invece che gli avvocati difensori - a parte dichiarazioni "mediatiche" - possano avere voce in capitolo: non sta a loro decidere dell'ammissibilità delle prove, casomai hanno diritto a far ammettere le proprie e a sostenere le proprie tesi in merito al significato e alla validità delle varie prove ammesse.
In tema di ammissioni, comunque, "ammetto" di essere tutt'altro che un esperto di procedura penale!
Vivrò sulla luna, ma la mia impressione è che la "stragrande maggioranza degli italioti" pensi che a Genova la polizia abbia pestato degli innocenti, sapendo benissimo di farlo.
Quello che cambia, casomai, sono le spiegazioni, le ragioni addotte, le valutazioni.
L'hai detto, Danjar! Scherzi a parte - senza offesa alcuna, ti assicuro, perchè non so se si tratti di viver sulla luna o altro - da quel che vedo la "stragrande maggioranza degli italioti" o è del tutto indifferente a certe vicende (tanto loro delle questioni sociali non se ne occupano, quasi non li riguardassero...), o pensa che chi va in piazza, in generale, in qualche maniera le botte se le meriti comunque, in quanto "mio figlio non va mica a manifestare, e col volto coperto poi!", oppure "la polizia lavora per la nostra sicurezza", od altre variegate fesserie; mia nonna, ad esempio, aggiungeva sempre che "è tutta colpa degli operai".
Trattasi di adattamento al dominio, e a noi italiani dominio e autorità piacciono assai: fascisti e neofascisti stanno tuttora lì a dimostrarlo. I media, dal canto loro, svolgono pienamente il loro ruolo: come ci hanno insegnato, tra gli altri, gli esponenti della scuola di Francoforte, i mezzi di comunicazione di massa tendono a integrare l'individuo nella società esistente, o meglio tendono a integrarlo nel sistema di dominio esistente. Lo hanno fatto anche al G8: sebbene abbiano pure mostrato certe violenze, non hanno potuto (voluto?) spiegarne le reali ragioni, e così un massacro politico ideato a tavolino è apparso agli occhi dei più come un tentativo di rivolta popolare, fortunatamente sedato dai tutori dell'ordine. Per loro, e dunque per la maggior parte delle persone, di ragione ne esiste solo una: chi si oppone alla società ed al dominio comunemente accettati, non può che stare dalla parte del torto.
aspetto il prossimo stronzo che rompe i coglioni per due manichini bruciati adesso.
e comunque, potrebbe darsi che "per errore" gli italiani non avranno mai piu' fiducia nelle forze dell'ordine semmai ne avessero avuta, perchè io mi chiedo: ma quanti ce n'erano quel giorno ?
possibile che non ce ne fosse uno onesto che sente il dovere di spiegare cosa è successo e perchè ?
uno ne basterebbe.
mi sono stancata di vivere in un paese dove i figli non tornano piu' a casa da vivi senza che si sappia mai il perchè.
Sì e no, Lorenzo.
A Genova andò molta gente che normalmente non va alle manifestazioni, gente al di fuori del "giro" dei "soliti" (centri sociali, partiti, sindacati) Per dire, ci furono molte associazioni pacifiste e/o religiose, con mamme, nonni e bambini. Tutte queste persone rimasero scioccate dagli eventi e ne parlarono con amici e conoscenti, e questi con altre persone. Altre migliaia e migliaia di persone fuori dal solito "giro".
I tg mandarono immagini di studenti delle medie circondati e presi a calci nel culo da poliziotti.
L'irruzione alla Diaz divenne famigerata, la storia delle molotov messe dalla polizia è ormai risaputa (e gli ultimi eventi le stanno dando ulteriore risonanza).
A mio parere Genova fu la prova generale della repressione di massa, ma andò maledettamente male. La macchina della propaganda non aveva tenuto nel dovuto conto la presenza "totale" dei nuovi media - per cui quello che non mandi in TV lo ritrovi comunque su Internet - e soprattutto è stata trascurata la forza del passa-parola.
Il fallimento risultante ha infatti "consigliato" di passare, per il momento, ad altre vie.
Quoto in toto l'intervento di Cristina, in particolare la prima e l'ultima frase. Sarebbe bello che ci fossero più persone come te in questo paese.
Danjar, resto pessimista ma riconosco che è vero anche quello che dici: molte persone non militanti rimasero sconvolte, e quelle militanti scoprirono la forza del mediattivismo, in cui credo anch'io; credo però sia indubbio che la macchina della propaganda resti comunque più forte, e più forte ancora sia la resistenza psicologica delle persone comuni: il commento migliore del cittadino medio di fronte ad una manifestazione antifascista è "BAH!", figuriamoci cosa può sapere e pensare delle differenze tra GSF e black bloc... In realtà, non gliene frega un bel niente! Benchè sfasciare un bancomat non serva a niente, il problema principale è che neppure un tale gesto estremo riesca a stimolare domande sul ruolo delle banche nella vita nostra e del resto del pianeta; la sola domanda che ci si pone è: "riuscirò a ritirare i soldi domattina?". Risposta: "NO, per colpa dei no global!"...
Insomma, fino a lamentarsi del governo e del tempo ci arriva chiunque, ma l'importante è poter continuare a farsi i ca**i propri, finchè si può. Il problema, perciò, credo risieda non tanto nel non POTER sapere come si svolsero le cose, ma nel NON VOLERLO sapere.
Il processo per i fatti del G8 di Genova va avanti anche senza le molotov.
Il giudice Barone (hip-hip, hurrà!) ha respinto le istanze della difesa, spiegando che le molotov erano già "iscritte nei fascicoli" del processo in mano al Tribunale (non si è quindi "persa" la prova). Sempre Barone (hip-hip, hurrà!) ha attaccato la Questura, sostenendo che lo "smarrimento" delle bottiglie non può che essere dovuto a dolo o negligenza; si è quindi riservato di prendere provvedimenti diretti contro chi le custodiva.
Il PM Zucca ha chiesto l'apertura di un procedimento contro gli eventuali responsabili, nel contempo rilevando che le molotov - stando alle dichiarazioni rese dal questore Salvatore Presenti - sono sparite dalla questura quando ancora vi lavorava uno degli imputati, il vice della Digos Spartaco Mortola.
Immagino che i PM sospettino che dietro lo "smarrimento" vi sia Mortola e/o qualche suo amico.
La questura di Genova è ancora una volta sotto il fuoco di accuse pesanti, mi domando cosa aspetti Presenti a dare le dimissioni - o cosa aspetti De Gennaro a sostituirlo con qualcuno che dia maggiori garanzie.
(Aspetta: ho scritto "De Gennaro"?... AHAHAHHAHAHHAHA...)
Ancora una volta, comunque, la barricata della legalità "resiste, resiste, resiste" grazie alla magistratura che - pur con tutti i suoi (non pochi) limiti - è l'istituzione di punta nella lotta all'imbarbarimento dei rapporti sociali.
Grazie di cuore quindi, da parte mia, al giudice Barone (hip-hip, hurrà!)
un applauso per il giudice...
Abbiamo accettato Ustica...perchè non dovremmo rassegnarci alla sparizione di due fottutissime molotov?! LORO lo sanno benissimo. Ci prenderanno per stanchezza.
Certo, mi rallegro del fatto che le molotov "scomparse" non fermino il processo sui fatti della Diaz, ma non mi illudo che verrà mai fatta nè chiarezza nè giustizia.
Il G8 di Genova ha dimostrato che non siamo poi troppo lontani dalle situazioni dei regimi militari argentino, cileno o di altri paesi dell'America latina.
Del resto, non era forse affiliato alla P2 il gen. Emilio Eduardo Massera, il principale imputato al processo che si sta svolgendo in Italia ai golpisti argentini? E il G8 non si è svolto durante il governo dell'on. signor Berlusconi, tessera P2 1816, codice E.19.78, gruppo 17, fascicolo 0625, data di affiliazione 26 gennaio 1978?
Questa è storia.
E chi, come certi forzitalioti odierni, sostiene trattarsi di "storie vecchie" (sentito con le mie orecchie!), merita lo stesso trattamento che subirono i desaparecidos.
«Ci prenderanno per stanchezza.»
«non mi illudo che verrà mai fatta nè chiarezza nè giustizia.»
(Lorenzo)
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Come rimedio dei tuoi mali suggerisco l'emigrazione.
Oppure rifletti su questi due pensieri:
1. Pensare che le cose "non possano cambiare" o "non cambino mai" è un ottimo modo per aiutare «LORO» (come li chiami).
2. Le cose cambiano, lo dimostra la storia. Pensare il contrario è comprensibile ma in ultima analisi un po' folle.
Mussolini è morto e il suo fascismo è finito.
La P2 è stata abbattuta.
Berlusconi ha perso le elezioni.
L'Italia è uscita dall'Irak.
Su ogni cosa si può naturalmente aggiungere un "sì, però" (anzi, si deve aggiungere).
Però al momento ad essere stati sconfitti/cancellati sono Mussolini, la P2, Berlusconi e "Nuova Babilonia".
Non «noi».
Se «ci» sconfiggeranno (possibile), che almeno se la debbano sudare: voglio vedere la loro, di stanchezza.
Personalmente (confortato in questo da Lapalisse), finché sono vivo non mi ritengo morto.
"La P2 è stata abbattuta"
?? an si'??
sicurosicuro?
"Quella" P2 sì. Non so perché, ma tendo a fidarmi di Anselmi.
Comunque, tonii, non perdiamoci nei dettagli (tipo disquisire se si possa ancora parlare di P2, o se non sia più corretto discutere di P3...)
Danjar, perdonami ma mi sembri un po' troppo ottimista... La P2 è viva (http://www.onemoreblog.org/archives/012911.html) e l'abbiamo messa NOI al potere. Questo significa che almeno metà del popolino italiota votante NON SA o FINGE DI NON SAPERE che cosa sia la P2 e chi vi fosse affiliato. Questo significa che c'è una grave crisi culturale in questo paese; una crisi, o in alternativa una colpevole malafede, che stanno riportando in auge il fascismo. La risicata sconfitta elettorale del Berluska è stata - come è stato da più parti riconosciuto - più una sconfitta che una vittoria per la sinistra: dopo tutto quel che era successo, infatti, il MINIMO che ci si sarebbe dovuti aspettare sarebbe stata una sconfitta PLATEALE della destra di governo! E invece... E adesso aspettiamoci anche le adunate oceaniche in difesa delle intoccabili TV del Silvio: dopodichè ci accorgeremo o no che c'è da spaventarsi?
Quanto all'uscita dell'Italia dall'Iraq, non sono altro che episodi farseschi di una telenovela: la guerra esce da una parte per rientrare dall'altra (Afghanistan, base USA di Vicenza). La realtà è che nessuno osa toccare un sistema economico BASATO SULLA GUERRA quale è quello capitalista. Chi produce e vende armi? Chi è implicato in tale commercio? Chi ha chiesto la revoca dell'embargo delle armi alla Cina? Chi sa dove finiscono le armi? NOI, NOI, NOI, NOI. I nostri governi, le nostre banche.
Ci sono tutti i motivi per essere pessimisti; ma questo non elimina la necessità di lottare. Günther Anders (http://www.filosofico.net/andersstern.htm) era pessimista, e a ragione: dopo Hiroshima e Nagasaki ha scritto che siamo tutti "sul treno che corre difilato sul suo binario unico verso la catastrofe", e che "dopo la bomba atomica, la salvezza non sembra più una realtà possibile". Ma nello stesso tempo aggiungeva che "Sarebbe una leggerezza pensare che quelli che sono responsabili delle decisioni, grazie a posizioni di potere politico o militare comunque acquisite, sappiano immaginare l'inaudito meglio di noi. Assai più legittimo è il sospetto: che ne siano affatto inconsapevoli. Ed essi lo provano dicendo che noi siamo incompetenti (...) e invitandoci a non "immischiarci". Molti di loro si appellano alla "competenza" solo per mascherare il carattere antidemocratico del loro monopolio. Se la parola "democrazia" ha un senso, è proprio quello che abbiamo il diritto e il dovere di partecipare alle decisioni che concernono la "res publica", che vanno, cioè, al di là della nostra competenza professionale e non ci riguardano come professionisti, ma come cittadini o come uomini."
Le vicende del G8 sono tra queste. Perciò, nessuna emigrazione, sono con te: stanchiamoli insieme, cercando di non farci prendere noi per stanchezza.
Certo che sono ottimista.
Il pessimista teme che viviamo nel migliore dei mondi possibili, l'ottimista pensa che si possa far meglio...
...Ed entrambi vengono presi a manganellate dai servi del sistema che gli indifferenti - i quali sono in maggioranza - mantengono al potere.
Occhei, mi hai convinto: niente cambia mai.
Ora scusa se non proseguo la discussione ma devo andare a caccia o stasera a casa non abbiamo niente da mangiare.
Ciao e alla prossima.
Danjar, risparmiati l'ironia. Fondamentalmente diciamo la stessa cosa, e ti ho già confermato la mia vicinanza alla tua voglia di cambiare.
Ma che niente cambia mai non sono io a dirlo: te ne accorgeresti da solo semplicemente guardando come si sono evolute certe questioni basilari, che...non si sono affatto evolute. Diceva De Andrè che l'uomo potrà pure andare sulla Luna o altro, ma i suoi problemi fondamentali rimarranno sempre gli stessi. E sembriamo proprio non volerli risolvere.
Il mediattivismo è un'arma che abbiamo in più, ma non ha risolto le cose. Si permettevano di scegliere la guerra prima, ora la fanno persino "preventiva" e sventolando prove false. Ci opponiamo? Ci incarceravano prima, ci incarcerano pure adesso.
Il mio però non è affatto un invito alla rassegnazione; è una consapevolezza che mi fa decidere da che parte stare e mi fa proseguire il cammino pur sapendo che probabilmente non si riuscirà ad arrivare da nessuna parte.
Ripeto: dopo Ustica, sinceramente non so proprio cosa tu possa aspettarti. Ti ricordo che stiamo commentando la notizia delle due molotov "distrutte per errore"...ci rendiamo conto? E' come le armi di distruzione di massa che non esistono! Una risata li seppellirà? Speriamo! Finora io ho riso parecchio, ma non mi pare sia successo granchè.
Comunque non voglio convincerti di niente, sono solo mie constatazioni.
Buona caccia e buon appetito...
concordo con danjar
tu lorenzo hai sempre questo atteggiamento in tutti i tuoi post.
Per quanto io condivida buona parte delle tue idee mi rendo conto che forse è la fretta che ti frega.
Siamo un popolo uscito da una dittatura non molto tempo fa.. è 60 anni che non c'è una guerra mondiale non 300. C'è la svezia l'olanda ed esistono molti paesi piu' avanti di noi (o meglio non ne esistono di piu' indietro), ma le cose vanno conquistate lentamente, forse tu ti spegnerei vecchio e incazzato ma avrai lavorato affinche' i tuoi figli potranno un giorno starsene meglio. A questo aggiungo che un giorno silvio tirerà le cuoia, e tutta quella generazione di persone legate direttamente al fascismo italiano lo seguiranno...ma questa è biologia , è normale.(e giustissimo)
In piu' c'è internet e la capacità della plebe di sbugiardare i potenti è cresciuta molto di conseguenza.
Insomma ci sono presupposti per sperare ed altri per disperare.
no?
"forse tu ti spegnerei vecchio e incazzato ma avrai lavorato affinche' i tuoi figli potranno un giorno starsene meglio (...) Insomma ci sono presupposti per sperare ed altri per disperare."
Prefe, concordo appieno. Non mi pare di aver detto molto di diverso, e non capisco a quale mio presunto atteggiamento tu faccia riferimento (ma è possibile che non me ne accorga in quanto sono io stesso a scrivere, mi vien naturale); spero di non risultare arrogante, non è mia volontà, specie se mi accorgo di dialogare con chi, come voi, condivide buona parte delle mie idee (e viceversa).
Che dire? Speriamo che finisca bene. Ma se anche un giorno Silvio tirerà le cuoia, a me cosa me ne verrà in tasca, se mi fossi già fatto qualche mese di galera per presunte "devastazione e saccheggio"? Credo che avrei meno speranze di quante non ne abbia adesso.
Vabbè. Speriamo, e andiamo avanti assieme, se possibile... Vi saluto.