La Pecorella smarrita
di Marco Travaglio
Ora sì che lo riconosciamo di nuovo. È tornato lui, il Bellachioma di sempre, bello ringhioso come l’avevamo conosciuto ai bei tempi delle leggi illegali e della privatizzazione, anzi previtizzazione, dello Stato. È bastato che, in un giorno solo, l’Europa cancellasse i suoi aiuti pubblici ai decoder prodotti dal fratello condannando Mediaset e le altre tv a restituire il maltolto (400 miliardi di lire, che lo Stato riavrà grazie al ricorso di Europa7) e la Corte costituzionale radesse al suolo la legge Pecorella che aboliva il processo d’appello Sme e impediva ai pm di appellare le assoluzioni e le prescrizioni, per far cadere lifting, ceroni e trapianti e rivedere il vero Berlusconi. Quello che nel ’94 - anche se molti suoi oppositori fingono di dimenticarlo - era sceso in campo per non finire in galera e proteggere il suo monopolio televisivo incostituzionale. La doppia ragione sociale del suo impegno politico riemerge con le sue urla belluine contro la Consulta, rea di aver fatto il suo mestiere bocciando l’ennesima legge illegittima (dopo rogatorie, lodo Maccanico-Schifani, un pezzo di ex Cirielli e di Bossi-Fini), e contro la timidissima legge Gentiloni sulle tv, che pure regala ancora a Mediaset il 45% di affollamento pubblicitario (nel resto d’Europa il massimo è il 30) e le conserva tutte e tre le reti. Visto che la Consulta non prende ordini dal suo collegio difensivo, è «una cosa indegna» e «l’Italia non è una democrazia». E siccome la Gentiloni non l’han fatta scrivere a lui, è un «piano criminale contro le mie proprietà private», a difesa delle quali i suoi discepoli abbandonano come un sol uomo le commissioni parlamentari, in attesa che l’Unione si cali le brache per far tornare le pecorelle smarrite. Non bastasse tutto ciò, ci si mettono pure i titolari del Sorrento Palace, teatro dell’indimenticabile convention dei Dell’Utri Boys: anziché sentirsi onorati per aver ospitato l’Evento, questi mariuoli pretendono addirittura che Dell’Utri paghi il conto: una cosina da 700 mila euro. E poi dicono che l’Italia è una democrazia. Chissà, di questo passo, dove andremo a finire. E non basta ancora, perché il presidente d’Israele Moshè Katsav, nemmeno ancora incriminato per uno scandalo sessuale, non trova di meglio che autosospendersi e promettere le dimissioni se sarà rinviato a giudizio: lo fa apposta per mettere in cattiva luce il Cavaliere, che di rinvii a giudizio ne ha avuti una dozzina, ma non s’è mai posto il problema (anche perché il centrosinistra si guardò bene dal porglielo, anzi lo pregò di restare a Palazzo Chigi). Se questa non è giustizia a orologeria! Ora, grazie alla Consulta, è probabile che l’abrogato processo d’appello Sme a Berlusconi, in cui i pm chiedevano di trasformare la prescrizione in condanna revocando le attenuanti generiche generosamente concesse dal Tribunale, si riapra. Anche se è improbabile che giunga in porto prima d’esser falcidiato dall’ex Cirielli. Ma soprattutto ripartiranno gli altri appelli, per esempio quello di Palermo a carico di Dell’Utri appena assolto per il complotto ultraprovato con falsi pentiti contro quelli veri. Gli errori giudiziari più diffusi, si sa, non sono le condanne degli innocenti, ma le assoluzioni dei colpevoli. Ed era per consolidare queste ultime che era nata la bella trovata di abolire l’appello del pm (ma non del condannato). Ora l’ottimo Pecorella, che un anno fa si era visto dichiarare incostituzionale la sua legge da Ciampi, ma l’aveva ripresentata quasi uguale, ottenendo anche una proroga di 15 giorni sulla fine della legislatura per mandarla in porto, piagnucola con argomenti piuttosto miserelli. Farfuglia di «oscurantismo giudiziario», come se fino a un anno fa l’Italia avesse vissuto nel Medioevo. Afferma che, nel processo accusatorio basato sull’oralità, non ha senso l’appello sulle carte, e avrebbe ragione se solo completasse l’opera chiedendo di abolirlo per tutti, anche per i condannati. Poi vaneggia di un «regalo della Consulta ai pm», come se i pm facessero le indagini per sfizio personale, per divertirsi un po’, o per guadagnare di più, e non invece perché rappresentano il «pubblico ministero», cioè tutta la collettività, e hanno l’obbligo di scoprire la verità, facendo condannare i colpevoli e assolvere gli innocenti, contrariamente ai difensori, che sono pagati per far assolvere il cliente sempre e comunque, colpevole o innocente che sia. Ma certo, per chi era abituato a vincere i processi per legge (fatta da lui), è dura riabituarsi alla normalità.
Tutto molto bello, due oscenità cancellate. Spiace, però, che a farlo non sia stato il nuovo governo, ma due organi giudiziari.
spiace ma meglio così: evitiamo inciuci vari ed il governo, speriamo abbia tempo di lavorare (???) sulle altre "porcate" a cominciare dalla Legge elttorale
Gli errori giudiziari più diffusi, si sa, non sono le condanne degli innocenti, ma le assoluzioni dei colpevoli..
Ma chi l'ha detto? Cosa vuol dire "si sa"?
La condanna di un innocente é il danno più grave che può produrre un sistema giudiziario. Non lo si può parificare con questa disinvoltura da contabili alla mancara condanna di un colpevole.
La logica sottostante a ques'atteggiamento é quella propria dei regimi polizieschi per cui é accettabile, per il bene comune, che un inocente resti impigliato purchè il sistema garantisca la punizione di tutti i colpevoli. Il che, ovviemente, non si realizza mai.
cosa vuol dire "si sa"? vuol dire che chiunque non sia in malafede sa benissimo che è così. del resto nell'articolo non c'è il minimo accenno a quella logica sottostante che ti sei inventato di sana pianta.
travaglio non dice che non sia giusto che le cose stiano così (è ovvia conseguenza del principio garantista, che nessuno nega e lui nemmeno), dice solo che l'orrida legge pecorella aveva l'obiettivo di sbilanciare ulteriormente il rapporto nell'ottica di un ultra-garantismo al di fuori di ogni logica. e che fortunatamente il tentativo è stato bloccato.
giuseppe, invece di fare processi alle intenzioni, da buona Pecorella smarrita, prova a spiegarci il senso di una norma che impedisce al pm di ricorrere in appello contro un'assoluzione, continuando a consentire all'imputato di ricorrere contro una condanna.
"Gli errori giudiziari più diffusi, si sa, non sono le condanne degli innocenti, ma le assoluzioni dei colpevoli..."
In italiano si chiama iperbole ed è una figura retorica, in questo caso non tanto lontana, tuttavia e purtroppo, dalla realtà.
Da Repubblica:
"Silvio Berlusconi attacca il ddl Gentiloni sulla riforma televisiva definendolo un "piano criminale" e una "aggressione" contro Mediaset fatto "in odio al leader dell'opposizione", e minaccia di "portare in piazza 5 milioni di persone. Il presidente di Forza Italia lo ha detto nella tarda serata di ieri, conversando con i giornalisti questa notte al termine della cena di gala per i Telegatti."
Vorrei sapere se tali affermazioni possano portare ad un'azione penale legittima, sarei felice se una buona volta potrà, a colpi di denunce, rimangiarsi le cazzate criminali (queste si!) che dice. Secondo me, i partecipanti alla cena di gala dei telegatti devono finire in galera, o appesi a una corda!!! e non vorrei sembrare troppo drastico... ;-)
vada vada il popolo di servi in piazza a difendere le tv del padrone. sarebbe l'atto di sottomissione definitivo, la dimostrazione inconfutabile della loro vera natura.
mappoi, 'sto corteo dei cinque milioni ( ne bastano pure ventimila e poi pagare quelli che li contano alla televisione... ), che invocheranno ? qual è la richiesta ? metteranno in testa ai cortei tutto il repertorio delle tv banane coi cartelli con su scritto follow me ?
ma infatti, e poi chi lo guiderà il corteo, paola perego?
sara' la solita banda di ventimila mafiosi e camorristi come la volta scorsa...
5 milioni di stronzi ... bisogna stare attenti a non inciampare
5 milioni in piazza...??? per lui...???
semmai dovesse capitare davvero, mi "travesto", vado a vedere con i miei occhi e mi porto la macchina fotografica...
eppoi a casa, con calma voglio analizzare i volti di coloro che manifestavano...
per capire se hanno dei tratti somatici particolari..., insomma, se sono riconoscibili a priori..., per poterli evitare...
se cinque milioni di berlusconiana si radunano in piazza
1- costruirei una galera attorno alla piazza ... così ein passant... mentre sono dentro. O manderei la guardia di finanza coi carri armati
2- evacuerei la città dove si ritrovano e cotruirei mura medievali intorno alle loro città di origine di modo che non possano rientrare
3- distribuirei le loro case agli onesti cittadini evacuati
4- gli direi "fondatevi la vostra salo' di 5000000 di persone" e immediatamente dopo averlo detto gli farei l'embargo
...
voglio vederli a sopravvivere chiavandosi l'un l'altro i pochi spiccioli che hanno nelle tasse
bravissino Marco, strepitoso
nelle tasche volevo a chiusura del messaggio sopra
davide, te lo spiego volentieri:
1) é una fola buona per i fanciulli che imputato e accusa si confrontino a parità di armi, uno ha dietro solo se stesso (e, segnatamente, la sua possibilità di permettersi un buon difensore) l'altro ha dietro l'apparato dello stato (che ha risorse, umane ed economiche, pressochè illimitate nello scandagliare ogni anfratto della sua esistenza)
2) la prova si forma nel processo di primo grado. L'appello, che è una rivalutazione delle carte processuali, risponde al principio di tutelare il soggetto debole (cittadino) consentendogli la possibilità che giudici che si presumono più esperti riesaminino la condanna
3) se un PM appella e vieni nuovamente assolto le spese del secondo giudizio sono, comunque, a tuo carico
4) se, invece, vieni assolto in tribunale, poi condannato in appello, poi la cassazione annulla e il tutto ritorna indietro (dove pui venire riassolto oppure ricondannato con speculare possibilità di appellare nuovamente) e, alla fine, si arriva a un'assoluzione definitiva può capitarti (e non é poi così raro..) di aver dovuto affrontare un numero potenzialmente infinito di giudizi di merito. Chi paga. Tu. Il PM che ha appellato (e che si é visto dar torto) ne risponde? No. Nel fratempo la tua vita é stata sconvolta, il lavoro é andato perso, devi decine di migliaia di euro agli avvocati... Qualcuno ti risarcirà? No.
Dici: chiunque non sia in malafede sa benissimo che non é così. Ma tu chi sei per decidere chi é in buona o mala fede. E su quali dati basi le tue granitiche certezze?
guarda giuseppe probabilmente tutta questa divergenza di vedute è presto spiegata, non vivi in italia. qui i processi sono rinviati all'infinito, le prescrizioni sono il pane quotidiano, e soprattutto vale la presunzione d'innocenza. dunque l'onnipotente pm di cui vaneggi deve trovarle le prove, prima di potere condannare qualcuno. sono finiti i tempi dell'inquisizione, anche se non parrebbe.
e l'appello, se ci sono ragioni valide perchè sia accolta la richiesta della difesa, non vedo perchè cio non debba valere anche per l'accusa.
se il problema sono le spese processuali, e se realmente è come dici tu, è sufficiente rivedere quella norma, e far sì che chi perde la causa paghi.
no guarda, non solo vivo nel patrio suolo ma faccio l'avvocato (ahimè non di berlusca o suoi sodali ma di gente normalissima) quindi so bene quello che dico. Tu piuttosto. Di certo non te lo auguro, ma sono nondimeno certo che l'esperienza dell'avere a che fare con un ufficio del pm che ti ha messo nel mirino (e nel casino del nostro sistema può capitare a tutti, anche a chi, come credo te, si crede l'uomo più probo e onesto del paese) ti farebbe cambiare idea all'istante.
Chi ha avuto a che fare direttamente con la giustizia ha una visione diversa da chi conosce i processi solo dai giornali.
Entrambe le visioni finiscono per essere di parte: l'addetto ai lavori diffida del potere giudiziario perchè ha visto quanto è labile a volte la distanza tra perseguire e perseguitare. L'estraneo (se non vota Forza Italia, ovviamente) tende a vedere i PM come l'ultimo baluardo contro l'arroganza del potere.
Io, che per diverse ragioni sto un po' in mezzo, non credo che la legge Pecorella fosse scandalosa. Era solo una legge molto garantista. Cosa c'è di sbagliato nel presumere che una persona assolta in primo grado sia innocente? Concordo con chi ha detto che è meglio avere dieci colpevoli assolti che un solo innocente condannato.
qui ci vorrebbe un esperto di diritto comparato.
certo è che l'impianto accusatorio del nuovo processo penale (1988-89) non ha molto in comune con il rito accusatorio statunitense, salvo che la prova si forma in dibattimento con rito pubblico.
il precedente sistema inquisitorio (1931) tagliava del tutto fuori la difesa, che anche oggi è tutt'altro che in posizione paritaria con la pubblica accusa, salvo per chi (Silvio) si può permettere un collegio difensivo milionario.
la legge Pecorella (ennesima legge ad personam) ha preteso di bloccare il ricorso del P.M. contro le sentenze assolutorie di primo grado, pur non avendo ripeto il processo penale italiano nulla in comune con il sistema giudiziario U.S.A.
la corte costituzionale ha eliminato questa parte della legge Pecorella, per cui il processo SME a Silvio Berlusconi, prosciolto in primo grado per prescrizione, riprenderà il suo iter, essendo stata la prescrizione conseguenza della concessione delle attenuanti generiche, che ha accorciato i termini prescrittivi del reato.
ovvio che Silvio sia incazzato.
ovvio che non lo siamo noi, io di sicuro NO.
BRAVO MARCO
PECORELLA HA PROVATO A FARE IL LUPO E...C'ERA QUASI RIUSCITO LI M. S.