Possibili soluzioni:
1. Ammazzare i genitori per avere la casa in eredita'
2. Aspettare che muoiano
3. Obbligare i genitori ad andare in ospizio anticipatamente
4. Rimboccarsi le maniche e trovare lavori che paghino bene
5. Emigrare in un paese ricco come la Germania dove pagano bene o in un paesino del Sud Italia dove gli affitti sono ancora bassi.
6. Rapinare una banca
7. Continuare la vita con fiducia a casa di mamma e papa'.
C'è anche da dire che i più vecchi poi tra dieci rilasceranno ai figli il ricavato della casa... di fatto non si va mai via di casa. Cacciare i figli di casa a 18 anni, come succede nel nord europa e tassare al 50% le successioni, forse si avrebbero giovani più responsabili
Secondo me i genitori sono i primi a non volere i figli fuori di casa a 18 anni. Un po' per affetto, un po' operche' possono tenerli in pugno a lungo. E' una questione di potere oltre che di amore. Conservare la lealta' di un giovane val bene qualche piccolo vizio al figlio/a in casa di 35 anni.
"accomunate solo da simili abitudini di consumo e non da una identità sociale specifica"
mi piace il tuo interlocutore. io ci metterei anche la propaganda che ha imposto come pensiero dominante la scomparsa delle differenze di classe. tutt* coll'auto, tutt* col telefonino, tutt* col conto in banca e carta di credito. Ovviamente cio' e' falso. Ma ci si crede. Anzi lo si postula preventivamente a ogni discussione, pena la 'mancanza di serieta''.
Poi arriva il momento di cercar casa e, zacchete, si scopre che ci sono quelli che, a causa del reddito familiare, se la possono permettere mentre la gran parte no.
Il fatto strano e' che ci si sorprenda.
I valori delle case nel 97 erano scesi tantissimo (nella mia citta' si vendevano appartamenti ben al di sotto del valore catastale). Pero' gli stipendi erano gia' in discesa nei valori reali rispetto al massimo (raggiunto negli anni 70, che infatti ora e' di moda ricordare come 'orribili' almeno tra gli imprenditori e i loro giornalisti).
insomma, non era l'eta' dell'oro.
pero' e' anche vero che la ricattabilita' dei lavoratori 'flessibili' ha portato a un indebolimento di tutta la rete del lavoro dipendente, tranne che per i manager (cioe' i dipendenti che hanno il potere di licenziare altri dipendenti) i cui redditi sono schizzati in cielo.
detto questo, la casa non credo si tratti di un problema generazionale. infatti coinvolge anche la quasi totalita' degli immigrati, indipendentemente dalla loro eta'.
il problema e' di organizzazione sociale. in italia non c'e' il reddito garantito di disoccupazione come in francia/germania, o forme piu' avanzate come nei kibbutz (appartamento garantito a tutti dal 18esimo anno d'eta').
ma, si sa, queste cose non piovono dall'alto. o ce le si prende tutti assieme o ciccia.
attualmente le sole alternative praticabili in termini puramente economici (mafia e camorra) hanno problemi (sistema gerarchico, machismo, violenza contro le persone e non contro le cose, clima aziendale teso e non cooperativo). cio' pone queste 'alternative' come equivalenti al sistema bancario e assicurativo.
servirebbe 'qualcosaltro'...
da anni penso che l'unica strada che ci sia rimasta (o megli sia rimasta a chi intende cambiare il corso delle cose) sia un ampio, vasto, generalizzato rifiuto delle proposte che il mainstream mette sul piatto.
immaginate una festa.
l'organizzatore (il mainstream) fa le cose in grande, apparecchia un bell'ambaradan, fissa un prezzo per il biglietto secondo le regole id mercato (spesa totale + profitto auspicato diviso il numero plausibile di partecipanti, e sperando che questo sia sottostimato), dirama gli inviti.
e nessuno ci va.
un fallimento.
per far fallire questo sistema bisogna agire con l'inazione o ciò che viene valutata tale dall'avversario.
ad esempio il lavoro: oggi la quota massima di sfruttamento e precariato eterno si rileva nel terziario.
e i giovani fanno marameo e vanno la lavorare nel primario o nell'artigianato.
oggi io farei così. non sono più giovane, ma so per certo che consiglierei (se richiesto) quanto sopra alle mie figlie.
Mauro, le case al sud ormai costano quanto al nord; esempio: Portici (Napoli), ridente cittadina di 80mila abitanti su 4 (quattro) km quadrati; una casa costa grossomodo 3500 euro a metro quadro; cento metri quadri in affitto circa 1000 euro. Io, da Ingegnere Informatico, guadagno 1500 euro al mese e non posso permettermi, da single, di accendere un mutuo per acquistare una casa nè di pagare 1000 euro di affitto. Però in giro di case sfitte ce ne sono a milioni.
Proposta: ritorno all'equo canone, tasse altissime (decuplichiamo l'ICI per esempio) per le case oltre la prima e via fino al sequestro forzato delle case sfitte per più di un mese da parte dello stato e loro affidamento (in affitto a equo canone) a chi ne fa richista. Un po' troppo di sinistra, suppongo...
Per non parlare poi del datore di lavoro che, dall'alto dei suoi milioni di euro in banca e dei suoi appartamenti vari al centro di Napoli, ti dice che all'instabilità del lavoro ti devi abituate, tu.
E il prossimo che mi dice che a trentacinque anni dovrei andarmene di casa, lo riduco male: con qualcuno dovrò pur prendermela...
Pero' questo non spiega ancora perché i giovani lavoratori e senza casa non si incazzino!
Poche settimane fa a Barcellona ci sono state grandi manifestazioni di venti-trentenni che protestavano contro il prezzo degli affitti e per il diritto ad avere una casa pagabile con il loro salario (e i prezzi di Barcellona sono molto meglio che quelli di Roma...)
Forse il tuo interlocutore non ha tutti i torti.
Paradossalmente ci troviamo in una situazione in cui problemi comuni ad una classe sociale-generazionale (ovvero, precarietá del lavoro, difficoltá a trovare alloggio e quindi difficoltá nel passaggio tra l'essere ragazzi all'essere donne e uomini maturi) non hanno prodotto quella che una volta si chiamava "coscienza di classe".
Non vorrei fare il Marxista che non sono, ma senza una coscienza di questo tipo non si fa' nessuna lotta e non c'e' alcuna speranza per chi si arrabbata tra mille euri al mese di stipendio e mille di affitto.
Insomma, ndo stanno quelli nati tra il 70 e l'80? stamo a dormi'? SVEGLIA!!!
bisognerebbe darsi una mossa un po' prima di ereditare la casa di papá.
G.
Sveglia. Proprio così.
@adimant non vorrei che te la prendessi proprio con me , ma qualcuno dovrà pur dirlo e lo faccio io :
mi fai un paragone con portici che è la zona con la densità di popolazione più alta d'italia quindi è normale che i prezzi salgano vertiginosamente e che non si trovi uno straccio di appartamento in affitto e che quelli che si trovano siano carissimi.
le domande sono 2 : perchè non cercare eventualmente un pò in fuori ?
che te ne fai di 100mq se sei single ?
Anto, hai ragione, ma se tu conoscessi Portici e vedessi che razza di posto è, sarebbe normale chiederti, come faccio io, perchè a Portici i prezzi debbano essere gli stessi che al centro di Napoli (la periferia dovrebbe costare sempre meno, no?). E comunque le città attorno non sono meglio: città senza grandi servizi (Portici, Ercolano, San Giorgio, etc...) che però costano quanto zone con tutt'altra vivibilità (conosco un po' Milano e ti assicuro che leggere alcune delle cose che si scrivono su questo blog, come le lamentele per qualche SUV sui marciapiedi, per noi napoletani è poco più che una barzelletta - io rischio la vita tutti i giorni ad andare in bicicletta, e parlo sul serio, non per metafore).
Per i cento metri quadri, poi, parlavo in prospettiva: io non sono single e se decidessi di sposarmi, oggi, non saprei come affrontare le spese considerato l'attuale, e probabilmente lungo precariato della mia ragazza.
scusami ma mi sembrava una scusante il non trovare un appartamento consono alle abitudini agiate d'origine .
notando la difficoltà di alcuni giovani (e anche meno) a costruirsi da soli un' indipendenza perchè vorrebbe dire partire da un livello inferiore a quello a cui sono abituati a casa con i genitori, ho pensato che i 100 mq fossero per te una base imprescindibile per andare a vivere per conto tuo.
comunque il fenomeno portici non colpisce solo te : erano stati fatti parecchi "studi" e nessuno ha mai trovato una spiagazione al suo sovraffollamento.
per contro qua in liguria penso che ci sia il fenomeno inverso ,densità zero, servizi zero , migliaia e migliaia di case vuote 11 mesi l'anno che nessuno affitta , tranne stagionalmente .
e tante sono prime case ... (li vedi questi "residenti" sotto elezioni alla ricerca disperata del seggio che manco sanno dov'è la scuola ....)
Una piccola minoranza di coloro che sono nati negli anni Settanta hanno provato a fare politica (anche) per contrastare questa orrenda situazione sperequativa.
Si sono trovati, di traverso, la Storia. Impersonificata da un certo Craxi che si è fatto pescare con le mani nella marmellata fino alle ascelle (= smembramento del Psi) da un certo Fassino e un certo D'Alema che hanno deciso di costruire un partito moderato di Centro abiurando al ruolo socialista o socialdemocratico (= smembramento del Pds/Ds).
Penserete mica che il PD (Partito tautologico) sia per fare una politica contraria ai padroni di casa in Italia? Sarebbe chiaramente una politica da partito di sinistra-sinistra, che manco Rifondazione. Forse i Marxisti-Leninisti, chi lo sa. Ma lottare con il barba e il pelato come compagni la vedo duretta, nel 2007 d.C.
Risultato? La massa dei trentenni vive con mamma e papà. Qualcuno vive in comune con altri sfigati coetanei e un popolo sempre crescente va a vivere in Paesi occidentali dove i prezzi degli appartamenti sono un quinto (1/5) di quelli di Roma e Milano, ma gli stipendi sono leggermente superiori a quelli medi di Roma e Milano.
Saluti da Toronto...
E perdonate la mancata concordanza tra soggetto e verbo nella frase iniziale, ma avevo scritto all'inizio "Alcuni" al posto di "Una piccola minoranza" :-)