Telenovela 2007
di Marco Travaglio
Cara Veronica, leggo con stupore sulla stampa comunista una lettera a tua firma nella quale pretendi le mie pubbliche scuse per alcune frasi attribuitemi in occasione del mio recente impegno istituzionale al galà dei Telegatti. Anzitutto consentimi di precisare che, al solito, sono stato frainteso. La frase «se non fossi già sposato ti sposerei subito» non era rivolta, come erroneamente riportato dalle penne rosse, alla signora Ajda Yespica, bensì a Sandro Bondi, ultimamente un po’ giù di morale. Il mio «con te andrei ovunque» si riferiva invece a Paolo Guzzanti, che vedo piuttosto depresso. Posso assicurarti che, fra me e la signora Yespica, non esiste null’altro che un rapporto meramente istituzionale: Ajda fa parte del gruppo di studio sui valori della famiglia tradizionale che stiamo mettendo in piedi con gli amici Adornato e Lele Mora, per contrastare l’offensiva anticristiana sui Pacs. A questo proposito, sei tu che dovresti scusarti con me per aver ricordato agli italiani °© accennando al mio divorzio - che ho due famiglie: particolare che ero riuscito a far dimenticare persino al Vaticano, dove mi credono un cattolico modello. Come non bastasse quella storia di Cacciari (se proprio volevi, c’era il nostro Pera disponibile). Ora manca solo che tiri fuori dal mio cassetto il grembiule e il cappuccio, e sono fatto. Conoscendomi da 27 anni, sai bene quanto ampie siano le mie vedute e quanto illuminata sia la mia concezione della donna, che considero da sempre la miglior amica dell’ uomo. Ma non t’illudere che sia disposto ad accettare che tu possa liberamente pensare, o parlare, o peggio scrivere senza il mio permesso, distogliendo tempo ed energie alla missione di lavarmi e stirarmi le camicie, rammendarmi i calzini e buttar giù la pasta. C’è un limite a tutto. Ma che figura ci faccio? Mia moglie che firma un articolo, per giunta critico, per giunta col mio cognome, per giunta su un giornale concorrente ai miei: se proprio ti scappava di esternare, potevi almeno farlo sul Giornale, su Panorama o sul Foglio che t’ho appositamente intestato, così facevamo l’esaurito e ci guadagnavo qualcosina anch’io. Ma la cosa che più mi ha ferito è stata quella citazione di tal Catherine Dunne, con cui ti sei definita «la metà di niente». Il niente, se ho capito bene la metafora, sarei io. Ora, che io sia una nullità me lo diceva già Vittorio Mangano: «nuddu ammiscato cu nenti», mi chiamava il nostro simpatico stalliere. Ma lui poteva. Tu no. Insomma, cribbio: ci sono storici del Mulino Bianco che mi paragonano a De Gaulle e a Reagan, c’è Adornato che organizza un convegno di tre giorni per studiare il mio pensiero, e tu, proprio tu, la mia squaw, mi chiami niente? Ora, visto che mi conosci da 27 anni, tutti penseranno che hai ragione tu e ha torto Adornato. Non è bello, soprattutto ora. Confessa: te la fai con Gentiloni? Guarda che chiamo Catricalà, eh?! Non ci metto mica niente. E, se insisti, ti piazzo alle costole Dell’Utri, così ti passano certi grilli dalla testa. Mi spiace che Cesare è agli arresti domiciliari, se no te lo scioglievo nel parco di Macherio, senza catena nè museruola. E poi, cribbiolina: chi ti ha dato il permesso di leggere questa Catherine Dunne? Anzi, chi ti ha dato il permesso di leggere? È vero che pubblichiamo libri, ma solo perché un giorno è arrivato Previti e m’ha regalato la Mondadori senza spiegare dove l’ha presa. Ma ciò non autorizza nessuno della famiglia a portare libri in casa. Certe letture fanno male alla salute, specie alle donne. Ho chiesto ad Ajda se conoscesse questa Dunne e m’ha detto che nell’album delle figurine di Lele Mora non c’è. E poi, dico io: sono cinquant’anni che ne combino di ogni, e tutti mi perdonano, mi amnistiano, mi indultano, mi prescrivono, mi assolvono, la sinistra mi scambia per un liberale, m’invita a fare una bicamerale al mese e ora mi mette pure il segreto di Stato su Pollari, e proprio tu mi vieni a fare la schizzinosa?
Ora devo salutarti: il gruppo di studio sui valori della famiglia mi attende. Volevi le scuse? Eccole. Sc... ehm... Sc... Scherzetto! Niente scuse. Se proprio ci tieni, ci vediamo sabato sera su Canale5, dalla Maria, a “C’è posta per te”. Così facciamo share e Pierdudu e Fedele son contenti. Come diceva quel tale (anch’io so fare le citazioni colte), «uniamo l’utile al dilettante». Ciao, bella gnocca.
Tuo Silvio
questo scambio epistolare, apparentemente collegabile a mero gossip offre una chiave di lettura non da poco per la nostra percezione della vita dei leaders nazionali che da privata si ribalta sulla vita di tutti .
Non so come definirebbe un sociologo tutto questo, sicuramente sarebbe oggetto di studio di non scarso rilievo.
Una donna potente, proprietaria di tv e giornali , moglie di un politico inossidabile e inamovibile, invia ad un giornale concorrente, nemico giurato del suo consorte, una pubblica reprimenda con annessa tiratina d'orecchie.
Tale signora fa l'offesa, reclama rispetto come moglie e madre, dichiara di essersi rispettosamente messasi nell'ombra per ben 27 anni onde permettergli di crescere e costruirsi il suo personaggio di premier nazionale ed internazionale.
Quali migliori parole per pretendere quel rispetto di cui lei probabilmnete ha bisogno come l'aria per sentirsi utile ed appagata nel ruolo di vestale e dea del focolare?
E come se dicesse al marito tu fa' quello che vuoi , come vuoi, dove vuoi, ma non dirlo in società, non mi deridere e non mi offrire al pubblico dileggio e a quella coorte di donnette di cui ti circondi.
Una tale dichiarazione, urlata dalle prime pagine è in realtà una conferma del ruolo di leader di berlusconi, nessuna donna di sinistra ne sarebbe mai capace, in nome delle conquiste femminili, dell'orgoglio e dell'amor proprio si metterebbe da parte e dignitosamente cercherebbe di non soffocare nelle maglie del pettegolezzo e della diceria.
Anche a sinistra sono piene di storie simili, a partire da Togliatti e non ultima la relazione matrimoniale conclusasi tra Cofferati e consorte.
Chi pensa al femminismo come un'arma contudente ed una clava nelle mani di donne imbufalite per fare i conti con la propria situazione coniugale non ha assolutamente idea di quanto sia falsa tale affermazione.
La lettera di veronica lario è quanto di meno femminista e pudica dei propri sentimenti si possa immaginare, è la lettera di una donna potente, conscia delle proprie responsabilità e capacità, è la lettera di una donna seduta in salotto che non vuole assolutamente vedere messa in discussione la propria immagine di "castellana", sta dicendo al suo re-consorte hai esagerato, torna nei ranghi che se non ti fermo io non te ti ferma nessuno, sei circondato da imbecilli che non ti sanno tenere a freno, sembri un bavoso 75enne che sbava dietro le donne e fai fare figure di merda a me e ai tuoi figli.
Ha offerto ancora una volta al re la possibilità di rietrare trionfio e gonfio nel suo palazzo attraverso la concessione del magnanimo gesto delle pubbliche scuse non rivolte unicamente alla sua legittima consorte ma a tutte le mogli cornificate d'Italia.
Il tutto ovviamente condito dalla salsa mediatica e melodrammatica di cui il sistema berlusconiano è ben congeniato ed oleato.
Sono pronta a rimangiarmi tutto solo qualora vedessi una richiesta di separazione .
maria
"Le mie giornate sono pazzesche, lo sai. Il lavoro, la politica, i problemi, gli spostamenti e gli esami pubblici che non finiscono mai, una vita sotto costante pressione. La responsabilità continua verso gli altri e verso di sé, anche verso una moglie che si ama nella comprensione e nell'incomprensione, verso tutti i figli, tutto questo apre lo spazio alla piccola irresponsabilità di un carattere giocoso e autoironico e spesso irriverente."
Non ricordo bene se l'ho preso dal blog di lia o dalla lettera del cainano..lo stile è simile.
Ma la Lario, che ora fa tanto l'offesa, lo ha battuto il ciglio quando sono venute a galla le intercettazioni tra Dell'Utri e il Banana, dalle quali si evince che quest'ultimo la notte del Capodanno 1987 telefonò mogio a Dell'Utri per dargli una ferale notizia: "Sono qui ad Arcore con Bettino, aspettavamo le ragazze del Drive In, ma non sono venute. Sai, chi non tromba a Capodanno non tromba tutto l'anno…".
darth quella era una telefonata carpita, intercettata, ma per una donna angelo del focolare, custode dell'integrità familiare e filiale da ben 27 anni , che in diretta venga derisa e dileggiata e confrontata con veline di riporto valgono migliaia e migliaia di tacchinamenti berlusconiani.
Veronica lario non è interessata al suo tradimento che è palese da anni ma per la figura di donnetta qualsiasi e molto poco chic, era l'unica che poteva fermare Berlusconi dal suo debordaggio popolano e da galletto di periferia.
E' un' azione politica questa, oserei dire che richiama il detto "dietro ogni grande uomo c'è una grande donna" lei glielo sta semplicemente ricordando.
maria
scusa maria, e dove sarebbe il grande uomo?...
Concordo sul fatto che nella lettera della signora Lario/Berlusconi non c'è nulla di femminista. Tuttavia non posso fare a meno di provare simpatia per lei, compassione (nel senso più letterale del termine) per una donna che ha comunque fatto un matrimonio 'difficile'...anche senza bisogno dei recenti eccessi di volgarità del marito. Se dovessimo togliere la solidarietà a tutte le donne che hanno l'unica colpa di aver sposato un cretino... :-)
P.S.
Comunque Travaglio si diverte proprio a prendere in giro Berlusconi!
E io con lui :-)))
davide per noi potrebbe non esserlo, ma per metà degli italiani lo è, dietro ogni personaggio del genere si muove una macchina ove nulla nasce e vive per caso, berlusconi da quessta storia ne esce benissimo, uomo capace di chiedere pubbliche scuse, capace di fare un passo indietro al richiamo della moglie e dei figli, prende atto dei suoi eccessi caratteriali e si offre al pubblico giudizio, lava i suoi panni sporchi insieme a milioni di uomini che dimenticano di avere una famiglia alle spalle ma che prontamente ne riconoscono valore e importanza alla prima reprimenda coniugale.
Paragona la famiglia (prima cellula sociale)e riportala al concetto di Stato , è come ti dicesse sono una persona umana, fallace come tutti gli umani ma sono pronto a piegare la testa per il bene di mia moglie, dei miei figli, dei miei sudditi.
Non ho detto che condivido tale concetto di res-publica, ma lui e milioni di italiani come lui la condividono, la moglie lo sta aiutando a recuperare l'antico smalto offuscatesi per gli ultimi eventi.
E' una donna intelligente e furba Veronica Lario e non si sta sottraendo al suo ruolo di regina della repubblica italiana.
mariua
...e dove sarebbe la grande donna, in questo laccato psicodramma epistolare pianificato dalla prima all'ultima parola?
per me, tra parentesi, entrambe le lettere le ha scritte Giuliano Ferrara, oramai autore di corte.
le grandi donne sono altre, fanno altre cose e soprattutto si accompagnano agli uomini perbene.
dov'era la signora mentre suo mrito si è arricchito col malaffare ? semplice: a godersi i suoi soldi.
quindi finiamola con questa beatificazione del nulla.
io non so se fosse tutto concordato. è chiaro che berlusconi ne esce bene, era ovvio che la vicenda sarebbe andata in questo modo, perchè la lettera di scuse era l'unica via d'uscita "elegante" ed infatti è puntualmente arrivata.
però il fatto che la lettera sia stata inviata a repubblica mi fa pensare che l'intento non fosse di aiutarlo. repubblica è il vero quotidiano nemico di berlusconi, più dell'unità, perchè vende 10 volte tanto e perchè è letto da tanti "moderati" che fanno gola anche a lui. per cui metterlo di fronte al pubblico ludibrio sulle colonne del quotidiano più odiato mi pare una mossa che difficilmente può essere frutto dell'ufficio propaganda di publitalia.
certo, non lo si può nemmeno escludere, in ogni caso la situazione politica non è cambiata di una virgola, chi lo considerava "grande uomo" lo venererà ancora di più, e chi lo riteneva un coglione ne sarà ancora più convinto
grande donna perchè ha capito che doveva agire lei, con l'intuito tipico delle donne ha capito che doveva fermarlo in tempo, che aveva esagerato nel suo ruolo di macho impenitente e rischiava di diventare una macchietta utile per una puntata del bagaglino, non dimenticare che il maggior elettorato di silvio berlusconi è composto da donne, riportarlo nella giusta condizione di marito e padre affettuoso recalcitrante, sottratto a bellissime e seducenti donne è la migliore delle vendette che ogni moglie tradita cova dentro di sè, torna a casa lessie è stato in auge per anni ed anni , non è che sia cambiato molto da quel nocciolo duro che è la nostra esistenza coniugale.
davide io penso davvero che sia un'iniziativa di veronica lario, magari concordata con i suoi fedelissimi, avrà anche lei una coorte di suggeritori ed esperti di comunicazione, l'ha fatto anche in passato con gl'interventi sulla televisione commerciale, sulla procreazione assistita, sull'intervento della guerra , sulla proibizione della tv ai suoi figli, sulla scuola steineriana, non releghiamola al suo ruolo di mater-familia sarebbe un'errore madornale.
secondo me la lettera di scuse di berlusconi è pessima e l'ha fatta incazzare ancor di piu'.
leggetela bene
maria sono d'accordo con te.
comunque, oltre a travaglio, c'è anche un ottimo gramellini sulla stampa da non perdere
Ma una telefonata? Capisco che fra coppie di un certo livello parlarsi di persona non usi più: i Clinton comunicano attraverso i portavoce. Però uno scambio di messaggini, un incrocio di mail, un Cicchitto travestito da piccione viaggiatore e telecomandato da Emilio Fede. Niente. I coniugi Berlusconi sono amanti delle belle lettere. E così Miriam detta Veronica, che per anni aveva sovranamente ignorato i tradimenti veri o presunti del marito, si inalbera per qualche battutina smargiassa che l’arzillo settantenne ha dedicato a due vallette e, con una perfidia di molto superiore alla riservatezza, gliene chiede conto su Repubblica, il foglio del nemico. Un po’ come se Flavia Prodi scrivesse al Giornale per lamentarsi che Romano non indossa una giacca a vento decente dal 1967: anche se l’impatto dei personaggi e degli argomenti, ne converrete, è minore. Tanto più che la signora Veronica non si accontenta di scuse private. Pubbliche, le pretende. Basterà l’Ansa o bisognerà chiamare la De Filippi?
ah ah ah devo ammettere di aver trovato l'articolo sulla "stampa" molto divertente..., come detto da Davide..., da non perdere...
mi chiedo se la signora Lario ha mai visto la televisione, ed in particolare le trasmissioni che trasmettono le tv del marito (e che le consentono - insieme al resto dei guadagni del signor Silvio - di vivere la vita lussuosa che conduce).
nel pomeriggio una certa signora bionda e un pò androgina conduce una trasmissione in cui un ragazzo (o una ragazza) approfondisce contemporaneamente la conoscenza (emotiva e carnale, si arriva fino al bacioinboccaconlingua e alla pomiciata nell'acqua calda) con diverse candidate e candidati a fidanzarsi (?) con lui o lei.
Immorale?
se a questa trasmissione partecipasse sua figlia, signora Lario, per lei sarebbe immorale?
e per il signor Silvio questo è immorale?
o sono più immorali i pacs, in cui persone che rifiutano, o debbono rifiutare perchè impossibilitati ad esservi ammessi, l'istituzione del matrimonio, desiderano dare forma ufficiale alla loro unione?
non è una domanda retorica, sarebbe gradita una risposta...
per moralizzare il paese, se fossi un vescovo comincierei ad invocare la chiusura di questo genere di intrattenimenti che rivolti ad una fascia di pubblico pomeridiana, e quindi anche ai bambini, potrebbero instillare nei piccoli innocenti l'idea che il sesso si può fare con molti partner, senza alcun bisogno di amore, e magari che farsi filmare e trasmettere mentre si fanno certe cose è cosa buona e giusta...
«Perché non deve mai mancare il rispetto», spiega la signora Berlusconi. «Dicono che io non ho mai avuto una caduta di stile che lo potesse danneggiare. Per me e la mia famiglia ho chiesto altrettanto. Le cose avvenute più di recente sono solo la punta dell'iceberg di una caduta di stile», aggiunge