Paolo, grazie davvero molto di questo contributo. Lo trovo molto prezioso perchè offre un punto di vista assolutamente centrale: la dissoluzione del PSI e la parabola di Craxi come politico e come uomo sono una delle tragedie della sinistra italiana e il berlusconismo uno dei suoi prodotti. Cioè, il berlusconismo è un prodotto di quegli eventi degenerativi, non un prodotto di Craxi in sè.
Poi avrei molte altre cose da dire, ma prima di dirle mi piacerebbe leggere un commento dei Craxiani ex post (Facci & C.) della teoria del complotto comunista senza responsabilità di Craxi, o dei super-anticraxiani di maniera.
Craxi, al pari di Giolitti, ha pagato la scelta di modernizzare il paese. Entrambi erano corrotti, ma non più degli altri che li contornavano, venivano prima, sono venuti dopo.
Ci sono correnti di pensiero che in italia non pagano (si pensi al cattolicesimo liberale di sturzo, tritato dai clericali di destra e dai dossettiani-lapiriani, clericali di sinistra).
Perchè questo è un paese cattolico arretrato, l'unico al mondo dove la destra è ex-fascista e la sinistra ex-comunista.
L'unico paese nel quale, parlando dei tifosi, ci si schiera contro il modello inglese (che ha risolto il problema) perchè "non si può trasformare lo stadio, luogo di passione, in una specie di wimbledon dove se uno si alza in piedi lo mandano via". E dove le estreme, radicate nel paese, difendono la teppaglia che trasforma le curve in luoghi paramilitari.
sono un pò stufo di parlare di craxi, tuttavia una considerazione la farei: un uomo politico morto e lontano dalla scena da più di 15 anni, che non lascia eredi ne partiti come può condizionare ancora così significativamente la vita politica? semplice la sua strategia rappresentava una parte del paese e nessuno ancora è riuscito a rappresentarla compiutamente.
Il feroce astio di una parte della sinistra nei suoi confronti inoltre si comprende benissimo se si sostituisce al nome craxi il nome d'alema. Non cìentrano le persone o gli errori umani, c'entra il rifiuto di accettare una trasformazione della propria famiglia. Piacerebbe a tutti costoro avere ancora un bel PCI che si fa insultare ma li blandisce, che non si compromette con il governo del paese, che occupa la fiat etcc
la sinistra in fondo è un popolo interista, preferisce perdere e autoflaggelarsi che vincere, preferisce dire che il nemico è il diavolo piuttosto che domandarsi perchè il 50% degli italiani lo vota, preferisce dire che è tutta colpa delle tv piuttosto che domandarsi perchè Berlusconi è popolare e fassino triste.
Diciamoco la verità leggendo i commenti della più parte di chi interviene su onemoreblog, sarebbe meglio fare come in germania, la sinistra riformista per i fatti suoi e quella radicale perennemente all'opposizione. sarebbe tutto molto più chiaro
Il debito pubblico italiano è raddoppiato tra il 1983 e il 1994, passando dal 71% al 124% del PIL. La politica economica "allegra" ha comunque avuto termine nel 1991/1992, con la crisi valutaria che portò all'uscita della lira dallo SME e con il governo Amato I.
Quali sono stati i governi tra il 1984 e il 1992? Craxi I e II dal 1984 al 1987; Fanfani VI (4 mesi) nel 1987; Goria dal 1987 al 1988; De Mita dal 1988 al 1989; Andreotti VI e VII dal 1989 al 1992.
La "firma" messa dal PSI e dalla DC sull'opera di compromissione della finanza italiana è inequivocabile. Se vogliamo andare ad individuare responsabili specifici i due nomi principali che si possono fare sono Andreotti e Craxi (non necessariamente in quest'ordine). Altro che scala mobile e Berlinguer!
Non capisco poi la "minimizzazione" del problema morale rappresentato da Craxi nel PSI. Dunque: prese il controllo del partito e iniziò ad utilizzarlo come "cosa privata", non concependo che ci fosse "spazio per le ragioni degli altri". Condusse una politica spregiudicata - tra "tangentari, la corte di yes men, i nani e le ballerine" - con metodi altezzosi e arroganti. Sarà anche vero che - date le premesse - l'approdo all'illecito, alla corruzione, al "prevalere dei peggiori" fosse "inevitabile"... E allora? La responsabilità resta di chi ha posto le premesse.
Di conseguenza non capisco tutta questa smania di "riabilitare politicamente" Craxi. Sbaglierò ma non credo che abbia davvero voluto un "paese più moderno e civile" - altrimenti non avrebbe adottato un metodo politico feudale e a-morale, se non anti-legale.
Contribuì - non unico responsabile - alla involuzione delle finanze statali italiane.
Trasformò un partito socialista nel "partito della corruzione" (niente di sorprendente nel fatto che venisse poi "identificato dalla opinione pubblica come un'associazione a delinquere".) Avrà anche intuito la necessità di un'azione di sinistra basata su "un'ideologia non marxista", nei fatti l'ha però ritardata e resa per un certo periodo impossibile - distruggendo elettoralmente il partito che avrebbe dovuto attuarla.
Nel 1985, minacciando una crisi di governo ed elezioni anticipate, protesse la Fininvest per decreto ("Decreto Berlusconi 2": il "Berlusconi 1" non era stato convertito in legge perché incostituzionale): niente di stupefacente nel quadro dello "inevitabile prevalere dei peggiori" e visto il rapporto con l'amico Silvio; amico di cui sarebbe stato - di lì a poco - testimone di (seconde) nozze (del resto poco prima aveva già fatto da padrino al battesimo della figlia dello stesso Silvio e dell'amante Miriam Bartolini - nota come "Veronica Lario").
Niente di male nell'amicizia (anzi, bella cosa). Peccato solo che di Berlusconi fosse nota - dal 1981 - l'appartenenza alla P2. Peccato solo che i "regali all'amico" fossero fatti da Presidente del Consiglio, in nome e per conto (e a spese) dei cittadini italiani.
L'eredità di Craxi? Berlusconi e Forza Italia, altro che "modernizzazione" e "civilizzazione" del paese. Non raccontiamoci frottole, per favore!
La tristezza in merito alla vicenda - semmai - è che Bettino sia diventato (per un certo periodo) l'unico capro espiatorio di tutto, quando invece di "delinquenti" dell'epoca ne girano ancora parecchi.
Probabilmente Craxi non era nemmeno il peggiore... Riposi in pace.
Riferimenti utilizzati per date e dati:
(certo, non tutti "imparziali")
- PSI (Wikipedia)
- Legislature
- P2
- Legge Mammì
- Vita di Berlusconi
se avesse avuto successo ci avrebbe condotto alla bancarotta
coi "se" e coi "ma" non si fa la storia.
Perchè questo è un paese cattolico arretrato, l'unico al mondo dove la destra è ex-fascista e la sinistra ex-comunista
informati, e' cosi' nella stragran parte dell'europa continentale.
l'imperatore Cra Xi colpi' durissimamente i lavoratori dipendenti con l'abolizione della scala mobile. la scusa era un fantomatico risanamento economico dell'impero.
invece distribui' i soldi a piogga ai suoi satrapi in africa (grazie al contributo dei pannelliani) e quanto rimaneva lo uso' per la edificazione degli stadi dei mondiali 90 (oltre ad arricchire tutta la corte - di cui ricordiamo nomi e cognomi con non sopito disgusto umano)
miliari e miliardi buttati nel cesso
invece di una strada se proprio proprio vogliamo dedicargli qualcosa che sia una discarica.
gia', Craxi faceva quello che sarebbe stato in grado di fare anche un somaro: abbassare le tasse ed alzare la spesa pubblica.
sono d'accordo al 100% con danjar (anche se magari gli scoccia perche' non e' liberista).
Craxi era l'anticamera di Berlusconi, rubava di piu', ma era meno prepotente. Pero' era lo stesso schifo.
Ma in queste settimane non si ha niente di piu' urgente di cui parlare se non di politici morti da 15 anni e di fantomatici partitit democratici? Perche' non usare i nostri cervelli per dibattere su questioni piu' interessanti?
Propongo discussioni su:
-) energie pulite
-) sistemi per spezzare la gerontocrazia in politica
-) sistemi per eliminare il traffico in citta'
-) sistemi per evitare uno stato assistenziale
-) sistemi per non far morire di fame i pensionati Italiani
-) sistemi per combattere la speculazione edilizia ed il caro affitti
-) viaggi sulla luna per l'accaparramento dell'elio-3
Che il PSI prima di Craxi fosse un partito integerrimo e, con la sua segreteria, diventi la sentina di ogni corruzione é ricostruzione risibile. Viene tramandata ad usum delphini di un certo elettorato (segnatamente quello nostalgico di berlinguer): i socialisti subalterni al PCI erano buoni quelli non subalterni, invece, dei delinquenti. Nei commenti a questo post (comunque interessanti e, una volta tanto, non schiumanti rabbia) manca, però, un qualsiasi accenno a una questione centrale. Quella che gli indignati in servizio effettivo permanente (servizio su cui sono costruite fortunate e ben remunerate carriere politiche, giornalistiche, televisivce ecc.) non contemplano mai. Ovvero che la battaglia politica é una battaglia che si gioca anche (per non dire molto) sul piano delle risorse economiche. Chi lo nega vive sulla luna. E' una regola cui non si scappa. Sarà un caso che, oggi, il principale partito dell'opposizione sia creatura dell'uomo più ricco d'italia? Sarà un caso che l'attuale Presidente del consiglio sia un ex boiardo di stato e, storicamente, la cinghia di trasmissione tra la base DC e il sistema finanziario? Sarà un caso lo sviluppo "bancario" del rapporto DS/sistema delle Cooperative? Una regola dalle dinamiche ben visibili nell'attuale siotuazione di "politica debole" ma che era ancor più cogente quando politica e i partiti erano, invece, forti.
Breve excursus storico: dopo il 56 il PCI (su precisa direttiva di Mosca) smise di erogare la quota parte dei finanziamenti (illeciti) che riceveva dall'URSS al PSI che, dopo i fatti di Ungheria, si era disallineato dalla logica dei partiti fratelli. E quei fondi furono ricollocati a favore del neonato partito dei "carristi", il PSIUP. L'obbiettivo evidente era amazzare politicamente il PSI strozzandolo dal punto di vista economico. Tant'è che da allora, e per tutta la guerra fredda, il PSI rimane l'unico partito (dei tre grandi) privo di sistematici finanziamenti esteri. Troppo facile recitare la parte degli integerrimi custodi della questione morale quando si avevano le spalle coperte (e molto ben coperte considerati i costi astronomici che aveva l'apparato del PCI) dal grande fratello sovietico. La polemica del PCI nei confronti del PSI in perenne odor di corruzione inizia ben prima dell'arrivo di Craxi. Che poi il sistema sia degenerato é un fatto. Che dopo l'89 il PCI PDS entri in una gravissima crisi finanziaria pure. E non é, evidentemente, un caso.
@tonii, bravo queste sottili analisi mi ricordano quelli che che dicevano:" mussolini non è un problema il problema sono i moderati" si è visto come è andata.
Non è richiesta particolare intelligenza per scrivere al computer ma si richiede serietà: pensare che il problema craxi o quello della finanza pubblica derivi dagli stadi e dall'aiuto ai paesi africani non c'entra nulla con la politica le simpatie e le antipatie c'entra con l'ignoranza alla quale per fortuna c'è rimedio: basta studiare!
penso che quello che ci sta dicendo paolo non sia una giustificante del comportamento di Bettino Craxi, egli stesso ci dice provate ad immaginare il personaggio politico con occhi esterni, come farebbe uno storico, non facciamoci prendere dall'animosità o dal rancore per ciò che è stato e cio che avrebbe potuto invece essere.
Uno storico guarda i fatti e li incasella in un percorso più generale, globale e lo riconsegna al giudizio obiettivo della vita nazionale.
abbiamo la possibilità di ascoltare un uomo che probabilmente ha conosciuto Craxi, l'ha magari anche avversato, ci sta dicendo cosa succede quando un leader è capo di un partito di governo e lo diventa egli stesso grazie alle alleanze nazionali ed internazionali, alle scelte economiche e finanziarie prescelte e condizionate.
Siamo proprio sicuri che Craxi sia un caso isolato?
Che lo stesso percorso da lui intrapreso non sia nato per caso ma sia invece una chiara linea di condotta che può influenzare chiunque si trovi a rivestire ruoli di primaria importanza?
Mi spiace affermarlo, ma io temo che sia possibile non solo reiterare il percorso craxiano, ma che addirittura sia già attualmente riconoscibile in certi meccanismi indotti nelle file dei partiti di maggioranza e d'opposizione.
Il sistema democratico italiano è di recente costruzione, il diritto al voto esteso a tutta la popolazione ha solo poco più 50 anni di vita, coem è avvenuta la selezione dei leaders a cavallo di due guerre mondiali e di un ventennio di dittatura fascista modellata ad hoc sui comportamenti sociali ed etici della piccola borghesia italiana.
Il modello del politico attorniato non di collaboratori leali ma fedeli, i quali in cambio di prebende, stipendiucci, favori, ha di fatto favorito la non consapevolezza del diritto-dovere ma piuttosto ha incoraggiato e solidificato l'idea che basta obbedir tacendo perchè si ottenesse molto con poco.
saltare questa analisi per proporre nuovi temi sul tavolo della discussione politica non favorirà nuovi modelli comportamenti , anzi!
maria
gennaro, wake up. se quelle due operazioni (tanto sbandierate quanto mostruosamente dannose) furono fatte sotto gli occhi di tutti e nella totale impunita' politica (non parlo delle attivita' criminali), questo dovrebbe dirti quante altre ne furono fatte nascostamente.
quello che contesto e' la capacita' di gestire la cosa pubblica da parte della dirigenza craxiana.
il tutto sulla pelle delle fasce socialmente piu' deboli, ricattabili. non certo sui ceti 'emergenti' degli ordini, dell'imprenditoria media e piccola etc
o la perdita del 30% del valore della lira di li' a qualche anno fu un caso? o frutto della cattiveria di soros? andiamo...!
Ah, certo...
Craxi "rubò" solo perché costretto dalle circostanze e solo per nobili scopi. Il rispetto per la legge, il tentativo di adeguare almeno l'azione politico-legislativa per colpire l'illegalità e contenere la corruzione, il tentativo di modernizzare l'industria dei media e (soprattutto) la vita ascetica sua e dei compagni di partito - prima e dopo i processi a loro carico - stanno lì a testimoniarlo.
Praticamente un Cincinnato...
[/sarcasmo]
Rifiuto in blocco il "sillogismo" costo della politica -> inevitabile illegalità della politica.
Dovunque ci sia competizione ci sono costi: non solo in politica, ma nel lavoro, sui mercati, nell'industria. Tuttavia in questi ambiti la corruzione e l'illegalità non sono le uniche realtà: qualcuno ancora lavora, produce, compete, lo sapevate?...
In altri paesi la corruzione - pure presente - viene di solito colpita duramente a tutti i livelli (non solo quello giudiziario). Non ci sono correnti di "pensiero" (bispensiero?) che "giustificano" la corruzione politica come "necessaria". Guarda caso quegli stessi paesi hanno economie che funzionano assai meglio della nostra e società spesso meno ingiuste.
Che facciamo, continuiamo lo stesso a credere che il Craxi-berlusconismo sia la via maestra per lo sviluppo? Ma dai...
P.S.: (per liberista) non è molto interessante, ma sono di destra e "liberalista".
danjar, me pareva che fossi dalla mia stessa parte. comunque mi trovo molto d'accordo con la sempre brava madame cascella.
per l'appunto l'ipocrisia é l'altra faccia del moralismo.. In altri sistemi la corruzione viene colpita più duramente. Boh, mi sembra che in termini di durezza giudiziaria non siamo secondi a nessuno, perlomeno dal 92.
Durezza un pò selettiva, diciamo...
E' vero, ivece, che in altri paesi l'atteggiamento e la cultura politica sono molto ma molto meno opachi che da noi (dove il problema é, fondamentalmente, creare degli schermi idonei a non farsi beccare e in questo il moralismo molto aiuta..) rispetto alla questione. Però sono paesi in cui il finanziamento ai partiti avviene alla luce del sole senza che nessuno si scandalizzi e evochi la degradante mercificazione della politica.
Non si può che dare un giudizio negativo sull'uomo e sulla politica di Craxi. Tuttavia la storia, che nasce dalla cronaca, è fatta di molte componenti. Il franare della prima repubblica fu determinata dalla corruzione e dalla crisi irreversibile dei partiti tradizionali. Dato che la corruzione non è stata debellata ma è ancora oggi presente in tutti i livelli della pubblica amministrazione, anzi è aumenata ed è diventata più cinica, si può dire che l'attacco di Craxi al PCI, un colosso da un milione di iscritti, oltre che ad un'azione suicida è stata la causa dell'impossibilità di creare in Italia un grande partito socialista riformista (parola abusata perché usata a vanvera) di cui c'erano tutte le premesse. Il resto è solo arroganza e forse ingenuo delirio di onnipotenza. Ma il dissolversi dei partiti, PSI, DC, PRI, PSDI che avevano governato il nostri paese per cinquant'anni, sotto la spinta dell'indignazione dell'opinione pubblica, era la prova tangibile di una crisi ideologica e di schieramento più vasta. La fine della guerra fredda che aveva spinto il PCI a trovare una diversa collocazione politica, non giustificava più la loro sopravvivenza e soprattutto non forniva più alibi alla loro ingorda ed amorale corruzione. Sembra purtroppo che lo scenario politico si ripresenti identico, cambiati i tempi ed i protagonisti, La colpa è di una sinistra divisa, rissosa, autolesionista e quindi politicamente inadeguata a governare il paese. Mancano leader veri, che non si improvvisano, ma emergono dal lungo e duro confronto nelle istituzioni. Forse neanche Craxi era un vero leader, ma gli altri erano nani e ballerine. E Berlinguer non ebbe il tempo di prendere saldamente in mano il timone della sinistra intera.
L'unica attenuante che darei a Craxi, e' che non era il solo, ma era in buona compagnia con i capi di tutti i partiti.
Ma e' un'attenuante questa?
E le cose poi oggi sono davvero migliorate?
Almeno negli anni 80 c'era piu' liberta' di stampa di adesso.
E Berlinguer non ebbe il tempo di prendere saldamente in mano il timone della sinistra intera.
c'è un limite anche alla fantasia più fantaiosa.
Berlinguer nel bene e nel male era comunista, la fine del muro ha prima determinato e concordo con attilio, l'esaurimento della funzione dei partiti dc, pri,pli etc poi quella del psi che aveva fatto della competizione al pci anche economica il centro della sua azione, ma poi come è ovvio ha portato anche all'esaurimento della diversità dei comunisti italiani che o sono ridotti al 3% di diliberto o sono una variazione del craxismo più o meno moderata (mi si dica infatti che differenza c'è tra la politica estera di craxi e quella di d'alema ovvero tra la politica di amato ministro degli interni e mato sottosegretario alla presidenza del consiglio).
Sarebbe ora di lasciare craxi, berlinguer, saragat ai loro anni e pensare a quello che citocca oggi o toccherà domani. I morti hanno diritto al rispetto non allo strattonamento
A giuse'...
La "durezza giudiziaria" non s'è vista, la "Prima Repubblica" è stata traghettata quasi indenne nella Seconda. Se vuoi dire che ci sono stati dei giudici (pochi e solo loro) che - grazie soprattutto a un Procuratore Generale stranamente non sotto controllo (Borrelli) - hanno svolto delle indagini e tentato di fare qualcosa sì: è vero.
Nel frattempo il resto delle istituzioni, dalla politica agli organi di controllo economici alle organizzazioni industriali hanno "dormito" e non hanno fatto nulla per sviluppare "anticorpi" contro la corruzione. Non lo dico io: basta leggere qualcosa - per dire - di Guido Rossi o di Paolo Sylos Labini (non esattamente dei "comunisti").
Per quanto riguarda la durezza giudiziaria "selettiva" siamo al mitologia bananesca: il Tribunale di Milano perseguì negli anni '90 una teoria interminabile di rappresentanti del PCI. L'unica differenza con DC e PSI fu che si trattava di esponenti locali - quindi con minor risonanza (il resto lo fece il controllo dei media da parte dell'establishment, per cui di quei processi ci si è "dimenticati").
La segreteria nazionale del PCI prendeva sì soldi illegalmente, ma dall'estero e il flusso si arrestò con la caduta del Muro; gli illeciti precedenti al 1989 non erano più perseguibili ai tempi di Mani Pulite, perché amnistiati (mi risulta con un provvedimento voluto da Craxi; la stessa amnistia che salvò Banana dall'esecuzione della condanna per falsa testimonianza sulla P2...)
A quanto ne so Craxi stesso andò da Di Pietro - allora ancora PM - a portare carte a carico del PCI: carte inutilizzabili per via dell'amnistia targata Craxi! Ma la colpa fu data alle "toghe rosse"...
Ultima cosa: in Italia il finanziamento dei partiti da parte di privati è ben possibile: basta che sia trasparente!
l'affossamento del supergruppo chimico energetico Eni-montedison per mancanza di cospicua ed adeguata contropartita mazzettara e' sempre stata per me la cartina tornasole circa la presunta modernità del ladrone socialista...
certo gli eredi del caro estinto,tutti a piede libero,una mezza riabilitazione gliela devono… e beatificate a reti unificate che vi debbo dire,una bella presa per il culo alla luce del sole,tanto per cambiare,fa morale
Gennaro, qualche volta si dice la stessa cosa in modo diverso, che sembra contrapposto. E' una delle maledizioni della sinistra italiana. L'unico gioco di squadra che siamo capaci di fare (anche quello non sempre) è il calcio. Mi sono iscritto al PCI negli anni settanta, io che ero per lunga tradizione familiare socialista, per la sua diversità e per lo spazio dato ai giovani, nelle sezioni, nelle federazioni, nei momenti istituzionali, che venivano formati sul campo a diventare dirigenti. Per l'accanito e continuo dibattito interno, che portava a posizioni di maggioranza, difese da tutti i militanti del partito. Adesso qualunque asino può ragliare al cielo, che viene ripreso dall'ANSA, dentro e fuori dalla coalizione di governo.
L'arroganza di CRAXI è stata quella di voler scardinare un partito ben strutturato e radicato tra i lavoratori ed i cittadini. I morti devono essere lasciati in pace ma rappresentano i modelli positivi da seguire ed i modelli negativi da evitare. Craxi non è stato il male assoluto, ma il craxismo è stato la causa dell'attuale situazione politicamente ed eticamente inaccettabile. Capisco il trauma di Stefania,che ha assistito all'agonia del padre, ma non può dare la colpa dell'evoluzione della malattia diabetica ai comunisti, né fare l'orfana di professione. La grande rivoluzione sarà la riscoperta delle radici ideologiche e dell'etica della gestione della cosa pubblica,
altri stati ce l'hanno fatta. Perchè noi no?
Forse perché continuiamo ad insultultarci tra di noi senza cercare di capire le ragioni degli altri, almeno a sinistra. Quale sinistra? Il PD?
Sono passati gli anni e di craxi si ricorda solo, con benevolo compiacimento, perchè siamo italiani e certe cose piacciono a tutti, che era un mariuolo con la passione dei quattrini e della topa. Nessuno ricorda, solo tonii ne accenna, i loschi traffici con l'africa, e in particolare i rapporti con la somalia di siad barre, uno dei dittatori più sanguinari, suggellati dalla nomina del cognato pillitteri a console onorario di somalia a milano. In quegli anni, le navi che dovevano portare gli aiuti a mogadiscio venivano riempite di armi. E qui non si tratta di corruzione, ma di un reato, e di un comportamento morale molto più grave.
michele insisto, cerchiamo di essere seri ! Siad barre è stato amico di craxi dopo essere stato amico di berlinguer e berlinguer dopo il passaggio di siad barre al campo occidentale osannò mengistu (leggasi l'unità). In entrambi i casi occorre risalire al contesto politico di quegli anni ed allo specifico del corno d'africa, diviso da faide e capipopolo uno peggio dell'altro. Con il senno di poi oggi siad barre sarebbe un esempio di democrazia e liberalismo ed hailè selassie un sincero democratico degno del partito democratico. I carichi di armi nel corno d'africa sono una costante dal 1950. i vari contendenti in somalia eritrea etiopia hanno cambiato casacca una mezza dozzina di volte (alla figo per intenderci) non si capisce perchè solo in un caso sarebbero deprecabili.
in realtà il problema cra xi non esiste.
In primo luogo perchè non esiste un partito socialista che possa rappresentare elettoralmente quel mondo in secondo luogo perchè il mondo di craxi fondato sulla concorrenza a sinistra e sulla lotta al comunismo, non esiste più. Essendo il comunismo scomparso dalla storia. Quindi perchè si parla ancora di craxi? per le scelte di politica economica? non credo che il taglio della scala mobile abbia più impqattto che l'aumento dell'età pensionabile prevista da dini. Per sigonella? forse si, ma intendiamoci non è che craxi non fosse filoamericano. Quindi perchè si parla ancora di craxi? Perchè esistono gli orfani. Gli orfani del comunismo italiano, gli orfani del "siamo un partito diverso", gli orfani di berlinguer. Comprensibile. Non potendo più esprimere politicamente nessuna di questei filoni resta un culto della memoria che si avvale della demonizzazione di un feticcio per restare vivo. Craxi è per gli ex comunisti un pò quello che era mussolini per lo msi negli anni 70 una ragione di esistere, che lentamente ma inesorabilmente sparirà. certo ci sono poi dei giovani che professano un anticraxismo feroce ma diamogli tempo, tra pochi mesi o anni sarà rutelli o fassino il loro nemico principale. Sono frange sempre esistite a sinistra, quelli del tanto peggio tanto meglio, non hanno mai contato un cazzo.
Morale, il problema cra xi non esiste, sarà oggetto di studi per gli storici (e neanche tanto rilevante) esiste un problema della definitiva liquidazione culturale del comunismo, ma è solo questione di tempo. occupiamoci di cose più serie.
Il comunismo non esiste più, come non esiste il craxismo. Tuttavia il PCI è stato una grande scuola politica, che ha combattuto il fascismo, quasi da solo, che ha innescato la resistenza ed ha sostenuto la guerra partigiana quasi da solo, che ha aiutato a fondare la REPUBBLICA iTALIANA.
La crisi del socialismo reale ed il crollo del blocco sovietico ha messo in seria discussione un modello socio-politico illiberale: Nessuno può negare tuttavia che se il Italia il craxismo non ha fatto danni più gravi, lo si deve a Berlinguer e dalla sua concezione di partito comunista europeo, pronto a scalare la via governatica attraverso libere elezioni. Tutto si può negare meno la verità storica Ormai lo scenario europeo e mondiale è totalmente cambiato è inutile parlare di un passato di archeologia socio-politica. Tuttavi nuove prospettive si aprono acquisendo esperienze internazionali, studiando autori vecchi e nuovi, parland co la gente senza supponenza e recependo le giuste istanze, rinnovando radicalmente la classe dirigente. Non facendo inutili minestroni
con di tutto un pò ed il sapore di niente.
attilio, il tuo nobile tentativo di difendere la storia del pci e di berlinguer a mio avviso indifendibile quanto e forse più di quella di craxi, lo dovresti fare nelle sezioni ds, perchè leggendo la mozione fassino per il congresso c'è scritto proprio tutta un'altra storia. Di berlinguer si ricorda solo la lezione morale, come a dire che di politica non è restato nulla. Di comunisti non si cita nessunaltro che gramsci dei socialisti più o meno tutti. E ovviamente con lo leggerezza dei naifs si inserisce tra i padri riformisti del partito democratico, Morandi marxista ortodosso e leninista eretico che criticava il pci di togliatti da sinistra. Un infortunio un pò ridicolo. Comunque In bocca al lupo
Tuttavia il PCI è stato una grande scuola politica, che ha combattuto il fascismo, quasi da solo, che ha innescato la resistenza ed ha sostenuto la guerra partigiana quasi da solo, che ha aiutato a fondare la REPUBBLICA iTALIANA.
vecchietto nostalgico?
ti ripeti queste cose mentre giochi a bocce a lugo di romagna?
gennoaro: "Siad barre è stato amico di craxi dopo essere stato amico di berlinguer [snip] In entrambi i casi occorre risalire al contesto politico di quegli anni"
caro gennaro i muri che hai nel cervello sono pieni di ragnatele. che significa la storia di berlinguer? questo giustifica spendere denari pubblici per foraggiare massacri con le armi?
e la faccenda dei due campi? come se l'imperialismo americano e quello sovietico in africa avessero avuto la minima differenza!
non sono due facce della stessa medaglia: sono la stessa faccia.
ma, certo, se in nome dell'anticomunismo stai combattendo le tue battaglie, anziche' fermare le corporation (sistema di distruzione che non conosce stati) e per lottare contro l'inquinamento, vuol dire che sei proprio vecchio. vecchio vecchio vecchio.
"la storia del pci e di berlinguer a mio avviso indifendibile quanto e forse più di quella di craxi"
Vabbè, con questi presupposti la discussione è scivolata nel ridicolo.
Un solo appunto: Berlinguer appoggiò mengistu (ognuno ha il suo amico dittatore: i Bush con i re sauditi ed Mausharaf, Berlusconi l'amico Volodia e, finché è durata, Gheddafi, la Tatcher Pinochet etc.) ma non gli vendette armi o quantaltro. E poi berlinguer era comunista. Craxi invece dovrebbe essere l'alfiere del socialismo democratico e riformista... e i riformisti non dovrebbero vendere armi ai dittatori.
Di berlinguer si ricorda solo la lezione morale, come a dire che di politica non è restato nulla
Difatti, oggi sappiamo che morale e politica in italia sono due entità totalmente estranee. Molto meglio Craxi, molto meglio
Carissimo Marcofast, non gioco a bocce e sono a molto attivo professionalmente. Sul PCI e su Berlinguer ho un'idea diversa dalla tua. E allora? Cosa mi proponi? Le mezze seghe lamentose come te? Senza un'idea, anche discutibile, una parvenza di aggregazione, un'illusione d'azione, un tentativo di organizzazione. Chiusi in camera in un clastrofobico delirio a pigiare veleno sui tasti del PC. Se vuoi discutere si discute. Gli insulti dei cretini non mi interassano.Prosit.
il P.C.I. ha combattuto il fascismo quasi da solo; e, giusto per fare qualche nome, Pertini, Lombardi, Saragat, Sturzo, De Gasperi, i fratelli Rosselli...
A tacere del tragico errore strategico di Togliatti che, in perfetta linea con Stalin, riteneva (postulandolo pubblicamente) l'avvento del fascismo un fattore benefico per fare innescare la rivoluzione. La logica del "tanto peggio tanto meglio" che appartiene ancora a una fetta della sinistra. E si è visto quali risoltati ha prodotto. A tacere ancora della mancata adesione del P.C.I. alla protesta aventiniana dopo l'omicidio matteotti (non si sta con i socialfascisti...).
Il PCI ha sostenuto la resistenza quasi da solo; e le brigate matteotti, i partigiani bianchi, l'esercito italiano..
vuol dire che sei proprio vecchio. vecchio vecchio vecchio
effettivamente è vero, sono vecchio, ma che c'entra? potrei anche essere gay e meticcio ma continuo a pensare che non sia pertinente.
Roby, senza polemica e senza togliere nulla a nessuno. C'è una valanga di documentazione comprese la testimonianza di Sandro Pertini, deportato a Ventotene, che la opposizione clandestina e poi la lotta armata contro i fascisti di Salò e l'esercito tedesco si è potuta fare per l'organizzazione capillare, pure nelle oggettive diffioltà, del PCI di allora.
Tutti gli altri partiti, con un'eccezione limitata nel tempo e nei mezzi per Giustizia e Libertà, non hanno fatto infiltrazioni clandestine dalla Francia e si sono in un primo tempo avvalse della logistica e dell'armamento delle Brigate Garibaldi. Non è un giudizio politico e tanto meno riduttivo per le altre formazioni politiche e combattenti. Tant'è vero che molti "popolari" come Zaccagnini hanno combattuto con le formazioni garibaldine. Erano situazioni locali che determinavano molte volte la scelta.