a dire il vero quella è l'eccezione se i due non possono presentarsi assieme in anagrafe.
lietissima per i DICO, direi che questa regola assurda può far un po' sorridere, ma sinceramente mi va bene anche così!
Mi dispiace minare alcune certezze ma dove lavoro io si traffica ancora con raccomandate A/R come se piovesse! E molto spesso mi tocca inviarle a gente di cui ho la mail o che vedo di persona...
Lo pensavo quando lavoravo per l'ICT e ne sono ancora più convinta ora che lavoro nel "mondo reale": i power user (gli utilizzatori evoluti) non hanno neanche un'idea di quanto la tecnologia sia ancora superflua per una grossa fetta della popolazione... che va avanti e vive lo stesso...
Nel mio piccolo cerco di diffondere il verbo della mail, ma il mio capo ha 82 anni e mi sembra fin troppo ricettivo e volenteroso!
due che convivono e non possono presentarsi insieme all'anagrafe o stanno tutto il giorno a letto a scopà oppure sono come lady hawke e il capitan navarro.
ma se tizio e caio si presentano all'anagrafe e si dichiarano contemporaneamente conviventi di sempronio... si riesce a fare qualcosa di piu' vario della solita minestrina?
sarebbe bello che dopo tutti ste paranoie cattoliche si riuscisse a legittimare le terzine e i quartetti :-)
e magari a sorpresa....
sai che botte all'anagrafe?
"e questa chi è?"
"cara, ti presento luana, da domani viene a stare da noi"
e luana
"ma non mi avevi detto che avevi un'altra, a fijo de na mignotta"
"e che problema c'è, stamo a fa' na cosa d'amore no?"
"amore a tu sorella", dice deborah, levandosi la scarpa col tacco. nel frattempo mezza anagrafe assiste alla scena, si creano le fazioni e scatta la rissa.
altro che quei pallosissimi matrimoni ingessati.
Mi dolgo (fino a un certo punto) di essere controccorrente, ma il disegno di legge è una solenne BOIATA. Insomma, tanto casino per mettere in piedi una cosa che modifica davvero di pochino quanto è già previsto dal codice civile.
Davvero, non riesco a comprendere con quale faccia uno stato che pretende di dirsi "di diritto" continui a fare scempio in questa maniera indegna dei diritti delle persone sulla base di una sorta di voyeurismo legislativo che discrimina la gente sulla base di quello che vuole o non vuole fare a letto.
Non sono contento di questa legge. E penso anche che sia controproducente, perché adesso alla prima occasione ci sarà subito qualche benpensante moderato che salterà sù dicendo "ma che vogliono ancora, questi finocchi? [sì, perché il livello dei "ragionamenti" è questo] gli abbiamo già dato i Pacs, cioè, i Dico...", e tutto continuerà come e peggio di prima.
Persio: beh, anzitutto non sono piccole variazioni del codice civile. Purtroppo, poco e' gia' molto piu' di nulla.
Poi, come dicevo, quello che conta e' avere una base. Se si continua a lottare, un po' qui e un po' la' si ottengono sempre piu' diritti. Ma l'importante e' non abbassare la guardia
I Dico sono "il miglior risultato che si poteva trovare in questo momento storico e con questa maggioranza cosi' variegata. Bisogna prendere atto che questa e' la realta' democratica". Con queste parole la senatrice della Margherita Paola Binetti ha commentato l'approvazione dei Dico, avvenuta ieri sera in Consiglio dei ministri.
Se la Binetti non fa problemi, vuol dire che come al solito i presunti laici della maggioranza sono stati sodomizzati come da manuale.
Mi aspettavo un accordo al ribasso, ma alcune norme, come la raccomandata o le successioni dopo nove anni, sono davvero umilianti. Non farò la fila all'anagrafe, se passerà. Ma non credo passerà al Senato.
In genere è vero che poco è meglio di niente. Ma in questo caso, dato che si tratta di garantire un diritto costituzionale (art. 3: uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge), o si garantisce o non si garantisce. E questa storia dei Dico non rimuove affatto le diversità di trattamento e di considerazione.
Per questo ritengo che sia politicamente controproducente, almeno per chi ritiene che l'uguaglianza debba essere garantita: perché è un provvedimento che ha la risonanza mediatica e la spendibilità politica di una equiparazione, mentre in realtà la discrimnazione delle persone persiste.
Persio: il tuo discorso fila, ma se ci si fosse buttati su quello, non si sarebbe ottenuto che un pugno di mosche. Per quanto mi riguarda, questi diritti non sono sufficienti. Bisognera' combattere finche' non si otterra' quest'uguaglianza.
Ma almeno cosi' alcune persone, che ne hanno bisogno nel mondo reale, su questo pianeta, in questa dimensione, avranno alcuni diritti senza aspettare 30 anni per avere un'equiparazione completa.
Vorresti veramente, tra nove anni, andare dal compagno di qualche malato terminale a dirgli che non puo' vedere il suo partner perche' i DICO non erano abbastanza, bisognava lottare per l'uguaglianza completa. Quello come minimo ti ripiastrella il fondoschiena.
Per cui brave la Bindi e la Pollastrini, per quanto mi riguarda.
Sostengo (uso questo termine odioso per evitare le confusioni con "dico") soltanto che i Dico non hanno risolto un gran che, che la discriminazione è odiosa e persiste, e che mi pare che la c.d. sinistra radicale anche questa volta sia andata alla battaglia di spalle e con le mutande in mano.
La Pollastrini, che doveva essere la principale attrice politica della legge, è stata ridotta al rango della segretaria personale della Bindi. Oltre al fatto che tutti i politici coinvolti, e tutti coloro che la voteranno, hanno peccato e peccheranno di omofobia "pietosa". Più in generale, una legge sulle unioni civili, laddove è stata approvata, ha avuto come risultato l'estensione alle coppie conviventi degli stessi diritti di quelle sposate. Magari non tutti i diritti, ma quelli che venivano estesi erano uguali.
In Italia non è così.
Infine: una legge sulle coppie di fatto ha come presupposto fondamentale e irrinunciabile il registro delle unioni civili. In Italia non si è fatto, per le pressioni delle gerarchie religiose e per la militanza della Bindi in tal senso. Per tutte queste ragioni la legge in questione è parziale, ideologica, irrispettosa e insufficiente.
ed è altrettanto irrispettoso e insufficiente accettarla tout court " perchè siamo in Italia" e di piu' non possiamo pretendere.
Se la sinistra radicale non e' intervenuta e' perche' avra' il suo tornaconto. Il solito vecchio do ut des, immagino. Che e' come funziona la democrazia nei paesi inferiori come il nostro.
D'accordo con Cristina.
Cristina: hai pienamente ragione, la legge che propongono non e' sufficiente. Pero' cosi' si inizia. E', scusate se ve lo dico, un atteggiamento un po' egoista di chi in realta' non e' toccato dal problema il rifiutare anche il minimo che viene concesso per difendere ideali astratti. Alla gente che ha una famiglia senza diritti, che il problema lo vive davvero, va gia' meglio cosi' rispetto a prima. Invece no, bisogna rifiutare, perche' non e' abbastanza.
Se qualcuno di voi e' stato in Italia negli ultimi tempi, avra' notato come sia molto piu' facile cambiarla una legge invece che farla. Perche' credete che la chiesa se la prenda tanto?? Mica per queste poche "concessioni", ma perche' sanno benissimo che indietro sara' difficile tornare, si potra' solo andare avanti
e aggiungo che il ragionamento del "siamo in Italia..." non vale perché se "siamo in Italia" è soltanto colpa nostra.
E' molto facile fare gli schizzinosi con diritti di cui non si ha bisogno.
Mario: mi pare che tu dimostri una visione un po' strana dei diritti, se affermi che esistono diritti dei quali non si ha bisogno, immagino perché la legge in questione non riguarda qualcuno che (come me, del resto) è sposato, civilmente. Credo invece che i diritti siano di tutti e che tutti ne abbiano bisogno allo stesso modo. Ovvero, se è stabilita l'uguaglianza dei diritti delle persone di fronte alla legge, una violazione di questa norma incide sia su chi concretamente ne fa le spese sia su tutti gli altri, perché i diritti (costituzionali, n questo caso) sono di tutti.
Mi spiego, se due omosessuali non possono sposarsi, come invece ho potuto fare io, questo viola sia il loro che il mio (e il tuo) diritto alla parità di trattamento.
Mario, i diretti interessati sono i primi a non fare salti di gioia, prova a discuterne, come ho fatto io, con qualche omosessuale...ti diranno le stesse cose che ho scritto io.
si sentono defraudati e ridotti, come sempre è accaduto qui, a cittadini di una categoria inferiore...
perchè, non sono cittadini come tutti gli altri, non pagano le tasse, se commettono un reato non vengono giudicati da un tribunale ?
non capisco, davvero...
Persio, il tuo discorso e' assolutamente giusto. Pero' non lo puoi fare tu che i diritti ce li hai e tutti. Per te e' facile scandalizzarti per le disparita'.
Immagina se la "sinistra radicale" (?) si mobilitasse davvero. Potrebbe arrivare ad un punto di rottura, in cui alla fine salterebbe tutto.
Bravi, bel discorso morale. Intanto tutte le famiglie che oggi non hanno nulla continuerebbero a non avere nulla invece di qualche diritto.
Pero', che bella lotta morale che si farebbe!
Questo e' il genere di mancanza di concretezza a causa della quale la sinistra oggi e' in crisi. Santa polenta, ma non capite che le guerre non si vincono con una battaglia sola?
Non ci capiamo. I diritti io non li ho tutti, perché non viene rispettato il mio diritto all'eguale trattamento dei cittadini di fronte alla legge.
Cristina, io per primo mi rendo conto della disparita'. Ero considerato un soggetto inferiore prima che non avevo diritti, e lo sono ora che ne ho qualcuno. Lo capite che anche per me questo non e' sufficiente?
Pero' trovatemi UNA grossa sfida di emancipazione dell'uomo che sia stata vinta con una sola unica "regolarizzazione". Non funziona cosi' il mondo, che lo vogliate o no.
Oggi otteniamo questi diritti, domani altri, dopodomani un accorciamento dei tempi; la strada da oggi e' in discesa.
Credo che sia un errore pensare che la strada sia adesso in discesa. Questa legge rischia, invece, di fungere da paliattivo essendo sbandierata per quello che non è.
anche secondo me questo paese medievale cattolico tanto piu' di cosi' non poteva darci... gia' meglio che un calcio nei maroni
No, Persio, sei tu che non capisci. E' un atteggiamento come il tuo che dagli anni 90 ha reso la sinistra debole, impotente, e lontana dalla gente. E' questo che ha causato le piu' grandi sconfitte della sinistra contemporanea. Il non capire che i bei discorsi morali non aiutano la gente, che il giochetto del tutto o niente se lo puo' permettere chi ha gia' quello per cui lotta.
Mario: non ho detto che non capisci ma che non ci capiamo, il che è una cosa diversa, perché implica la possibilità che sia io a spiegarmi male e non tu a non capire bene.
Insomma, tu credi che questa legge violi soltanto i diritti di chi deciderà di servirsene? se è così, mi rincresce dirtelo, sbagli. Se non è così, spiegamelo, perché allora vuol dire che non ho capito.
Persio, Cristina, senza offesa, state andando a protestare contro la fame nel mondo con la baguette sotto il braccio.
Come per dire "No, non basta un tozzo di pane a tutti i bambini in Africa. Devono avere i nostri stessi diritti! O cosi' o nulla!"
Ok, bravi, bei discorsi, ma cosi' continuano a morire di fame...
No no. Sto solo dicendo che questa legge viola i diritti di tutti, sia i miei, che i tuoi, che quelli di mio cugino, che quelli del mio vicino, che quelli di Ruini, di Papa Razzo16, di Berlusconi, di Bertinotti, della Bnetti, dell'intero elenco telefonico di Aulla, e così via.
Siamo d'accordo che qualcosa è stato fatto e che qualcosa si è mosso ma:
1. giuridicamente questa legge è bestiale perché non rispetta il dettato costituzionale dell'art. 3, così come non viene rispettato dallo status quo, che non prevede la possibilità di sposarsi se non nelle forme già in vigore;
2. politicamente credo che sia un freno allo sviluppo di una legislazione pienamente egualitaria, perché sarà usata come un atout di fronte a ogni rivendicazione di parità di trattamente ("cazzo volete? vi abbiamo già dato una cosa che suppergiù è un matromonio, via...")
Persio: io ritengo che con questa legge vengano violati meno diritti rispetto a prima. Per questo non la vedo cosi' negativamente.
E se permettete, sono diritti che pesano piu' a coloro che dovrebbero servirsene rispetto a voi che li approvate "in principio". Non potete mettervi sullo stesso piano, mi spiace. La vostra soddisfazione morale vale molto meno dell'acquisizione di alcuni diritti da parte degli omosessuali.
E dai. Non è una questione di soddisfazione morale, ma di adempimento di un mio diritto giuridico. La costituzione è anche la mia.
dal mio punto di vista di componente di famiglia di fatto (siamo in quattro) ho qualche osservazione un po' più terraterra: dunque.
1)non si capisce bene (le cronache discordano e il testo ufficiale non c'é neanche sul sito del governo) se i due debbano essere residenti nello stesso comune oppure solo domiciliati nella stessa casa. nel primo caso sarebbe per me sarebbe un bel bordello, visto che abbiamo residenze differenti, e suppongo che ce ne siano altri nella stessa condizione.
2) per quel che riguarda noi due adulti, la parte interessante per ora è quella di assistenza e intervento in caso di malattia. la parte ereditaria la vediamo (sgraaattt) lontanuccia, e in fin dei conti non ci interessa dato che ciò che abbiamo passerà comunque alle nostre figlie. così per la reversibilità della pensione, che comunque è stata rinviata.
3) trovo un bug nella questione casa. se in affitto, il tempo di convivenza per subentrare nel contratto è di 3 anni, se di proprietà rientra nel caso dell'eredità e ce ne vogliono 9. potrebbe creare problemi, oltre a quelli derivanti dal dolore della morte dell'altra metà.
il primo punto mi lascia un po' sulle spine. ancora non ne abbiamo parlato, ma io dichiarerei la convivenza solo -al momento- per la questione malattia/inumazione.
bisogna effettivamente attendere il testo completo.
quanto ai buchi direi che è una rete da pesca.