Gli eventi culturali "popolari" a Milano effettivamente mancano.
Milano è da sempre concepita come la città del glamour, dei localini sui Navigli dove bere l'aperitivo, dove tutto è bussiness dare svago gratis sembra quasi una bestemmia a chi ragiona "da milanese".
Poi se pure i "divertimenti" non sono neppure "divertenti" non importa, l'importante è apparire, l'immagine è tutto.
In questo la Scala e il Piccolo sono l'espressione della Milano dalla cultura spocchiosa e noiosa, la prima della Scala è l'esibizione del lusso delle toilette delle signore, il lirica viene dopo e non è neppure importante.
Un manager che invoca meno Marketing, meno Bocconi e più umanità.
Davide tanto di cappello, sei un grande!
Milano è sfigata. Nel senso che la sua immagine da copertina - città del glamour, del Piccolo, della Scala e del Conservatorio - offusca tutta una serie di cose che invece sono di cosiddetta cultura popolare, che non sono poche e che vengono seguite (a parte che allo stesso Piccolo mica fanno solo Ronconi; c'è anche la Finocchiaro).
Al cuore di questa sfiga c'è un dialogo tra sordi. Bisio dice una fesseria ruffiana (elogia Roma a Roma), Sgarbi gli va dietro con il luogo comune di Milano-Scala-Piccolo-eccetera, Corritore si concentra solo sulla cultura promossa dalle istituzioni (ok, -77% per gli eventi del Comune; ma degli eventi promossi dai soli privati, nessuno dice niente?).
Ho un'impressione: che anche per la cultura su Milano si ragioni come per il suo aspetto esteriore. E' pacifico che Roma abbia scenografie di un certo tipo, valorizzate da un clima più affettuoso. Ma da qui a dire che Roma è meravigliosa e Milano fa schifo, ne passa. Allo stesso modo, dire che a Roma si fa cultura popolare e a Milano no, mi sembra una esagerazione. Ma soprattutto, cosa diavolo è la cultura popolare? Non è che, richiamando le estati romane, si confonde il popolare con il gratis?
Pensate a Firenze... dove, per non sbagliare, non si fa assolutamente nulla e ci si bea del vecchiume sotto teca.
Anni fa d'Estate andavamo tutti alle Cascine, in un bello spazio all'aperto, gratuito.
Poi lo chiusero, perchè c'erano gli spacciatori.
Bene, ora restano solo gli spacciatori.
E' vero, a milano l'offerta teatrale è molto ampia. Più o meno ogni sera si può scegliere fra opera, classici grechi, goldoni, avanguardia e teatro popolare.
Peccato che in media il ridotto sia di 20-25 euro.
E' frustrante avere voglia di teatro, guardarsi nel portafoglio, e decidere di scaricarsi un film.
Almeno alla scala ci sono gli appelli a 10 euro e al conservatorio gli allievi entrano gratis. Stasera c'è Il ventaglio allo Strehler: prezzo 29.50/23.50.
Ragazzi cosa posso scaricarmi?
Peccato che in media il ridotto sia di 20-25 euro
perchè secondo te attori et similia vivono d'aria?
Ma almeno, gli spacciatori di Firenze, fanno "prezzi culturali"? ;)
è un pirla Sgarbi. adesso mi vien solo in mente l'accademia di Santa Cecilia come cosa culturale che hanno a Roma, ma ce ne sono altre migliaia anche in tutte le vie più sperdute. finiamola - finitela - di fare i cialtroni!
Carolina
Brava Carolina!
Ma a parte le pirlate di Sgarbi e Bisio e le alzate di scudi campanilistiche tra Roma e Milano, il problema permane ed è un problema di mentalità.
A Milano ci si mette a far "cultura" cercando il quattrino, a Roma qualcuno lo fa ancora per passione. Poi chissà come mai a Roma gli spettacoli divertono di più.
Potremmo fare lo stesso discorso in mille altre situazioni: i talenti calcistici a Roma nascono e crescono (Totti, De Rossi, Aquilani, etc.) a Milano li importano (Kakà, Adriano, etc.).
Lungi da me mettere il dito nella piaga, ma a Roma hanno come sindaco Veltroni che organizza il concerto di Billy Joel e Bryan Adams gratuito facendoselo sponsorizzare da Telecom.
La Moratti una cosa del genere manco la concepisce, ma neanche Ferrante se permettete.
Politici senza idee, espressione di una città morta.
Lascia stare billy joel, quest'anno ci regala la reunion dei Genesis, per chi li ha amati la data è il 14 luglio.
sevivon, non sono aggiornato sui prezzi... comunque di sciuro l'aver ridotto il "target" di consumatori ha opure alzato i prezzi... La solita sinistra socialdemocratica antisociale e nemica del popolo!!! Kif e martello!
Michele a Milano in contemporanea alla Scala vedranno un altro tenore lasciare la rappresentazione ed un secondo cantante lirico salire in mutande per sostituirlo.
L'abisso c'è ed è evidente.
Davide fai qualcosa!
Milano tenta ancora di offrire una scelta culturale di grande livello. ma è riservata ad una élite chiusa su se stessa, non aperta a offerte popolari. D'altro canto è difficile per gli operatori culturali dialogare con il popolo dell'happy hour. Intrinsecamente coglione, che non capisce che il tex-mex di periferia non è proponibile sui navigli. Oltre tutto assessori ed architetti non "milanesi" e quindi non interessati al rispetto della storia e delle tradizioni di Milano. Il padellotto della Scala dietro la facciata del Piermarini, lo sconcio della darsena e dei navigli non solo di porta ticinese, l'importazione di artisti come Ronconi molto romani e quindi estranei al sentimento della città, la non apertura del teatro Lirico, la scomparsa del teatro Puccini e del Filodrammatici,la non agibilità del teatrino Gerolamo, la non valorizzazione del teatro Dal Verme e dell' Auditorium, che sono patrimonio insostituibile della città, indicano una tendenza irreversibile di tutti gli amministratori, avvicendatisi in comune negli ultimi quindici anni, di distruggere la Milano dei milanesi, costruendo alternative culturali deboli. La proposta universitaria è ancora di grande livello: Statale, Cattolica, IULM, Bocconi, Bicocca, S. Raffaele, ma non offre infrastrutture degne del livello di molti corsi.
L'é il dì dei mort, aleger.
grazie. ma son cose normali, che dovrebbero essere ovvie. poi son stata migliaia di volte a Roma, e quasi mai in hotel, anzi quasi sempre direi con persone del luogo (di cui due happen to be registi, quindi che sanno di cultura, spettacoli e affini, e altri che ne sanno comunque come fruitori). Roma dava già un'aria più... capitolina nel 1988 per dirla tutta. che strano eh?! sulla lirica eh beh ma insomma... a Capodanno ero a Salisburgo... gli austriaci non sono più illuminati di noi, ma voglio solo immaginare che putiferio verrebbe fuori oltreBrennero per le sceneggiate che abbiamo visto da noi..
Carolina
scusate, ma m'be, oh, de che? l'alter uh gesù la kultura con la q maiuscola. maradona è megl' è pelè.
salario garantito agli artisti (e non!), cessione delle aree dismesse e fondi per l'usofrutto creativo. cazzo sembra il komunismo a frisko '68. aaaahhhhh blasfemo pazzo idealista sciaugura iattura della sinistra!
però anche io a londra in effetti mi trovavo meglio, lì sono di più, e c'è più scelta che a cantù.
dicevate? ah, stavate ragionando, pardon, credevo fosse uno spettacolino surreale nascosto... vabbè, scusate il disturbo, continuate pure...
Mi fa piacere che qualcuno abbia citato il Teatro Gerolamo di cui sono stato vicedirettore artistico!Ora coordino la "Compagnia Carletto Colombo"che tanto si è data da fare quest'anno perchè il teatro fosse riaperto.Abbiamo bussato a tutte le porte e tutti ci hanno risposto tranne gli interlocutori che possono decidere:Sgarbi e l'Immobiliare sanitaria Ceschina.Delusione perchè intanto corre voce che i Colla saranno ospitati dalla zona 9