Fate una legge che non sia umiliante
«Onorevoli senatori, noi siamo famiglie, di quelle contemplate dall'art. 29 della Costituzione, fondate sul matrimonio, che sanno bene cosa significano i valori e li hanno trasmessi ai loro figli, anche quelli omosessuali».
Comincia così una lettera aperta dell'Agedo, associazione genitori di omosessuali ai parlamentari di Palazzo Madama, che entrano nel dibattito sui Dico ricordando che «il citato articolo 29 non precisa che c'è famiglia e famiglia e che quelle con un figlio o figlia omosessuale o transessuale hanno qualche diritto in meno: quello - proseguono - di veder i propri figli egualmente garantiti nelle loro scelte affettive e negli investimenti ad esse legati. quello di saperli protetti da una legislazione che contempli tra i crimini d'odio l'omofobia e la punisca adeguatamente.
E salvaguardati nella loro dignità con campagne antidiscriminazione o con un'adeguata educazione scolastica contro il bullismo».
«L'ansia che proviamo per loro- scrive l'Agedo- è doppia rispetto agli altri figli che possono sposarsi, o convivere, quando e come vogliono. Noi non vorremmo che i nostri figli e figlie diversi fossero inquadrati in una legge umiliante, che non riconosca pienamente la coppia; chiediamo semplicemente che possano fare come voi, che per estendere l'assistenza sanitaria ai vostri partner conviventi potete barrare la casella apposita, che certo non recita “persone facenti parte di unioni di fatto».
«La sacralità della famiglia, che vi sta a cuore, sta tanto a cuore anche a noi- prosegue la missiva- anche se abbiamo un concetto più largo di questa sacralità in cui includiamo tutte le relazioni d'amore degne di questo nome.
Anche per i politici che pensano al bene del paese dovrebbe essere considerata positiva ogni relazione stabile e legalizzata.
Come e perché le coppie unite in matrimonio possano venir danneggiate dalle coppie di fatto, nessuno ce lo ha spiegato».
Egregi senatori, scrivono ancora i genitori di omosessuali, «ci appelliamo a voi affinché collaboriate a far venir fuori una legge equa e non umiliante, che non sia il risultato di compromessi e trattative ma che riscuota un consenso trasversale, scaturito dalla libertà di coscienza e non dalla disciplina degli schieramenti, anche a partire dall'appello che ventitre esimi costituzionalisti hanno sottoposto alla vostra attenzione oggi su limiti e opportunità della costituzione al riconoscimento giuridico di nuovi diritti per ognuno dei cittadini della repubblica».
"Come e perché le coppie unite in matrimonio possano venir danneggiate dalle coppie di fatto, nessuno ce lo ha spiegato"
Bellissimo il concetto dell'amore, precedente alla frase, ma non c'è la necessita di un tal riconoscimento ai fini dell'istituzione del matrimonio e della famiglia.
Concetti di unioni relazionali, sono i piu disparati e personali possibili e immaginabili, mentre istituire un'unione ha senso in termini di significato istituzionale e di insieme, non personale.
La famiglia è lo scopo di una tale istituzione, che vale a livello di costituzione di quella che è la cellula fondamentale su cui è fondata la societa.
Quale la risposta, quindi, all'ipocrita domanda in oggetto?
...il problema è chiarissimo, ossia viene dal FATTO che una "coppia di fatto" sia classificata in termini di unione istituzionale, generale, con tutti i suoi diritti e doveri costituzionali, e cio non fa altro che relativizzare la famiglia e il matrimonio nel significato reale e naturale del termine.
Una famiglia non nasce, ne' puo venire in alcun modo da "coppie di fatto" qualunque.
E' tutto qui .. !
BRAVO! TUTTO GIUSTISSIMO!!!
E aggiungiamo anche che a farsi le seghe si fa piangere San Luigi, così la predica diventa perfetta.
"Una famiglia non nasce, ne' puo venire in alcun modo da "coppie di fatto" qualunque.
E' tutto qui .. !"
Scusami Koan, ma dal tuo post dovrebbe essere dedotta la conclusione che riporto qui sopra.
Mi manca però il passaggio logico, ovvero: come, dalle immani cazzate prive di senso (nel senso semantico e metasemantico del termine) che hai sparato a caso deriva la conclusione che da una coppia di fatto non nasce una famiglia?
Domanda semplice, anche per te: e se a ottanta anni due persone che hanno vissuto per una cinquantina di anni assieme ed hanno magari allevato un paio di figli e tre o quattro nipotini stanno ancora insieme e magari festeggiano anche tutte le feste comandate riunendosi, queste due persone sono famiglia o no? Attento alla risposta perchè io conosco bene la risposta che darebbe il signor Dio in persona... è sì!
Una famiglia è composta e costituita su questi diversi tipi di amore:
amore filiare (come proiezione sostanziale dell'amore che procede da dentro di se');
amore fraterno (maggiore e minore);
amore coniugale (espresso in rapporto alla tipologia di carattere umano in senso duale, ossia maschile-femminile);
amore genitoriale (fatto di dare incondizionato che parte da dentro di se' e si realizza fuori di se' in forma autentica, viva e sostanziale).
Questi sono Principi che non ho inventato io, in quanto la realta autentica non è immaginaria ne' astratta, ma assolutamente sostanziale ed esistenziale.
Se avete potuto e saputo sviluppare in voi stessi questi tipi di amore, si è una famiglia.
Diversi sono i tipi di amore, ma una sola è la realta e la consistenza di una famiglia... ed essa è molto concreta, effettiva, realizzativa.
Una famiglia non nasce ne' si forma da una "coppia di fatto", ma da un uomo ed una donna, sebbene non escludo che anche in un uomo o in una donna possano coesistere aspetti di carattere sia maschile che femminile. Fatto sta che la maturazione di se' sta nello sviluppare il proprio carattere sostanziale maschile o femminile e completarlo nell'amore coniugale, rispetto al rapporto familiare che si matura solo in una famiglia, quale mini societa su cui si fonda la societa di fuori.
Koan: ora hai detto la tua cosa, per favore piantala lì. Grazie.
Kaon, nella lista ti sei dimenticato dell'amor gattale.
Sì, e scusate se mi ripeto, ma mi pare che per dovere di Completezza dovrebbe essere ricordato che anche le Seghe (che fanno piangere San Luigi) sono Certamente perniciose, perché sono negazione dell'Amore di Dio e minacciano la Famiglia Naturale.
Oh santa pazienza, non si pretende che abbiano letto tutti Chomsky, ma almeno un po' di consapevolezza su come funziona il linguaggio...
@Koan: tu stai semplicemente dando una *definizione* di quello che per te e' una famiglia. Io e altri ne possiamo dare una diversa. Poche' non si sta parlando di teoremi ne' di logica, la tua definizione e la mia sono valide entrambe: il linguaggio e' intrinsecamente "fuzzy".
Ora, la differenza tra quelli che la pensano come te e quelli che la pensano come me si riduce a questo: i cattolici vogliono imporre ad altri la loro visione/definizione di famiglia, con i danni anche materiali (= mancanza di diritti) che ne conseguono, mentre nessuno vuole imporre a chi la pensa come te la loro definizione.
Ma porca di una malora schifosa: si puo' sapere che danno *fattuale* vi provocano le coppie che a voi non vanno bene? Occhio a non rispondermi "un danno morale" perche' a quel punto passare al nazismo e' un attimo.
i di.co. minacciano le famiglie perché presto o tardi un/una convivente di fatto si prenderà un pezzo della "legittima" nell'eredità! il problema è tutto qui: è tutta una bieca questione di soldi ...
Gia', la legittima. Quindi, un marito mascalzone o una moglie p...a ne possono godere, mentre un/una convivente brava persona, no. Ma che bello!
La "definizione" non è mai personale, ne' una equazione (magari quella la fate voi piuttosto), ma è dettata dalla funzione naturale della famiglia in ambito sociale, la quale è volta alla procreazione ed alla educazione dei figli (cittadini), da parte dei genitori.
Questo è un dettame costituzionale di ordine sociale ed istituzionale: nessuna imposizione teorica, è semplicemente un dato di fatto.
I pacs, dico o qualvoglia definizione non possono, ne' devono poter generalizzare quanto realisticamente ed oggettivamente NON lo è affatto, per questo "dico" che le "coppie di fatto" non necessitano alcun riconoscimento o generalizzazione del caso. Le leggi gia esistono e si fanno, senza che si invadano campi estranei a tali assurdi e pretesi riconoscimenti NON familiari.
Se vi piace vorrei richiedere il riconoscimento di rapporti di fatto, infatti c'è una vecchietta che conosco che vorrebbe lasciare la propria eredita al cane che accudisce in casa ... e non vedo perche inibirla di un tal riconoscimento FAMILIARE!
Koan: "La "definizione" [...] è dettata dalla funzione naturale della famiglia in ambito sociale, la quale è volta alla procreazione ed alla educazione dei figli (cittadini), da parte dei genitori.[...]"
Dal che si deduce immediatamente il corollario: chi non puo' o non vuole fare figli e' una famiglia snaturata|asociale. Magnifico! Signore e signori, ecco a voi la concezione mussoliniana della famiglia.
mamma mia koan.. le tue affermazioni sono espresse bene ma ... insomma...hai capito...
Non sono daccordo Guidus con la tua conclusione, perche in realta tutti abbiamo una famiglia di origine a cui si fa capo e questa non è ne' sara mai una 'famiglia di fatto'.
Se anche si venisse adottati, i valori genitoriale e familiare sussisterebbero ugualmente, sia spiritualmente, che fisicamente; ma i due tipi di legame sono entrambi forti ed entrambi necessari per l'unica realta che da' vita e fondamento ad una 'famiglia', dove il secondo precede il primo, in quanto è la propria linea di sangue a comunicare al soggetto umano quello che lo costituisce intrinsecamente.
L'amore spirituale non conosce regole, questo è chiaro e non è mussoliniano (come io NON sono mussoliniano), ma la propria 'linea di sangue' diretta, chiama e chiamera sempre nella propria anima, nella propria esistenza, in maniera unica ed esclusiva, ossia in maniera assoluta, buona o cattiva che sia (ogni albero, buono o cattivo, si rinnova/ricomincia una Nuova vita nel suo frutto).
Questo è il mio pensiero, ma se non sei d'accordo con questo, allora puoi intendere il tuo concetto di famiglia come preferisci. La realta pero è e resta una sola (magari sono io quello che sbaglia: ognuno nella propria sincerita puo sempre e cmq sbagliare, senza pero dover necessariamente relativizzare tutto quel che gli capiti sotto tiro; in quanto la 'vita' e l'esistenza NON seguono leggi relative o caotiche, ma oggettive ed armoniose/ordinate).
Su questa vicenda ci giochiamo il significato e le modalità di appartenenza ad una comunità democratica. Di cosa si tratta. In Italia ci sono circa cinquecentomila coppie di fatto che attendono di avere riconosciuti i propri diritti individuali e i Dico rappresentano una risposta parziale e insufficiente, ma comunque un passo in avanti, ad esempio consentendo di subentrare nel contratto di affitto del proprio convivente, assisterlo durante una malattia, senza riconoscere alla coppia di fatto il ruolo di famiglia alternativa o di serie B.
In Italia non ci troviamo certamente con una legislazione come quella spagnola o inglese dove i cittadini decidono di vivere in coppia e possono farlo all'interno di regole religiose o laiche di convivenza civile. Una fazione minoritaria nel nostro Paese, che fa riferimento alla nomenclatura ecclesiastica vaticana, ha deciso di imporre le proprie regole a tutti, anche a coloro che non sono cattolici.
Con i Dico nessuno impone nulla a nessuno, se ci si vuole sposare in Chiesa o in Comune o in cima a un monte si può farlo ed ogni volta che si allargano i diritti delle persone non può trattarsi d'altro che di una conquista di civiltà. La battaglia della Chiesa è medievale, oscurantista e anti-storica perché anche senza i Dico le coppie di fatto esistono e continueranno a esistere.
Non credo di usare termini eccessivamente forti se definisco UN COGLIONE PERICOLOSO chi sostiene, neppure troppo velatamente, che un'unione civile tra due o più PERSONE sia uguale a una unione tra una vecchietta e UN CANE!!!
Persio non ho detto quello che hai forse persino volutamente frainteso, infatti ho solo detto che tutto è possibile a quel punto, come -e perche no- il "riconoscimento di RAPPORTI di fatto" di qualunque tipo.
Donato, scusa, ma in che modo la Chiesa "ha deciso di IMPORRE le proprie regole a TUTTI"?
"ed ogni volta che si allargano i diritti delle persone non può trattarsi d'altro che di una conquista di civiltà":
benissimo, bellissimo, ma la vita, la natura e la realta, NON sono: un PARERE, ne' un CAPRICCIO e neanche un GIOCO!
La natura è una costruzione culturale. Torna a scuola, impara, e solo dopo trancia giudizi.
Non giudico nessuno persio, do solo il mio, spero non nullo, contributo ad aprire gli OCCHI di fronte alla vita e alla realta, che non sono semplicemente materiali, ma tutto ha un senso molto chiaro e preciso.
Vai anche tu a scuola e fatti insegnare le questioni di sesso e di natura dai ragazzini... vedrai che, oggi come oggi, c'è molta "cultura" a riguardo e c'è anche molto da IMPARARE
Koan, ancora non mi hai spiegato come siamo messi, nelle tue categorizzazioni e nei tuoi sensi chiari precisi, il mio grosso gatto ed io. Vorrei assicurarti che ci amiamo moltissimo. Che ne dicono la vita e la realtà? Come potremo porci l'adorato felino ronfante ed io in armonia con la vita e l'esistenza? Illuminami, se puoi.
Koan, ribadisco, torna a scuola. E intendo alle elementari.
oh mio dio koan.. ma te sei un prete, dillo almeno! così evitiamo altre discussioni.. in ogni caso, beato te: appartieni all'unico vero partito di maggioranza in italia
The white fly, i "rapporti di fatto" fanno al caso tuo ( per le prossime elezioni si provvedera anche a questo adorabile tuo caso, non ti preoccupare .. elezione + elezione - ).
Persio, magari ti potrebbero interessare scuole che spieghino cos'è una 'famiglia', ma sarebbe meglio che la 'famiglia' stessa fosse scuola a se stessa, senza bisogno di interpretarla e onde evitare eventuali "conclusioni di fatto".
Gna', non sono assolutamente un prete, cmq la maggioranza non credo intaccherebbe in alcun modo sulla realta ("di fatto")!
Koan, la tua crassa ignoranza unita a una davvero rimarchevole prosopopea mi spinge a mandarti a fare in culo.
Koan, ci vuoi risparmiare per favore la tua - per altro abborracciata - logica aristotelico-tomista? Il realismo tomista e la metafisica, su cui si basano le tue interpretazioni e la posizione ufficiale della Chiesa cattolica che sostiene la cosiddetta "legge naturale", sono idoli caduti da tempo e messi in discussione anche dalla maggior parte dei teologi che - seppur messi a tacere - si rifiutano di allinearsi alle posizioni insostenibili di Roma. Non puoi assolutizzare quello che è un tuo punto di vista, chiamarlo oggettivo e reale e pretendere che tutti lo riconoscano!
Dopo di che ha ragione Persio, la tua ignoranza crassa non merita considerazione... Taci e rifletti, che è meglio!
...ma guarda, tranquillo perche è solo il mio pensiero se me lo permetti .. ad ogni modo l'unico "idolo" rimasto ancora in piedi trovo sia piuttosto quello del fare sesso a proprio piacimento e dell'immaturita degli uomini ad amarsi: questa pero non mi pare una "logica aristotelico-tomista" o catto-clericale, ma la realta attuale che sta progressivamente distruggendo-annullando la famiglia nella sua INNATA costituzione (che a te vada di comprenderlo oppure no).
L'"idolo" -per eccellenza- è qualcosa che ti rende succube di se' -pur credendo di essere libero- e dei propri piaceri individualistici. La natura umana vuole che la maturita di una persona si sviluppi costituendosi attraverso la REALTA della famiglia, prima comunita in cui la persona si forma e cresce (chiedilo a studiosi competenti sulla materia e fatti parlare dello sviluppo umano a livello familiare, secondo natura, sempre che ti interessi naturalmente l'argomento..).