Porta nostra
di Marco Travaglio
Messaggio riservato agli elettori dell’Unione: vi siete battuti per 5 anni contro Bellachioma, le leggi vergogna, le epurazioni bulgare e l’occupazione militare della Rai, e vedete che non cambia nulla? Pensavate di aver visto tutto col vostro governo che, tra un indulto e un inciucio, pone il segreto di Stato sul sequestro Abu Omar tentando di salvare Pollari e la Cia, e col vicepremier Rutelli che accusa i giudici di Milano delle peggiori nefandezze come un Berlusconi qualsiasi? Tenetevi forte, anzi mettetevi comodi, perché le buone notizie non sono finite ed è meglio riceverle da seduti: nei prossimi giorni saranno completati i nuovi assetti della Rai con la nomina di Giovanni Minoli direttore di Rai2. POi basta. Il che significa che Rai1 resterà nelle mani di Forza Italia tramite l’apposito Fabrizio Del Noce e che Carlo Freccero non dirigerà una rete nemmeno nei prossimi cinque anni. In compenso Agostino Saccà sarà trionfalmente confermato a Raifiction. Si intende così premiare i due esecutori materiali del diktat bulgaro: Saccà è colui che nel 2002, da direttore generale, licenziò Biagi con una raccomandata con ricevuta di ritorno e cancellò Santoro e la sua squadra dai palinsesti di Rai2, mentre Del Noce rimpiazzava «Il fatto», nell’ordine: con «Max & Tux», con «La zingara», con «Batti e ribatti» di Pigi Battista e poi di tale Riccardo Berti, infine con Clemente J. Mimun e i pacchi di «Affari tuoi». Quanto alle vittime del diktat, Luttazzi resta fuori dalla porta, Santoro è rientrato dalla finestra solo grazie ai tribunali e Biagi tornerà dall’uscio di servizio: quando fu cacciato era su Rai1 tutti i giorni alle 20.30, ora passa su Rai3 una volta a settimana alle 23. Sabina Guzzanti non pervenuta. Oliviero Beha, sebbene abbia vinto la causa con l’azienda, idem. In compenso stanno per esser reintegrati al galoppo i mezzibusti di Calciopoli, a cominciare dall’ottimo Fabrizio Maffei. E sono state assunte come dirigenti le assistenti di Petruccioli e Petroni: paghiamo noi, come per la multa da 15 milioni subìta dalla Rai per la nomina dell’abusivo Meocci, e per la multa da 800 mila euro inflitta allo stesso Meocci (subito rimborsato dalla Rai con un’altra nomina illegittima da 800 mila euro l’anno). Dulcis in fundo, Bruno Vespa conserva quattro sere a settimana, anche perché il consigliere margherito Rizzo Nervo che voleva levargliene una è rimasto solo. E Vespa, sempre bene informato, gli ha mandato a dire che era solo anche nel suo partito, visto che lui (Vespa) a Francesco piace un sacco. Forte di cotanti appoggi, l’altroieri l’insetto ha voluto esagerare. Rai1, in prima serata, ha mandato in onda il film di Roberto Faenza su don Puglisi, il prete antimafia assassinato a Palermo. Bel film, per carità, ma troppo sbilanciato a sfavore della mafia. Come se non bastasse, ieri andava in onda un film su Provenzano. Bisognava riequilibrare, ristabilendo i sacri princìpi della par condicio e del contraddittorio. L’insetto ha provveduto da par suo, intervallando i due film antimafia con un Porta a Porta ad hoc, ospiti d’onore Giulio Andreotti e Marcello Dell’Utri, cioè gli unici due senatori giudicati mafiosi, rispettivamente, dalla Cassazione (reato commesso fino al 1980, prescrizione) e dal Tribunale di Palermo (reato commesso fino al 2001, condanna in primo grado a 9 anni). Per la verità, a dispetto delle competenze specifiche dei due invitati, la serata non riguardava la mafia, ma un tema più appassionante, almeno per l’insetto: quant’era buono papà Benito. Lui non vi rinuncerebbe per nulla al mondo (salvo sviluppi del processo di Cogne). Così, dopo il leggendario Porta a Porta con gli eredi Mussolini che piangevano il padre amorevole e il marito esemplare, l’altra sera si parlava dei diari del Duce: la patacca del secolo, che da anni girava l’Europa in cerca di un tonno ma era stata sempre scartata da tutti, dall’Espresso a Topolino a Tiramolla, finchè il sagace Dell’Utri non l’ha presa per buona e l’insetto gli ha subito spalancato gli studi di Rai1. Naturalmente la Buonanima ci fa un figurone: le agende farsa dimostrano la sua ferrea ostilità a Hitler e alla guerra. Qualche ingenuo domanderà: chi lo costrinse, allora, ad allearsi col Terzo Reich? Dalle ultime scoperte di Guzzanti & Scaramella, pare sia emerso il nome di Prodi. Prossimamente a Porta a Porta.
Travaglio è lo zucchero che mi fa digerire queste pillole di merda. Viviamo in uno stato di merda, ma almeno ci facciamo quattro risate (prima di incominciare a battere la testa contro il muro). E poi viene il turno del manicomio.
embè darth... ora non c'è più Berlusconi.... non vorrai mica che torni.
Cosa avrebbe potuto fare di peggio Berlusconi, Belpietro direttore di Rai1? e quale sarebbe la differenza?
mesà che c'aveva ragione frottolo quando parlava di coglioni che votano a sinistra.
piu' passa il tempo e piu' me ne rendo conto.
solo su una cosa non concordo del tutto, la questione dei dirigenti rai.
se ora l'unione mettesse uomini suoi al posto dei servi di silviolo, non farebbe il suo stesso errore? è travaglio il primo a dire che la lottizzazione della rai è un cancro da estirpare.
per cui lasciamo pure del noce e saccà al posto loro, essendo servi non oserebbero in alcun modo nuocere al loro nuovo padrone.
e vespa, che dire, fa ascolti: se lo levi di torno, come la motivi la decisione? un altro diktat?
non è così facile come sembra
manco per niente davide.
perchè poi l'unione si lamenta che ha difficoltà a comunicare, pero' lascia tutti gli uomini di berlusconi nei posti che contano, e fra prodi e berlusconi io non ho dubbi a chi certi personaggi farebbero un favore.
Di fronte ad un articolo del genere, che è sacrosanta verità, chi può avere ancora dubbi sul fatto che la nostra classe dirigente è intrallazzata con la casa delle libertà? perchè queste concessioni? perchè tanto casino in campagna elettorale sulle televisioni e tutto invece rimane com'è? e del conflitto d'interessi vogliamo parlarne? io, che ho fatto tanto casino contro berlusconi, cosa devo pensare adesso che con i nostri al governo, in un posto importante come la Rai, tutto rimane invariato?
e vabbè, metti gli uomini di prodi dunque. poi ti verranno a rinfacciare che prodi è un epuratore come lo è berlusconi, e dovesse mai rivincere la destra avranno la piena giustificazione per ripetere le purghe.
comunque, l'unione non ha difficoltà a comunicare tramite la rai, sono le reti mediaset che fanno la differenza.
Ma è tanto scandaloso auspicare per la rai un direttivo composto da persone composto da persone competenti, anziché da amici degli amici?
A ben vedere, mi rendo conto che più che scandaloso è solo utopico; siamo in Italia.
vaglielo a spiegare a gentiloni nico, che non solo ha ignorato la proposta della zulueta per un'altra tv, ma ha disatteso financo la costituzione non accettando di discuterla nemmeno in parlamento, ha fatto un disegno di legge ridicolo sul riassetto televisivo e questo è quanto, si vede che questo è quel che si meritano gli italiani.
RAI privata in mano a qualcuno che non sia Berlusconi. Due reti al massimo a Berlusconi. Frequenze moltiplicate per 100.
Polemica chiusa.
Dimenticavo:
una legge contro il conflitto di interessi che vieti a qualunque proprietario di giornali, radio, TV e siti internet di candidarsi in Parlamento e a cariche politiche nazionali e locali.
@mauro :e perchè mai rai privata ?
è già mauro, chissà chi c'è in italia con così tanti soldi a disposizione da potersi comprare le quote di maggioranza dela rai, la tv di stato deve essere appunto, dello stato, ma di uno stato onesto che onori i soldi che i contribuenti versano ogni anno, e sono tanti, attraverso il pagamento del canone, perchè la gente s'è rotta i coglioni di dover mantenere i dinosauri, le soubrettine scosciate, i servi come vespa, e con i suoi soldi vorrebbe qualcosa in più'.
perchè a questo punto aveva ragione chi invitava allo sciopero del canone, viene voglia di fare la disdetta, ma dovremmo farla tutti, perchè dovremmo tutti quanti PRETENDERE una tv di qualità.
se negli altri paesi ci sono riusciti non vedo perchè da noi ogni cosa che abbia a che fare con informazione e media sia sempre una missione impossibile da affrontare.
la gente s'è rotta i coglioni di dover mantenere i dinosauri, le soubrettine scosciate, i servi come vespa, e con i suoi soldi vorrebbe qualcosa in più'.
ne sei certa? sulla base di cosa lo affermi?
intendo dati tangibili, non opinioni/valutazioni tue
Antonella,
Rai privata per togliere l'ossigeno ai politici.
L'ossigeno dei politici e' la corruzione.
I politici si fanno corrompere molto piu' facilmente in Italia che altrove.
Se tu togli alla politica la RAI, riduci la corruzione e liberi delle splendide risorse che possono benissimo andare a lavorare per imprenditori privati di destra, centro, sinistra o indipendenti.
Le risorse della RAI favoriscono la corruzione, come le favoriscono tutte le risorse delle imprese pubbliche: tutte.
E' inutile che continuiamo a dire pu**anate come: 2la RAI e' di tutti, l'acqua e' di tutti, il petrolio e' di tutti" perche' in Italia TUTTI=PARTITI
TUTTI=11 capi partito corrotti
Tolto l'ossigeno della corruzione i politici potrebbero occuparsi di: Ad esempio:
1) Pensioni decenti
2) Riduzione della burocrazia
3) Piu' risorse per la sicurezza
4) Piu' risorse per gli asili e le scuole
5) Piu' risorse per la ricerca
6) Ambiente migliore
a davide, ma che me stai a coglionà ? la divina commedia di benigni ha avuto piu' ascolti della finale di un sanremo qualunque, ogni volta che per sbaglio la rai propone qualcosa di valido, viene sempre premiata dai telespettatori, e dico di piu', io, a pagamento metterei soltanto il trash, chi vuole le schifezze se le paghi a parte, una volta con la tv la gente imparava a leggere e scrivere, oggi impara la maleducazione, impara che truffare la gente sia cosa buona e giusta, visti i personaggi che la popolano, lascia stare guarda, che non sono solo mie opinioni, per fortuna.
Ad esempio:
Serena Dandini potrebbe condurre i suoi programmi per una TV privata posseduta da Carlo De Benedetti o dalla famiglia Caltagirone.
I giornalisti del TG3 potrebbero lavorare per una TV posseduta dagli editori del manifesto o dall'unita' in societa' con Beppe Grillo e Dario Fo.
Bruno Vespa potrebbe andare a Mediaset con Costanzo.
Le fiction della RAI potrebbero essere trasferite su una rete posseduta dal Corriere della Sera.
Alberto Biraghi potrebbe anche condurre un TG regionale.
Immaginate un paese con tantissime TV nazionali e locali grazie agli svilupi della tecnologia. Che bisogno c'e' del carrozzone della RAI? In RAI c'e' gente STRABRAVA che non viene valorizzata, e gente pessima che, come in tutti i carrozzoni, riesce a trovare il posto grazie ai segretari dei partiti loro amici, ma il posto glielo paghiamo NOI!
Io non voglio piu' pagare Vespa, credete forse che Travaglio lo voglia pagare? Illusi. Anche Travaglio vuole la RAI privata.
non sono solo tue opinioni, sono anche mie, ma in italia ci sono quasi 60 milioni di abitanti, e in teoria bisognerebbe tenerne conto.
chi stabilisce quali sono le schifezze? l'isola dei famosi fa un sacco di ascolto. è molto deprimente, ma è così. perchè mai un'azienda pubblica che, diciamo, punta come minimo al pareggio di bilancio, dovrebbe privarsene?
@minni casomai ti fosse sfuggito penso che continuare a scrivere articoli non deve essere un 'anatema per travaglio ,al più è un augurio di lunga vita .
ps : "un anatema " (me lo dico da sola).
Serena Dandini potrebbe condurre i suoi programmi per una TV privata posseduta da Carlo De Benedetti o dalla famiglia Caltagirone.
ottime persone; davvero. sicuramente la dandini ci farà un pensierino.
Togliere una sera su quattro a vespa non lo vedo come una "feroce epurazione", tu si?
Freccero invece dovrebbe lavorare perchè più capace degli altri, punto e basta.
> e vabbè, metti gli uomini di prodi dunque. poi ti verranno a rinfacciare che prodi è un epuratore come lo è berlusconi, e dovesse mai rivincere la destra avranno la piena giustificazione per ripetere le purghe.
non si parlava solo di togliere una puntata a vespa.
Ma quale epurazione, Davide? Qui si chiede che i dirigenti di una televisione (di stato) siano persone competenti, con una seria formazione nel campo, magari anche presi dall'estero. Si chiede che Vespa non monopolizzi l'informazione sulla rete principale della RAI, si chiede che il giornalismo lo facciano i giornalisti (Biagi, per esempio) e non gli amici di Berlusconi (Vespa, per esempio). Si chiede che la RAI, azienda di stato e azienda di servizio, faccia servizio, ovvero trasmetta cultura: spettacoli teatrali, informazione seria, documentari. Il bilancio lo si fa andare in pari evitando di produrre puttanate colossali dai costi allucinanti, fiction su qualsiasi cosa (una fiction su Provenzano!! E per dire cosa, che ci sono voluti trent'anni per catturare uno che è sempre stato a tre chilometri da casa sua?), trasmissione fiume su gossip e cazzate del genere, decine di trasmissioni che alle 7 di mattina pretendono di farti vedere come si cucina l'anatra all'arancia o la trota salmonata.
E poi si torni a fare vedere lo sport in tv (lo sport, prego, non il calcio). Si torni a trasmettere i bei film, magari quelli che su sky vanno tutti i giorni e che al cinema sono stati solo in un paio di sale perchè non li distribuiva Berlusconi.
C'è da fare tanto, in RAI, come c'è da fare nel paese. Ma è lo stato, il governo che deve farlo, non un privato. Qualcuno ne ha voglia? E capacità?
la rai è un partito assistenziale, centro destra centrosinistra, craxi, berlusconi, d'alema, prodi nessuno è mai riuscito a piegarla ai propi interessi, il partito rai è infido e servile per natura, pronto a cambiare casacca ad ogni cambio di governo,
Eccoquello che occorre: licenziare la metà dei dipendenti, nominare un consiglio di amministrazione autorevole e non ricattabile, privatizzare due delle reti una regionalizzata e una affidata a un fondo di investimento, ridurre l'intrattenimento aumentare l'informazione. la cultura della rai è il catto veltronismo romano tuttavia che impedirà qualsiasi trasformazione, un sincretismo d'accatto. Del restola rai è la maggiore azienda di roma assieme all'alitalia ed è ad essa speculare. L'unico modo di riformarla è non guardarla e farla fallire come l'alitalia.
Gennaro, la maggiore azienda di Roma non è certo la RAI, che comunque tira molto meno lavoro di un tempo. E comunque, a parte le posizioni di pochi privilegiati, è il regno del lavoro atipico, a tempo determinato, a scadenza, a scoppio ritardato, etc.
Evitiamo, per favore, le solite piazzate alla Roma-ladrona. Dalla capitale se ne sono andati, negli ultimi anni, pezzi di RAI (raidue, per la precisione), pezzi di amministrazione pubblica centralizzata, grandi enti pubblici (come la Cassa per il mezzogiorno), e il PIL cittadino è aumentato lo stesso, più della media nazionale. Se a Napoli volete la RAI potete prendervela, basta che vi portiate dietro pure tutto l'orrido edificio di viale Mazzini, cavallo incluso.
le ultime volte che ho avuto la disgrazia di avere la tv sintonizzata su rai1 all'orario di porta a porta ho avuto i conati di vomito.
Purtroppo la maggioranza del popolo "di sinistra" si lamenta, ma poi vota DS e Margherita che prima di fare un torto (leggi: togliergli un privilegio) a Berlusconi gli chiedono il permesso in carta da bollo.
A sinistra c'è solo un uomo con le palle: Oliviero Diliberto. L'unico ad avere il coraggio di dire quanto pensa davvero il malamente rappresentato 50% degli italiani, cioè che Berlusconi FA SCHIFO!!!
Le televisioni non sono come la terra.
Se tu conquisti un pezzo di terra la togli a qualcun'altro.
Pero', se tu aggiungi una rete televisiva, non togli necessariamente pubblico ad un altra.
Il pubblico potrebbe scegliere fra 100 canali invece che fra 5 o 6 e guardare 50 o piu' canali al giorno invece che 5.
Se in Italia si capisse questo e ci fossero tante televisioni, magari interattive, quanti sono i blog in Italia, allora la gente userebbe la TV non solo come strumento di intrattenimento o di compagnia contro la solitudine, ma come mezzo di comunicazione utile e sociale.
Se ci fossero 100 canali televisivi invece di 5 o 6, non staremmo a leggerci gli articoli di Marco Travaglio (grande!) su Porta a Porta, ma ci creeremmo i nostri canali con le nostre trasmissioni DA NOI!
Roma, Milano e Napoli troverebbero spazio per sfogare la loro creativita' e i loro talenti, per parlare di piu' dei loro problemi particolari e nazionali.
E poi, Palermo, Taranto, Bari, Campobasso, ma anche Trieste, Padova e Cuneo (solo per citare alcune citta').
Se tutti avessero la possibilta' di avere una propria TV con contenuti locali e nazionali, di costume, spettacolo o informazione politica, saremmo tutti piu' ricchi senza doverci trovare a discutere su un articolo di Travaglio (sempre grande!) o a commentare i soliti soloni pallosi di Corriere-Repubblica-Unita.
Cerchiamo di fare una rivoluzione mediatica. E' nell'interesse di tutti.
Per me questo puo' avvenire solo spezzando il duopolio Rai Mediaset e rendendo accessibili le tecnologie e le reti: A TUTTI!