«Non una, cento Vicenza. E il Prc fuori dal governo non sia tabù»
di Aldo Cazzullo
«Se il ministro dell'Interno lancia un allarme alla vigilia di un corteo che secondo me sarà pacifico, un po' mi fa arrabbiare, ma un po' sta facendo il suo mestiere. Però il vicepremier che annuncia una dura repressione mi indigna profondamente. Come mi irrita il presidente del Consiglio, che invita il sindacato a "vigilare di più". Cosa intende Prodi? Si esprima con chiarezza. Non dica le cose a metà. Le dica per intero, o taccia».
Giorgio Cremaschi, segretario dei metalmeccanici della Fiom e leader della corrente di sinistra della Cgil, denuncia «un attacco strumentale al sindacato». E lo vede arrivare «più dal centrosinistra che dalla destra. Considero le parole di Amato pericolose e preoccupanti; ma peggiori sono quelle di Prodi e di Rutelli. Non riguardano il merito della questione; rappresentano una strumentalizzazione politica. Vi sento un'eco della costruzione del partito democratico, come a dire: noi siamo altro, alzeremo una barriera tra i riformisti e la marmaglia, la violenza eversiva sarà il crinale che separerà il grano dal loglio, i buoni dai cattivi. Questo è uno schema falso e inaccettabile. Sarebbe grave escludere i centri sociali, negarne la costituzionalizzazione; perché i centri sociali accolgono emarginati, giovani, migranti. Parlano un linguaggio a volta inaccettabile, peraltro non peggiore di quello dei talk-show politici, ma non hanno nulla a che vedere con il terrorismo. Dovremmo badare a non ricacciarli in un'area eversiva. Invece si sta creando un clima da caccia alle streghe. Una sorta di catena di sant'Antonio in cui uno accusa un altro di essere cattivo, in un progressivo sillogismo che non ostacola ma fa il gioco dei terroristi».
L'analisi di Cremaschi va oltre il tema di questi giorni: il ritorno delle Brigate rosse, il loro proselitismo nel mondo antagonista e nel sindacato, l'allarme alla vigilia della manifestazione di Vicenza. «Il paragone con gli Anni Settanta è del tutto privo di fondamento. Io sono sempre stato comunista, quindi allora ero di "destra", e me le ricordo le assemblee degli studenti a Bologna e poi quelle degli operai a Brescia. La violenza era considerata inevitabile e giusta, i brigatisti potevano contare su vaste simpatie. Ora è diverso. I movimenti che partecipano del fenomeno mondiale definito no global rifiutano esplicitamente il terrorismo». A ricordargli che alcuni dei nuovi brigatisti avevano la tessera della Cgil, Cremaschi dice che il sindacato «reagirà con una campagna che stronchi sul nascere qualsiasi tentazione: il terrorismo è il cancro del sindacato, e fu decisivo nella sconfitta operaia alla fine degli Anni 70. Bene ha fatto la Cgil a espellere Sisi non appena si è dichiarato prigioniero politico. Però altri tra gli arrestati hanno reagito in modo diverso, negando le accuse. Soprattutto, la tentazione del terrorismo non arriva in fabbrica dai movimenti; nasce dall'isolamento degli operai. Ci ripetono di continuo: non contiamo nulla. La loro sfiducia nella politica è tale che ci chiedono di andare in tv ad alzare la voce, di fare gesti clamorosi. È la logica di chi sale sulla gru e minaccia di gettarsi. Altro che criminalizzare i movimenti; il centrosinistra dovrebbe ascoltarli di più, dopo averli così clamorosamente delusi. Contro Berlusconi si erano mossi i girotondini, i pacifisti, i lavoratori. L'Unione li ha ingannati tutti: le leggi di Berlusconi sono sempre lì, le truppe sono ancora in Afghanistan, e si è tentato di rabbonire i lavoratori con frasi tipo "vedrete la busta paga di gennaio!". Purtroppo l'hanno vista».
La critica di Cremaschi non è rivolta solo ai riformisti, ma anche a Bertinotti, con cui è critico da tempo. «Lo dico da semplice iscritto: Rifondazione non ha alcun ruolo di cerniera tra governo e movimenti. Non contribuisce a colmare il vuoto tra rappresentanti e rappresentati. Lo si vede nelle fabbriche, nei cortei, tra gli operai con cui parlo: non credo vengano tutti da me solo perché ho fama di cattivo. Forse siamo troppo piccoli, e in fondo neppure Berlinguer nel '77 riuscì a evitare la frattura tra sinistra e movimenti. Oggi i partiti nella società non esistono più, il sindacato è solo ed è debole, anche se talora ostenta una forza che non ha. Giordano e Diliberto verranno a Vicenza? Non credo che ai manifestanti importi molto. A loro importerebbe che il governo cambiasse una decisione sbagliata. Bertinotti non verrà? Non voglio fare polemiche personali. Ma è tempo che l'uscita di Rifondazione dal governo non sia considerata un tabù. L'unica soluzione è che crescano le proteste dal basso, che le forme di autorganizzazione si moltiplichino: non una ma cento Vicenza. Prima o poi, però, la partecipazione politica e la mediazione andranno ricostruite. Più che a Vicenza, Bertinotti e tutti gli altri politici farebbero bene a prendere anche solo una volta al mese la linea B della metropolitana di Roma, e ascoltare quel che dice la gente».
C'è anche un problema di linguaggio. Berlusconi lamenta un odio pluridecennale da parte della sinistra, Mastella è solidale con lui, Diliberto decisamente no. Cremaschi critica il segretario dei Comunisti italiani. «Io non direi mai di qualsiasi interlocutore che mi fa schifo. Il rispetto in politica è fondamentale. A Diliberto vorrei ricordare l'elegia funebre di Engels in morte di Marx: "Karl aveva moltissimi avversari, ma nessun nemico". Sono agli antipodi di Ichino, ma non lo chiamerei mai traditore; tanto più che non si vede cosa potrebbe aver tradito, visto che l'ha sempre pensata allo stesso modo. Ma anche qui il centrosinistra reagisce in modo strumentale, quando Fassino costruisce un collegamento tra il linguaggio e la violenza. Non è così, tanto più nelle condizioni di oggi». Epifani? «Vedo che finalmente, dopo la timida reazione iniziale si è arrabbiato un po'. Speriamo». Cofferati chiede di fermare le lotte violente. «E io non ho capito a cosa si riferisse. Anche lui, come Prodi, farebbe bene a dire le cose per intero, o a stare zitto».
Sanguineti invece crede ancora alla lotta e pure all'odio di classe. «Sanguineti ha detto male una cosa giusta: la lotta di classe non è finita; ma la combattono solo i padroni, che infatti vincono. I lavoratori sono ormai assuefatti all'ingiustizia: Valletta guadagnava 30 volte più di un operaio; oggi i manager, anche se l'azienda va male, guadagnano 400 volte più dei loro salariati». Lei sarà a Vicenza: come finirà? «La mia sensazione è che non accadrà nulla. Se qualcuno tenterà provocazioni, faremo in modo di allontanarlo». Ci sarà il servizio d'ordine del sindacato? «Sì, ma non facciamone un mito. Non ho nostalgia né del terrorismo degli Anni 70, né dei servizi d'ordine militarizzati».
"Giordano e Diliberto verranno a Vicenza? Non credo che ai manifestanti importi molto. A loro importerebbe che il governo cambiasse una decisione sbagliata."
Parole sante.
Come ebbe modo di scrivere Fulvio Grimaldi: "Siamo rimasti in tre: Bernocchi, Cremaschi e noi"...
http://www.sottovoce.it/cms/printart.php?id=31&area=2
Bertinotti se fosse giovane (come fu una volta) andrebbe di corsa a manifestare a vicenza; ma alla sua età tiene troppo alla carica istituzionale sulla quale ha piantato le sue auguste natiche e quindi...(questo il senso delle dichiarazioni del presidente della camera).
Dopo i sessanta si cominciano ad apprezzare i piaceri della vita ed un arredamento che finalmente si adegua alla propria giacca di cachemire..
L'ampiamento della base USA di Vicenza è una decisione sbagliata. Punto.Il governo sta facendo l'ennesima figura di palta: a manifestare ci saranno anche i moderati di Vicenza che non vogliono lo scempio della loro città , una delle più belle d'Italia. con buona pace per Parisi. Il gap tra partiti, sindacati e cittadini è sempre più ampio, ma di una qualche forma organizzativa c'è bisogno altrimenti si perde ancora. Adesso qualcuno dirà che è un concetto leninista, ma è solo buon senso. In tanti a Vicenza!
non credo che la crisi dei partiti, la sfiducia nella capacità dei medesimi di dare risposte sensate ai problemi di un mondo in rapida evoluzione possa essere data dai "movimenti" parola che non significa nulla.
Il problema è ricostruire organismi che diano un senso alle cose, che governino (diano ordine e direzione) agli accadimenti economici sociali e quindi politici di una comunità.
Qua siamo di fronte a una semplice frantumezione balcanica della società che non più governata è in balia di qualsiasi spinta del momento e alla mercè di un "salvatore" di un uomo forte che è sempre sullo sfondo.
da questo punto cremaschi ha ragione ma come sempre solo nell'analisi non nelle risposte.
I tanto deprecati riformisti una risposta seppure incompleta e magari non del tutto sufficiente provano a darla.
faccio un esempio: le leggi sul precariato, la flessibilità del lavoro è un fatto strutturale di questa economia (per favore non cominciamo a prefigurare altri scenari che non ci sono, questo è il mondo in cui ci è dato vivere altri per il momneto non ce ne sono), uno dei primi provvedimenti di Damiano (ministro DS) è stato di mandare ispettori che hanno consentito di dare un contratto più digitoso a migliaia di lavoratori dei call center.
Queste cose sono risposte (forse parziali ma un primo passo) per una società più giusta. Tutto il resto scusate la brutalità sono cazzate
Oh...sorpresa, uno che non mi fa pentire di avere la tessera del sindacato. Ma un politico che dice queste cose sarà mai possibile averlo...
"Oggi i partiti nella società non esistono più, il sindacato è solo ed è debole, anche se talora ostenta una forza che non ha."
Posizione sulla quale si può concordare, ma forse la colpa è dei dirigenti dei partiti e dei sindacati, più attenti alle lotte di potere interne alle proprie organizzazioni che ai problemi della società e dei lavoratori.
Il sindacato non è forse usato come trampolino di lancio per la carriera politica?
Giorgio Cremaschi parla della questione della base USA di Vicenza, quindi fa politica... è affetto dallo stesso vulnus.
I sindacalisti che si occupano male dei lavoratori, perchè si dovrebbero occupare bene di politica?
Vadano a fare il loro lavoro nelle concerie di Vicenza. Ma preferiscono non farlo, perchè bisogna visitare 90 fabbriche per tirare su una decina di tessere, mentre in un giorno di tesseramento in FIAT a Torino se ne fanno migliaia quasi automaticamente.
Parlare meno e pedalare di più signori!
la cgil me la ricordo bene per le botte a studenti ed autonomi dell'ottobre 1992; bertinotti me lo ricordo bene quando era un oscuro sindacalista, cooptato da Sergio Garavini nella segreteria del prc, si affretto' a fargli le scarpe alleandosi con cossutta (tipica manovra stalinista); nell'attualita' di questa "sinistra" vedo un'assoluta e totale continuita' storica, nei difetti molto piu' che nei pregi, con la "sinistra" degli annni '70: dirigismo, tecnocrazia (con la particolare forma interpretata da ichino, visco, etc), uso della base come "truppe cammellate" e presunzione.
"da questo punto cremaschi ha ragione ma come sempre solo nell'analisi non nelle risposte."
Come il suo maestro Marx, potevi aggiungere...
In realtà, il Movimento a Genova come a Firenze aveva fatto tante, ma tante proposte pratiche, realizzabili; è un vero peccato che siano state soffocate dal fumo dei lacrimogeni. Ma c'erano. C'erano delle piazze tematiche apposta per spiegarle. Se non ne avete saputo niente non è colpa nostra.
""movimenti" parola che non significa nulla."
Forse per te, carlo_porta_milanese. Che non immagini neanche cosa significhi autorganizzazione.
"I tanto deprecati riformisti una risposta seppure incompleta e magari non del tutto sufficiente provano a darla."
Ti sei mai chiesto perchè mai siano tanto deprecati? Che "questo è il mondo in cui ci è dato vivere" lo dici tu, ma non sei stato tu a deciderlo, nè io. I riformisti lo sanno bene, ma evitano di spiegarcelo proponendo anche da un punto di vista teorico soluzioni tanto ipocrite quanto fantasiose quali l'ormai celebre "capitalismo dal volto umano", che significa proprio "questo è il mondo in cui ci è dato vivere" e a noi (=loro) fa comodo, perciò voi (=noi) tenetevelo e fate poco casino.
Nella pratica qualcosa stanno facendo, certo. Non abbastanza, è altrettanto certo.
Capisco l'esempio, ma qui si sta parlando dell'ampliamento della base di Vicenza, ossia di scelte differenti, meno apprezzabili rispetto a quelle sul precariato, e sulle quali infatti il popolo di sinistra sta manifestando la propria indignazione e contrarietà. Sarebbe l'ora che i partiti lo rilevassero, invece di urlare alle Brigate Rosse.
autoorganizzazione ah ah ah chi siamo robinson crusoe?
dell'ampliamento della base non frega un cazzo a nessuno se non a chi ci abita vicino per ragioni viabiistico ambientali e urbanistiche direi.
Gli altri sono li a segnalare una presenza che non riuscirebbero a segnalare in alcun modo più intelligente
"dell'ampliamento della base non frega un cazzo a nessuno se non a chi ci abita vicino"
Bravo carlo_porta_milanese, con questo tuo intervento in puro stile 'berluscones', irrispettoso e ignorante, ti descrivi perfettamente per quello che sei.
E' vero, non ci frega niente della base, così come non ci interessa del TAV (una semplice questione Nimby...), figuriamoci della guerra o dei paesi poveri (cazzi loro). Siamo semplicemente persone molto annoiate e così organizziamo assemblee e scampagnate, giusto per occupare il tempo.
Avessimo la tua intelligenza ce ne staremmo a casa a informarci con il TG1.
A me fa sorridere le posizioni dei "movimenti" che sembrano essere la voce del popolo locale di Vicenza.
Il vicentino medio ragiona come il tipico veneto (quindi elettore per il 60% della Casa delle Libertà), ovvero gli interessano solo "i schei", i soldi.
Scommetto che a parte sondaggi fasulli, in un referendum locale vincerebbe l'opzione a favore della base vista come un'opportunità di ricchezza.
Certe cose dovrebbero palesi: i cespugli-movimento che a parte il "rumore" che fanno rappresentano una minoranza nella minoranza.
Moreno, quel che dici è ovviamente falso ed ispirato probabilmente dalle interviste ai vicentini fatte dal TG4 ai soli lavoratori della base, ma fingiamo che tu abbia ragione: ti fa più sorridere il Movimento o ti fa più schifo il vicentino medio?
in un referendum locale vincerebbe l'opzione a favore della base vista come un'opportunità di ricchezza
opportunita' di cosa? i terreni verranno espropriati a prezzo imposto, i lavori appaltati su base di gare internazionali, per quanto riguarda consumi e commercio basta andare a chiedere nei luoghi dove sono gia' ospitate le basi attuali, difficilmente troverete indigeni soddisfatti ed entusiasti di tali ingombranti "vicini".
Berja abito vicinissimo ad Aviano e ti assicuro che birrerie, pizzerie e case in affitto sono la vera economia di ampie zone.
Evita di dire cagate.
@berja :solo una piccola rettifica : i terreni espropriati devono per legge essere indennizzati a prezzo di mercato .
Evita di dire cagate
le cagate le stai dicendo tu, monatto d'un puiatti.
un'economia di tale genere e' un'economia di dipendenza, impoverirebbe il territorio e la popolazione malgrado l'arricchimento immediato di alcuni.
Moreno, il discorso è sempre lo stesso: "birrerie, pizzerie e case in affitto" valgono una sporca guerra? Valgono la militarizzazione del (nostro) territorio? Quanto conta la nostra presunta "opportunità di ricchezza" di fronte alla certa e già ampiamente documentata sofferenza altrui? Quanto c'entra questa base con la preannunciata guerra in Afghanistan?
Tu sbronzati pure ad Aviano. Io andrò senza troppo sforzo a mangiare la pizza da un'altra parte.
Berja l'indotto di avere i militari "impoverirebbe" il territorio? Tu proprio in logica e matematica zero.
Ti ricordo che il centro-sinistra (con Rifondazione Comunista) ebbe come sindaco di Aviano un certo Rellini, che vinse le elezioni perchè si opponeva alla costruzione delle residenze gestite in proprio dagli americani (Aviano 2000), i cittadini di Aviano votarono per Rifondazione per la paura di perdere gli introiti degli affitti, mica perchè contrari agli americani.
i terreni espropriati devono per legge essere indennizzati a prezzo di mercato
prezzo di mercato dei terreni allo stato attuale.
ovvero se e' pascolo povero viene pagato come pascolo povero, anche se poi dentro alla base diventa edificabile.
poi, una volta che la base non serve piu', magari la si cede in blocco come vorrebbero fare a la maddalena.
con tanti saluti all'economia locale che sopporta i costi e non ne trae benefici.
i cittadini di Aviano votarono per Rifondazione per la paura di perdere gli introiti degli affitti
ma, caro il nostro testa a pinolo, e' ragionevole ritenere che se non ci fosse stata la base avrebbero votato come preferivano, giacche' non sarebbe stata in discussione la loro sopravvivenza economica.
credo che tu abbbia qualche problema di prospettiva o di vista.
Berja smettila di dare dimostrazioni di ignoranza a manetta: sappi che per legge se il proprietario del terreno agricolo è coltivatore diretto, il valore del terreno viene calcolato triplicando il prezzo dal metroquadro in caso di esproprio.
E smettila di trattarci tutti da pirla, non ci fai una bella figura sai.
se il proprietario del terreno agricolo è coltivatore diretto, il valore del terreno viene calcolato triplicando il prezzo dal metroquadro in caso di esproprio
e tale valore, seppure triplicato, e' equivalente al valore dello stesso terreno EDIFICABILE?
non ti tratto da pirla, ti ci tratti da solo facendo anche il saputone.
berja lorenzo ma dove vivete nella giungla del mekong? uscite uscite siamo nel 2007 la guerra è finita l'avete persa tornate tra noi!tra i vivi! cerchiamo di migliorare ma oper favore i toni apocalittici metteli da parte (così come gli insulti vero berja?)
Scusali moreno questi non hanno capito che tutta l'economia dipende, dipende dalla domanda se c'è si cresce (domanda di panini, di coperte, di cinema, di coca cola, di servizi che portano anche le basi militari) se non c'è si crepa.
La guerra non c'entra nulla è una base nato e poi si sappia che l'uso della forza fa parte costitutiva delle democrazie moderne (per difesa naturalmente) anche se le anime belle fingono di non saperlo (poi però se fossero sovietici in afganistan magari avrebbero un'altra idea)
no berja per prezzo di mercato intendo proprio prezzo di mercato ,
se non si fa la base avrà il prezzo del pascolo ,se la base si farà avrà il prezzo conseguente .
(chissà quanti terreni hanno cambiato proprietario ultimamente ... )
"La guerra non c'entra nulla è una base nato e poi si sappia che l'uso della forza fa parte costitutiva delle democrazie moderne (per difesa naturalmente)"
Caro carlo_porta_milanese, mi sa che nella giungla ci vivi tu... Mai sentite tante idiozie tutte assieme, eppure basta un link per contraddirle. Ad ogni modo, il fatto di sapere che una cosa che mi inorridisce mi fa guadagnare non è sufficiente a convincermi a sceglierla. La domanda di Coca Cola non è un mio problema, io bevo chinotto (ah ah ah). Piantala di dire idiozie, per la miseria...cosa vuoi insegnarmi, la legge della domanda e dell'offerta? Come ben saprai, LA DOMANDA DI ARMI E' ALTISSIMA E NOI NE ESPORTIAMO IN MEZZO MONDO, CINA COMPRESA, FREGANDOCENE ALTAMENTE DEI DIRITTI UMANI!!! QUESTO è il vostro amato capitalismo, e QUESTO è uno dei motivi per i quali migliaia di persone domani non staranno incollate davanti al televisore come voi 2 accettando lo stato delle cose!
Le posizioni di Berja e Lorenzo sarebbero giustificabili se non vivessero nell'Occidente sviluppato che con il 20% della popolazione si succhia l'80% delle risorse del pianeta.
La NATO fa le guerre coloniali anche per consentire a Berja e Lorenzo di avere le comodità in cui vivono, sarebbero coerenti se andassero a vivere in Africa con le condizioni di viat degli africani, altrimenti farebbero bene a stare zitti.
Troppo facile parlare col culo al caldo.
Sempre per Berja e Lorenzo: per me Iraq, Afghanistan e Libano sono guerre coloniali (quello del Libano è più un intervento di posizionamento nella colonizzazione).
Stati e multinazionali sono in commistione solo che siamo passati dalla Compagnia delle Indie alle Compagnie Petrolifere.
Ma se gli aerei non partono da Vicenza, partono dalla Turchia o dall'Arabia Saudita, questo eprò non ci toglierà comunque la responsabilità di stare dalla parte dei paesi ricchi coloniali.
Moreno, il tuo discorso non è da bar, peggio: è da camionisti.
"Troppo facile parlare col culo al caldo"...gran bel commento: cosa dovremmo fare allora, stare zitti? Certo, noi siamo tra coloro i quali beneficiano del capitalismo; non mi soprendi certo a spiegarmelo, lo so da decenni, è già stato spiegato e scritto. Di chi ritieni che sia il problema? DI CHI MANIFESTA O DI CHI TACE E ACCONSENTE??? Vallo a dire a Rutelli che è un ipocrita, non a me! Vallo a dire a chi ciancia di "capitalismo dal volto umano", di "sviluppo sostenibile"! Cosa vuoi che faccia, per coerenza? Che mi trasferisca in Africa?! Che cervello... Come ho già scritto ironicamente, vuoi che seguiamo tutti l'esempio di S.Francesco? Ma tutti chi? Soltanto i no global, o ci seguireste anche tu e i tuoi padroni?!
Sono stati scritti libri su libri e articoli su articoli, non solo ideologici ma molto pratici, su come vivere in maniera ecosostenibile, senza sprecare troppe risorse, esistono una marea di possibilità da seguire, cosa credi che non le conosciamo? Le conosciamo e siamo consapevoli che non siano sufficienti. Ma quantomeno ci poniamo il problema, e ci sforziamo di risolverlo. Tu invece sei tra quei mongoloidi che da decenni dicono, sentendosi dei geni, "SE CIàMMAN NO-GLOBAL, E VAN SU INTERNET" (si fan chiamare no-global, e usano internet)...complimenti per l'elasticità mentale e le capacità deduttive.
Moreno, in sostanza, te l'ho già detto: il tuo antimperialismo ed il mio non si avvicinano neppure, perchè io con Forza Nuova non ho nulla da spartire.
Caro Lorenzo,
intanto io non ho padroni, mentre i no-global i padroni e padrini ce li hanno (e forse non se ne rendono conto).
Io una via d'uscita da queste logiche provo a proporla: favorirelo sviluppo delle fonti rinnovabili, anche termovalorizzatori puliti (vedi Bressanone) e nucleare perchè no?.
Ma per il primo si andrebbe contro alle ecomafie delle società di smaltimento rifiuti che fanno la finta raccolta differenziata e sono in mano ad ex-politici del PCI.
Il nucleare l'abbiamo abbandonato grazie ad un referendum finanziato dai petrolieri arabi.
Se mi chiedi di scegliere tra un Carlo Rubbia ed un Casarini (o un capo-ultras della Lazio tanto c'è poca differenza) scelgo il primo, forse faccio male.
tutta l'economia dipende, dipende dalla domanda se c'è si cresce (domanda di panini, di coperte, di cinema, di coca cola, di servizi che portano anche le basi militari) se non c'è si crepa
ma cos'e' l'adam smith del 2007? gia' che ci sei potevi citare anche la "mano invisibile" e qualche altro ridicolo dogma che piace tanto ai neoclassici di chicago che tante devastazioni hanno portato negli anni '80.
oppure vuoi fare il finto keynesiano e proporre un'induzione della domanda attraverso la creazione di una base militare in una zona economicamente depressa?
ma vicenza e' una zona depressa?
allora invece di creare sviluppo e formazione e migliorare la distribuzione delle merci la tua ricetta e' "per uscire dalla depressione della domanda occorrono piu' basi militari"?
ricordo che dopo genova, ci fu una manifestazione a firenze contro la guerra con piu' di 1 milione di persone, firenze blindata, vuota e pacifica, una delle feste piu' belle alle quali ho mai partecipato. Questa manifestazione sara' un altro grande segno di maturità dei movimenti dei cittadini. purtroppo i partiti non hanno ancora capito: quando ci furono le primarie, la grande affluenza non era il sintomo del bisogno di un grande partito di massa governato dai soliti noti, come ripete quel torzo di Fassino per giustificare il carrozzone democratico, ma la voglia di partecipazione e di unità dei cittadini nello sconfiggere berlusconi e nel voler far cambiare rotta a questi miseri politici. purtroppo non è successo. quindi le persone intelligenti che hanno votato l' unione stanno capendo che solo con la mobilitazione di massa potrà creare qualcosa di diverso, non l' ennesimo partito ma un movimento di cittadinaza attiva che partendo dai problemi più prossimi delle città, dei quartieri, delle valli, fino ad arrivare a generare idee nuove anche per governare questo sfortunato paese. il tempo vedrà morire i dinosauri delle oligarchie politiche e il nascere della democrazia diretta, un sogno che solo alcuni anni fa sembrava utopico ma che ormai è una realtà di una società civile matura.... sono ottimista.
Moreno (non hai padroni? E Roberto Fiore chi è?), Carlo Rubbia vive in un Occidente diverso da quello in cui viviamo tu, io e Casarini? Quante risorse del pianeta si succhia? Si è forse trasferito in Africa di recente?
Se poi vuoi divertirti a stilare classifiche di intelligenza individuale su scala globale, beh, fai pure, il gioco è lungo...mi basta che piazzi i nostri governanti bene in fondo.
Ma perchè bisogna sempre attaccarsi in questa maniera puerile, quando ben più semplice sarebbe intendersi, ad esempio, sullo sviluppo delle fonti rinnovabili che giustamente proponi, e della cui necessità tutti siamo ben consapevoli?
Cosa credi, che i no global siano contrari?
Tanto alla fine tu parli, parli, parli, e non ti va mai bene niente. Disilluso o ignavo?
In compenso, quoto Jello per tutto quello che ha scritto.
una manifestazione a firenze contro la guerra con piu' di 1 milione di persone
fantasia
@lula: Firenze 06/09/11/2002
vai su qualsiasi motore e batti per esempio: "firenze social forum 9 novembre 2002", e leggi quà e là..non saranno stati un milione a sfilare , ma è interessante notare con quale spirito fu gestita tale manifestazione.. ed era partita come Vicenza , sull'onda di Genova ..