curioso che vogliano fare un partito pluralista che contenga anche la binetti e non riescano a metabolizzare che un ds vada a vicenza. Restano ottusi comunisti nella concezione democrazia interna
Certo, è anche vero che ci saranno le elezioni e Majorino sa che al suo posto non ci rimarrà comunque, quindi da un lato mi piacerebbe sapere se avrebbe comunque fatto questa scelta davanti alla possibilità di giocarsi il posto; ciò non cambia nulla nell'atteggiamento di questi ds che sono ormai talmeeeente ma talmente lontani dalla base (quella elettorale...non il Dal Molin :P) da annunciarlo a chiare lettere, a voce alta, senza pudore: perché la base elettorale è in effetti lì a manifestare...e costoro esprimono disappunto verso l'opinione dominante della popolazione, per scelte puramente partitiche... Sono totalmente "fuori", totalmente...
L'incapacità di vedere una scelta personale (peraltro condivisa dalla stragrande maggioranza degli italiani, quindi non così incomprensibile, ecco) come tale, ma vivendola come "furbizia" o opportunismo politico, beh, è chiaro specchio di come chi fa queste affermazioni sia colui che non sarebbe in grado di far altro, effettivamente.
Tristezza, tristezza, enorme tristezza
Pierfrancesco Majorino, dopo alcuni tentennamenti di linea, ha fatto finalmente la cosa giusta, ha scelto di stare con la maggioranza degli iscritti DS e degli italiani.
Il coraggio paga, la giovinezza anche. Grazie Pier! Siamo con te.
andiamo.. quella di majorino é un'evidente furbata. andata a buon segno, a quanto pare, ma furbata resta. quella di chi, esaurita (in maniera non brillantissima..) la sua parabola dirigenziale, deve ricostruirsi un minimo di futuro politico. un pò come un folena in sedicesimo... molto sedicesimo, tra l'altro.
io non so se quella di majorino è una furbata in prossimità della fine del suo mandato, però credetemi prendere delle decisioni fuori dal gurppo, rischiare l'isolamento che inevitabilmente ti pioverà addosso, reggere le battutine, le frecciatine, è cmq un atto di estrema determinazione.
Invece a me piace dare una diversa chiave di lettura il suo gesto come antitesi di fiuto politico per anticipare situazioni che altri del suo partito non vogliono o non possono vedere,
non sempre chi canta fuori dal coro ha torto, può darsi che abbia saputo percepire ed anticipare la nota giusta ma gli altri per amore e discipliana di partito possono aver deciso di non doverlo seguire.
maria
signori come molto spesso vi capita non avete centrato il bersaglio. Affermazione arrogante e forte lo so cercherò di spiegarmi (anche con maria che di solito è davvero arguta e coglie sempre l'essenza delle cose).
OMB si segnala per creare e fare polemiche a prescindere con il gruppo dirigente milanese ma per essere credibili bisogna sapere discernere quando è corretto essere polemici (quasi sempre) e quando non lo è (quasi mai).
Io sono sempre stato estremamente critico verso questo gruppo dirigente però che un segretario cittadino cioè responsabile di un partito in una città così importante come milano prenda queste posizioni opposte a quelle nazionali del suo stesso partito mi sembra singolare.
Non si può corteggiare i movimenti dalla sedia di responsabile (vuol dire rispondere anche di decisioni prese a livello superiore).
Anche perchè in quesat veste il sig. majorino si è fatto eleggere in consiglio comunale, si sta costruendo una carriera e non mi sembra corretto essere in due scarpe a corrente alternata.
Altra cosa è esprimere un dissenso personale: dopo però bisogna essere coerenti e trarne le conseguenze (dimissioni)
Mi sono un pò rotto le palle di questi dirigenti che a gioni alterni si ritagliano spazi personali per costruirsi carriere e consensi personali mutevoli e legati alla tattica del giorno per giorno.
NON SIAMO UN PARTITO PERSONALE
Questo discorso VALE ANCHE PER IL PRODE MIRABELLI che all'epoca dei cpt sfilò con chi voleva chiuderli e abolire la legge Turco Napolitano cercando di rincorrere in modo maldestro (come suo solito) i movimenti e le istanze della piazza lasciatemelo dire più demagogiche.
ho sempre trovato profondamente sbagliata la partecipazione dei politici alle manifestazioni di piazza: i politici hanno il parlamento, il senato e i consigli regionali/provinciali per dimostrare con i fatti le loro posizioni. un politico - come un magistrato o chiunque altro occupi cariche istituzionali - non e' un comune cittadino e quindi vorrei si sfatasse il mito della loro partecipazione alle manifestazioni come "comuni cittadini": la democrazia assegna loro altre sedi per esprimersi sugli argomenti oggetto della manifestazione. e' cosi' difficile capire che un'ambiguilta' sui ruoli indebolisce e mina alla base l'impianto democratico?
e' la solita politica da quattro soldi che - incapace di dimostrare al paese la propria posizione con coraggiose e concrete scelte politiche nelle opportune sedi istituzionali - ricorre a sterili prese di posizioni populiste alle manifestazioni di piazza per cercare di sviare l'attenzione dalla propria l'incapacita' di agire sul piano politico. mi lascia assai perplesso chi loda questo comportamento sciocco e questa confusione dei ruoli.
carlo tu hai perfettamente ragione, quanto tu affermi è verissimo chi ha delle responsabilità deve rispettare non solo il mandato ma il compito di trasmettere quanto il partito elabora.
ma c'è un ma!
Quando l'apparato non riesce a percepire il bisogno cosa fa un responsabile , ammicca ed esegue o cerca magari con un gesto eclatante di richiamare l'attenzione sull'evento?
Ricordo la stessa cosa successe per Genova, prima si doveva aderire, poi all'ultimo momento si ritirò l'adesione e la morte di Giuliani secondo me fu anche perchè manco la forza e la determinazione di un partito popolare come il nostro al fianco di coloro che vorrebbero trovare spazi legali e corretti nell'apparato di partito.
La stessa cosa successe per la manifestazione per la pace del 2001 a Perugia dove il partito e il sindacato mancarono all'ultimo momento come partecipanti ufficiali, e chissà a quali altri mille opportunità popolari siamo mancati , a chi delegare il dissenso quando si manifesta anche tra i compagni iscritti ai ds?
li dobbiamo costringere ad uscire dal nostro partito per trovare gli interlocutori in fila estremiste? in partiti antagonisti? è il vecchio
discorso del centralismo democratico, in virtù della amggiornaza non si dà voce alla minoranza, anzi la si fagocita riservandole posti di rappresentanza ma solo di facciata e mai di reale opportunità dialettica.
Penso che la debolezza del nostro partito sia stata quella di non aver trovato una risposta a questa domanda che partita dalla base si è affievolita ai vertici della piramide-partito.
maria
io continuo a volere che tutti 'sti qua da Majorino a Panzeri etc. s'ingegnino per portare la sinistra milanese (che è quello che dirigono) a un successo. poi possono andare a Vicenza o a Roma il 17 marzo prossimo o a quella che ci sarà prossimamente contro le nuove basi USA previste in Polonia e Repubblica Ceca, ma il loro compito disatteso come dire è il motivo per cui leggiamo notizie di loro, tant'è. Should I stay or should I go?
Carolina
PS detto questo Maria, con la sua aria buona e propositiva da militante di sinistra seria, e che prende anche tutti 'sti qua sul serio nonostante sia mille volte meglio di loro tutti assieme, continua a piacermi moltissimo...
è anche possbile che il partito abbia scelto e sottolineo scelto che questo bisogno pure legittimo e forte e serio non sia da preferire ad altri bisogni tipo
1 la collocazione internazionle dell'Italia,
2 il fatto che la decisione è stata presa da un governo precedente e che in politica estera non è possibile rimangiarsi la parola
3 che il problema sia essenzialmente di tipo urbanistico e non politico non si tratta di scelte guerra-pace ma solo dell'amplimento di una base per ragioni logistiche e organizzative su scala europea prese dalla Nato.
Anche queste sono ragioni no? Oppure solo i pacifisti hanno le risposte corrette?
Non commento sulla TAV perchè mi cascano le braccia spero partano i cantieri a breve almeno evitiamo di perdere l'ennesimo treno (esempio a fagiolo) dato che tutte le commissioni insediate (anche quelle miste lascerei perdere quelle di parte) hanno dato la stessa risposta non ci sono problemi è una infrastruttura seria che deve essere fatta (Forza mercedes bresso un economista concreta e con le testa sulle spalle)
E' una pessima parodia dei "bravi" di Manzoni: "Questa base s'ha da fare", contro la volontà popolare, contro la logica, contro la sovranità nazionale.
Il don Rodrigo di turno in Italia, fedele servo del potere imperiale, ricatta questa parvenza di maggioranza che non sa imporre ciò che l'Italia ha chiesto con lo storico referendum, quando ha impedito lo scardinamento della Costituzione.
Prodi prende per buoni i sondaggi ammaestrati, e si ostina a non rendersi conto che la maggioranza, quella vera, esige una inversione di tendenza, non in senso anti-americano, ma decisamente anti-Bush, esattamente come la stragrande maggioranza del popolo americano.
Non si chiede, il presidente del consiglio, quali perverse motivazioni legano Berlusconi a Bush, in maniera tanto servile....cosa si aspetta a fare una commissione parlamentare di indagine per controllare eventuali investimenti berlusconiani all'estero verso il circuito del petrolio...? Ciò spiegherebbe tutto....ampiamente!
Rosario Amico Roxas
Beh, un motivo che lega fortemente Berlusconi e Bush è il giochino che il secondo a regalato al primo per truccare le elezioni...peccato, per loro, che non è andata come in Messico, dove i lacchè di Bush sono riusciti a vincerle le elezioni...
> il fatto che la decisione è stata presa da un governo precedente e che in politica estera non è possibile rimangiarsi la parola
Ma basta con queste str***ate!!!!
Veramente, non se può più di queste banalità da quattro soldi... chi partecipa alle elezioni presenta un suo programma di politica interna ed estera: su quello viene votato, se vince ed è onesto attua il programma presentato, se è un buffone diessino fa il contrario.
Comunque corro ad avvertire Ferrando, se prende il 51% col suo PCL dovrà far costruire altre basi Usa/Nato in Italia perchè lo ha deciso un navigatore di OMB.........
Veramente i legami del Berlusca con Bush hanno radici molto più lontane e molto più profonde; della storia non deve sfuggire nulla, altrimenti non ci raccapezziamo più.
Prima ancora dell'11 settembre, Bush aveva già deciso l'attacco sia in Afghanistan che in Iraq, in prima battuta, per proseguire poi con l'Iran e la Siria. Esattamente seguendo l'itinerario che doveva seguire la UNOCAL con il nuovo oleodotto.
Gli occorrevano servi fedeli in Europa, come basi di appoggio, ma non ne trovò molti, anzi trovò l'ostilità decisa di Francia e Germania. L'Italia di Berlusca sarebbe stata disponibile, ma c'era un ministro degli esteri che non avrebbe mai accettato di sottoscrivere un atto di vassallaggio a scapito della sovranità nazionale.
Ruggeri fu "dimissionato" e prese l'interim, per quasi un anno, lo stesso Berlusca, che potè garantire all'imperatore gli umili servigi del vassallo fedele.
Ma la fedeltà ha un prezzo...mi chiedo quale ?
Poi arrivò, puntuale come una cambiale, l'11 settembre, che facilitò Bush nella sua programmazione, riuscendo a trascinarsi, dietro l'ondata di terrore suscitato dalla demolizione delle due torri, spacciata per attentato.
Il resto è cosa nota, come la partecipazione italiana alla guerra, gabellata per missione di pace, ma sotto comando inglese e con uno "status" di belligeranti, stante il fatto che il nostro contingente era sottoposto al Codice Militare di Guerra.
Nel periodo del suo governo il Berlusca ha avuto un exploit economico, passando da una situazione pre-fallimentare (riconosciuta dallo stesso in un celebre intervista e Idro Montanelli), ad una posizione in graduatoria fra i più ricchi del mondo; quindi adesso è ancora migliorato, visto che dichiara di possedere 50 miliardi di euro e di non sapere come spenderli. Le claques che si porta appresso non riescono neanche a scalfire il suo patrimonio.
Da anni chiedo che una commisione parlamentare indaghi sulla composizione sociale della UNOCAL (dove spunta anche la famiglia Bin Laden); ma forse è troppo pericoloso mettere le mani in un vespaio del genere !!!!
Ruggiero (Renato). Non Ruggeri (Enrico?).
Carolina
mascalzone più che mascalzone mi sembri fregnone.
Non siamo nell'ordine delle st....ate da bar (quelle per cui tu vai fiero) semplicemnete se un governo aderisce a un'organizzazione sovranazionale quello successivo non può rimangiarsi la parola. sai che credibilità avrebbe un paese che ogni due anni cambia radicalmente rotta in politica estera e non onora cambiali scritte anchje da precedenti governi?. te lo immagini l'Italia che ogni tre anni manda e ritira le truppe dall'afganistan? o dal kosovo? o dalla Palestina? O dal Libano?
Ciao Fregnone Diessino! (a proposito spero che persone come te facciano 'sta scissione e non solo la minaccino per contrattare un posto in più sicuro alle elezioni)
1) Non sono diessino, dai miei interventi precedenti si capisce, ma è colpa mia se mi frimo così, per cuila tua polemichetta interna sul correntone ha comunque visibilità.
2) Ripeto, anche se non ce ne dovrebbe essere bisogno: un govenro eletto-votato sull abase di un programma deve attuare quanto espresso nel programma. Se un governo ha nel suo programma il ritiro dall Nato dovrà attuare tale ritiro.
Se nel programma di Prodi c'era (magari scritto in piccolo con l'asterisco) NON che restavamo nella Nato ma che cedevamo pezzi di nazione agli Stati Uniti allora... che dire? Ok, ci hanno fregati una volta e non lo rifaranno.
Davvero, mi stupisco di come tale basilari nozioni siano ignorate in nome di un servilismo da neo-vergini atlantiche.
cediamo pezzi di territoruio agli Usa?????? A Fregnoneeeeee!!!!!!!!!
Tradimento piace assai, traditor non piace mai.
E' in momenti come questi che sono assolutamente orgogliosa che il mio matrimonio sia stato celebrato da Pier.
(Detto da una che a Vicenza non e' potuta andare, ma non ci sarebbe andata comunque - per inciso.)
(oops. letto male, maran per majorino. comunque, l'apprezzamento resta.)
Un territorio nel quale vige il diritto di extraterritorialità come la chiama carlo_porta-milanese ?
Lo abbiamo visto nel Cernis, quando per una stupida scommessa tra due piloti persero la vita 20 persone.
Il pilota assassino-per-scommessa si rifugiò nella base, non potè essere interrogato, nè processato.
Il governo statunitense si rifiutò anche di risarcire gli eredi delle vittimi.
Le alleanza devono avere la precipua caretteristica della parità, altrimenti si tramutano in sottomissione dalla parte più debole e arroganza dalla parte più forte.
Vogliamo proprio continuare a subire le angherie americane (di questa America di Bush) o vogliamo, finalmente, far valere la nostra sovranità nazionale, che il berlusca ha svenduto perqualche investimento petrolifero, sulla pelle di ragazzi andati in "missione di pace" sotto comando inglese e soggetti al Codice Militare di Guerra ?
Il tipo di risposte che dai denunciano la tua mancanza di idee, l'assenza totale di conoscenza, per cui ti rifugi dietro un insulto, che a questo punto identifica te e non certo la persona alla quale lo indirizzi.
carlo vorrei spostare un attimo la tua attenzione su un punto, fermo restando che il governo deve fare le sue scelte, assumersi l'onere di andare anche controcorrente rispetto ai desideri dei cittadini, perchè come sappiamo benissimo la ragione di Stato è superiore al bisogno individuale del singolo, la visione è dell'insieme degli interessi degli italiani inseriti in un meccanismo non solo virtuale ma reale di partecipazione, scambio, produzione, affari.
Detto questo a me non stupisce l'azione di Governo, ognuno ha la sua parte in questo gioco, pensare che un govero cancelli con un colpo di spugna gli impegni precedenti , come hai giustamente tu affermato, è praticamente impossibile, penso che gli unici che se lo siano potuti permettere sono stati gli spagnoli di Zapatero ma loro avevano una scia di sangue sul territorio spagnolo tale da giustificare agli occhi di tutti una scelta così repentina di dietro-front dall'intervento iracheno.
noi fortunatamente non abbiamo tale dolore per sottrarci improvvisamente dall'impegno assunto da Berlusconi, pena essere tagliati immediatamente fuori da tutti gli accordi e scambi internazionali, lo possiamo fare solamente a piccoli passi e come sta facendo D'Alema con una botta qui e un accordo lì, cercando di uscirne fuori con la massima dignità possibile e meno morti sul campo.
in fondo se il terrorismo internazionale non si è manifestato in Italia è pur sempre per questa politica di contenimento e squisitamente machiavellica.
ma la domanda di majorino è se mi permetti diversa, io cittadino di una nazione democratica come posso esprimere il mio dissenso se non sono un militare, se non sono un ministro, ma sono un funzionario di partito?
Questa è la domanda che voglio fare a te carlo e a tutti coloro che hanno criticato l'azione di Majorino, se non ci facciamo questa domanda perdonami il parallelismo ingenuo non stupiamoci poi delle risposte che riceviamo da coloro che si macchiano di delitti mostruosi che rispondono "ho obbedito ad ordini superiori".
c'è un limite dove la propria coscienza può chiedere di essere espressa? se esplicitamente non ho incarichi di governo perchè io non devo poter dre non sono d'accordo e magari essere d'aiuto a smuovere la palude entro cui ci spinge il bisogno di accettare tutto e il contrario di tutto per timore di essere isolati?
Il gruppo ha bisogno di solidità e consenso per sopravvivere, ma attenzione il gruppo è anche branco quando perde la capacità di ascolto.
maria
risponso solo a te maria perchè degli altri non mi curo per manifesta demagogia e populismo: dimettendosi dagli incarichi di partito. Rimane un consigliere semplice diciamo così e fa quello che vuole. Finchè ricopre ruoli dirigenziali locali o nazionali uno ha il dovere (se fa parte di un gruppo dirigente) di essere coerente.
In questo caso (mi duole ammetterlo) ha ragione Panzeri si cerca tatticamente un riposizionamento all'interno del partito per ragioni di pura cadrega.
Se la adesione alla manifestazione è a titolo personale non la si sbandiera ai media
Carlo Porta: la mia opinione è opposta. le parole di Panzeri mi fanno pensare proprio al vecchio detto che "il primo che ha paura di essere derubato è il ladro". Come dire, pur avendo abbondantemente criticato pier in passato, non posso accettare un processo alle intenzioni come quello che gli è stato fatto dai suoi capataz.
Dite, ma ci rendiamo conto? Qui c'è un segretario cittadino che compie un gesto politico e un capintesta del suo partito (peraltro noto e potente gestore di tessere e poltrone, esponente di spicco del maneggio sottobanco che rende i partiti più assimilabili a cosche che ad associazioni di cittadini) si permette di accusarlo di fare «una politica delle piccole furbizie: la fanno quelli che vogliono coprire più ruoli, tenere il piede in due scarpe, strizzare l´occhio a destra e a manca»?
Dopo una frase così, un concentrato di spocchia e disprezzo, invece di mandare a panzeri & C una palettata di cacca e qualche libro sulla buona educazione, siamo a farci le pippe sulle motivazioni di Pier, incapaci di pensare che magari lui è andato alla manifestazione solo perché ci credeva?
A tanto ci hanno portato i mirabellipanzeri della politica, a vedere sotterfugio dietro ogni gesto, a prescindere? Sveglia, perdiana, ma a che diavolo di cadrega può aspirare ora Majorino, con tutto ("tutto"!) il gotha diessino locale a sputargli addosso? No, guarda, sempre più mi convinco che qui ci meritiamo mirabellipanzeri e - di conseguenza - morattiformigoni.