«Questo blog, comunque, al di là di un vago senso di gratitudine verso la Weltanschauung perbene in cui si ritrova professionalmente immersa, non si era ancora messa alla prova nella socialità sporadica. Stasera lo ha fatto. Ed è successo che, all'ora dell'aperitivo in centro storico, qui ci siamo ritrovate a socializzare per qualche ora di fila con degli - ormai ex - sconosciuti. E, al termine della prima ora di ciacole, eravamo ormai quasi intimi ed io mi sono ritrovata a sganciare il nome del blog a chi mi chiedeva cosa facessi nel tempo libero. Ho pensato di avvisare: "Sai, al momento avrei uno scandaletto in corso: Corriere e Magdi Allam, cose così." E mi hanno guardato perplessi. Poi ho aggiunto: "Sai, ad Agosto venni un po' adottata, qui a Zena, trovai casa grazie a dei lettori." E, a questo punto: "Ah, ma sei tu! Ma me la ricordo benissimo, la vignetta di te che cerchi casa! Ma sei tu davvero?? Ma dai!!"
Una li guarda: lo scandalaccio infame manco li ha sfiorati, a questi qua. In compenso, mi ritrovo a febbraio - e davanti a un aperitivo - con gente che mi ricorda nella vignetta di Biani di agosto».
Lia ha fatto - come dire - "outing". Dichiarandosi al mondo come la inimitabile, geniale, sgangherata, viscerale, narratrice di storie online ("bloggara" è riduttivo) che o la ami (come capita a me) o la odi. Con Lia non ci sono mezze misure. Sono contento per lei: se c'è un posto bello per fare outing è Genova, con gli odori del porto e quei carrugi della città vecchia in cui ancora si aggira lo spirito buono dell'artista unico e immortale. Dedico a Lia e al suo outing questa meravigliosa traduzione di Fabrizio De Andrè da un classico del maestro Brassens.
il 20 Febbraio 2007 (quando OMB accettava i commenti)
dedalus ha scritto:
La canzone è bella, suppongo tu l'abbia dedicata in modo ironico ad una filo-islamica (da quelle parti morire e ammazzare per delle idee è un must).
Non dispiace la farisaica, ma molto più umana, morte lenta.
il 20 Febbraio 2007 (quando OMB accettava i commenti)
rossana ha scritto:
"Mourir pour des idées, d'accord, mais de mort lente": Brassens è stato il più grande, il più creativo, il più umano dei cantautori di quel tempo e Fabrizio questo glielo riconosceva.La loro scomparsa ha veramente lasciato un grande vuoto in chi, come me, apprezzava ed amava entrambi.