Il rieducando
di Marco Travaglio
Visto che è martedì grasso, la domanda è la seguente: che cosa si rischia, in Italia, corrompendo un giudice e un perito per vincere una causa persa e far condannare una banca pubblica, l'Imi, a versare a un petroliere malfamato un risarcimento non dovuto di 1000 miliardi presi direttamente dalle nostre tasche, e mettendosi in saccoccia una mazzetta di 21 miliardi? Risposta: il massimo della pena sono 4 legislature in Parlamento e una nomina a ministro della Difesa, un calvario terribile che si conclude con una condanna a 6 anni puramente virtuale: grazie all'ex Cirielli, di quei 6 anni si scontano ben 4 giorni e mezzo in carcere e 9 mesi e 10 giorni a domicilio, poi grazie all'indulto si ottiene lo sconto di 3 anni e si passa ai servizi sociali per rieducarsi prestando «consulenze legali» (si fa per dire) alla comunità di ex tossici e alcolisti di don Picchi. Il tutto restando miracolosamente deputato e conservando l'indennità parlamentare, con annessi e connessi. C'è della perfidia, nella decisione del Tribunale di sorveglianza proprio nel momento clou di Carnevale.Tipico caso di «giustizia a orologeria», perché l'affidamento del disonorevole Previti alla comunità di don Picchi è destinata a mettere di buonumore l'intero mondo del crimine (lui aveva addirittura chiesto di lavorare presso la onlus "Operation Smile", ma il giudice deve averla ritenuta troppo allusiva). Intanto, è la prova provata che i nostri legislatori sono umoristi finissimi. Poi dimostra che, in Italia, delinquere conviene: se quello che i giudici del Tribunale di Milano definirono «il più grave caso di corruzione della storia d'Italia e non solo» costa al colpevole numero uno la bellezza di 4 giorni e mezzo di reclusione, dopodichè può tornare a godersi il bottino, c'è speranza per tutti. Il fatto poi che il giudice di Roma l'abbia condannato a scontare la pena facendo l'avvocato, cioè la professione che gli serviva per delinquere, è un tocco di finezza in più. Anche perché l'Ordine forense, dopo la condanna definitiva, aveva sospeso Previti dall'attività in attesa di valutare se espellerlo. Può un avvocato sospeso esercitare la professione? Nel Paese di Azzeccagarbugli, una soluzione si troverà. Del resto, dal 4 maggio 2006 Previti è ufficialmente interdetto in perpetuo dai pubblici uffici per decisione della Cassazione e dunque privo dell'elettorato attivo, ma quei buontemponi della giunta della Camera han trovato il modo di non metterlo alla porta (non può votare alle elezioni, ma alla Camera sì). I più spiritosi sostengono che il deputato non è un pubblico ufficiale (mentre il segretario comunale o il consigliere circoscrizionale sì). Altri, strepitosi, argomentano che l'affidamento al servizio sociale estinguerebbe l'interdizione perpetua, e dunque bisogna attendere che l'affidato completi la sua missione presso il Ceis (1 anno e 7 mesi) per vedere se può restare a Montecitorio. Altri ancora, ai confini della realtà, ipotizzano di nominare un deputato supplente - il primo dei non eletti di Forza Italia - che gli tenga in caldo lo scranno fino al rientro e poi levi il disturbo. I più temerari ventilano la possibilità che Cesare, nella lunga libera uscita tra le 7 e le 23, si divida tra il Ceis e Montecitorio. In fondo anche la Camera è una comunità di recupero, dove si rieducano una novantina di pregiudicati, imputati, inquisiti, prescritti e miracolati. Sei anni fa un altro deputato-detenuto, Gianstefano Frigerio, forzista, ottenne l'affidamento al servizio sociale proprio alla Camera, anche se il giudice raccomandò di non esagerare: tre giorni al mese, non di più, per evitare brutti incontri che avrebbero pregiudicato il percorso rieducativo. Restano da chiarire le esatte mansioni del rieducando.La dizione «consulenze legali» è troppo vaga, e definire «legale» Previti o qualunque cosa abbia a che fare con lui appare francamente eccessivo: forse il giudice di sorveglianza avrebbe dovuto precisare che, fra le consulenze consentite, non rientra quella di comprare i giudici con «'na borzata de sordi», come ai bei tempi. Se don Picchi dovesse vederlo avviarsi in Tribunale con una valigetta di banconote fascettate, sa quel che deve fare.
riassunto delle puntate precedenti:
Cesare Previti tra gli svariati processi subiti, ne ha avuto uno che s'è concluso con la condanna in cassazione, ULTIMO grado di giustizia previsto dalla legge italiana. Il 4 Maggio 2006 si concludeva il processo IMI-SIR con la sua condanna a 6 anni e l'interdizione PERPETUA (= per sempre) dai pubblici uffici (e per pubblici uffici non s' intende la caverna di Alì Babà nè la capanna di Maga Magò, ma nello specifico trattasi nientemeno che del PARLAMENTO).
Condanna giusta o sbagliata lasciamo stare, sempre di condanna si tratta, e in un paese serio in genere la condanna si sconta. In Italia se capita ad un parlamentare succede che ci sono delle varianti:
- Il 22 novembre 2003 il Tribunale di Milano assegnò alla Presidenza del Consiglio una provvisionale, immediatamente esecutiva, di 300 mila euro a fronte di un risarcimento danni complessivo di un milione di euro contestualmente alla condanna in primo grado per il processo Sme. Cioè siccome Previti fu giudicato colpevole anche in primo grado nel medesimo processo, fu condannato ad un risarcimento nei confronti della parte lesa, la presidenza del consiglio, il governo, NOI.
Ad oggi, 19 Febbraio 2007, con la sentenza DEFINITIVA della cassazione, Previti non ha scucito un soldo, e il governo, che ne frattempo è cambiato, si guarda bene dal chiederli.
- Grazie alla ex-Cirielli, una legge del governo Berlusconi, Previti, essendo ultra settantenne (71 anni da poco, che culo eh?) può scontare la sua pena agli arresti domicialiari, con una generosa pausa per l'ora d'aria pomeridiana (il concetto di ORA svaria tra i 180 e 240 minuti). Può inoltre contare sulla presenza di una scorta statale (ergo pagata dallo stato, quindi pagata da noi), ma non come voi creduloni potreste pensare per controllarlo (è un detenuto) ma per "proteggerlo". Da chi? dai cittadini onesti e incensurati, è ovvio.
- Alle elezioni di aprile Previti viene felicemente rieletto alla camera dei deputati, in buona compagnia (il 10% è inquisito per reati vari, ma non allarghiamoci). non ve lo siete sognati, "interdizione PERPETUA dai pubblici uffici"!
Evidentemente i colleghi moralisti del partiro ForzaItaliaDS&soci considerano i pubblici uffici essere la caverna di Alì Babà o la capanna di Maga Magò, in tal caso si prodigherebbero per consentire l'accesso all'amico avvocato anche in quei luoghi.
- L'8 Ottobre 2006 Previti approfitta dell'indulto, promosso dai colleghi del partito ForzaItaliaDS per "svuotare le carceri", e, in quanto esponente della categoria dei condannati che notoriamente sono causa dell'intasamento delle carceri: la corruzione (per rimanere sul vago), si vede la pena ridotta da sei a tre anni, quindi commutabile in servizi sociali.
Servizi sociali? Ce lo vedete ad aiutare le vecchiette? La polizia non poteva correre il rischio (per le vecchiette) e così i suoi ufficiali servizi sociali sono ufficiosi pomeriggi al bar e a Montecitorio.
- «Ho già scritto la mia lettera di dimissioni», disse sei mesi fa, «Non permetterò a lor signori di infliggermi anche l'ultima umiliazione, quella di cacciarmi». E si sa quanto Previti sia uomo d'onore e di parola. L'8 Novembre 2006 siede ancora in parlamento, e riceve ancora l'assegno mensile pagato dallo stato, da noi. Ed è abbondante. Perchè? Perchè a lui non bastano i 3 gradi di giudizio previsti dalla legge per chiunque, lui è un parlamentare, ed ha diritto ad una revisione. Finchè non ci sarà stata non si potrà applicare la pena.
Il geniale avvocato che gli ha consigliato tutto ciò è l'ex senatore ds e oggi presidente ulivista della provincia di Lecce Giovanni Pellegrino. Il partito ForzaItaliaDS non si scorda degli amici. In pratica, entro sei mesi dal deposito della sentenza della Cassazione (avvenuto solo il 5 ottobre) il condannato può chiedere la correzione di presunti sbagli commessi dai giudici supremi; perciò chiede che la Camera sospenda il giudizio, e di poter esporre personalmente le sue ragioni alla Giunta che dovrà deciderne il destino parlamentare. Ma dopo il 22 novembre, quando il tribunale di sorveglianza di Roma avrà esaminato l'istanza di affidamento ai servizi sociali. Non c'è fretta, naturalmente il verdetto della cassazione sarà confermato in ogni suo punto.
Senza pudore Cesare Previti in agosto ha fatto ricorso alla Corte Europea per i diritti dell'Uomo per ottenere un risarcimento dallo Stato Italiano. Naturalmente bocciato, ma perchè siamo in Europa, fossimo stati soltanto in Italia, chissà...
- E così arriviamo ad oggi: Lunedì 19 Febbraio 2007, 292 giorni dalla sentenza DEFINITIVA a sei anni di DETENZIONE ed interdizione PERPETUA dai pubblici uffici, Previti si sveglia nel suo attico in centro a Roma e sbriga le faccende domestiche, al pomeriggio esce con la scorta e, se ha voglia, va in parlamento, salutato dai colleghi.
Una volta al mese va a ritirare l'assegno dello stipendio da parlamentare. Ma il pericolo è sempre in agguato, si sa mai che qualche poliziotto, black block, comunista spia del KGB, musulmano integralista non si stufi di vedere un DETENUTO condannato per CORRUZIONE AGGRAVATA in uno dei più grandi processi giudiziari degli ultimi 20 anni in giro per Roma senza che nessuno muova un dito; per fortuna gli amici parlamentari sono veri amici, e stanno escogitando qualcosa, non avendo niente da fare (essendo come noto i problemi economici, giuridici, politica interna, politica estera, ambientali, finanziari, di crescita, d'inflazione, di disoccupazione, di mafia, di terrorismo interno, di informazione, di conflitto d'interessi, di corruzione, di spreco publico, di sanità, di istruzione, di discriminazione sessuale, di razzismo, di ricerca, di viabilità, ampiamente e da tempo risolti e superati): l'ultima trovata dei ds e margheritini riformisti sarebbe quella di fare una interpretazione della legge per cui l'affidamento ai servizi sociali estinguerebbe l'interdizione "perpetua" ai pubblici uffici, perchè è normale "interpretare una legge".
I membri della giunta probabilmente negli ultimi 9 mesi (o 9 anni, ma le giunte cambiano) sono stati troppo impegnati a giocare al risiko o al dottore o perchè no, con una bella polentata con bossi..
per concludere, se chiunque di noi fosse Cesare Previti e venisse beccato a corrompere ripetutamente e sistematicamente giudici del tribunale di Roma (tra tutti Squillante e Metta), prenderebbe 6 anni, e continuerebbe a vivere (e delinquere eventualmente) tranquillo.
o no ?
Tutto giusto, Cristina.
Ma c'è di più. Perché si possa essere ammessi ai servizi sociali in sostituzione di parte della pena detentiva, occorre che il condannato dia segni evidenti di ravvedimento e di pentimento, la cui valutazione rientra nei poteri discrezionali del giudice, che sceglie se accogliere o meno la sua domanda.
Ora, dal momento che Previti e i suoi sodali non hanno fatto altro che sbraitare a destra e a manca che la sentenza è "politica", che "ingiustizia è stata fatta", che la sentenza di condanna a Previti "è da ripettare così come si potrebbe rispettare un colpo di pistola", che i giudici sono "iniqui e giacobini", che i testi dell'accusa sono "mendaci e falsi", che le testimonianze "sono state imbeccate dalla procura", che le prove a discarico "sono state fatte sparire", non mi pare che simili segni di pentimento e di ravvedimento siano riscontrabili. A meno che, si capisce, non si voglia sostenere che per dimostrare di essere pentito devo dire che non ho niente di cui pentirmi perché non ho fatto un cazzo e che il giudice che mi ha condannato è un pezzo di merda.
Una consolazione è che anche Previti, come Banana è mortale.
Penso alla squallida vita dei due, agli ignobili figuri che li circondano, all'ipocrisia al veleno che scorre nelle loro famiglie e mi consolo un po'.
Faranno anche i gradassi e gli spacconi ma hanno sprecato la loro intera vita senza combinare nulla di buono; trascorrono gli ultimi anni nella "merda morale".
Non riesco ad immaginare una sorte peggiore che essere così miserabili e - in definitiva - soli.
Miseri e soli un par di coglioni. questo qui è ricco sfondato, della morale se ne catafotte, e la compagnia non gli manca di certo.
Il fatto che non si accorgano (se ne "catafottano") aumenta il loro squallore, non lo diminuisce.
Si può essere soli anche "in compagnia", basta che chi ti circonda sia interessato a quello che "hai" ma non a quello che "sei".
Comunque: ehi! La mia è solo una posizione personale; libero di pensarla diversamente.
anche a me piacerebbe vedere previti in galera, tuttavia un anno di galera di previti significherebbe abolire leggi e prassi che consentono anche a molti poveri cristi di non essere carcerati. Quindi preferisco vedere previti affidato piuttosto che condannare anche migliai di altri. Del resto in democrazia si suole dire che la legge è uguale per tutti
embè gennaro, il fatto che per salvare il culo a previti si sia stravolto il codice penale, affinchè per lui la giustizia fosse piu' uguale di quella di un altro, non conta niente vero?
che tristezza.
il punto, secondo me, è che non pare che in questo caso ci sarebbero stati i presupposti soggettivi per l'accoglimento della domanda. Mi riferisco ai segni di pentimento e alla volontà di ravvedimento che Previti non ha mai mostrato. Anzi, ha sempre sostenuto di essere stato condannato ingiustamente da giudici partigiani e di essere oggetto di odio giudiziario.
Quindi, a meno che Previti si sia confessato privatamente col magistrato che gli ha concesso l'affidamento ai servizi sociali, la sua domanda sarebbe stata da rispedire al mittente.
quindi il tribunale di sorveglianza che ha ammesso cesarone al beneficio dell'affidamento in prova era composto da un collegio di incapaci o di corrotti?
ma travaglio non é quello per cui la voce dei magistrati esprime sempre, comunque e inconfutabilmente la verità?
giuseppe, non ce provà, i magistrati fanno quello che dice la legge, non quello che piacerebbe a loro o addirittura quello che sarebbe giusto, e, se le leggi si aggiustano ad uso e consumo di alcuni, mettere in mezzo la magistratura è un'operazione di una scorrettezza senza fine.
ed invece ci provo eccome.. l'istituto dell'affidamento in prova non é stato modificato da nessuna "legge vergogna" per piegare i giudici alle esigenze di previti. e si dà il caso che, come è stato correttamente osservato da alcuni bloggisti, il tribunale di sorveglianza debba valutare (capisci il verbo: valutare..) se ne ricorrano o meno i requisiti. tra cui l'aver dato prova di resipiscenza, l'aver risarcito le parti civili ecc. Visto che cianci tanto di scorrettezza mi spieghi come mai, se tanto osceno pare a te come a travaglio l'affidamento di previti, dei giudici abbiamo valutato (sottolineo valutato, nessuna legge li costringeva ad alcunché) in senso diametralmente opposto. Erano distratti? Si sono sbagliati? Qualcuno li ha pagati?...
Non lo so se hanno pagato il magistrato (anche) questa volta per aggiustare (anche) questa sentenza. Rilevo soltanto che la decisioni mi pare strana, perché non mi pare che nessuno possa affermare che Previti abbia mostrato quei segnali di "pentimento e ravvedimento" che sarebbero invece necessari per l'ammissione all'affidamento in prova. Il che, tra l'altro, è anche logico, dato che lo stesso Previti si è sempre dichiarato innocente e pertanto, a rigore, non avrebbe senso che si dichiarasse pentito di una cosa che, nel contempo, dichiara di non avere fatto.
Poi, se qualcuo vuole usare questa mia considerazione per fini polemici suoi propri, faccia pure.
Ma no persio, che hai capito: l'importante è parlare male di Travaglio, tendenzioso e giacobino, qualunque cosa egli scriva, così, perché ci (a me, a giuseppe) sta antipatico. ;-)