Dell'Utri: «Voglio Silvio a braccetto con D'Alema»
di Felice cavallaro
Quale futuro politico auspica il senatore Marcello Dell'Utri, un tempo delfino ufficiale di Berlusconi, sempre grande amico e consigliere del Cavaliere?
«Silvio e D'Alema a braccetto in un governo per la riforma elettorale».
Fantapolitica? Come ci si arriva?
«Purtroppo, quello che vorremmo fare adesso non si può fare. Parla di elezioni immediate anche Silvio, ma non ci sono le condizioni. Quasi nessuno le vuole. A cominciare dal capo dello Stato. Io sto parlando di un futuro in cui può esserci spazio anche per un "governo di decantazione"...».
Lo dice Casini.
«E io la penso come lui. Solo che Casini non ha strumenti per decantare. L'unico a poterlo fare è Silvio. Pier Ferdinando ha azzeccato la trama, ma ha sbagliato attore».
E lei, da regista, il copione lo passerebbe subito al Cavaliere e D'Alema?
«Intanto, si va verso il Prodi bis. Con fiducia risicata al Senato. Il problema non sarà nascere, ma camminare. Cadrà ai primi passi. Come mercoledì. Tre mesi, forse meno. Inciamperà subito su argomenti delicati come la politica estera. E sarà la fine di Romano Prodi. A quel punto, faremo le considerazioni serie. Entriamo in scena al secondo atto. E lo scenario potrà essere nuovo, anche imprevedibile».
Con o senza elezioni?
«Con questa legge elettorale rischiamo il punto e a capo. L'ingovernabilità. Se si tornasse a un proporzionale forte tutto potrebbe cambiare. Allora meglio una via di mezzo».
Il governo di larga coalizione?
«Potrebbe essere un altro passaggio di attesa per noi, prima della svolta, a patto che quel governo faccia la legge elettorale».
Saremmo al governo di decantazione, per dirla con il leader dell'Udc?
«Casini è una componente minore. Le larghe intese le può fare solo Berlusconi. Anche con D'Alema».
Sta riproponendo l'accoppiata della Bicamerale?
«Si tratta di ricominciare proprio da dove il cammino della storia è stato sospeso. Si può riprendere. Se l'intesa non fu matura allora, potrebbe esserlo oggi».
A molti risulterà indigesta l'immagine di Silvio e Massimo a braccetto...
«Non ci sono tante altre soluzioni. Su D'Alema ho sempre detto che è l'unico con cui si può parlare, trattare e fare discorsi seri. Altrimenti ‘sto Paese resta bloccato, non va da nessuna parte».
Bel panegirico, ma anche lei ha votato contro.
«Ah, se fossi stato libero... D'Alema ha fatto un discorso di alto livello e di buon senso. È piaciuto a tanti, dalla nostra parte».
Anche al Cavaliere?
«Questo non lo posso dire».
Perché D'Alema ha perso?
«È caduto in una trappola».
Chi gliel'ha tesa?
«È il giallo del momento. C'è chi dice che è stata una provocazione voluta. Non ci credo, ma in effetti dicendo "o si passa o si va a casa" ha spiazzato e fatto arrabbiare Prodi. E certo questa sfida Prodi non l'avrebbe lanciata».
Insinua che la trappola se la sia tesa da solo?
«C'è chi dice che l'ha voluta. Io non ci credo...».
Dopo Prodi c'è sempre D'Alema?
«Nella storia è così. Ogni epoca ha i suoi eroi e le sue vittime. D'Alema ci ha abituato a mosse del genere. E il personaggio è cresciuto di statura. Serio e coerente con quello che ha detto. Mi creda, mercoledì non è caduto, è cresciuto».
Intanto, scattano gli sos per intese con singoli senatori. Follini è il più gettonato dal centrosinistra. Cederà secondo lei?
«Se vuole vada. Ma abbiamo visto quanto vale. Lui più nessuno. Vada pure».
Con due senatori è corteggiato anche Raffaele Lombardo.
«Sì, ha chiesto in cambio il Ponte di Messina. È una persona seria. Non fa queste cose».
D'Alema potrà quindi risorgere sulle ceneri del premier?
«A suo tempo, non subito. Non a cadavere caldo».
Non credo ci sia molto da commentare.
Non trovo le parole.
Sto male.
E c'è ancora gente che legge i giornali.
E c'è ancora mezzo paese che vota Forza Italia.
Non ho mai visto un paese più di merda di questo.
O ci salviamo dalla crisi culturale con una forte offensiva che parta dal basso e fuori dai partiti, o restiamo senza speranze.
Dite a Marcello che ho i diari segreti di Calderoli..........bisogna però tradurli in ITALIANO
Che sola che ci hai dato Marcellino!!!
Parla di elezioni immediate anche Silvio (dice dell'utri)
Berlusconi: "Mai chiesto elezioni" (dichiarazione di oggi)
anche quando nella merda ci sono gli altri, silvio ci ammonisce e ci ricorda che la peggior faccia da culo è sempre la sua
L'unica cosa che mi viene in mente pensando a Dell'Utri è una battuta di Paolo Rossi degli anni 90: "Gli anni 60 sono stati anni d'oro...Gli anni 70 anni bui...gli anni 80 anni di merda...In questi anni invece la merda sta iniziando a prendere le distanze da noi!" Diciamo che ormai alla merda stiamo proprio sul cazzo, ultimamente!
L'ERGASTOLANO PROFETA
Adesso e' il bibliofilo Marcello
che fa dell'Italia il suo zimbello;
di Bellachioma mafioso portento,
con nove anni di galera e' in Parlamento!
Non e' il solo criminale cavastracci,
notate i senator che son pagliacci!
Questo faccia-culo criminale
dice: "L'Italia mai sara' normale!"
Di Silvio grande amico e consigliere,
di Forza Italia e' il vero faccendiere.
Vede D'Alema e Silvio a braccetto,
con poi un abbraccio e un bel bacetto!
Vuole un "governo di decantazione"
in cui accede ogni mascalzone.
Scarta Casini e candida Baffino
da nuovo leader sotto il Berluschino.
Il panfilista ha tante pretese
e cerca anche lui "le grandi intese"!
Dell'Utri, del Berlusca apologeta,
da ergastolan diventa un gran profeta!
Ed ora questa gente alza il sipario
per dare agl'Itali un nuovo calvario!
ahahahah intanto arriva questo...
Mondadori: a Previti 1 anno e mezzo
Sorpreso per 'decisione scorretta' secondo il suo legale
(ANSA) - MILANO,23 FEB - Cesare Previti e' stato condannato a un anno e sei mesi per il Lodo Mondadori.Lo ha deciso la terza sezione della corte d'appello di Milano.I giudici hanno accolto integralmente le richieste del sostituto pg: un anno e sei mesi per Cesare Previti (gia' condannato a sei anni per Imi-Sir), Giovanni Acampora e Attilio Pacifico, e due anni e otto mesi per l'ex giudice Vittorio Metta. Cesare Previti e' 'sorpreso per una decisione scorretta', ha detto uno dei suoi legali, Giorgio Perroni.
Il mio prestinee aveva la stessa faccia
Un mafioso
schifoso
il cui figlio
drogato
si buca
scovato con le pere
nel braccio
a' mmafia
l'aiuta
a rubare
marcellino
mafiofilo
pane e merda.