sottoscrivo.
Carolina
complimenti per il post. sottoscrivo anche io
Sandra sono dispiaciuto per il dolore che provi. Non capisco perché sei anche cosi inferocita.
Ormai da diversi anni centrodestra e centrosinistra si sovrappongono. Le differenze le fanno solo i loro rispettivi estremi. Lega e Rifondazione.
Abbiamo voluto fortemente diventare europei. Una democrazia come si conviene, rispetta i mandati, altrimenti vai fuori dal giro. I nostri stanno facendo questo.
Credo che neanche Bertinotti se fosse solo al governo potrebbe svoltare continuamente a sinistra.
Siamo intrappolati nella globalizzazione come tutti i paesi industrializzati, abbiamo una sola mira: il consumismo.
Ne vuoi un esempio: la TAV. un gran caos, grandi riunioni, per poi farla.
Citiamone un altro: i militari ai tempi del Berlusca dovevano tornare a casa. Ne hanno mandati altri.
Inoltre il Vaticano da sempre fa parte della nostra storia per cui va accontentato. Nelle ultime elezioni ha spesso predicato a favore, ora il favore lo rivuole.
Poi , non dimentichiamoci, che la cosa era stata prevista all’incirca un paio di mesi fa. L’allontanamento di Casini dal Berlusca secondo gli astrologi della politica non è niente altro che un supporto per questo governo.
Sandra, tirati su, non ne vale la pena.
Saluti
caro BingoBongo, la differenza la facciamo noi, con il nostro voto,scegliendo sempre tra i Prodi e i Berlusconi, scegliendo quello con piu carisma, scegliendo il meno peggio, facendoci condizionare dal "tanto siamo in Italia, funziona cosi, c'e' il Vaticano ecc..".io penso che se il 50% degli italiani votasse Rifondazione, o che so, l'Italia Dei Valori, o magari i Radicali, chissa' che forse le cose in questo Paese non girerebbero diversamente. se siamo messi cosi dobbiamo solo farcela con noi stessi..votiamo sempre la stessa gente, la stessa minestra, xke' in realta' abbiamo paura di cambiare, e votiamo gente che ha paura, o che se ne frega..non vediamo sempre le cose come una calamita' che piove dall'alto..in italia c'e' il Vaticano ed esiste il Concordato xke' la maggioranza degli italiani vota e votera' sempre coloro che questo Concordato lo vogliono.ci piacciono questi, non neghiamolo dai..
Non avrei saputo esprimermi meglio.
Forza, ragazze! Fatevi sentire. Organizzatevi.Io sogno la politica in mano alle donne, quelle intelligenti, oneste e con le idee chiare. Relegate fino a poco tempo fa a pulire case, bambini e vecchi, chissà che non si riesca a ripulire questo mondo sporco.
ma sì, se facessero fare alle donne! un po' di senso pratico, capacità di ascoltare, di mediare (in famiglia è un continuo ...), di tenere insieme le cose. e il potere solo per fare il meglio, non per conservarlo a prescidere. mi associo rossana: FORZA RAGAZZE!
Sandra non poteva esprimersi meglio. Sono anch'io d'accordo che ci vorrebbero più donne nelle istituzioni. Sono più concrete, pratiche, intellettualmente corrette. Migliaia di anni di sacrifici e di gestione quotidiana dei bisogni della famiglia senza aiuti esterni le ha temprate ad affrontare ogni difficoltà. La stessa concretezza l'hanno portata nel lavoro e nelle professioni, quando è stato necessario. Ed hanno saputo affermarsi in ogni campo occupazionale, perché più determinate ed affidabili. Forse allora con più donne a gestire la cosa pubblica per praticità e concretezza avremo una destra destra ed una sinistra sinistra, un programma di pochi punti tutti realizzabili e di largo consenso.
Soprattutto verrebbero spiegati in modo chiaro e comprensibile a tutti. Senza risse e senza invettive.
Vangelo! Se tutti la pensassero così già saremo a metà strada nel non mandare avanto 1000 persone che si trovanop a Roma con-quanti-soldi lo sappiamo, ma solo coloro che servono e sarebbero anche più controllati. Brava. Buon fine settimana
g
SAnta subito.un convinto elettore di destra
Ti capisco profondamente e ti sono vicina. Io non vedo niente di rosso, vedo solo una Balena Bianca che sta tentando di risorgere dalle ceneri per uccidere il residuo di speranza nell'animo di chi crede nella possibilità di un mondo migliore e più equo
Ciao Sandra,
come presupposto ti devo dire che sono dalla parte politica opposta,quella nera: concordo con te sul fatto che nessuno più rispetti i votanti, che l'altalena va prima a dx e poi a sx senza cambiare nulla. Purtroppo siamo vittime di noi stessi...qnd c'era il Duce nn si voleva, xkè si guardavano gli aspetti solo negativi della cosa ed ora continua ad andare così. La differenza è che la politica è ormai l'arte di far leggi per accontentare mediocremente gli elettori con un solo unico retroscena: arricchirsi le proprie tasche...gli esempi li sappiamo ttt. La Chiesa è spesso chiamata in causa in maniera errata: spesso si vuole che il Papa dia un parere sulle questioni politiche e qnd l'ho dà non va bene. Si vogliono fare i DICO? Si facciano ma non ci si stupisca se poi la Chiesa nè è contraria...non sarà mai a favore e mi incazzerai non poco al contrario.
La nostra vita è qst e purtroppo finchè ci saranno finti politici con finti ideali che noi ttt come polli condividiamo e votiamo...DUX DUCIS
voto a destra da sempre ma le speranze e le richieste di Sandra sono assolutamente condivisibili, sottoscrivibili e auspicabili.
l'appoggio di follini che salva il governo, oltre al manipolo di ossuti senatori a vita che si ricompatta, ti rende un po' più orgogliosa?
Ho qusi 70 anni e ho sempre simpatizzato e votato per la sinistra sinistra. Di questo governo sono un po' deluso ma capisco che i principi fondamentali della sinistra sinistra non possono essere applicati in un mondo occidentale tutto basato sull'economia capitalistica. D'altra parte abbiamo visto che il totalitarismo, anche se animato da giuste ideologie, degenera inevitabilmente a causa dell'imperfezione umana. Mi sono quindi convinto che le giuste ideologie sono una chimera e, per affermarsi e restare in posizione di potere, finiscono nell'uso della forza e spesso nel sangue. Perciò, per restare "civili", il compromesso è una necessità. Nel caso italiano il compromesso si potrebbe chiamare "liberal-socialismo cristano" e non mi scandalizza più la contraddizione in termini. L'importante è: mettere il guinzaglio e, se necessario, anche la museruola ai pescecani; curare la piaga della disoccupazione e del lavoro precario; fornire buoni ed efficienti servizi sociali; favorire la cultura e la ricerca; controllare la moralità dei politici che abbiamo scelto per governarci.
Purtroppo i ricchi e i poveri esisteranno sempre, ma che ci siano dei limiti alla ricchezza e sia garantito almeno il necessario alla povertà. Il criterio meritocratico non deve premiare esclusivamente i "geni" dell'imprenditoria (spesso più fortunati che bravi) ma deve estendersi anche ai meno dotati lavoratori dipendenti. Perché è il lavoro di tanti, anche il più umile, che fornisce il supporto indispensabile al successo di chi è "genio".
Scusatemi se ho ripetuto concetti scontati, ma pare che molti, anche della sinistra, se ne dimentichino o facciano finta di essersene dimenticati.
Sto riflettendo su come voterò la prossima volta. Non nascondo una certa simpatia per Tonino Di Pietro, che in varie occasioni, secondo me, si è rivelato come una persona saggia, giusta e concreta.
Vedremo come andranno le cose nel prossimo futuro.
Ciao a tutti e complimenti per questa discussione pacata e democratica.
GP
questo perché era una discussione pacata e democratica? ma chi lo ha sciolto questa sottospecie di ominide sedicente Antonio?
Una che si firma
cara Sandra, hai una bella concezione della vita, ma ricordati che è tutta utopia. Io "purtroppo" sono di destra, dico purtroppo xchè mi piacerebbe pensarla come te, ma mi accorgo che per salire sul treno "capitalismo" dobbiamo essere preparati e competitivi. Noto con molto dispiacere che nella mia azienda quasi tutti i miei operai non sono motivati al lavoro che fanno, cercano di tirare avanti... e non assumere qualsiasi tipo di responsabilità; vedo in loro una disperata ricerca di diritti-diritti-diritti e pochissimi doveri anzi niente. Come mi devo comportare io cara Sandra? Secondo te non sarebbe meglio trasformare il lavoro dipendente in lavoro a cottimo-professionale in modo da responsabilizzare i lavoratori e permettere loro un pò di guadagno in più(naturalmente non avendo ferie, orari di lavoro, malattia, tredicesima, tfr, come me artigiano)? Altrimenti non ne usciamo più, dobbiamo andare in cerca di politici che fanno i nostri interessi, di me imprenditore e di te impiegata. Bahh...ciao.
Quanto dice l'iprenditore gianni g è vero. Purtroppo la mentalità operaia è questa e si è formata a causa di un sindacalismo fuori controllo. I sindacalisti di basso rango hanno solo inculcato pretese di diritti e niente doveri. Ora come si risolve? Io non sono un imprenditore né un amministrativo ma ho qualche esperienza indiretta con qualche amico imprenditore che ha avuto buoni risultati con il criterio del merito. In ogni azienda occorre un osservatorio che oltre a controllare i demeriti di chi fa il lavativo, scopra i meriti dei volenterosi, così che si possano elargire una tantum dei premi d'incentivazione.
Capisco che non è facile ma non sarebbe male provare.
Ciao
GP
mi intrometto brevemente in na discussione che non sento mia (per come si è sviluppata), spinto a farlo dalle parole di gianni g che si definisce imprenditore (spero sia vero, altrimenti non considerate questo mio intervento)
vorrei fargli, e far, notare che la sua ottica è per una buona parte del mondo settoriale, mentre lui la intende universale.
così non è.
non è da lavativi pernsare che il lavoro è il male minore, e non il bene supremo: molti economisti lo definiscono così. e anche la loro è una visione parcellizzata della realtaà.
la stessa economia non è altro che un utensile, al pari dell'intelletto o delle mani.
ridurre l'esistenza alla "produttività" è un atteggiamento misero (non miserabile: misero), che a parecchi di "sinistra" risulta tale, e quindi indifferente.
non è per questo che siamo qui. magari non lo sappiamo molto bene, visto il florilegio di spiegazioni dell'esistenza dal fideistico al quantistico che il pensiero ci offre, e molte confliggenti, ma una cosa è certa: non siamo qui per lavorare.
il lavoro, così come l'economia, vanno ridotti alla loro giusta dimensione: mezzi per poter vivere fisicamente. tutto il resto spetta a noi e a come lo sappiamo immaginare.
immaginare il luogo in cui vivo come un'immensa e perfetta macchina produttiva mi sembra soffocante, e anche un pochino sovietico (a volte sono sinonimi, per me).
gianni g probabilmente andrebbe al lavoro anche se fosse da solo al mondo, perché è la sua natura.
io se potessi non ci andrei mai. ma di certo non sono un lavativo in senso proprio, anzi ho giornate intense e spesso piacevoli. ma non certo per il lavoro: per la piacevolezza che trovo nell'essere in vita.
Il rosso è il colore dell'amore e i rossi in italia sono solo contro qualcosa e qualcuno seempre.
Contro l'america pro cuba, contro israele pro palestinesi, contro la chiesa pro mussulmani corto la vita pro morte.
Siete di quanto più vecchio e malato ci possa essere in Italia siete a favore di tutti tranne che di noi Italiani.
Odiate perche incapaci di amare, ma non preoccopatevi passerete anche voi perche tutto passa sotto questo cielo.
proprio quello che ho scritto....
la risposta mi sembra esprimere l'opposto di ciò che predica. possibile che quel piazzista abbia ipnotizzato così profondamente le menti deboli?
proprio quello che ho scritto....
la risposta mi sembra esprimere l'opposto di ciò che predica. possibile che quel piazzista abbia ipnotizzato così profondamente le menti deboli?
induzione sub-liminale rota ( è inutile specificare come ...)
ah poi questi so' dei geni per rivoltare le frittate.
oggi che ha detto sb? "pagano i traditori"
st'altro qui sopra ringhia "amore", magari pure prendentodi per il bavero e minacciando che se non lo ami ti fa un culo così.
bisogna inventare nuove definizioni per costoro, ché faccia come il culo è un'espressione troppo pallida.
ragà bisogna alzarci le maniche ed andare a lavorare se vogliamo un futuro migliore. Non ci dobbiamo fidare e farci imbrogliare da nessuno, solo con la nostra forza possiamo vincere questa guerra di sopravvivenza, non aspettiamo il posto fisso, non aspettiamo le raccomandazioni, non aspettiamo che qualcuno ci prenda a calci e ci fa salire in quel "famoso" treno, oggi è il lavoratore che sviluppa il precariato perchè molte volte non esprime le proprie capacità in modo adeguato, pensando alla moto, la ragazza, il cell, la disco, e lo sballo(mi riferisco soprattutto ai giovani); NE DOBBIAMO USCIRE NOI CON LE NOSTRE BRACCIA:
CREDERE - OBBEDIRE - LAVORARE
niente, ci rinuncio
non è possibile offrire una prospettiva diversa a chi non è preparato a svoltare l'angolo.
ne esco con le mie braccia, ma alzate.
Carissima
Che dirti, mi rammarico del tuo sentimento così triste, ma voglio soffermarmi su una frase che mi ha colpito. ...agisco sempre in buona fede e se ho sbagliato, cerco di rimediare, mentre se ho fatto bene, godo dei frutti del mio operato.
Ecco. Ammesso che tu agisca in buona fede, anche perchè altrimenti sarebbe contro il tuo interesse, dovresti essere disposta a cambiare idea... perchè con il tuo voto i frutti non li hai raggiunti e non puoi negare ad un governo qualsiasi, anche qualora fosse di destra di governare meglio di quanto non stia facendo il governo attuale... Altro punto... fortunatamente in questo governo c'è poco rosso! e proprio per questo, il governo attuale non è vecchio anzi, è un governo giovame, talmente giovane che ha una organizzazione politico-ideologica da neonati! e non è una battuta... Carissima, ricorda che non siamo nel mondo dei sogni e il sogno rosso non è mai nato... è stato un feto che ha subito un'aborto spontaneo dopo i primi minuti di vita... questo non è un'attacco verso te, verso nessuno, verso nessun colore! Parlo perchè credo che in questo mondo non si possono fare paragoni senza avere delle basi certe di quello che diciamo... Siamo nel mondo economico del 2006, e anche leggendo Adam Smith (la ricchezza delle nazioni) vedrai che purtroppo è così! La povertà esiste e per almeno il 50% è colpa dell'occidente, ma non puoi pensare solo ed esclusivamente ai più poveri... Dovremmo un pò guardarci anche a casa nostra, dato che le cose non vanno benissimo, ricordandoti che non c'è niente di più brutto delle potenzialità non attuate, come quelle dell'italia in campo economico-sociale. Noi possiamo crescere e quei 1000 euro non ti devono soddisfare... Se ti arrendi... è fatta! qualsiasi governo, qualsiasi colore, farà solo i pripri interessi e il tuo voto continuerà ad essere NULLO. Parentesi sulla Chiesa ed icristiani... Anche se a voi non sono mai piaciuti... dovrete pazientare ancora a lungo... dobbiamo affidarci a loro... non in senso spirituale ma solo perchè dobbiamo stare con loro, per creare un legame in questa vita senza ideali... perchè altrimenti, tra qualche anno gli immigrati che sono già tantissimi si imporranno con il loro credo, le loro abitudini e allora sarà tardi... Allora sarà veramente il fallimento del sogno rosso... Quindi onde evitare questa triste fine, vi consiglio di accontentarvi di quello che avete fatto fin ora, avete la finta etichetta di quelli che hanno sradicato la destra fascista... accontentatevi... ne uscirete indenni... mentre se andata avanti... tutti sapranno il vostro operato ma ricordate che non tutti vogliono raccogliere i vostri frutti macchiati di un rosso sporco...
ragazzi,come potete notare siamo sempre nelle stesse orme,il governo passato ci inculava ma stringendo i denti potevi anche in qualche modo spuntarla,il governo di oggi ci inculerà x almeno altre 10 volte tanto.quindi meglioprenderla una volta sola.ciao
Gianni g nel primo intervento ti lamenti perché il tuo personale è dequalificato ed irresponsabile, poi ti dimostri quello che sei: un cazzeggiatore di luoghi comuni. Credere Obbedire Lavorare. Va a farti fottere. Licenzia tutti e lavora da solo, se proprio il tuo personale lo ritieni cosi fastidioso.
Parli parli, ma ne trai vantaggio per cui non lo faresti mai.
È tipico del tuo settore lagnarsi con questi argomenti ottusi. Io ci vivo dentro, mia moglie è come te.
Ti ricordo, che da solo senza operai, non potresti sviluppare il tuo lavoro.
Il prezzo finale del prodotto che esce dalla tua azienda è ricaricato di tutte le spese: tfr tredicesima malattia, ecc.. Nessuno lavora sottocosto, solo gli imbecilli lo fanno. E noi non siamo imbecilli vero?.
Cambiamo argomento, conviene.
Io non amo molto la sinistra, perché spesso è solo concettuale e quindi ipocrita.
Purtroppo, non sempre possiamo seguire le parole di Carlo Marx o di Gesu Cristo: l’Onnipotente ci ha creati imperfetti.
Per vivere in comune, dobbiamo scendere a compromessi. La diversità biologica ce lo impone. Chi ha la mente strutturata per il potere anche se fossimo nell’Eden, lavorerebbe per soddisfare il suo io. Questo vale per chiunque altro con “ambizioni” diverse. L’unica fortuna se fossimo la, è che il Padreterno vigilerebbe su tutti.
Dato che dal Paradiso Terrestre ci hanno cacciati, e per vivere dobbiamo lavorare tutti, la praticità deve essere il nostro punto forte.
Chi gestisce il potere dovrebbe appiattire molti ruoli, ridistribuire la dignità fra i ceti, sedare gli animi avventurieri dei potenti e risvegliare le volontà dei parassiti. Un maggior equilibrio lo si ottiene solo con un gestore con le palle e con le idee chiare. In questo marasma frammentato e confuso se lasciato cosi com’è, continueremo a raccontare una storia che infinitamente si ripete.
Saluti
Oltre che ad incazzarti intellettualmente, prova a comunicare a questa particolare casta di sinistra, di esserlo sino in fondo (cioè "rossa") e di rinunciare ai principeschi introiti di cui beneficiano, prendendo a calci nelle palle e nei denti le decine di migliaia di "compagni" che debono tirare avanti con i quasi 1000 euro al mese.
Questa sinistra a cui tu hai generosamente concesso il tuo avvallo si comporta nientemeno come quelli dell'opposizione - una volta sul trenino del potere e del danaro subentra (a buona parte di essi) la paralisi del cervello, della morale, degli ideali.
Paul
Per BingoBongo...
Mi permetto di replicare e di venire in difesa di giannig...
Essendo che vai a toccare un discorso paraeconomico che sfiora il sociale, vorrei farti correggere il tiro! Concedimelo...
Giannig fa bene ad esporre un propblema serio e si pone la questione come ognuno che abbia una mente aperta ed aperta al cambiamento! Non puoi fare un discorso che il prodotto aziendale non esce senza gli operai... Questo lo sappiamo tutti... Il punto mio caro è proprio quello di responzabilizzare il semplice operaio in modo da sentirsi parte dell'azienda... Miei cari, quì è vero che potete dire la vostra, ma come ho detto prima, sarebbe meglio scrivere dopo essersi documentati... Si parla di studi di ricerca della strategia organizzativa e comportamentale dell'azienda... se vuoi posso darti i testi di questi libri, magari ti informi... Quindi la questione è molto seria e la banalità purtroppo è tua (se mi concedi il TU) quando sbeffeggi giannig... La realtà è questa: la ricerca del benessere sociale ha portato soprattutto dagli anni 60 in poi (periodo del boom economico o miracolo italiano) alla tutela del lavoratore e ciò è sacro! Solo una cosa non funziona! Siamo in ITALIA... Per riuscire a capire meglio nel dettaglio la questione, dovresti vedere i modelli organizzativi delle aziende tedesche e giapponesi... Modelli fondati sulla responsabilità del proprio operato (dal lavavetri al team manager) e sulla fiducia... Fiducia significa meno lavoro precario in quanto l'impresa ha oggettivamente bisogno di persone fidate e il turnover non agevola ciò... L'elevato turnover degli operai non è un beneficio di lungo periodo per le imprese... ma solo di breve (come lo sfruttamento degli stagisti per 3-6 mesi).
Ma il sistema sociale del lavoro italiano è andato avani fino ad oggi... e secondo te si è curato mai delle responsabilità dei semplici operai? Dei doveri di responsabilità sel singolo individuo che lavorando in teamwork sa di essere meno controllabile? In altri paesi ci hanno pensato già dagli anni 80... L'Italia è indietro... Noi siamo rimasti a Berlino... alla finale della coppa del Mondo... Per carità, p stata magnifica... Ma si vive di altre cose... La gente lo sa ma è pigra... e forse ci viene difficile ammetterlo... Siamo troppo signorili e comodisti... Se continuiamo così e bene, non ci meritiamo altro che la miseria...
P.S. siate un pò più gentili... (va a farti fottere, cazzeggiatore...) Se ci riuscite, imponetevi con la dialettica...
Per Paul
Mi trovo in perfetta sintonia con le tue parole... Preso il potere, chi governa si dimentica l'enfasi che aveva dato ai programmi elettorali... è il famoso effetto annuncio... una volta dichiarato un programma la gente lo da già come dato! e se si alzano le aspettative per prendere più voti... anche migliorando, il popolo resterà deluso! Ma in ogni caso... qualunque sia il colore.. il verde dei bigliettoni... lo preferiscono tutti...
NON SO CHI TU SIA,MA ANCHE A TE DICO:GRAZIE DI ESISTERE!E.."RESITERE..RESITERE..RESITERE!
USI TERMINI,LI SOTTOLINEI,QUANDO TI RIFERISCI AI "vecchi".il loro linguaggio arrogante,sprezzante,assetati di potere e NON MOLLANO!
'970 EURO MENSILI DI STIPENDIO! DELEGATO SINDACALE! R.L.S.! E NE SONO ORGOGLIOSO,DEL MIO MANDATO,NON CERTO DEL MIO STIPENDIO MENSILE.
MILITANTE POLITICO:MA INCAZZATISSIMO!
SI E'MANIFESTATO CONTRO LA GUERRA:"SENSA SE SENSA MA"!SI E'ANDATI A VICENZA PER DIRE NO'!!!ALLA BASE
MILITARE U.S.A.!MA,ONDE EVITARE IL RITORNO DEL'LUPO':SI E' CEDUTI ALLA SUDDITANZA DELL'"ALLEATO" BUSH!!
COMUNQUE,HAI IN ME TUTTA LA MIA STIMA E SOLIDARIETA'!UN ABBRACCIO.[R.'45]
Riccardo, per favore, quando rispondi su un blog (qualsiasi esso sia) evita l'uso sconsiderato del maiuscolo: è fastidioso alla vista ed è universalmente considerato equivalente a urlare, dunque aggressivo. Al di là di quello che dici.
Lucag, il mio post lo hai letto?
Sai che cosa ho pensato alla fine del tuo post? Che anche tu sei un cazzeggiatore.
Tu scrivi:
“... Il punto mio caro è proprio quello di responsabilizzare il semplice operaio in modo da sentirsi parte dell'azienda... “
Gli operai a Giannig glieli dovrei motivare io? Al limite motiverò quelli di mia moglie.
Posso suggerire come fare.
Alzare gli stipendi, premiare l'inventiva, ecc., come vedi, nulla di nuovo sotto al sole.
Come Giannig non lavora sottocosto, il personale lo segue a ruota.
Dovresti passare a Giannig qualche testo dei tuoi, forse risolverebbe il suo problema.
Altrimenti spiegagli il principio di Pareto, suggeriscili di piazzare in azienda una bacheca che serve a raccogliere i malumori a pubblicare le buste paghe dei dipendenti ed i suoi profitti mensili.
Spiegagli inoltre cos’è esattamente la 626 .Dopo averla digerita e somatizzata, chiedigli se la applicherebbe in modo sistematico. Se vuoi ti anticipo la risposta. Meglio di no
Il mondo del lavoro è un bordello.
Ce la stiamo menando da sempre, ma siamo sempre qui. I giapponesi sono sempre la con il loro sistema che tutti vantavano, ma che nessuno ha mai applicato, i tedeschi pure loro con le crisi attuali si stanno guardando intorno per vedere se possono migliorare. DIN compresa.
Tu scrivi:
... Fiducia significa meno lavoro precario in quanto l'impresa ha oggettivamente bisogno di persone fidate e il turnover non agevola ciò... L'elevato turnover degli operai non è un beneficio di lungo periodo per le imprese... ma solo di breve (come lo sfruttamento degli stagisti per 3-6 mesi)…
Che risposta ti aspetti? Chiedi agli imprenditori perché lo fanno.
Se però credi sia un problema organizzativo, allora t’incollo la parte finale del mio post.
“…Chi gestisce il potere dovrebbe appiattire molti ruoli, ridistribuire la dignità fra i ceti, sedare gli animi avventurieri dei potenti e risvegliare le volontà dei parassiti. Un maggior equilibrio lo si ottiene solo con un gestore con le palle e con le idee chiare. In questo marasma frammentato e confuso se lasciato cosi com’è, continueremo a raccontare una storia che infinitamente si ripete…”
saluti
BingoBongo...
La 626 se applicata conviene a tutti...
Coinvolgere gli operai? non si coivolgono solo con più soldi... questa è economia aziendale... uoi il testo? è di Airoldi Brunetti Coda... altro testo a cui fare affidamento è un buon manuale di economia e gestione delle imprese... Anche una buona lettura del diritto del lavoro non ti farebbe male! Capiresti che anche quando una legge esiste la si infossa... e non è certo l'imprensitore che lo fa... A te non è chiara una cosa e cioè che anche l'imprenditore ( e parlo di ogni imprenditore, anche quello che ha 1 solo operaio... non parlo per forza di grandi industrie...) è solo un piccolo anello dell'enorme ciclo economico... Ma non per questo non si può cambiare il modo di costruire il futuro... La classe dei lavoratori, degli imprenditori, hanno gli stessi obiettivi... io e gianni g la vediamo così... Anche perchè se l'operaio capisce che lo vuoi fare fuori dal gioco di mercato... alza i tacchi e ti pianta!
A nessuno conviene giocare sporco... Ma c'è una visione distorta della parola "diritto" come la parola "diritto di sciopero"...
Penso che la parola "cazzeggiatore" puoi tenerla per te.
Per quanto riguarda i sistemi aziendale Nippo-Tedeschi, è vero che hanno riportato delle crisi... Ma forse a te non è chiara l'idea che tutto il mondo risente di crisi e cerca sempre di guardare avanti verso un miglioramento! Ma ad oggi, loro sono 20 anni più avanti di noi...
Poi esci fuori con il principio di Pareto... è la legge dei grandi numeri... Se studiassi questa materia più a fondo ti accorgeresti che il principio Paretiano è solo un'argomento che serve come spunto, come modello, non ti dice certo che ci dobbiamo dividere i soldi in modo equo tra tutti quelli che popoliamo il pianeta! E anche questo lo trovi in un testo economico... Quello di MicroEconomia... viene spiegato il principio Paretiano e il rapporto Famiglia-Impresa...
In fine... Tu saresti disposta a fare un grande investimanto (100) e ad assumerti il rischio imprenditoriale, che ti porterebbe a perdere il tuo investimento e molto altro e allo stesso tempo a guadagnare quanto un ruo operaio? Se l'operaio fosse questa classe che accetta in questo modo lo stesso stipendio del suo datore di lavoro, penserei a loro come una classe sanguisuga... ma per fortuna non sono così...
Questa è solo la vostra idea comunista...
Visto che Credere-Obbedire-Lavorare è stato visto non bene da te... Fissati questo motto....
Economia Aziendale- Economia Aziendale- Economia Aziendale...
E non ti preoccupare che non parla solo di capitalismo... Tratta molto più di quanto pensi il benessere del lavoratore...
P.S. I ruoli si possono appiattire fino ad un certo punto... Come detto sopra... sarebbe impossibile!
In ritardo, ma sottoscrivo anch'io la lettera di Sandra, condividendone l'incazzatura.
Spero solo che tale incazzatura non ci spinga al suicidio collettivo, come profetizza, a ragione, Marco commentando un altro post: "Il Prc perderà il 4%... che si rifugerà nel non voto. In più, almeno altrettanti voti oggi variamente divisi tra Pdci, Verdi e sinistra Ds faranno la stessa fine. Accetto scommesse. Col che abbiamo la certezza che la destra vincerà tutte le prossime competizioni elettorali."
Ho i brividi. Ma a tutto questo siamo arrivati continuando a votare il "meno peggio": in un certo senso, quindi, ce lo siamo voluti e si può dire - come scrive Francesco - che "siamo vittime di noi stessi"...anche se la spiegazione per cui bisognerebbe abbandonare le posizioni intermedie ("qnd c'era il Duce nn si voleva, xkè si guardavano gli aspetti solo negativi della cosa") fa morir dal ridere: il Duce tientelo tu nella tua testa bacata, senza farti troppo notare, che è meglio.
Quanto a Giampi e gianni g, che tirano fuori discorsi strampalati del tipo "oggi è il lavoratore che sviluppa il precariato perchè molte volte non esprime le proprie capacità in modo adeguato, pensando alla moto, la ragazza, il cell, la disco, e lo sballo"...ma andatelo a raccontare a qualcun altro, per favore, che la causa del precariato...sono i precari!!! Che discorso è quello secondo cui gli operai non han voglia di lavorare ("quasi tutti i miei operai non sono motivati al lavoro")? Ma la piantiamo di fare discorsi da bar? Allora cosa bisognerebbe dire dei padroni che licenziano a migliaia i lavoratori, e la chiamano "flessibilità in uscita"?!
Chi ci sale effettivamente sul "treno "capitalismo""? Chi ci guadagna?
Fatevi un'idea:
A l'Attaque! di Robert Guédiguian
http://www.movieconnection.it/schede/a_lattaque.htm
Lucag, questa volta alla fine del tuo post sai che ho fatto? Una sana risata. Ci voleva.
...Coinvolgere gli operai? non si coinvolgono solo con più soldi... questa è economia aziendale...
Le aziende private lavorano solo a scopo di lucro.
Tu credi che un dipendente, ovviamente in un contesto rispettoso delle leggi vigenti, sia al servizio di una azienda solo per la gloria?
No. Senza soldi il fornaio non da il pane.
A meno che non vengano usate forme di convincimento subliminali atte a favorire il benessere intellettuale della persona e… dell’azienda. Come conseguenza la massa critica composta genera una propria autostima (è questo che intendevi?) ed allora è felice di avere nel piatto come pasto ripetitivo una cipolla tagliuzzata condita con olio pepe e sale.
Io non ne faccio parte e preferisco il punto sotto. Solo cosi mi adeguo agli obbiettivi.
Le nuove direttive economiche spingono gli amministratori a favorire i premi di merito.
Potremo continuare parlando di: metodo deduttivo, a te tanto caro, della legge della decrescenza, del capitale reimpiegato, ecc.
Lasciamo perdere.
Un ultima cosa, la verticalizzazione dei ruoli era intesa come potere economico e dirigente.
La società ha creato stadi assurdi. Il “merito” in molti casi è solo corporativo. Spesso ci si deve adeguare pur non volendolo.
Es. avvocati, medici, dentisti, notai e professionisti in genere.
Se la gestione sociale fosse diretta da personaggi con le palle, molte corporazioni verrebbero livellate, comprese quelle parassitarie. Per parassitario intendo non solo i lavoratori ma anche quelle aziende che per ragioni politiche-economiche sono un pozzo senza fondo. Sia statali che private.
Saluti.
Lorenzo...
Secondo me i ragazzi non hanno mai detto che i precari sono la causa del precariato... Rileggi meglio e soprattutto sii disposto a cambiare la tua idea, altrimenti... Secondo me si parlano del fatto che i lavoratori non sono motivati anche per mancanza di oggettive responsabilità...
Sinceramente, il tuo film bello per quanto possa essere è sempre un film! Qui la discussione è sull'italia... e Ricordati che da noi il capitalismo non si è ancora affermato come altrove...
BingoBongo
A volte essere informato su qualcosa ci da una distorsione sui fatti tale per cui non riusciamo più a tornare ad essere disposti a cambiare idea... e questo mi rendo conto che succede anche con me, anche se cerco di limitare questo lato di me cercando di essere aperto a soluzioni che non riguardano miei frames (punti di vista)... Alcuni vi siete fissati con con il potere e con il capitalismo... Se vuoi fatti tutte le risate che vuoi... Ma vorrà dire che non hai ben capito il mio messaggio che non si schiera con nessuno, anzi, è a favore dell'operaio... Tu non sai cosa vuol diere coinvolgere gli operai e ciò mi dispiace... Tutti siete dalla parte degli operai ma solo pochi fin ora in questo forum vogliono che l'operaio sia parte integrante dell'impresa... Classici discorsi di chi è convinto di sapere... Convinzione e presunzione camminano di pari passo... Rammarico più totale. Spero di cambiare idea, anche perchè per andare avanti c'è bisogno di persone informate, a cui piacciono questi discorsi, per crescere insieme... Non per attaccare ottusamente... E qui chiudo! Sii più aperto!
BingoBongo
Ho riletto il tuo ultimo post... Sono costretto a risponderti punto per punto... Solo un pò di tempo... a dopo!
... Tu non sai cosa vuol diere coinvolgere gli operai e ciò mi dispiace...
è vero non lo so.
mi spieghi brevemente cosa dice il tuo ricettario sul coinvolgimento?
ti ringrazio
BingoBongo...
1-Dici che le aziende private lavorano per lucro. Se tu lavori, anche come operaio, per quale motivo lo fai? Sai cosa è il ciclo economico?
2-Non ho mai parlato di un lavoratore che operi solo per gloria, ma che il danaro non è il solo effetto motivante ( tutti sono disposti ad accettare 5000 euro al mese, ma saresti disposto a rinunciare ai diritti del lavoratore? Orari di lavoro massacranti dentro una miniera? Senza una certa sicurezza?). Il rispetto dei diritti del lavoratore e il fatto di considerarlo come perno dell'attività aziendale e non solo come merce di scambio giova già al lavoratore che oggi sente sempre più bisogno di essere protetto (giustamente direi).
3-La verticalizzazione dei ruoli è sempre necessaria ed è alla base di ogni organigramma (anche la famiglia vede dei ruoli distinti, la Chiesa, la politica e anche dove lavori tu....
4-Per quanto riguarda le classi di potere, sono parzialmente in sintonia con te! Io sono pro ad ogni tipo di liberalizzazione del mercato che aiuti il consumatore finale, la concorrenza e l'economia in generale... Purchè queste liberalizzazioni siano fatte con criteri giusti e che non segnino un netto stacco con il recente passato!
Non puoi lamentarti che ci sono delle aziende che sono dei pozzi senza fondo... Sono fatte per fare soldi... è il mercato... nessuno regala soldi... come vuoi andare a fare la spesa???
Puoi solo dire che le aziende pubbliche attuano sprechi memorabili... ma questa è roba vecchia (stato del benessere stato sociale e governi di sinistra). Solo a titolo informativo... il debito dell'italia è alto 60 volte tanto quello dell'argentina nell'anno del default... Siamo parati solo perchè siamo in Europa! E il debito è stato interamente accumulato in tempo di pace... La seconda grande guerra non c'entra... Ciò che ha influito è stato solo il modello di stato sociale...
P.S. Nelle aziende non ci sono corporazioni perchè c'è concorrenza... chi non è capace di andare avanti viene risucchiato dal vortice del fallimento... Le corporazioni solo solo quelle da te sopra menzionale, quindi le aziende hanno poco a che fare con ciò!
"i ragazzi non hanno mai detto che i precari sono la causa del precariato"
...Beh Lucag, secondo te questo che significa?
"è il lavoratore che sviluppa il precariato": secondo me si voleva dire che è, almeno in parte, colpa loro (che non hanno voglia di lavorare - sottinteso - anzi, ben esplicitato: "ragà bisogna alzarci le maniche ed andare a lavorare se vogliamo un futuro migliore"). E io proprio non capisco come si possa arrivare a certe bizzarre conclusioni! Come si può ridurre un complesso processo politico-socio-economico in corso al dire che...c'è gente che non ha voglia di lavorare?! Non scherziamo.
Io sarò anche fermo alle mie idee, "fissato con il potere e con il capitalismo", ma non sarà invece che potere e capitalismo ESISTONO e sono la causa prima di quanto accade, di ciò su cui stiamo a discutere? Se sono così fissato è perchè mi sembra del tutto chiaro che "I vincoli legali che in certi periodi hanno protetto la società dalla violenza del capitale sono sempre stati fondati sull'esistenza di un rapporto di forza di tipo politico. Grazie alla forza politica divenne possibile affermare dei diritti, stabilire delle regole e proteggerle in quanto diritti della persona. Venuta meno la forza politica del movimento operaio, la naturale precarietà del rapporti di lavoro capitalistico e la sua brutalità – è riemersa" (http://www.republicart.net/disc/precariat/berardi02_it.htm).
Bifo Berardi nell'articolo parla addirittura di "lavoro senza persona" ("non c'è più bisogno di comprare una persona, otto ore al giorno tutti i giorni. Il capitale non recluta più persone, ma compra pacchetti di tempo, separati dal loro portatore occasionale e intercambiabile"), e voi vi chiedete per quale strano motivo il lavoratore non si riconosca nel lavoro che fa...! Ora: parlare di "responsabilizzare l'operaio" è già diverso, e posso capirlo: potrebbe forse anche servire a far recuperare al lavoro quel "carattere di particolarità concreta, individuale" che s'è perduto. Ma giungere a "sentirsi parte dell'azienda", beh, quello lo vedo un compito arduo, se non del tutto fantasioso... E non capisco come, di nuovo, l'obbiettivo debba essere puntato sempre e soltanto sul lavoratore e non sul datore di lavoro, o meglio ancora sui processi di trasformazione del lavoro. Gianni g dice che bisogna salire a tutti i costi su 'sto maledetto "treno "capitalismo"": ma questo treno - lo sappiamo - è condotto dal liberismo, che avrebbe la libertà quale "suo mito fondatore, ma la libertà di chi? La libertà del capitale, certamente. Il capitale deve essere assolutamente libero di spaziare in ogni angolo del mondo per scovare il frammento di tempo umano disponibile ad essere sfruttato per un salario più misero" (cito sempre l'articolo di prima). Non mi dire, Lucag, che questa è fantasia, perchè è la cruda realtà. E una volta capito questo, al lavoratore dovrebbe importare soltanto di non essere sfruttato, non di "sentirsi parte dell'azienda" e dello sfruttamento globale.
Il problema centrale forse è stato colto da Giampi che ammette di capire "che i principi fondamentali della sinistra sinistra non possono essere applicati in un mondo occidentale tutto basato sull'economia capitalistica": proprio da qui suppongo derivi l'incazzatura mia e di Sandra e di tanti altri, che non vedono rispettati certi principi, ed in fondo sanno anche che sarebbe difficile che lo fossero, ma si incazzano lo stesso, perchè - per quanto inutili e retoriche possano essere - è inevitabile porsi certe domande dinanzi ad un simile sfacelo politico, culturale, economico (che certo non riguarda solo l'Italia).
Detto questo, Lucag, "Ricordati che da noi il capitalismo non si è ancora affermato come altrove..." è una speranza, o una minaccia?
Lorenzo...
é solo una emplice affermazione!
Sono convintissimo che stiamo parlando della stessa cosa, sia io che i ragazzi già citati... Sono convintissimo che la guerra ideologica e di parola non bisogna farla tra noi, ma anche con altri che non la pensano così.
Sono convintissimo che siamo sulla giusta strada. Discuterne è già tanto!
Economia aziendale non significa sfruttamento dell'operaio, questo volevo dire, anzi è tutt'altro! Lo dico perchè ci credo! Non potete di certo dire che i parassiti sono le aziende! Molti sono i furbi che simulano giorni di malattia, infortuni e tanto altro! E se entrasse in gioco il cottimo? Irrealisto? e forse non tanto giusto? ok! Allora su cosa bisogna puntare? Secondo me sulla responsabilità degli operai e ripeto, sull'impersonificazione dell'operaio nell'azienda... Loperaio deve sentirsi parte dell'azienda, altrimenti non può essere produttivo al max, non può essere felice di ciò che fà anche solo perchè è a conoscenza di non essere sfruttato... A volte lavori poco creativi e ripetitivi hanno bosogno di altro che dei diritti per far felice l'operaio... Per esempio il riconoscimento di non essere una semplice macchina da lavoro, ma una persona con dorotto di socializzare e quant'altro... Secondo me a tutto quello che ho detto ci siamo quasi arrivati... Basta lamentarci! Dobbiamo pensare ad andare avanti insieme! operai, imprenditori, consumatori, produttori... Come possiamo pensare che l'impresa gode a vedere il consumatore che poi è lo stesso operaio, impoverito? Allora chi dovrebbe comprare il prodotto/servizio aziendale? e con quali soldi? è tutto un'equilibrio... (non sempre l'innalzamento dei prezzi significa crisi e carestia... può intendersi anche come ricircolo del motore economiaco... più soldi a disposizione che devono essere inpiegati in modo corretto e reinvestiti)
Ripeto, parliamo della stessa cosa! Siamo sulla buona strada... Anche con BingoBongo che fa tanto il duro... Ma solo perchè come dite voi... (concedetemi il termine) siete "incazzati"... Se non volete più esserlo dipende da tutti noi... Non perchè la crisi è colpa dei lavoratori, ma perchè non dobbiamo vederci come una singola giccia, ma come parte di un mare...
Ma Sandra che fine ha fatto???
piccole correzioni a quanto già scritto! :-)
Lorenzo...
é solo una emplice affermazione!
Sono convintissimo che stiamo parlando della stessa cosa, sia io che i ragazzi già citati... Sono convintissimo che la guerra ideologica e di parola non bisogna farla tra noi, ma anche con altri che non la pensano così.
Sono convintissimo che siamo sulla giusta strada. Discuterne è già tanto!
Economia aziendale non significa sfruttamento dell'operaio, questo volevo dire, anzi è tutt'altro! Lo dico perchè ci credo! Non potete di certo dire che i parassiti sono le aziende! Molti sono i furbi che simulano giorni di malattia, infortuni e tanto altro! E se entrasse in gioco il cottimo? Irrealisto? e forse non tanto giusto? ok! Allora su cosa bisogna puntare? Secondo me sulla responsabilità degli operai e ripeto, sull'impersonificazione dell'operaio nell'azienda... L'operaio deve sentirsi parte dell'azienda, altrimenti non può essere produttivo al max, non può essere felice di ciò che fà anche solo perchè è a conoscenza di non essere sfruttato... A volte lavori poco creativi e ripetitivi hanno bosogno di altro che dei diritti per far felice l'operaio... Per esempio il riconoscimento di non essere una semplice macchina da lavoro, ma una persona con dorotto di socializzare e quant'altro... Secondo me a tutto quello che ho detto ci siamo quasi arrivati... Basta lamentarci! Dobbiamo pensare ad andare avanti insieme! operai, imprenditori, consumatori, produttori... Come possiamo pensare che l'impresa gode a vedere il consumatore che poi è lo stesso operaio, impoverito? Allora chi dovrebbe comprare il prodotto/servizio aziendale? e con quali soldi? è tutto un'equilibrio... (non sempre l'innalzamento dei prezzi significa crisi e carestia... può intendersi anche come ricircolo del motore economico... più soldi a disposizione che devono essere inpiegati in modo corretto e reinvestiti)
Ripeto, parliamo della stessa cosa! Siamo sulla buona strada... Anche con BingoBongo che fa tanto il duro... Ma solo perchè come dite voi... (concedetemi il termine) siete "incazzati"... Se non volete più esserlo dipende da tutti noi... Non perchè la crisi è colpa dei lavoratori, ma perchè non dobbiamo vederci come una singola goccia, ma come parte di un mare...
Mah...
non so più cosa dire. O mi spiego in malo modo, o il mio italiano è talmente scorretto da essere continuamente travisato; inoltre leggo e mi accorgo che non capisco ciò che leggo.
Sarà per la mia scarsa istruzione. Paperino direbbe che sono scolturato: a questo punto concordo.
Ho a che fare con un saccente che potrebbe educarmi, e io che faccio? Mi scontro sui modi.
Ho letto alcune tesi a riguardo. Tempo perso. Solo ora mi accorgo che non ho capito nulla.
Domattina telefono al tipo che mi ha passato i testi e gli dico che mi ha preso in giro.
Ora capisco perché di recente ho dovuto abbandonare l’incarico. Non so motivare senza soldi.
Vabbè, c'è ancora tempo, vedrò di rimediare.
Io sono un povero diavolo. Tu che fai?
Saluti
Vorrei ricevere una domanda più accurata del tu che fai... per risponderti in modo coerente! E non sei stato chiarissimo del dirmi quello che hai combinato ;-P... Sii più chiaro please...
Berbacco mi era sfuggito l'ultimo post!.
Non leggo niente di nuovo.
C'è un incazzato che mi puzza un po’.
Dicono di me che sono troppo pratico.
Sintetizzo in breve il mio pensiero.
Chi lavora deve portare al responsabile le soluzioni, insieme si valuta la migliore.
Ti è sufficiente? O è troppo ermetico?
Per quanto riguarda prima erano solo battute.
Saluti
Lucag, io posso pensare che tu sia in buona fede e che quel che dici sull'"andare avanti insieme" lo credi davvero. Capisco il buon proposito, ma fatto è che a me questa visione non convince affatto, è irrealistica. Tu parli, sostanzialmente, di interclassismo o solidarismo ("le varie classi debbono tendere, anche attraverso la difesa dialettica dei propri legittimi interessi, alla collaborazione e lo Stato deve comporre in sintesi unitaria i vari interessi nel quadro del bene comune"); ma io lo vedo in maniera negativa, poichè so che "L'interclassismo è a volte lo strumento grazie al quale le classi dominanti, nel presentare i propri interessi come interessi collettivi, sottraggono incisività ed efficacia alle rivendicazioni degli strati sociali contraddistinti da condizioni socioeconomiche più svantaggiate, prefiggendosi di mantenere lo status quo" (http://it.wikipedia.org/wiki/Interclassismo).
Quella che fai ("Come possiamo pensare che l'impresa gode a vedere il consumatore che poi è lo stesso operaio, impoverito?"), peraltro, è una domanda assurda, che nega la realtà stessa delle cose: il capitalismo non mira affatto al miglioramento delle condizioni comuni, al benessere collettivo: mira al profitto di pochi, punto e basta. Tu potrai rendere con gran sforzo il lavoratore "parte dell'azienda", ma a che serve se un bel giorno anche lui potrà essere licenziato per via dell'andamento del mercato o delle scelte della dirigenza? Non continuiamo a raccontarci che esistono i fannulloni (sai che scoperta) e che solo loro, in base ad una sorta di meritocrazia, vengono licenziati... Non voglio vedere buoni e cattivi, non voglio distinguere e generalizzare, ma è innegabile che esistano certi ruoli e certe situazioni, al di là della voglia di lavorare dei singoli... Come la mettiamo con il Ponte sullo stretto? Con la TAV in Valsusa? Con la base USA al Dal Molin? Sono opere essenziali o piuttosto scelte assurde e insensate, che graveranno sulla spesa pubblica arricchendo i privati? Sinistra e destra sono, curiosamente, quasi concordi... Per questo dice Sandra: "ho votato a sinistra e non "vedo rosso""; non nel senso che si aspetterebbe di vedere i padroni colpiti senza pietà e diritti solo per gli operai (non scherziamo!), ma semplicemente che si attenderebbe un minimo in più di attenzione ai problemi sociali, segnalati da un malcontento diffuso, da proteste crescenti, che un atteggiamento di resa al capitale e all'imperialismo USA non può che far aumentare.
"L'operaio deve sentirsi parte dell'azienda, altrimenti non può essere produttivo al max": in tutta sincerità, io non voglio affatto essere "produttivo al max"...ho altro a cui pensare nella mia vita. Forse potrò essere più produttivo quando mi verrà data la certezza che non ci saranno più altri Vajont, altre Seveso, altre Porto Marghera. Ci hai mai pensato, Lucag? I lavoratori - sfaticati o no, non è questo il problema - perdono il posto oppure la vita, ma gli imprenditori difficilmente pagano per le loro responsabilità. Come mai?
E allora poi arrivano dei cretini a parlare di potere, di padroni, di classi... Altro che tutte gocce di uno stesso mare...! Mi dispiace, ma non è affatto così.
Lorenzo
ricorda che l'azienda è considerata come bene in quanto è collocata in un ambiente! Allora è considerata bene dell'umanità, in quanto è utile all'ambiente circostante, allo sviluppo socio.economico del posto in cui sorge! Che dici, non lavoro fin quando ho la certezza che non avvengano più calamità? E poi non scherzare... I datori di lavoro non pagano per quello che combinano di marcio? Allora ti informo che stai parlando di lavoro nero... perchè gli altri pagano... e come se pagano!
Il ponte di messina... Lo posso capire... Ma la TAV...Comunque ci stiamo allontanando dal forum indetto da Sandra...
Eccon cosa ci meritiamo... Di affondare e lasciare le lobby a comandare... Lobby, non sono i datori di lavoro! Quelli che vedono le Lobby, il capitalismo, vedono sempre nero, sempre negativo! Siete voi il negativo dell'italia... non i lavoratori... I finti idealisti di sinistra.. Nemmeno la sinistra vera avrebbe queste idee scomposte!
Senza l'economia di mercato e tutto quello che tu e molti altri vedete negativo, o forse è tanto per la voglia di lamentarvi... ad oggi saremmo come Romania, Ucraina e qualcosa del genere! Complimenti, ci meritate proprio questa fine! Io non sono con i capitalisti esasperati dal danaro ma nemmeno con quelli che come molti hanno il bisogno di lamentarsi ad ogni cosa...
Lucag, non si tratta della volontà di "lamentarsi ad ogni cosa...", nè di "vedere sempre nero, sempre negativo": si tratta semplicemente di volerle vedere, certe cose, invece di fidarsi ad occhi chiusi dell'economia di mercato che va da sè e funziona magicamente...
Tu mi parli di "calamità", invece si tratta di crimini. Il Vajont non fu una fatalità - anche se il Corriere all'epoca ebbe il coraggio di scriverlo - fu un crimine orrendo compiuto nel nome del progresso e del capitalismo. E per molti di questi crimini, NO mio caro, i datori di lavoro - guarda caso - non pagano. Pure il caso di Seveso è emblematico.
Io sarò anche un finto idealista di sinistra...e voi cosa sareste, di grazia, con la storiella del "treno capitalismo" e la favoletta delle tante gocce - operaie e padronali - che formano uno stesso mare?!?!?! Mamma mia.
Niente di tutto ciò!
Io credo nell'economia!
Inutile parlare con chi l'economia non la conosce.
Progresso econimoco e solciale sono stettamente collegati insieme allo sviluppo scentifico e tecnologico... Credete nel comunismo e in tutto ciò che blocca lo sviluppo e fallirete più di quanto non avete già fatto! ADDIO...
Avete intenzione di lasciarvi in questo modo?
Suvvia… siete giovani ma non bambini.
Cotanta cultura non va sprecata con un misero addio.
Noi astanti democratici amiamo leggere concetti astrusi e ingarbugliati. Ci fanno riflettere.
Abbiamo modo di capire da che parte stare e da chi prendere le distanze.
In questi momenti bui voi siete la nostra luce.
Riaccendetevi.
ClaudioC
P.S.
Ricordo ad entrambi che: le convinzioni oscurano la ragione.
Claudio.... L'ultima tua frase l'ho già detto io qualche post fa...
Ohh... carissimo Lucag, che piacere rileggere il tuo nome.
Perdonami la distrazione, la ripetizione non era intenzionale.
Probabilmente ne sono stato colpito.
Con voi mi sto indottrinando…certe cose colpiscono subito.
Ora approfitto di questo post e della tua gentilezza per porti alcune domande.
Vorrei sapere che cos’è per te - l’azienda – il ruolo che ha nella società, il ruolo che hanno i dipendenti e che diritti a loro riconosci e quali ritieni superflui o dannosi.
Inoltre perché l’antagonista del capitale pone solo veti senza mai proporre (nel senso che non ha iniziative lavorative autonome se non –forse- le cooperative…) ?
In grandi linee hai già reso le tue idee; desidererei un maggior dettaglio.
Se devi colpire: colpisci.
Non mi rimandare per favore a testi di lettura.
ClaudioC
L'azienda non è altro che l'insieme dei beni che l'imprenditore organizza per arrivare alla finalità di produttività, economicità, efficienza, efficacia e bene sociale per l'ambiente che la circonda.
Tutti sanno il ruolo dei dipendenti e se rileggi i miei post, vedi come li descrivo... non come merce di scambio, ma come componente base della vita aziendale.
I diritti del lavoratore sono sacri, non vedo perchè tornare indietro quando invece si è andati avanti verso il benessere del lavoratore quindi non li ritengo superflui.
Non sono dannosi ma lo potrebbero essere se non accompagnati da corrispondenti doveri che responsabilizzino di più il lavoratore.
In fine, l'antagonista del capitale, come lo chiami tu, non ha il minimo interesse ad appropriarsi di beni come sono le aziende, perchè sono molto più controllate dagli organi sovraordinati a livello nazionale ed internazionale ( regione, stato, europa).
Comviene molto di più stare la in mezzo dove c'è un circolo vizioso mai spezzato di soldi, favori, appalti, interessi propri... Anche se questo non lo fanno solo quelli "antagonisti del capitale".... Ma si può affermare che quelle , sono le dirigenze in cui i bilanci vanno in rosso con più frequenza... forse perchè sono affezionati al colore! ;-) vedi il periodo dello stato sociale...
Comunque presumo di non essere chiarissimo nel parlare di tutte queste cose... considerando la mia età... Ci deve essere qualcuno molto più esperto di me! Solo che quando leggo cose, che capisco come non vere... allora anche io... che ho la mia età... cerco di far riaggiustare la mira...