se le cose stessero come dice Moni Ovadia sarei d'accordo con lui. Purtroppo, però, credo che si sottovaluti un elemento costante del nostro sistema politico, ossia il suo essere a sovranità limitata.
Per un qualche motivo, che forse conosciamo, forse no, il sistema politico italiano è tutt'oggi pre democratico. E', infatti, sottoposto alla duplice tutela degli Stati uniti e del Vaticano, due potenze straniere che continuano a trattarci come una colonia. Il centrosinistra di Nenni, i governi Prodi I e II. Si è cercato di fare molto fumo sulla caduta del Prodi I, ma ci si dimentica che, se anche non fosse caduto sulla finanziaria 1998, sarebbe poi caduto sul Kosovo, perché comunque il governo sarebbe andato alla guerra "umanitaria", e avrebbe potuto farlo solo con una diversa maggioranza. Per il Prodi II vale lo stesso discorso: l'atteggiamento provocatorio di Parisi sull'Afghanistan e l'incomprensibile decisione di Prodi su Vicenza, millantando l'esistenza di "impegni internazionali" che non esistono, hanno alterato la natura politica dell'Unione, rendendola un corpo morto. E questo già prima del voto del Senato. Poi, oggi, c'è questo incredibile masochismo "riformista", che addossa colpe inesistenti alla sinistra "radicale" in un gioco miope di bassa politica. Come sarebbe stato diverso il quadro politico se solo i DS, per una volta, avessero fatto due conti con il pallottoliere e dato la colpa a chi la colpa ce l'ha, ossia l'estremismo centrista e filo statunitense e filo vaticano dei 5 senatori davvero responsabili della caduta del governo. Ci si dimentica che stiamo parlando quasi degli stessi nomi che poco tempo prima avevano già bocciato Parisi "approvandolo" assieme al polo di destra?
Bisognerebbe recidere queste catene che ci legano agli Usa e al Vaticano e ci riducono all'umiliante status di colonia. Sino a quel momento sarà stato tutto inutile. E continuare a scannarci tra noi non fa altro che riconfermare la straordinarietà del Manzoni. Noi, come i polli di Renzo.
non ti ppreoccupare, moni, l'ex vicepresidente del consiglio del governo berlusconi vi toglie da ogni imbarazzo e vi consente di continuare a governare. meglio il trasformismo della rigidità, nevvero?
Devo essere un marziano: l'intervento di moni ovadia mi appare così lucido e chiaro da poter essere archiviato come ovvio e scontato.
Ed infatti, ecco subito due bei commenti che mettono giustamente i puntini al loro posto, vale a dire sulle i.
Il governo Prodi, nel 1998 non cadde sulla finanziaria, ma sulle 35 ore, che con grande lungimiranza qualcuno individuò come il caposaldo delle conquiste sindacali che in futuro avrebbero liberato dalle catene i lavoratori. Sempre a proposito di lungimiranza, a nessuno viene in mente che fra meno di due anni alla casa bianca ci sarà probabilmente un Barack Obama, con il quale, se ci arrivasse, un governo dell'unione, massì, perfino un ministro degli esteri come d'alema, potrebbero dialogare con un rapporto di forza meno subalterno.
Ah, io devo pensare la mia politica contando sul fatto che forse in Nord America daranno il voto a uno che forse varierà, non so in che misura però, la condotta degli Stati Uniti e quindi sarà un interlocutore più gradevole con cui rapportarsi, a partire dal 2009 comunque, sperando che non esploda qualche altro conflitto e sempre che non vincano i repubblicani e non vinca la Clinton.
Michele difficilmente si sarebbe potuto illustrare il concetto di sudditanza in maniera più cristallina.
Tanto vale fare domanda di green card.