Da un tifoso del Bologna frustrato e sfegatato (come tutti direi - i tifosi), un benvenuto a te!
"Questa non dovrebbe essere la città della sperimentazione, il laboratorio d'Italia, l'agorà del confronto e della qualità di vita?"
Dovrebbe, perchè lo è stata trent'anni fa. Ma questo è, appunto, un discorso vecchio di 30 anni.
Finchè non usciamo dal 'mito' per confrontarci con quelle che sono le problematiche reali, non approderemo a nessuna costa che non sia quella della retorica lagnanza filo-nostalgica.
C'è anche chi sostiene che la diversità di Bologna forse non sia mai esistita davvero....
Benvenuta, comunque. Sono contenta che il caso-clinico Bologna approdi su OMB. Mi auguro di leggere tantissimi tuoi post.
Ciao
RossaNaturale
Abito a Bologna e purtroppo lo sanno tutti che gli studenti fuori sede vengono sfruttati ma tutti fanno finta di non sapere, anzi gli danno contro perchè poi la sera questi giovani vogliono addirittura trovarsi in centro (senza una macchina dove vai...) e bersi una birra fin dopo mezzanotte stì sciagurati! Cmq un'università senza giovani a me non è ancora capitato di vederla. Per non parlare poi delle leggende sulla mitica Piazza Verdi, neanche a Baghdad hanno una piazza così pericolosa...se poi nel tutto ci aggiungi il Coffero allora il quadro è perfetto...
Grazie per i commenti. Su Bologna ci sarebbe molto da dire per uscire dalle leggende del passato e capire com'è oggi. E possiamo individuare insieme una parte degli argomenti da approfondire. Dice uno scrittore bolognese, Luigi Bernardi, nel suo Macchie di Rosso:
Un racconto di Bologna può cominciare dalla paura che l'attanaglia. Sarebbe il racconto di una paura che viene da lontano: è la paura della propria diversità, la paura che questa diversità obblighi la città a diventare palcoscenico.