Dalla borgata Finocchio a un «piccolo impero»: l’asse con Ricucci, il patto con Caltagirone fino a «Finanza & mercati»
Dal Lingotto a Mediobanca: i salotti buoni del «furbetto»
di Roberto Rossi
Da via Bolognetta a Piazzetta Cuccia in meno di tre anni. Il cammino che ha portato Danilo Coppola dalla borgata Finocchio, periferia sud est di Roma, al tempio del capitalismo italiano è stato rapido, veloce e inspiegabile. Tanto da fare di Coppola un personaggio misterioso. Del quale, in realtà, non esiste una sola versione.
Immobiliarista, editore, finanziere, presunto truffatore ed evasore. Chi è Coppola? Il giudice delle indagini preliminari di Roma, Maurizio Caivano, che ha firmato l’ordinanza di arresto, in realtà non ha molti dubbi. Coppola è un signore a capo di «un gruppo con spiccata propensione a delinquere», che servendosi di una rete di parenti e di collaboratori, avrebbe sottratto a varie società risorse finanziarie per 130 milioni di euro. La sua carriera è iniziata grazie a Roberto Repaci, consulente della famiglia Piromalli, secondo un dossier dei Carabinieri datato 1998, una delle più potenti operante nella piana di Gioia Tauro. Fu Repaci che lo introdusse, attraverso una sua società (la Serin Srl) alla fiduciaria del gruppo Bnl, Servizio Italia, dando di fatto il via alle sue gesta.
Per i mercati finanziari, almeno fino a ieri, Coppola è invece un immobiliarista, da qualche tempo anche editore, di tutto rispetto. Con un passato indecifrabile, ma un patrimonio ricco e liquido, che poi è quello che conta. La cui fortuna è stata costruita sul mattone se si pensa che dei 3.500 milioni di euro dichiarati nel 2005 dal suo gruppo 2.378 consistono in beni immobiliari.
Uno che, come molti altri imprenditori, ha la base dei suoi beni in Lussemburgo dove sono collocate le tre fiduciarie Keope, Sfinge e Tikal Plaza. Da queste dipendono una serie di società italiane tra le quali la capogruppo che si chiama Dacop, alla quale si accompagnano tre società per azioni: Gruppo Coppola, Tikal e Ipi, quest’ultima quotata a Milano. Con queste società Coppola ha acquistato partecipazioni e immobili. Alberghi soprattutto. Come il Daniel’s di via Frattina a Roma a due passi da Piazza di Spagna. Ma anche il Grand Hotel di Rimini, acquistato l’anno passato. Alberghi ma non solo. A Milano il gruppo Coppola ha in corso un mega-progetto di riqualificazione immobiliare dell’area di Porta Vittoria. A Torino qualche mese fa ha comprato la Lingotto Spa, di cui è diventato il primo azionista con oltre l’80% del capitale.
E proprio nel capoluogo piemontese che Coppola è riuscito a entrare in un salotto che conta. Quello della Banca Intermobiliare di cui l’immobiliarista possiede il 2% circa diventando uno dei principali azionisti. La Bim è una banca particolare. È nata negli anni ’80 e si è sviluppato come un istituto attivo per l’intermediazione di azioni in Piazza Affari. Poi la famiglia Segre, che ne tira le fila, ha deciso di allargare la platea dei soci e si è trasformata in una banca che punta sulla gestione dei grandi patrimoni. In una parola un salotto. Una sorta di Mediobanca (della quale Coppola ha il 2% dopo aver sfiorato quasi il 5%), ma un po’ più riservato e ristretto. Nel quale sono passati e rimasti nomi che contano. Da Carlo De Benedetti, azionista di maggioranza del Gruppo Espresso, con la Cofide Spa, a Sergio Pininfarina, da Salvatore Ligresti a Luca Cordero di Montezemolo.
E proprio grazie all’intermediazione della famiglia Segre che Coppola si è lanciato nel mondo dell’editoria. A dicembre l’immobiliarista era entrato nell’azionariato di Editori PerLaFinanza, il gruppo che edita tra le altre cose il quotidiano Finanza & Mercati, spendendo una decina di milioni circa. Una gestione poco fortunata. Coppola è entrato subito in rotta di collisione con il direttore Osvaldo De Paolini, poi allontanato.
Il Coppola finanziere è anche quello che ha preso parte alle più importanti partite finanziarie degli ultimi tempi. Un furbetto del quartierino, tanto per citare Stefano Ricucci, il più furbetto, fino a ieri. Con Ricucci aveva preso parte alla partita Bnl «per caso», visto che voleva «acquistare Capitalia», da dove ne uscì con le tasche piene assieme a tutti i membri del contropatto guidato da Francesco Gaetano Caltagirone dopo l’offerta di pubblico acquisto dell’Unipol. Con Ricucci entrò nell’avventura dell’Antonveneta, che potrebbe costargli un altro processo a Milano per aggiotaggio, in quella Rcs da dove uscì appena in tempo.
C’è un ultimo Coppola da descrivere. Il tifoso della Roma. Quello azionista, detiene il 2,5% della società giallorossa (che ieri in Borsa è crollata del 5,7%), ma anche quello che ha evitato il fallimento della squadra acquisendo dalla famiglia Sensi l’Hotel Cicerone di Roma qualche anno fa. Chissà se da Regina Coeli si potrà vedere Sky?
buono questo qui!
futuri dirigenti di Forza Italia crescono
per come si è mosso sul mercato finanziario potrebbe anche essere un futuro dirigente delle coop rosse....
Se avesse fatto tutto questo successo in modo onesto, sarebbe uno da ammirare.
Viste pero' le accuse e la facilita' con cui e' arrivato dove arrivato, il suspetto di crederlo un ladro sopraggiunge.
Peccato che la magistratura indaghi su questi personaggi loschi 10 anni dopo che le malefatte si sono compiute. Questo danneggia i piccoli azionisti e la credibilita' del nostro paese (o almeno la poca che e' rimasta).
...e ci mancherebbe che non lo attaccassero per il taglio (?!?Taglio?!?) di capelli...
Coppola come Ricucci, ci risiamo. Ragazzotti spregiudicati che pensano di sapere e capire tutto del mondo...si sono ingrassati alle spalle degli stolti che abbondano in questo paese "normalmente di furbi" !!! Mi chiedo come sia possibile inventarsi patrimoni...che esistono solo sulla carta...senza che nessuno dica la parolina che si usa a pocker "vedo"....Se tutti vedessero "soldi liquidi" e sapessero leggere carte contabili ...i vari furbetti del quartierino...farebbero gli impiegati, gli operai o i lavapiatti...Siamo proprio un paese di "diffidenti ignoranti"....
Sì, sì, avete ragione tutti.
Ma a volte mi chiedo: non è che fanno bene loro ed io sono invece un emerito coglione?
Certe volte il dubbio m'assale...
Mi chiedo come sia possibile inventarsi patrimoni...che esistono solo sulla carta...
I patrimoni in realtà non esistono sulla carta. Li "fanno" davvero. Il problema è che li fanno con i soldi degli altri, tipicamente quelli delle banche dove hanno qualche appoggio e dove vengono affidati per cifre enormi, spesso ben oltre le loro possibilità reali. Mi spiego: se uno si fa affidare per 20milioni di euro e ci guadagna, poniamo, il 10% (poco) - volete mettere rispetto al medesimo guadagno percentuale ottenuto investendo i propri liquidi che magari ammontano a "soli" 1-2 milioni?
Mettiamo insieme la salita vertiginosa del mattone e la facilità con cui si può accedere al credito tramite il "salotto buono" e troviamo il grado di arricchimento esponenziale dei vari personaggi.
Vorrei inoltre sottolineare che l'imprenditoria - quella vera - è ben altra cosa....
Paul
Fututro Dirigente di Forza Italia....Gnutti, Fiorani, Ricucci, Coppola non mi sembrano legati a Forza Italia...E comunque Prefe non so se hai capito che pecunia non olet..di qualunque colore sia
Concordo con il post precedente.
Gli "affaristi" sono semplicemente degli speculatori opportunisti che *usano* il sistema politico ed i politici che lo abitano.
Più che pecunia non olet direi quindi che "il danaro non conosce bandiera politica"...
Paul
Siamo tutti dei polli,usiamo anche dei termini che ci vengono messi in bocca per isolare il caso."Furbetti"...detto così i colpevoli sono solo Loro!Possibile che tutti questi non abbiano appoggi?I Creatori sono altri,questi sono dipendenti.Purtroppo la "Dinamica"ci dice che nulla si crea,nulla si distrugge,ma tutto si trasforma.Ciao.
Occhio alle putative falle di sistema: Mediobanca, così come RCS, BNL e altre congerie di sfruttatori/manigoldi/tagliagole del genere sono sempre state impermeabili a tutto. Ai corsari dall'investimento facile piuttosto che ai rivolgimenti politici.
Casta di intoccabili da sempre.
Non vi pare strano che qualche zazzeruto ex-bullo di periferia con titoli di studio comprati a Camerino o al CEPU abbia avuto l'ardire di scalare o comunque acquisire quote significative (se non a livello di controllo, sicuramente a livello economico...) di questi moloch italici?
Gatta ci cova, signori miei.
Quale il colore della gatta e quale la reale entità della covata...non ci è ancora dato di saperlo...