visto in versione originale sottotitolata che gira nei circuiti p2p, mi sono immedesimato in un cittadino del kazakhistan e mi sono girati un po' i coglioni.
A me non è piaciuto granché. Ammetto di essere andato al cinema con grandi aspettative, avevo anche visto parecchio materiale in Rete. Però, mentre gli spezzoni sono esilaranti, visti assieme stroppiano. Non l'ho neppure trovato così graffiante, voglio dire, alla fine chi ci fa la figura dei coglioni - a parte il vecchio cowboy nazionalista, ma è una pistolettata sulla crocerossa - sono gli est-europei. Non so, mi sembra che la dimensione del lungometraggio non si addica alla comicità di Baron Cohen. Condivido che il doppiaggio fa schifo, comunque - indipendentemente da questo - far parlare in italiano Borat è l'ennesima dimostrazione della nostra provincialità.
Io l'ho visto qualche mese fa nella versione tedesca... a me invece è piaciuto! Alcune battute sono sì un po' forti, ma credo non vada dimenticato il senso globale del film, che personalmente vedo come la denuncia di una certa ipocrisia presente nella società statunitense... alla fine del film quello che mi veniva da pensare era: ma questi vogliono fare i paladini della giustizia, e poi guarda come sono diffusi razzismo, antisemitismo e quant'altro tra di loro... certo non tutti sono così, e non succede solo negli U.S. & A., però...
D'accordo con Alberto: mai film ha più avuto bisogno della lingua originale e dei sottotitoli. Ma nell'Italietta provinciale e ignorante sarebbe stato un flop commerciale.
Il film in sè - a mio giudizio, che ne scrissi in tempi non sospetti (se non altro perchè non era uscito nemmeno in America) - ha una comicità a tratti devastante (una scena su tutte: gli ebrei-scarafaggi scacciati a colpi di banconote - E' l'emblema del film, ma ce ne sono molte altre). Sono quindi d'accordo con Il partigiano Johhny, anche se - come dice Alberto - il film non graffia: ma secondo me NON VUOLE graffiare più di tanto. Fa ridere. Tanto. E basta.
Il personaggio è da antologia: e poi chissenefrega di americani e kazaki. Insomma, è Borat, mica Il settimo sigillo...
Non capisco perchè "Lettere da Iwo Jima" (film grandissimo da passare nelle scuole), è arrivato in itaglia in lingua originale e sottotitoli e Borat è stato storpiato in quel modo. E' imposibile vederlo in itagliano e apprezzarne il ritmo. Consiglio a tutti di trovare su Youtube il nuovo personaggio di Baron Cohen, un parruchiere gay biondo di Vienna! E' straordinario il pezzo in candid camera dove intervista un pastore Usa che si picca di convertire i gay!!
caro Turco, "letters from Iwo Jima" e' stato distribuito come film autorale e di nicchia, "borat" invece e' stato distribuito come film di cassetta.
per ragioni di marketing che conoscerai benissimo la post-produzione italiana e' stata condotta in modo totalmente differente.
Mi sembra una puntata dilatata delle Iene. Nel bene e nel male.
Mettiamola così: la chiave di lettura è il potere. La macchina da presa è potere quindi anatema a chi la usa contro i poveracci (e questo vale anche per i fascistelli delle Iene).
Quindi satira su USA bene; presa per il culo dei poveri villaggi dell'Est Europa male.
Sputtanare i telepredicatori: bene. Prendere ignobilmente per il culo i due vecchietti ospitali: male.
C'è già abbastanza paura e paranoia in giro senza togliere agli ultimi uomini e donne di buona volontà la fiducia di aiutare il prossimo senza paura che sia una stronzissima, fottuta, merdosa, patinata candid camera.
Parolacce: chi se ne frega, l'importante è che i tempi comici siano piazzati bene. E questo succede solo in metà film.
Musiche: giusta la satira di Born To be Wild e giusto e sacrosanto se un po' di gente in più conoscerà Bregovic e la Fanfare Ciocarlia.
Da stronzi rovinare le musiche del Tempo dei Gitani con una caricatura che non fa ridere.
Non fa ridere perchè la povertà dei villaggi dell'est è vera. Mentre fa ridere la caccia al cristiano, perchè (purtroppo) improbabile e insieme auspicabile. Credo che anche Luttazzi sarebbe d'accordo.