missione di pace, avanti tutta
Speriano che non succeda come in Iraq per i nostri soldati, speriamo! Me lo auguro per loro in quanto la massa di assassini che abbiamo allo sgoverno poi sarebbero costretti a piangere lacrime amare sì, ma lacrime di coccodrillo.
duturdedroite, ti faccio notare che si sta parlando dell'ennesima strage di civili, NON di soldati. E' un vero dispiacere che il tuo primo pensiero vada ai soldati che un giorno forse ipoteticamente potrebbero essere ammazzati, e non ai civili che senza ombra di dubbio sono già stati innegabilmente ammazzati...e che sono le SOLE vittime innocenti della guerra.
Anche per la sindrome dei Balcani (http://it.wikipedia.org/wiki/Uranio_impoverito#Sindrome_dei_Balcani) si parla sempre e soltanto dei poveri (senza ironia) soldati: ma ai civili nessuno ci pensa? Forse che su di loro l'uranio impoverito magicamente non abbia effetti? Mah.
Caro Lorenzo, hai perfettamente ragione e me ne scuso: certo che penso anche e forse soprattutto ai civili del tutto incolpevoli,caduti e che cadranno; così come il Santo Padre il Papa in preghiera ad Auschwitz mi domando: "MA DOV'E DIO IN QUESTO MOMENTO?"
fuss 'ca fuss 'ca nun ci sta?
così come il Santo Padre il Papa in preghiera ad Auschwitz mi domando: "MA DOV'E DIO IN QUESTO MOMENTO?"
Se dio avesse avuto la prontezza di spirito avrebbe dovuto rispondere: "Il problema, caro santopadre, non è dov'ero io ma DOV'ERI TU".
marciava nella gioventù nazista, mi pare....
I morti sono morti e basta, civili o militari che siano. Chi ha a cuore la sorte di quelli che rischiano di morire dovrebbe unirsi, non dividersi.
I militari americani - fino a prova contraria - non sono i colpevoli per i morti di ieri: si trovano in guerra ed è normale che sparino (purché all'interno delle cosiddette "regole di ingaggio"). Sono stati attaccati e - fino a prova contraria - non hanno sparato "per primi". Hanno ucciso dei civili ed è difficile credere che le vittime fossero tutti partigiani afghani, tuttavia in guerra è normale che ci siano morti innocenti: non se ne può fare una colpa - in sé - a quei soldati che hanno sparato.
In guerra le persone muoiono, siano esse militari, partigiani, civili ("danni collaterali"): tutte queste persone, per parafrasare Gino Strada, avevano una vita, una famiglia, degli amici e avrebbero avuto un futuro. Questa è la ragione principale per cui le guerre non andrebbero fatte e basta.
La responsabilità dei morti civili di ieri ricade integralmente su coloro che hanno voluto iniziare la guerra, ovvero sui governi "occidentali" (soprattutto su Bush) - almeno finché non venisse provato che i soldati americani hanno violato le proprie regole.
Condannare le uccisioni di civili è giusto. Prendersela con i soldati è sbagliato (a meno che abbiano responsabilità specifiche). Noi (amanti della pace), i civili afghani, i soldati (anche americani) siamo tutti dalla stessa parte; non vorrei che si finisse per prendersela con chi sta sul campo di battaglia, cosa che distoglierebbe dalle responsabilità di chi il campo di battaglia l'ha creato.
cioé, annulliamo così 60'anni di diritto internazionale?
E' dalla fine della Seconda guerra mondiale che anche i soldati vengono riconosciuti come criminali se eseguono ordini criminali. Io capisco che parlare di cose che non si conoscono sia una grande tentazione, e che buttare lì 4 luoghi comuni alla Vittorio Feltri non costi nulla, ma a tutto, come si suol dire c'è un limite. Da ex carabiniere ti dico che il nostro regolamento militare dice due cose: 1) gli ordini illegittimi possono essere disattesi; 2) gli ordini manifestamente illegali (ossia criminali) devono essere rifiutati e si deve fare rapporto al superiore.
Quella banda di cowboys che ieri si è messa a sparare all'impazzata su tutto quello che si muoveva, dopo aver subito un attentato dinamitardo che non aveva fatto neppure un ferito peraltro, è responsabile di una condotta ripugnante, contraria di sicuro agli ordini ricevuti (a meno che gli USA non abbiano "regole di ingaggio" peggiori di quelle della Wermacht) e che dovrebbe essere sanzionata con la massima severità.
Non ci sono giustificazioni.
Che le cose siano andate così ce lo conferma il bilancio delle perdite: Usa 0 - Afghanistan 16...
Certo che se poi tutti si mettono a linciare i senatori che hanno votato contro il prolungamento della missione, non è che ci si possa lamentare troppo di quel che capita in Afghanistan. A meno di avere la proverbiale faccia come il...
Sempre le stesse cose.
In iraq fanno una strage di civili al giorno, ma siccome gli autori non sono gli americani nessuno apre mai bocca. Peraltro nel caso in oggetto gli americani sono stati attaccati ed è tutto da dimostrare che i morti li abbiano causati loro (o solo loro).
Ma qual'è la tesi dei pacifisti?
Che se gli afgani, gli iracheni bath o sciti, hezbollah (o i serbi, i bosniaci etc.) si fanno a pezzi -o fanno a pezzi gli altri- lo possono fare (o comunque non è rilevante) perchè da quelle parti si usa così?
Oltretutto, Danjar, i militari italiani che vanno in missione all'estero sono volontari e ben pagati (una cosa che si potrebbe definire grossomodo 'mercenario'), per cui, prima che di loro, a cui la guerra sta più che bene, tanto che se la cercano, mi preoccupo per i civili che la guerra non la vogliono e che in guerra hanno solo da perdere.
"I morti sono morti e basta, civili o militari che siano."
Capisco e condivido quasi in toto il ragionamento che fai Danjar, ma non credo che civili e militari svolgano lo stesso ruolo nel teatro della guerra, e questo ne distingue in qualche maniera l'eventuale morte. Mi rendo conto che il rischio sia quello di creare assurde divisioni di valore tra morti, e non è questo il mio desiderio; ma tra essere un civile ed essere un militare ce ne passa.
Ovviamente non festeggio se casca un elicottero con delle persone dentro, ma non si può dimenticare che quelle persone - consapevoli o no che siano - stanno lì per un determinato motivo, con un compito (più o meno condivisibile o esecrabile, a seconda dei punti di vista), mentre i civili stanno dove vivono e basta, senza compiti e senza colpe (indipendentemente dai punti di vista).
Se equipariamo il valore di militari e civili (defunti), non annulliamo ad es. il valore dei cosiddetti "refusnik" (vivi, e non certo per codardia)?
Completamente d'accordo con te, comunque, che la colpa prima sia di chi quel teatro lo crea, e forse è sufficiente questo per capirsi.
"Noi (amanti della pace), i civili afghani, i soldati (anche americani) siamo tutti dalla stessa parte"
Non ne sono per niente convinto.
Non ho scritto che i soldati non abbiano mai colpe. Non ritengo giustificazione valida l'avere ricevuto "ordini": i soldati devono disobbedire a ordini illegali.
Ho scritto più volte che i soldati americani sono "non colpevoli" fino a prova contraria.
Per amore di precisione, comunque, faccio notare che un soldato che si metta a discutere gli ordini nel mezzo di un combattimento è inadeguato, impreparato, impazzito o incredibilmente pirla. Ammesso sopravviva, farà un viaggio velocissimo verso casa (e verso una corte marziale).
Una spiegazione alternativa dei fatti di ieri risiede nella possibilità che i soldati coinvolti fossero orribilmente male addestrati e abbiano completamente perso la testa; non mi sembra comunque uno scenario plausibile: pur in assenza di informazioni su chi fossero, sono comunque degli operativi di un esercito che, dal punto di vista tattico, sa il fatto suo.
I soldati vanno all'estero "ben pagati" (è vero) di solito per comprarsi la casa, per sposarsi o per avere i soldi per fare qualcos'altro di legittimo e umanamente comprensibile; non credo lo facciano perché assetati di sangue (qualcuno ci sarà, ma non rappresenta tutti); non ho notizie di militari che si siano arricchiti con le missioni all'estero.
Non sono poi tanto sicuro che un soldato assegnato a un'unità scelta per missioni all'estero possa decidere di non partire, senza conseguenze di alcun tipo. Mi sembra anche comprensibile: se uno stato spende molte risorse per formare un "professionista" e questo al momento buono si tira indietro, il minimo che possa succedergli è di vedere bruscamente interrotta la sua carriera.
Vanno considerate anche le pressioni psicologiche e quelle date da situazioni "di fatto".
Infine, Lorenzo, sono contento che (per una volta!) siamo d'accordo... :-)
È vero: le persone non sono "tutte uguali", anche rimanendo nell'ambito di quelle che sono animate da buone intenzioni; altrimenti dovremmo equiparare alcuni di quelli che spararono il fosforo bianco su Falluja ai chirurghi di Emergency.
Tuttavia il valore della vita delle persone è sempre incommensurabile e - in questo - le persone sono tutte uguali.
La vita umana è preziosa in quanto umana, senza ulteriori specificazioni (o almeno, Immanuel ci ha insegnato così).
I nostri soldati sono stati mandati in Afghanistan e in Iraq in missione di pace e sono riusciti nel loro intento.
Infatti, prima che il mio governo prendesse quella decisione, i miei rapporti con Bush erano diventati un po' freddini; la presenza dei contingenti italiani ha favorito ogni chiarimento così abbiamo fatto "pace" con Bush.
Missione riuscita.
Adesso gli americani non sparano a Kabul, questa è una menzogna dei comunisti, ma si esercitano; non è certo colpa loro se alcuni provocatori si mettono davanti alle pallottole sparate per esercitazione.
E' tutta propaganda antiamericana, che vuol far dimenticare l'aiuto che l'America ha dato all'assetto dell'Europa nella guerra del 1915/1918.
Ricordiamoci tutti che è stata l'America, facendosi scoprire da Cristoforo Colombo, che ha dato un nuovo impulso agli scambi commerciali con l'Europa, oltre al grande aiuto dato all'Africa, consentendo l'emigrazione di tanti negri.
roxar sei un bambinone assurdo.
il nick berlusconi usalo con ironia.
evita di dire idiozie da... non lo so.
di certo so che sei un coglione
Danjar, nel mio intervento son stato cauto perchè nella sostanza, come dici, "La vita umana è preziosa in quanto umana" e poco altro resta da dire, ma quel che scrivono marco ed Adimant sul ruolo dei soldati è sacrosanto.
Ribadisco che noi (amanti della pace - ma io direi piuttosto contrari al business della guerra), i civili afghani, i soldati (anche americani) NON stiamo AFFATTO tutti dalla stessa parte.
Ti dirò di più: gli americani - sai che scoperta! - stanno proprio dalla parte OPPOSTA alla nostra.
A dedalus è sufficiente far notare che gli americani intervengono solo dove e quando fa loro più comodo. Perchè si parla di Afghanistan e non di Darfur? Perchè il petrolio sudanese se lo pappano i cinesi, mica gli americani... Certo, si vocifera sempre di "un futuro intervento militare multilaterale capeggiato da Washington", ma finora non è successo ancora niente.
E' sottinteso infine che tale tragedia immane non è casuale o dovuta alla (sempre tirata in causa) malvagità umana, ma trova ovviamente le sue origini nel colonialismo: Grimaldi parla per questo di DESTABILIZZAZIONE COLONIALISTA (http://www.siporcuba.it/mcarch-sudan3.htm).
"Gli americani" stanno dalla parte opposta alla nostra? Da quando?
"Gli americani" non hanno nemmeno una posizione unitaria, figurati se possono averne una "opposta" alla pace. "Gli americani" sono per la stragrande maggioranza amanti della pace, proprio come tutte le persone normali. Soldati compresi.
A meno che certo, qualcuno qui non ritenga che "gli americani" - per qualche ragione "di razza" (o che non riesco nemmeno a immaginare) - siano da considerare "naturalmente" portati alla violenza e alla sopraffazione, in pratica "inferiori" (in civiltà).
Teoria cui non mi posso certo associare, per ragioni che è superfluo anche solo nominare.
Oh Dio mio, Danjar...! Non credevo di dover sottolineare per l'ennesima volta che non di razze nè di popoli sto parlando, ma di governi, come hai fatto peraltro tu stesso! Non me ne frega niente se "gli americani" sono "per la stragrande maggioranza amanti della pace, proprio come tutte le persone normali" (detto così suona perfino bene: peccato che tutta questa brava gente che popola il mondo non muova un dito per fermare una guerra): "gli americani" cui mi riferisco sono il governo USA ed il suo piano imperialista.
Torniamo al Darfur: "Nel corso di tutta questa storia (...) gli USA si muovono con grande impegno e continuità, in concorrenza-alleanza con francesi e tedeschi: si tratta di sottrarre alla Cina (...) l’85% del flusso petrolifero sudanese (...) Sputtanata l’amministrazione Clinton dalla rivelazione che la fabbrica farmaceutica bombardata a Khartum nel 1998, Al Shifa, non produceva armi chimiche, ma aspirine e medicine anti-Aids, il 19 novembre 2001 il governo USA torna alla carica: ”Siamo preoccupati del crescente interesse del Sudan per lo sviluppo di un programma di armi biologiche”. La spara grossa così nientemeno che il noto protagonista del terrorismo diplomatico John Bolton, poi controverso candidato alla carica di ambasciatore USA all’ONU".
Occorre continuare? Lo si potrebbe fare ricordando ad esempio, per l'ennesima volta, che tale sig. Bolton fu colui che durante l'attacco israeliano al Libano si inventò la "superiorità morale" di alcuni morti ammazzati (dal terrorismo) rispetto ad altri morti ammazzati (dalle bombe buone, pacifiche e intelligenti di USA e Israele)...
L'ambasciatore americano Bolton: morti civili libanesi NON MORALMENTE EQUIVALENTI alle "vittime del terrorismo"
http://italy.indymedia.org/news/2006/07/1115395.php
Lebanon civilian deaths morally not same as terror victims -- Bolton
http://news.yahoo.com/s/afp/20060717/pl_afp/mideastconflictlebanon_060717204728
Ti è più chiaro adesso, Danjar? Io l'ho accuratamente evitato, ma "gli americani" invece, da bravi neonazi, ci marciano sulle distinzioni tra i morti! Altro che "i morti sono morti e basta"...
Lorenzo, è a te che la cosa non è chiara.
"Gli americani" dei quali io stavo scrivendo, dei quali io stavo parlando (per primo), dei quali io ho detto che sono "amanti della pace", non sono "il governo americano", ma proprio gli abitanti degli Stati Uniti, in generale. Le mie parole erano chiarissime, non so come tu possa averle interpretato come riferite al governo americano. In ogni caso, ora sappi che ti sbagliavi.
Se invece avevi capito, ti faccio notare che, rispondendo alle mie affermazioni, hai scritto che "non stiamo invece dalla stessa parte", ma che "gli americani" stanno "dalla parte opposta". Ora, non mi importa affatto che tu volessi parlare invece "del governo degli USA"; fallo pure se vuoi ma se cambi argomento non usare le mie stesse parole per indicare qualcosa di diverso e non farlo come se stessi rispondendo alle mie precedenti affermazioni.
Io stavo parlando dei dannati soldati americani in Afghanistan, non di Bolton, di Clinton o di Bush.
Spero che la cosa adesso ti sia chiara.
Concludo evidenziando questa tua affermazione:
«peccato che tutta questa brava gente che popola il mondo non muova un dito per fermare una guerra»
Non capisco: ritieni forse plausibile l'idea che agli abitanti del mondo presi nella loro globalità le guerre - sotto sotto - un po' piacciano?
@ Lorenzo e Danjar
.http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=161673
da..Il Giornale ( si fa per dire..)
Oh, mamma!
Danjar, non prendiamoci in giro: tu hai scritto che "I militari americani - fino a prova contraria - non sono i colpevoli per i morti di ieri", che anzi "i soldati americani sono "non colpevoli" fino a prova contraria", e che "Noi (amanti della pace), i civili afghani, i soldati (anche americani) siamo tutti dalla stessa parte".
Al di là del fatto che questa presunta innocenza di chi fa quotidianamente strage di civili la sostieni solo tu, non stavi parlando affatto degli "abitanti degli Stati Uniti, in generale", ma dei MILITARI, dei SOLDATINI. Mi sembra piuttosto chiaro.
Poi, quando IO - riferendomi sempre ai MILITARI, ai SOLDATINI, o meglio a chi li spedisce in guerra - ho scritto che "gli americani - sai che scoperta! - stanno proprio dalla parte OPPOSTA alla nostra" (in quanto il loro ruolo non è certo quello di portare pace e democrazia, come ci viene raccontato), TU sei saltato sulla sedia invocando la voglia di pace della "stragrande maggioranza" de "Gli americani", ossia del POPOLO americano ("soldati compresi") e del mondo tutto...ma questo chi lo mette in dubbio?
Non sono io a cambiare argomento, ma tu a portarlo dove più ti comoda. E' del tutto evidente che non si possa sostenere che "gli americani" in quanto POPOLO abbiano una posizione unitaria sulla guerra!!! Non so come tu possa pensare che io generalizzi descrivendo un intero popolo come guerrafondaio... Cerchiamo di capirci senza fraintendere: una cosa è parlare del popolo, un'altra parlare del governo di quel paese, altra cosa ancora è parlare dei militari. Fin qui ci siamo? Ma è un fatto che quel governo sia stato votato da quel popolo, e che quei militari servano quel governo ed ai suoi ordini obbediscano: dunque esistono delle palesi connessioni, e di purezza e bontà d'animo in generale ne vedo ben poca.
Del resto a me - lo ripeto - non frega niente se gli abitanti degli Stati Uniti siano tutti amanti della pace: se così fosse, potrebbero svegliarsi! Ai tempi del Vietnam l'opposizione sociale era ben più diffusa, dura e determinata.
Stesso discorso per i militari: a noi non deve interessare se il singolo soldato (americano o no) sia in buona fede: ci devono interessare le conseguenze delle scelte politico-militari di una nazione imperialista, i cui soldatini, consapevoli o no che siano e vivi o morti che tornino, sono il braccio armato.
Quanto all'ultima mia affermazione: io mi riferivo in generale all'ipocrisia occidentale, ma detto questo, sì, credo che a molte persone piacciano un sacco la guerra, il colonialismo, la superiorità militare, la forza maschia, l'orgoglio patrio. Prova ad andare in edicola a vedere quante riviste di armi e di aerei da combattimento ci stanno in vendita...son quasi più di quelle sportive! Oppure prova ad entrare a dare un'occhiata in un forum su aerei da guerra o roba simile: troverai un sacco di gente che si entusiasma nel conoscere aspetti tecnici di questi strumenti di morte, che inneggia allo scontro di civiltà ed esalta le imprese dei nostri eroi mercenari, dipingendone le onorevoli imprese e strumentalizzandone la morte. Ce ne fosse UNO - dico, uno - che si ponesse una domandina facile facile: CHI ci guadagna dalla guerra?
"Snow ha respinto con forza «ogni tentativo di tracciare un paragone morale tra terroristi che uccidono civili come linea politica e gli Stati Uniti che come linea politica hanno quella di cercare di salvare questa gente»"
AH AH AH!!!
Gran bell'articolo, MarKov. Propaganda purissima al 100%. E' il solito discorso del "terrorismo brutto" (direbbe Guzzanti jr.) contrapposto alla "guerra buona" dei paesi democratici... Ormai tutti sanno che la guerra al terrorismo è una farsa, poichè la guerra E' terrorismo.
Ed il fine ultimo degli USA non è certo quello di salvare nessuno; la sola cosa che devon salvare al più presto è il petrolio. Non sono io a dirlo, ovviamente, ma è cosa risaputa: "La visita di Colin Powell in Sudan lo scorso giugno, e le pressioni degli Usa per la firma degli accordi di pace di Nairobi del 9 gennaio, dimostrano l’interesse americano nella vicenda. Nell’agenda dell’illustre ospite, non solo il rispetto del diritto internazionale e la tutela dei diritti umani in Darfur, ma anche garanzie a difesa degli investimenti petroliferi americani nel sud del paese" (L’ombra del petrolio sulla crisi del Darfur http://www.cafebabel.com/it/article.asp?T=A&Id=1128).
Gli americani fanno le cose spesso male e spesso per interesse. Come, peraltro, tutti nel mondo.
Dall'altra parte, però, v'è molto di peggio.
Gente che tira deliberatamente (e non per errore e superficialità) sui civili o che si nasconde trai civili per creare stragi.
Il problema, cher lorenzò, è che qui alcuni stanno sempre e comunque per l'altra parte, quali che ne siano le finalità, gli usi, le idee.
"Come, peraltro, tutti nel mondo.
Dall'altra parte, però, v'è molto di peggio."
AH! AH! AH! dedalus, sei un grande! Le tue giustificazioni sono di un qualunquismo e di una demenza eccezionali, uniche! Il male è umano...tutti seguono null'altro che il proprio interesse (ne sei proprio sicuro?)...c'è anche di peggio degli americani...e bla bla bla. E così accettiamo qualunque tipo di nefandezza occidentale, solo perchè...siamo noi a compierla, e noi, si sa, siamo democratici. :)
Intanto al Darfur non pensa nessuno, ma tutti sono preoccupatissimi per la condizione delle donne sotto i Talebani: che senso avrebbe questa esplosione filantropica del tutto PARZIALE?!
Giusto per esser chiari, non so dove tu veda quegli "alcuni" che "stanno sempre e comunque per l'altra parte": il fatto che uno condanni le operazioni criminali americane non implica affatto l'appoggio al terrorismo o a certe dittature. Questa è soltanto l'ennesima scusa di cui vi servite per giustificare ulteriori massacri nel nome del progresso e della democrazia.
Giusto per esser chiari, non so dove tu veda quegli "alcuni" che "stanno sempre e comunque per l'altra parte": il fatto che uno condanni le operazioni criminali americane non implica affatto l'appoggio al terrorismo o a certe dittature.
Sarà..ma io non vedo aprire discussioni su ogni strage al mercato in iraq..ma solo in occasione di pallottole americane.
In realtà -è vero- io penso che l'uomo è quello che è; che si può tentare di migliorare, ma che, ad esempio, non intervenire nel caso della bosnia o del kosovo non significava affatto volere la pace, bensì lasciare che i serbi massacrassero i bosniaci e i kosovari..e questo solo perchè "noi", l'occidente, l'europa etc. non possiamo fare la "guerra". L'ipocrisia pretesca che c'è dietro tutto questo (nel migliore dei casi; nell'altro in realtà si tifa per tigra arkan) è del tutto evidente.
Ovviamente il tutto con un codazzo di preti a fratacchioni che da un parte vogliono lo stato clericale e dall'altra si ergono a paladini del pacifismo mondiale.
dedalus, da quando gli americani hanno invaso l'Iraq le stragi al mercato sono aumentate esponenzialmente. Altro da dire non c'è, se non che l'hanno invaso usando il napalm, bombette al fosforo (brevetto Dow Chemicals), armi chimiche vietate dalle convenzioni internazionali, ed una cultura occidentale da esportazione ben espressasi ad Abu Ghraib. Sottigliezze, no? I terroristi, forse, fanno meno danni!
D'altronde, sono metodi, evidentemente, tipici di chiunque intenda portare ad altri pace amore concordia e democrazia...metodi per i quali si dovrebbe parlare invece di crimini contro l’umanità. A voi piace invece parlare di stragi necessarie, errori involontari e danni collaterali.
"Terrorismo è un termine propagandistico che ci è utile per qualificare gli atti di persone che non ci piacciono e che fanno uso della violenza. Tutti usano la violenza: quelli che ci piacciono non li chiamiamo terroristi, ma combattenti per la libertà o qualche altra cosa del genere"
(Eric Hobsbawm, storico)
Quanto al terrorismo...
"“Liberazione” (...) non rinuncia alla sua ormai consolidata geremiade su questo Iraq “immerso nel sangue, nella violenza e nel caos” (...). Anche se a Tal Afar 300.000 persone sono costrette alla fuga e le restanti sono seppellite sotto le macerie della propria casa o giustiziate brevi manu da soldataglie USA dopo aver sfondato la porta. Come a Falluja (a proposito, Giuliana Sgrena, quand’è che ci racconti cosa ti hanno detto quelle donne di Falluja che intervistasti per quattro ore prima di essere rapita? Dài, un bel paginone, siamo in attesa!). Entrambi i giornali, infine, fanno a gara ad accreditare la fantastica invenzione di un Al Zarkawi alqaidiano, ubiquo, onnipotente, imprendibile capo di tutta la Resistenza, da collocare via via a Falluja, Qa’im, Aditha, Ramadi, Tal Afar, Samara, insomma ovunque occupanti e fantocci si apprestano a radere al suolo città e massacrare popolazioni. (...) E c’è chi preferisce chiudere gli occhi davanti alle voragini di menzogne che si sono aperte sull’11 settembre, sul 7 luglio di Londra, su tutti gli attentati in cui, guarda un po’, sono sempre morti tutti gli “attentatori”. C’è chi preferisce non vedere, non capire, non accettare l’enormità del crimine e continuare a vivere in una fiaba, piuttosto che affrontare i veri terroristi. Presto o tardi si sveglierà. Lobotomizzato."
UNO SQUARCIO DI LUCE SULLA NATURA DEL TERRORISMO di Fulvio Grimaldi
http://www.nexusitalia.com/nexus_new/index.php?option=com_content&task=view&id=462&Itemid=100
Lorenzo, solo una precisazione: tendo a vedere i soldati americani come parte del popolo americano, non come parte del governo americano. Chissà perché. Inoltre includo una bella fetta degli americani ("in generale") tra "noi amanti della pace".
Tu invece dici che i guerrafondai sono quelli del governo degli USA, però un po' anche (tutti) i militari USA, visto che "servono quel governo" (incredibile a dirsi, pensa, molti soldati USA pensano di servire l'America: che fessi...)
Poi vai un po' più in là, perché dopotutto l'attuale amministrazione USA è stata eletta dal popolo americano, quindi ne deduci che gli americani sono quasi tutti guerrafondai (vedi "ben poca purezza e bontà d'animo", giusto?) Tutto in linea con l'idea di una nazione "imperialista" (immagino: compattamente tale), quindi niente per cui scomporsi; nessun dubbio?
Bene: sulla falsariga di quanto sopra, permettimi di considerarti berlusconiano (almeno dal 2001 al 2006): non sei forse italiano? Quindi l'invasione di Afghanistan e Irak l'hai voluta anche tu, che hai votato Banana. Quindi che ***** rompi?
Lorenzo, sono veramente stufo di discutere con te, mi sembri solo un pazzo invasato; continui a dire che tu giammai sei contro questo o quello ma sei "per la verità", spruzzando nel contempo bava e bile in (quasi) ogni intervento. Sono stufo di essere trattato da fesso da te: è vero che di "verità" - almeno di informazione "libera" e "non-propaganda" - ne leggi e diffondi parecchia (ben fatto); però non impari abbastanza dalle cose che leggi.
Il tuo "nemico" sono gli americani e i loro (presunti) collaborazionisti, questo è il quadro immutabile in cui inserisci qualunque cosa e guai a chi cerca di farti notare che magari generalizzi un po' troppo.
Tieniti le tue fette di salame sugli occhi, almeno sono chic e non fatte in serie come quelle made in 3B. Ho davvero perso troppo tempo con te. Continua pure a far fare ai "pacifisti" la figura degli esaltati: a quanto pare sei inarrestabile e incrollabile nella tua fede.
Peccato.
"tendo a vedere i soldati americani come parte del popolo americano, non come parte del governo americano. Chissà perché."
Appunto: perchè?
Sono persone che fanno parte del popolo americano, certo, ma che sono al servizio del governo americano. Sennò, se ne stavano a casa.
"l'invasione di Afghanistan e Irak l'hai voluta anche tu"
Non è che l'ho voluta io: l'ha voluta il governo del mio paese. E i soldati che sono stati mandati a Nassyria hanno seguito i dettami del mio governo, che il popolo italiano ha consapevolmente eletto. Mi sento, certamente, una merda in quanto parte del popolo suddetto, ma non ho di certo votato io personalmente Berlusconi. Quel che resta non è la responsabilità mia o tua, dei singoli, ma quella di un paese che ha appoggiato la logica imperialista USA. Purezza e bontà d'animo, purtroppo, latitano anche qua da noi, non certo solo negli States; latita soprattutto la consapevolezza, dal momento che basterebbe sapere che a muovere tutto non sono i grandi valori, le armi di distruzione di massa che non esistono o le guerre di civiltà, bensì le palate di $$$ (quattrini) che girano attorno al mercato della guerra infinita (che se è infinita, un motivo ci sarà ben). Ma questo tu son convinto che lo sai.
Tornando ai soldati: come te, non credo certo che siano tutti "assetati di sangue", anzi l'idea di soldato che ho io è tendenzialmente quella della "Guerra di Piero" di De Andrè; ma suppongo che oggi la situazione sia mutata rispetto a quella di qualche tempo fa... Dopo aver visto "Flags of our fathers" si esce convinti che i soldati siano un branco di poveracci mandati al macello e strumentalizzati dal governo, e questo è certamente vero anche oggi, ma è pur vero che oggi le cose sono un bel po' cambiate e uno LO SA BENISSIMO cosa sta andando a fare in Iraq...
"non impari abbastanza dalle cose che leggi"
Può essere, anche se non credo lo possa decidere tu. Non possiedo la verità assoluta e c'è sempre molto da imparare, per tutti. Però la differenza tra un civile e un militare, vivi o morti che siano, la conosco.
Sono esaltato? NO: sono STUFO di sorbirmi le stesse stronzate dai media, da D'Alema e dall'italiota medio sull'autobus. C'era un bimbo di pochi mesi in quella casa, ed ora non c'è più: mi domando allora COME MAI la gente versi lacrime solo per i morti dell'11 settembre (non certo quello cileno, che manco conosce), ED HO LA RISPOSTA. TU NO?
Che mi dici del pezzo di Grimaldi? Falsità? Un pazzo esaltato pure lui?
"L'aeroplano vola, Marcondirondero, l'aeroplano vola, Marcondirondà. Se getterà la bomba, Marcondirondero, se getterà la bomba, chi ci salverà? Ci salva l'aviatore che non lo farà,
ci salva l'aviatore che la bomba non getterà."
(Fabrizio De André - Girotondo)
D'altronde, sono metodi, evidentemente, tipici di chiunque intenda portare ad altri pace amore concordia e democrazia...metodi per i quali si dovrebbe parlare invece di crimini contro l’umanità. A voi piace invece parlare di stragi necessarie, errori involontari e danni collaterali.
Vabbè, basta ,a lorè ce sfinisci.
Le truppe che combattono i barbari agli estremi confini dell'impero non sono ne buone ne cattive; nessuno è buono o cattivo. però una vittoria dei germani (o degli unni) sarebbe peggio.
Tutto qua.
Certo: l'impero si regge su ingiustizia e affarismo. Ma almeno la vita di chi ci abita è decente. te ce manderei a te a vivere sotto i talebani o gli sciti invasati.
Dopodichè, concordo, l'impero va riformato.
"Certo: l'impero si regge su ingiustizia e affarismo. Ma almeno la vita di chi ci abita è decente."
...Questa è la più bella dell'anno!!!
Complimenti davvero.
Una summa magistrale di una serie di cervelli che frequentano OMB.
Farete una brutta fine, voi e il vostro impero: il "nemico" è in casa vostra.
il "nemico" è in casa vostra.
finchè sei tu, bah, stiamo tranquilli
dedalus, la tua ipocrita stupidità è senza fine: non è che "l'impero si regge su ingiustizia e affarismo, MA ALMENO la vita di chi ci abita è decente"...è PROPRIO PERCHE' l'impero si regge su ingiustizia e affarismo che la vita di chi ci abita è decente!
Quello che non riesci a farti entrare nella testolina (perchè non ti conviene) è che "l'imperialismo è sottosviluppo coatto della maggior parte del pianeta", poichè "il sottosviluppo vuol dire manodopera a basso prezzo, maggior profitto da reinvestire nella tecnologia che a sua volta consente maggior controllo sulla forza lavoro, maggior produzione a prezzi minori, maggior profitto e così via in un circolo che arricchisce i ricchi e immiserisce i poveri". Così, "le nazioni sottosviluppate consentono col loro sfruttamento intensivo ed estensivo di creare la pace sociale nelle metropoli imperiali, attraverso la politica di salari relativamente alti pagati alla classe operaia del paese dominante" (da Weathermen: il sogno della prateria in fiamme): ECCO PERCHE' la nostra vita è decente.
Non frega un tubo agli americani nè dei talebani nè degli sciiti, nè soprattutto della gente che dicono di voler salvare; quella gente, anzi, scende in piazza gridando all'invasore di andarsene, non riconoscendolo certo come salvatore...
La tua frase sul nostro benessere giustifica involontariamente la rabbia di chi avrebbe tutto il diritto di avere una vita migliore e decente come la nostra, e non l'avrà grazie alle bombe e al napalm degli americani.
Dedicato a betulla e alle sue difese d'ufficio.
Sarò cinico..ma realista.
E' arrivato il momento delle decisioni di convenienza, non più politiche o diplomatiche, ma di pura e semplice convenienza.
Senza alcuna sua colpa, senza responsabilità oggettive, questo governo si ritrova nel bel mezzo di una guerra non dichiarata, della quale ne avrà tuttte le resposabilità senza averne le colpe.
E una guerra voluta da Bush e avallata da Berlusconi, emtrambi a tutela dei loro sporchissimi interessi petroliferi.
Il governo Prodi non è responsabile se non per mancanza di quel necessario decisionismo a svolgere una politica estera essenzialmente discontinua al servilismo interessato del precedente governo, ma verrà indicato come responsabile delle stragi che appaiono all'orizzonte e che coinvolgeranno il nostro contingente, indicato come complice delle stragi di civili afgani.
C'è anche concreto il rischio di qualche manovra atta a spingere sull'acceleratore dell'intervento, con una regia tutta americana, sullo stile collaudato dell'11 settembre e dell'auto-attentato alle due torri.
E' il momento di ritornare al popolo elettore con la volontà operative di PERDERE le elezioni per far tornare in mano al pregiudicato Berlusconi e alla sua banda la responsabilità di una guerra che hanno voluto, accettato, progettato e sostenuto.
Non si possono accettare supinamente responsabilità non proprie e pagarne le conseguenze; restituiamo il governo al berlusca, è il solo modo per liquidarlo PER SEMPRE e metterlo di fronte alle sue responsabilità, per le quali deve pagare lo scotto.
L'America cambierà rotta nel 2008, quando è auspicabile che i repubblicani vengano messi da parte; sarà allora che potra essere compresa la politica di rinnovamento interno e di lungimiranza estera proposta da Prodi.
Se, invece, nel 2008 riuscirà la manovra terroristica del clan Bush per imporre il terzo presidente della disastrosa dinastia, allora vorrà dire che l'Occidente è volontariamente vocato all'autodistruzione, ed è bene che, per l'Italia, la gestisca il pregiudicato berlusca.
Rosario Amico Roxas
Rosario Amico Roxas sei fantasioso.
Quando mancano i -supporti-, anche gli obbiettivi più semplici vanno a farsi fottere.
Prodi&friends fanno quello che possono, da loro non si può avere di più; non li difendere ad ogni costo.
Conosci il detto?
- un asino non diventerà mai un cavallo da corsa-
mai frase fu più azzeccata.
x betulla
Non sono un estimatore in assoluto di Prodi & C. ma ritengo che sia la sola alternativa attuale al bandito; qualunque alternativa è certamente migliore dalla realtà che ha saputo sfruttare il pregiudicato Berlusconi.
Non capisco a chi ti riferisci con i cavalli e gli asini, ma non credo proprio che tu sia in grado di proporre identificazioni in nessun caso.
In ogni caso un onesto e operoso asino, senza pretese di primeggiare, con tanta voglia di fare il suo lavoro per guadagnarsi onestamente la biada, è sempre preferibile alle pretese di un cavallo di razza, presuntuoso, arrogante, esigente, pronto a scalciare contro chiunque tenti di avvicinarlo.
"Negli ultimi giorni le forze Usa hanno bombardato piu' volte la zona di Kunar facendo strage degli abitanti di un villaggio sospettato di aiutare la resistenza. La strage ha suscitato profonda impressione in tutto il paese tanto da spingere lo stesso presidente filo-usa Kharzai a protestare pubblicamente con gli occupanti."
Afghanistan, luglio 2005.
Ritorno al futuro.
Ma a noi, checcefrega?
Rosario, l'arte di governare le società non è da tutti: non ci si improvvisa amministratori da un giorno all'altro.
L'arte di criticare chi governa non è da tutti... men che meno tu.
Per quanto riguarda gli equini, ti ricordo che gli italiani sono esigenti, non si accontentano di trottare in modo sgraziato, vorrebbero galoppare.
http://www.guardian.co.uk/commentisfree/story/0,,2030015,00.html