In effetti l'osservazione fatta corrisponde al vero, ieri anche da me si è svolto il congresso di base in cui sono stati nominati i delegati al congresso provinciale, il numero è direttamente proporzionale al numero delle tessere e ai voti ottenuti dalle singole 3 mozioni, praticamente il metodo sempieterno usato da tempi immemori.
per questa importante scelta che trasformerà definitivamente il partito Ds in altro penso sia legittima l'osservazione del compagno, anche perchè il voto congressuale è stato segreto, in questa occasione occorreva massima trasparenza e legittima assunzione della responsabilità della scelta individuale, cosa che non è stata rispettata.
maria
"Non penso che sia possibile scalfire questa classe, l’unica vera classe in Italia, con referendum o proposte di legge. Una corporazione autoreferenziale che non vuole perdere nessuno dei suoi privilegi. L’unica possibilità è isolarla, svuotarla di significato, prendendo il controllo delle realtà locali. Un passo alla volta. Sostituendo i partiti con i movimenti e le liste civiche. Nel tempo, quel mondo a parte comincerà a svanire e ne rimarrà solo l’involucro."
Un mondo a parte
http://www.beppegrillo.it/2007/03/un_mondo_a_parte.html
A quanto ne so, la regola "un iscritto un voto" era la norma, non so se tuttora applicata, ai congressi del partito radicale. Un esempio di democrazia diretta unico, ma favorito dalle dimensioni limitate del partito. Poi spesso si sfociava in bolge dantesche, e il rischio dello sbarco di "truppe cammellate" era sempre presente.
C'è una cosa assurde nel regolamento ( e poco democratiche):
1) il voto segreto e poi il doversi palesare l'orientamento dei delegati (dopo il voto e non prima);
2) L'applicazione del metodo Dont.
Il metodo Dont tende a garantire la rappresentatività del voto, ma applicato alle piccole sezioni è palesemente assurdo e sposta il peso dei delegati verso una rappresentatività maggiore percentuale delle minoranze!
Per esemplificare l'assurdità del metodo Dont vi faccio alcuni esempi sulle piccole sezioni composte da poche decine di iscritti che hanno diritto ad 1 o 2 delegati ai congressi provinciali.
Supponiamo che in una sezione con diritto ad un delegato si presentino al congresso sezionale 3 persone e queste persone votino ognuno una mozione diversa risultato: quella sezione avrà 3 delegati e non 1!
Oppure in una sezione con una ventina di iscritti con diritto iniziale a 2 delegati, 9 votanti al congresso, 3 per la mozione Mussi, 6 per la mozione Fassino, quindi la sezione ha diritto a 3 delegati: 2 per la mozione Fassino ed 1 per la mozione Mussi.
Questo sposta il peso delle sezioni piccole rispetto alle grandi ed è in palese contrasto con il principio "una testa, un voto".
Non condivido critiche e valutazioni negative spesso presenti su OMB rispetto al tema del Partito Democratico.
Detto questo, però, sono convinto che si debba puntare molto molto di più rispetto a quanto si è fatto in questi anni nei partiti sulla partecipazione diretta degli iscritti. Il principio "una testa, un voto" mi pare dunque assolutamente condivisibili.
Aggiungo che riterrei indispensabili altre scelte tipo :
1) promuovere referendum e consultazioni tematiche su questioni "rilevanti" tra gli iscritti
2) promuovere le primarie, tra gli elettori, sempre per la scelta dei candidati alle elezioni
3) promuovere le primarie, tra gli iscritti, per eleggere i segretari locali e nazionali del nuovo partito
Il metodo si chiama D'Hondt: vabbé che voi Italiani non aspirate l'"acca", ma che diamine!! ;-)
Non ho apito gli iscritti a che cosa. ai ds? a ds e margherita (che ha solo iscritti finti)? a un ipotetico Pd a priori (ovvero uno si iscrive senza sapere cosa sarà il Pd)? E' tutto qui il succo della cosa.
Pier: anche io credo che "una testa un voto" sia l'unica speranza di avere un Pd innovativo. Ma ho sentito con le mie orecchie sia Fassino sia D'Alema dire che non se ne parla proprio. Fassino a Milano ha detto chiaramente che la prima fase sarà gestita dalle segreterie.
Mi allineo a Roberta qui sopra nella domanda sugli iscritti. Iscritti a che?
http://en.wikipedia.org/wiki/D%27Hondt_method
dai costituzionalisti viene considerato il piu' perfetto sistema proporzionale puro. viene talora criticato per la difficolta' di formare governi "stabili" (ovvero retti da solo un partito e quindi agli ordini di una sola segreteria). per questa ragione viene talora applicato con l'aggiunta di una soglia di sbarramento (che lo snatura).
le affermazioni di puiatti in merito alla moltiplicazione degli eletti mi inducono a ritenere che: o non viene applicato il sistema, o non lo si e' capito.
Condivido la posizione di Majorino per quel che riguarda il processo di selezione dei candidati ma aggiungerei anche dei contenuti. Mi piacerebbe che ogni candidato venga valutato anche sui contenuti e che vi sia l'obbligo di presentazione alle primarie. Questo permetterebbe anche di scegliere in base al merito ed ai contenuti.
Beh gli iscritti al PD ovvio. Insomma se vogliamo fare un partito nuovo, e quindi innovativo, guardando anche ai nostri limiti dobbiamo insistere molto di più sulla partecipazione diretta.
Certo significa scommettere sul Partito Democratico, questo mi pare perfino pleonastico, dopodichè mi auguro che anche altri soggetti presenti nel centrosinistra facciano scelte simili per elevare la qualità complessiva della nostra iniziativa.
mi fa piacere che il compagno pier abbia aderito al progetto di pd. In campagne elettorale per le amministrative non mi è sembrato così sicuro della necessità dell'ulivo però (va bè qua si dice tutto e il contrario di tutto...)
caro one more blog, ti segnalo la vignetta di oggi sull'Unità, la propongo ovviamente non come premio Calderoli, ma per il premio al miglior pifferaio del potere. Staino è diventato il commissario politico del giornale l'Unità. non ne lascia passare una. prevedo un futuro in Parlamento fra i banchi del PD versione "un iscritto mezzo voto, un capobastone mille voti".
Carlo Porta ma perchè non parli senza pseudonimo ? Detto questo sei male informato, o comunque dai l'impressione di esserlo. Ero per la lista dell'Ulivo e magari l'errore che ho fatto è stato quello di insestire poco su questo terreno. Ciò detto la medesima lista l'abbiamo infine presentata..
si certo io ero d'accordo ma la colpa è del lupo cattivo che mi ha impedito di fare e di dire... però il dietrofront è avvenuto un giorno nel bel mezzo del ponte di pasqua dopo una lettura più attenta dei dati elettorali delle politiche se non erro strano no? queste conversioni sulla via di damasco sono sempre bene accette naturalmente la porta per il figliol prodigo è sempre aperta!
La flessibilità tattica è una gran cosa sempre che ci sia dietro un disegno strategico
PS Lo pseudonimo mi piace molto penso che non lo lascerò
test