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«Ma io sono fiero del mio sognare, di questo eterno mio incespicare» (Francesco Guccini)
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Alberto Biraghi
Death of a President
Un mese: marzo. Due paesi: l'Italia e gli Stati Uniti. Due presidenti che muoiono colpiti da un proiettile di celluloide. Il prodotto nostrano: riuscito male e fatto sparire velocemente dalle sale, si chiama "Shooting Silvio". L'americano: duro, diretto e molto ben fatto (più nella prima parte che nella seconda), esce oggi nelle sale italiane e si chiama "Death of a President". L'originalità del film di Gabriel Range è nel porsi come un mockumentary, ovvero un documentario evidentemente falso ma assolutamente plausibile. Si rischia veramente, infatti, un incidente nel mar del Giappone causato dal pericolo nucleare coreano. Soffermatevi, ad esempio, sugli slogan dei manifestanti; uno per tutti: "Iran come un nuovo Iraq", che riecheggia il contemporaneo "Iraq nuovo Vietnam". Se c'è una cosa in cui gli americani sono difficilmente battibili è l'abilità tecnica messa in atto a supporto dell'idea. Come in un "West Wing" alla terza, tutto è come dovrebbe essere. Dallo stupefatto, terrorizzato sguardo di sconfitta diretto in camera del responsabile della sicurezza di Bush ("Abbiamo fatto tutto ciò che c'era da fare. Non si poteva fare altro") alle madri-fidanzate-figli dei potenziali colpevoli, su cui pende la minaccia della pena di morte. La prima mezz'ora di "Death of a President" ti inchioda alla poltrona e quando Bush si accascia, il senso di colpa sopravviene quasi immediatamente.
Un conto, infatti, è desiderare che un politico profondamente dannoso per la collettività sprofondi nell'oblio. Un altro paio di maniche è il vederlo morire in diretta...o quasi. Un perfetto montaggio di foto, immagini riprese da telecamere a circuito chiuso, sequenze di repertorio ed istantanee da cellulari da vita ad un medley che rimane impresso, come una persistenza della retina. Peccato per i dialoghi banali e la perdita di ritmo nella seconda parte: unendo sequenze originali a finte riprese,infatti, Range compie ogni sforzo per fornire una convincente parvenza di realismo. Doppiato e girato come un reportage autentico ed il budget di due milioni di dollari ne è la prova evidente, questo lungometraggio è rimasto imbrigliato nelle maglie della censura. A Washington, infatti, la pellicola viene proiettata solo da qualche piccolo cineclub. Obiettivo mancato, insomma. Anche se il sasso nello stagno della viziata consuetudine da poltrona, quella che ci fa abbeverare alla fonte della CNN di turno senza alcuno spirito critico...è stato lanciato. Ora, bisognerà soltanto seguirne le onde aggiustando il tiro.
Genere: fantapolitica
Consigliato: a chi segue la cronaca e pensa che un cambiamento sia necessario
Sconsigliato: ai fan delle commedie strappalacrime per cui Striscia è un tg attendibile
URL:
www.deathofapresident.com - h
ttp://www.imdb.com/title/tt0853096/
In collaborazione con Binario Loco