Ma Loockheed Martin ha ringraziato B. per aver detto no al "caccia europeo" ? ricrodate che e' stato fra i primi atti del governo berlusconi?
Non ho ivece capito quale aereo "vendiamo" ai russi ? e' sempre questo ? (stano! in genere i russi non han mai nemmeno copiato dalla LM, in genere copiavano la boeing. e la MD.
saludos
BW
L'Italia deve incominciare a costruire i propri aerei perchè non può continuare a dipendere a vita dagli USA.
l'italia dovrebbe smettere di costruire aerei da guerra e fare cose che servano ad aiutare gli italiani invece che bombardare gente in giro per il mondo.
Mi sembra che ci sia un po' di confusione.
L'eurofighter e l'F35 non sono la stessa cosa.
L'eurofighter, infatti, è un caccia cosiddetto di "quarta generazione e mezzo", mentre l'F35 è un cacciabombardiere di "quinta generazione".
Ora, il primo, quello europeo, è stato concepito per difendere i cieli, e solo ora lo si sta modificando anche per sganciare bombe. Si tratta di un aereo costoso, molto sofisticato che, rispetto all'F35 ha però alcune limitazioni. Non solo, essendo di una mezza generazione più vecchio, ha una invisibilità ai radar e agli infrarossi inferiore, ma è stato progettato solo ed esclusivamente per operare da aeroporti tradizionali. L'F35, invece, è previsto in 3 versioni, tra cui una a decollo verticale e una per portaerei. Capacità, queste ultime, che l'eurofighter non avrà mai.
L'Italia ha una linea di volo che comprende caccia (F16 e Eurofighter), cacciabombardieri (tornado e Amx) e aerei a decollo verticale imbarcati (harrier). Entro pochi anni, purtroppo, harrier, amx e tornado dovranno essere sostituiti. Quando questo genere di macchine diventa vecchio il costo di manutenzione diventa talmente elevato da rendere molto più conveniente un aereo nuovo, senza contare ovviamente le migliori prestazioni. Gli F16, per esempio, li abbiamo in leasing, e li renderemo agli Usa non appena il numero di eurofighter in nostro possesso sarà sufficiente.
Di fronte a questo scenario l'Italia aveva 3 scelte: 1) indirizzarsi verso modelli già esistenti da ammodernare; 2) associarsi a Russia, India e forse Cina nella definizione e produzione di un nuovo aereo di 5a generazione; 3) associarsi agli Usa e a altri partner europei nell'F35.
Purtroppo, l'opzione di dar vita a un consorzio europeo per realizzare un concorrente dell'F35 non è mai stata reale. In passato, infatti, la Francia si era dissociata dall'eurofighter e il Regno Unito si era già associato all'F35, col che i rapporti Parigi-Londra rendevano impossibile anche solo ipotizzare un simile progetto. Associarsi alla Russia avrebbe potuto essere un'opzione interessante, ma Finmeccanica non ha un ricordo molto positivo delle partnership militari, e in ogni caso il progetto era sottofinanziato e terribilmente in ritardo per le nostre esigenze.
Alla fine, purtroppo, la scelta dell'F35 è stata la più razionale. E' ovvio che il costo di realizzazione dell'impianto sia a carico dell'Italia, visto che quella fabbrica sarà nostra. Una parte del costo degli aerei sarà pagata a Finmeccanica, in proporzione alla sua partecipazione al progetto. L'idea che gli aerei non debbano essere assemblati a Cameri è ridicola: meglio realizzarli in Italia piuttosto che farli fare, chessò, in Texas e poi pagarli anche di più, no?
Il governo berlusconi uscì non dal progetto eurofighter, ma da quello A-400. Ora, quella scelta può essere criticata: si trattava di un progetto ambizioso per un aereo da trasporto turboelica europeo, e avrebbe potuto avere interessanti sviluppi. Attenzione però, perché nel criticare bisogna sempre attenersi ai dati di fatto: noi avevamo premura, e l'A400, a tutt'oggi, esiste solo sui tavoli da disegno. Il suo concorrente Usa, invece, l'hercules C130J, è un ottimo aereo, operativo, che ha consentito alle nostre forze armate di compiere tutte le operazioni degli ultimi anni, dagli aiuti per lo tsunami, al Libano, alle guerre in Iraq e Afghanistan. Si deve quindi riconoscere, magari a malincuore, che quella decisione non fu del tutto sbagliata.
L'accordo dell'altro giorno con la Russia è tutt'altra cosa: Finmeccanica entra come partner nel progetto russo Superjet100, un aereo civile, bimotore, che ha tutti i numeri per essere un successo commerciale enorme. Finmeccanica comprerà oltre un quarto delle azioni Sukhoi, la società russa che produrrà il superjet. Saremo, insomma, partner tecnologici, faremo quell'aereo insieme e daremo un sacco di fastidio alla canadese Bombardier che, adesso, è leader in quel settore.
La condivisione tecnologica è molto positiva perché, ad esempio, gli Usa ci negano tutti i principali "segreti" dell'F35. E come li negano a noi li negano agli altri. Semmai era su questo punto che bisognava insistere.
Tutta questa lunga pappardella, però, non mi esime da un ulteriore punto: se è vero, indubitabilmente, che l'F35 è indispensabile alla sopravvivenza operativa della nostra aviazione nel prossimo futuro, siamo proprio sicuri che ci sia davvero bisogno di una aviazione militare?
E' questo il punto che i pacifisti dovrebbero affrontare, e non attaccare questo o quel progetto, di cui magari si sa talmente poco da rischiare pessime figure.
Io, per esempio, dubito che il nostro paese faccia una cosa buona nel riproporre, per il futuro, una aeronautica militare tradizionale. Credo che avremmo dovuto spostare risorse molto più verso sistemi di difesa aerea missilistica e apparati radar avanzati piuttosto che su sistemi "aggressivi" come i cacciabombardieri. Quest'ultima scelta, invece, significa che la destra, al pari dell'Ulivo (e sottolineo Ulivo), prevede per le nostre forze armate, nel lungo periodo, la continuazione di missioni di guerra, di invasioni umanitarie, di ingerenze negli affari interni di paesi terzi.
"siamo proprio sicuri che ci sia davvero bisogno di una aviazione militare?
E' questo il punto che i pacifisti dovrebbero affrontare"
Marco, grazie per le precisazioni (nello specifico ero del tutto disinformato), ma è PROPRIO questo il punto che stiamo affrontando, in quanto del tutto consapevoli che quest'ultima scelta del cacciabombardiere, come dici, "significa che la destra, al pari dell'Ulivo, prevede per le nostre forze armate, nel lungo periodo, la continuazione di missioni di guerra, di invasioni umanitarie, di ingerenze negli affari interni di paesi terzi".
La critica, poi, oltre che alle scelte del governo (che poi si lamenta se qualcuno gli vota contro o si rifuta di votare!), era rivolta ai riformisti che sostengono posizioni apparentemente pragmatiche, ma realmente insensate, come quella del signor Ultime Notizie (commento n.2). La gente muore perchè non trova posto negli ospedali, e noi facciamo la corsa agli armamenti...
Certo. Voglio solo dire che vorrei che i pacifisti riuscissero a mettere maggiormente in difficoltà i Forcieri di turno facendo le pulci, con acribia, alle loro porcate. Quanto alla corsa agli armamenti, purtroppo si tratta di un fenomeno in atto. La politica unilaterale, aggressiva e criminale degli Usa ha ottenuto il bel risultato di spingere Mosca al riarmo. Stessa cosa stanno facendo Cina, India, Francia, GB e Giappone. E la Corea del sud. Per non parlare dell'Iran. Israele, come si sa, non può semplicemente vivere senza armi, il potere della sua classe dirigente è interamente basato su una corsa agli armamenti permanente e folle. Se aggiungiamo che il riarmo sta intressando persino l'America Latina, che sinora era il continente meno "avanzato" da questo punto di vista, il quadro è davvero sconcertante.
Valgono le stesse parole dette dal Santo Padre il Papa ad Auschwitz: DIO MIO, MA DOVE SEI?
Trovo marco molto informato e preciso su un aspetto della nostra politica di cui si sa pochissimo. Grazie del contributo, ho imparato qualcosa
Marco, concordo sul fatto che il quadro complessivo sia sconcertante, ed aggiungo che la fine è nota (ci stiamo ammazzando da soli, o meglio, stiamo permettendo in silenzio che ci ammazzino, e la salvezza ormai non sembra nemmeno più una realtà possibile http://www.filosofico.net/andersstern.htm).
Ma il problema non credo siano i pacifisti: il problema sono quelle "porcate" e chi le permette.
Chi rappresenta i pacifisti in Parlamento? Una esiguissima minoranza. Che potere hanno dunque i pacifisti, in pratica? Nessuno. Si fan due marcette all'anno, all'ultima finisce che casca il governo, e così ci danno pure addosso per scarsa responsabilità ed estremismo ideologico...
Chi può fermare la corsa agli armamenti? Noi possiamo solo denunciarla, denunciando assieme ad essa quella "politica unilaterale, aggressiva e criminale degli Usa" che la determina, con la scusa della guerra al terrorismo.
Ma il problema non sono i pacifisti: il problema è la nostra vita di tutti i giorni che giustifica la guerra, il nostro conto in banca, il lavoro alla Alenia o alla Oto Melara, dopodichè si torna a casa a sorridere a mogli e figli.
Solo i cosiddetti "pacifisti" (e gli altri cosa sono, guerrafondai?) devono pensare a tutto questo? Gli altri che fanno, dormono? Continuano a votare DS?