Strada, il medico in prima linea
di Giancesare Flesca
In effetti parlare di Strada e parlare di Emergency è praticamente la stessa cosa, tanto è il contributo che questo medico cinquantanovenne di Sesto San Giovanni (verrà da lì quella sua durezza?) ha dato allo sviluppo di un sistema sanitario alternativo a quelli ufficiali, che opera esclusivamente nei territori di guerra ed è presieduto da Teresa Sarti, la moglie di Strada, quella che va a raccattare i molti premi assegnati al marito mentre lui si trova chissà dove nel mondo, a tagliare, cucire e a ricostruire anche la coscienza dei suoi pazienti. Talora lo accompagna la figlia Cecilia. Un premio che finora non ha ricevuto, ma che a parere di molti meriterebbe, è il Nobel per la pace. Qualunque cosa Strada faccia la fa in odio alla guerra, principale nemica di Emergency assieme alle sue conseguenze, fame, povertà, emarginazione, soppressione dei diritti umani. Nel mezzo dei conflitti l'organizzazione è assolutamente neutrale, non si chiede se ci siano «buoni» o «cattivi», ma vede solo persone che hanno diritto ad una dignità e ad essere curate. Questo non significa che Strada manchi di opinioni politiche forti: al contrario è uno dei capisaldi del movimento pacifista «senza se e senza ma». Ci fu un momento, verso il 2003, in cui venne scritto che avrebbe abbandonato la medicina per scendere in campo in politica formando un movimento insieme con Sergio Cofferati. Lui smentì categoricamente e spiegò che con il sindaco di Bologna era stato soltanto uno dei primi firmatari per una legge di iniziativa popolare che fissi le norme applicative dell'articolo 11 della Costituzione sul ripudio della guerra come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali. Oggi Emergency è presente in Cambogia, Afghanistan, Iraq, Sierra Leone dove costruisce e gestisce ospedali per i feriti di guerre e per qualsiasi emergenza chirurgica delle popolazioni locali. Dal 2002 ha iniziato interventi a Jenin in Palestina, a Medea in Algeria, in Sudan, nel Nicaragua e nel Kosovo. Lui, sua moglie ed altri collaboratori hanno intitolato il centro chirurgico in Cambogia a Ilaria Alpi, quello della Sierra Leone a Fabrizio De Andrè, quello del sud dell'Afghanistan, a Lashkargah porta il nome di Tiziano Terzani. È evidente che una tale rete di intervento umanitario, tutto sostenuto dalle donazioni, permette a Strada di essere molto informato sui conflitti in corso, e di trasformarsi in canale di comunicazione fra le parti in gioco. Lo ha fatto in Iraq durante molti sequestri, fra i quali quello di Agliana, Stefio e Cupertino. Non ha mai negoziato soldi, ma ha cercato di far valere i meriti che Emergency aveva ottenuto in quel paese. In un'intervista ha dichiarato che però è stato preceduto da qualcuno che aveva pagato 9 milioni di dollari a un certo Salih Mutlak, noto contrabbandiere: la spettacolare liberazione da parte dei marines, racconta lui, fu solo una sceneggiata voluta dalla propaganda americana quando ormai i giochi erano fatti. Anche adesso ripete che i negoziati non passano da lui, ma attraverso di lui e di Emergency, la stessa organizzazione che forse ha installato una gamba artificiale al mullah Dadullah quando era finito su una mina anti-uomo, ovviamente senza chiedergli le generalità.
Meno male che ogni tanto qualcuno ne parla bene di Gino Strada, visto che il più delle volte (nel colpevole silenzio della sinistra, anche quella pacifista e radicale dei Turigliatto e Rossi) viene dipinto quasi alla stregua di un terrorista, mentre quando gli va bene, l'accusano di professare un pacifismo peloso (facile da dire quando si hanno le natiche belle grasse su comode poltrone)!
Tanto di cappello per quello che ha saputo fare e continua a fare Ciao Giulia
Gino Strada è una delle poche persone che mi fanno sentire in colpa. Ho sempre cercato di essere un hombre vertical, credo come tanti, ma quando penso a quelli come lui la verticalità va a farsi fottere. Tra chi fa le cose e chi ne scrive c'è una certa differenza.
Sarà sempre meglio il pacifismo peloso dell'atlantismo pelato!
Una bella macumba al poveretto che si scandalizzava "cosa, curano anche i talebani!?"
Curiosamente gino strada è sempre presente solo in certe guerre (che vedono protagonisti america e occidente)..mai visto in darfour..
Emergency opera in questi paesi
Afganistan
Cambogia
Iraq
Italia
Sierra Leone
Sri Lanka
Sudan
www.emergency.it
prima di sparare sciocchezze
dedalus sei un cazzaro
http://www.emergency.it/menu.php?A=002&SA=030&ln=It
Come volevo dimostrare nel mio commento...classico attacco che si può fare a Gino Strada, picchiandoci il grugno!
Ragazzi, che avete capito? Dedalus era convinto, anche lui, che "Darfur" fosse uno "stile di vita", un "modo di vestirsi"...
Dedalus, per una volta dimostra di avere almeno la decenza di scusarti per avere detto l'ennesima, ignobile cazzata!
propongo per dedalus il lancio dello stronzo!
non so come la pensiate voi ma tanto mi sta simpatico Strada tanto mi sta antipatico Cofferati...un cartello Strada-Cofferati non mi avrebbe convinto...solita bufala mediatica.
dedalus a quanto pare è stato ricoperto di letame e se l'è squagliata
Mmm..devo aver toccato padre pio..
Non me la squaglio no, caro perfe.
Anzi: tutte questa indignazione all'unisono mi fa pensare di non avere tutti i torti.
Resta un fatto, chissà, che gina strada si materializza all'improvviso, quando serve, regolarmente nel punto in cui serve.
Anzi: tutte questa indignazione all'unisono mi fa pensare di non avere tutti i torti.
Resta un fatto, chissà, che gina strada si materializza all'improvviso, quando serve, regolarmente nel punto in cui serve.
e se fosse che non se ne parla abbastanza?
lui sta da tante parti, le telecamenre e i giornalisti lo trovano solo se fa comodo.. meno male per lui che ha altro a cui pensare che stare sempre in tlevisione...leggi uno dei suoi libri, tipo pappagalli verdi...
puoi criticarlo con tutte le argomentazioni che vuoi, ma cmq avere il suo coraggio non è da tutti...e la sua forza di volontà..
ancor più incredibile il fatto che tu ti materializzi all'improvviso, quando non servi, dove non servi, e per di più scrivendo cose che non servono!
Beh, direi che Afghanistan e Iraq negli ultimi 5 anni sono stati sotto la lente dei media piuttosto spesso, lui è li con delle strutture importanti, chiaro che ne parlino (mica tanto spesso, per lui)...se questi signori si occupassero un pò di più di Sierra Leone o Sudan, si parlerebbe anche lì, ogni tanto, di Strada.O magari è un suo complotto mediatico internazionale il fatto che di questi due paesi martoriati non se ne parli più di tanto?
La liberazione del giornalista di «Repubblica» Daniele Mastrogiacomo dimostra che la politica e la diplomazia ottengopno molto più della forza bruta.
Due rapimenti analoghi: Daniele Mastrogiacomo e Giuliana Sgrena, gestiti da due governi differenti in tutto, sono sortiti in risultati opposti.
L' ex presidente del consiglio $ilvio Berlu$coni, ha avuto anche la faccia di bronzo di affermare che da oggi, grazie alle operazioni di alcuni magistrati, nessun servizio segreto straniero avrebbe più collaborato con l'Italia...e vivaddio... e finalmente....!!!!!
Per il sequestro della Sgrena il governo del bandito ha avuto la collaborazione dei servizi segreti di quella che lui, e solo lui, chiama il tempio della democrazia, di quell'America assassina che sta sconvolgendo il mondo per i suoi sporchissimi interessi.
Il risultato di quella ineffabile collaborazione fu il tentativo di ammazzare sia la Sgrena che la persona che, fisicamente e in prima persona si era occupato di quel sequestro: Nicola Calipari.
Sappiamo tutti come andò a finire la collaborazione con quei servizi segreti; fu brutalmente e proditoriamene assassinato Nicola Calipari da un cecchino preposto all'azione; mancò il bersaglio grosso della Sgrena perchè lo stesso Calipari, nell'ultimo gesto di altruismo e di attaccamento al dovere, offrì il suo corpo come scudo.
Tralasciamo che per quell'omicidio non pagherà nessuno; dall'America è arrivato perentorio l'ordine di tacere, perchè la morte di un nostro agente non è affare che ci riguarda, e nessuno può mettere sotto accusa l'impero.
Ora ci saranno le dichiarazioni dei politici; aspetto con ansia di sentire quelle del bandito; mentirà come suo costume, mentirà come ha sempre mentito in tutta la sua inconsistente esistenza.
In verità dovrà inghiottire questo rospo, perchè per lui la liberazione di Mastrogiacomo è un brutto rospo; è la condanna della sua servile polita verso gli assassini americani; è la dimostrazione che la politica e la diplomazia valgono molto più delle stramaledette bombe di Bush.
Se lo avessero ucciso avrebbe urlato contro il governo che non avrebbe avuta la forza di intervenire, avendo perduto la collaborazione dei servizi segreti che ammazzarono Calipari.
E' intervenuto Strada con Emergency; persone e organizzazioni rispettate, dotate di autorevolezze propria e non della becera autorità delle armi; autorevolezza riconosciuta ovunque emergency si trovi ad operare; ovunque, ma non nell'Italia di Berlusconi che trattò il dott. Strada come un avventuriero in cerca di fama.
Le persone come il dott. Strada rendono onore alla professione intesa come missione e alla nazione che rappresentano.
Non possiamo analizzare con onestà morale i fatti se non partiamo dalla convinzione che Afghanistan e Iraq sono due nazioni aggredite, militarmente occupate, straziate nel territorio e nella popolazione; il pregiudicato bandito ha mandato il nostro contingente a servire le pretese aggressive di Bush e ci siamo ritrovati ad essere complici delle nefandezze americane.
Le abbiamo pagate a Nassirja, le abbiamo pagate con la morte di tanti altri nostri concittadini, li abbiamo pagati con la morte di Nicola Calipari.
Distanziandoci dalla politica aggressiva americana, puntualizzando che nella minacciata offensiva di primavera il nostro contingente non altererà la sua missione che è di pace e deve continuare ad esserlo, oltre che di sostegno alla popolazione martoriata, depredata e torturata dai «democratici» assassini, emerge che il confronto è possibile, che il dialogo è necessario, che la politica è indispensabile, che la diplomazia usa armi più efficati e meno distruttive.
Anticipiamo il pregiudicato nelle sue affermazioni, sappiamo come e quanto sa piangere lacrime di coccodrillo.
Ribadisco il mio pensiero, che espressi già al momento dell'attentato a Nassirja: 19 morti in quell'occasione furono pochi per il bandito; con 200/300 morti avrebbe avuto più voce in capitolo al tavolo della spartizione del bottino; così, nella medesima misura, l'odierna liberazione di Mastrogiacomo è la sconfitta di quella politica becera che fece dire al bandito:
«E'il momento di imporre la democrazia con la forza».
La gogna mediatica e il pubblico sputtanamento sono le sole attenzioni che il socio-vassallo-complice di Bush merita.
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Rosario
Amico Roxas
"Ribadisco il mio pensiero, che espressi già al momento dell'attentato a Nassirja: 19 morti in quell'occasione furono pochi per il bandito; con 200/300 morti avrebbe avuto più voce in capitolo al tavolo della spartizione del bottino; così, nella medesima misura, l'odierna liberazione di Mastrogiacomo è la sconfitta di quella politica becera"
Il noto editorialista roxas ribadisce il già espresso suo pensiero (ma dove? davanti allo specchio mentra si faceva la barba?) del quale -sicuramente- si dibatte già in tutto il paese.
Ma questo dove lo avete pescato?
Se con la politica si ottiene tutto, cosa sarebbe successo se i talebani avessero preteso 5 bombe atomiche o 5 totò Rina?
E l'interprete che fine a fatto? Come mai il prezzo della liberazione non è stato accettato da Romano Prodi? E basta co' sti comunisti al caviale. Essere di sinistra è una cosa, ma essere pacifisti e ipocriti è un'altra. Che fine ha fatto Che Guevara combattente per la libertà?
solo una parola.gino è un grande pochi uomini come lui,magari al governo tanti gino strada,basta con queste ipocresie da quattro soldi,c'è solo una rincorsa al potere ai fatti propri su al governo se fosse per me non cercherei di cambiare il sistema,ma lo abbatterei
Dedalus, e documentarsi, prima di sparare minchiate e luoghi comuni, non sarebbe meglio?
Vorrei ricordarti che Emergency opera persino in Italia, e che opera dal '93, prima ancora che i Bush e i Marcello Pera iniziassero la guerra dell'occidente contro gli invasori islamici...